E continuo con le recensioni premio.
Non so perché, ma non ho fatto a meno di contrapporre il titolo stesso della storia con quanto avviene l'interno: mezzogiorno, o mezzodì per il termine più poetico, è il momento della giornata più luminoso, mentre la drabble inizia con la mezione delle ombre. Certo, in una frase in cui le nega, ma è comunque la prima cosa che viene fuori dal testo.
Qui mi pare venga raccontato quello che ha portato Chiara a liberarsi delle ombre. Con la mezione dei "passi di danza nelle mani", che potrebbe ben essere la mia frase preferita di questa intera raccolta, e del rollio dei fianchi, mi viene da pensare che abbia trovato un modo di esprimersi, un mezzo sicuro per allontanarsi dal nido velenoso. Questo, con la continua menzione di vestiti (già il raso veniva fuori nel primo capitolo, sulle labbra, ad esempio) mi fa pensare che abbia indossato questa nuova identità, ma senza riuscire a separarsene comunque del tutto, come l'ultima frase della storia mette bene in evidenza. Non vola.
Per le mandorle sono semplicemente confusa, invece.
In ogni caso, mai avrei immaginato di farmi prendere così tanto da questa raccolta! Volevo fare l'ultimo capitolo domani, ma visto che sono già qui... |
