Recensioni per
Di ghiaccio e di oscurità
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/11/19, ore 16:42

Rieccomi^^
Così inizia la missione di salvataggio, anche se le premesse non sono delle migliori. Tra volontari inesperti e le avversità del viaggio sarà difficile procedere.
Mi ha molto colpita la storia del giovane Henry Torrington, disposto ad ogni sacrificio per recuperare il corpo del fratello e poter riportare a casa i suoi resti. La sua ostinazione però si scontra presto con la dura realtà.
Molto interessante anche la figura di sir Francis McClintock, tormentato dai fantasmi del passato, ma determinato ad espiare le sue colpe sperando di uscire vincitore da questa sfida coi ghiacci.
L'ultimo passaggio invece ci riporta alla storia della Terror con la terribile esperienza di Fraser. Mi ha incuriosita il rapporto con gli inuit, a tratti figure benevole e a tratti inquietanti.
Davvero lodevole il comportamento del capitano Fitzjames, che antepone il bene del suo equipaggio anche alla sua stessa vita.
Complimenti, la narrazione è davvero coinvolgente^^
Sei sempre bravissimo, alla prossima! :)

Recensore Veterano
24/08/19, ore 19:42

Ecco che rispunto all'improvviso ^^
Purtroppo i miei tempi di lettura sono ormai biblici e non riesco a terminare i capitoli con la rapidità che vorrei, mi scuso quindi per averti fatto attendere tanto e ti confermo di non aver intenzione di abbandonare la tua storia.
E come potrei, essendo quest'ultima tanto avvincente?

Qui vediamo la missione di soccorso di Lady Franklin muovere i primi passi: ognuno dei suoi membri sembra avere qualcosa in sospeso con qualche appartenente all'equipaggio della spedizione originale, il che permette anche di ricostruire le vicissitudini di questi ultimi.
Nel frattempo continua il drammatico resoconto delle vicende dei naufraghi, da cui emerge la meravigliosa figura del capitano Fitzjames: un ufficiale tutto d'un pezzo, integro nel suo onore e nel suo senso del dovere. Un personaggio davvero commovente nel suo tragico fato.

Di nuovo sentiti complimenti! Ti ringrazio anche per le specifiche in nota che permettono di scoprire particolari interessantissimi su questa già di per sé affascinante vicenda.
Prometto di riprendere la lettura appena possibile. Alla prossima! ^^

Recensore Master
24/07/19, ore 19:17


Anche questo capitolo è bello tosto. La situazione è sempre più tesa dai resoconti, ma anche quando al presente parte la spedizione per scoprire che fine abbiano fatto quei poveri uomini.
Raggelante e ottimamente resa la scena della ferocia degli uomini davanti al cibo fornito dagli inuit.
Suggestiva l'apparizione di John Torrington in forma di fantasma, a perseguitare il capitano e il fratello insieme; eppure anche ad ammonire e suggerire misticamente la vera rotta da seguire.
Il personaggio che mi è piaciuto più di tutti in questo capitolo è Fitzjames, e mi sono piaciute le sue ultime parole: “Ognuno ha un proprio codice d’onore, Fraser. Come uomo di lettere, voi dovreste saperlo: è in casi come questi che i principi più alti dovrebbero guidare tutte le nostre azioni. Io non sono mai venuto meno ai miei valori, e non intendo farlo ora.”
Complimenti anche per il secondo capitolo!
A presto,
Rita :3
(Recensione modificata il 30/07/2019 - 07:14 pm)

Recensore Master
25/06/19, ore 17:23

Recensione premio per il contest "Senza tempo" - 2/4

Rieccomi per la seconda recensione premio.
COme nel primo capitolo, continua anche qui la suddivisione in piani temporali, ma a parti invertite: si inizia così con la spedizione di Lady Jane Franklin, che di quelle 5000 sterline evidentemente non sapeva che farsene... ma la forza di determinazione può tutto, e tra un capitano che vede i fantasmi, il fratello del fantasma che sembra più morto di lui ma che scampa alla morte, un paio di ufficiali reduci da Trafalgar e il solito equipaggio impegnato nel finire le bottiglie di gin, direi che ce la possono fare!
Nella seconda parte, invece, la disperazione dei protagonisti è ancora più totale: fanno molto impressione le descrizioni delle morti di stenti, delle lotte per il cibo e di coloro che soffocano nel loro stesso vomito... intanto il nostro bibliotecario continua ad annotare, sottolineando l'onore del grande Fitzjames.
Mi auguro solo che quell'altro sia morto annegato, cosicché il cognato non venga a conoscenza di ogni sua malefatta...
Mi chiedo dove ci condurrà la vicenda a bordo di queste slitte inuit.
Per ora, davvero complimenti! Proprio quest'anno ho assistito al racconto fotografico di una vicenda simile (in Antartide, decenni dopo) e ogni particolare è reso alla perfezione. Certo, utilizzare un veliero tra i ghiacci...

Recensore Master
23/03/19, ore 17:17

Recensione premio per il Contest “Specchi, ombre e doppelgänger,” giudice Shilyss.

Caro yonoi,
riprendo questo racconto d’avventura dicendoti che sono stata grandemente soddisfatta nel notare la citazione a “Cuore di tenebra” presente a inizio capitolo. Nella scorsa recensione lo avevo menzionato in riferimento alla natura stessa del tuo lavoro e vederlo in calce sopra l’incipit mi ha confermato come tu abbia attinto a quel sostrato di idee e convinzioni ottocentesche espresse nella grande letteratura del tempo, per ideare una storia che tragica, esempio della natura umana, ma anche metafora di un viaggio della psiche nella parte più oscura e animalesca dell’uomo. Accanto a questa analisi, ci sono i casi della vita, quelli in cui ciò che pensavamo, per ironia della sorte, si rivela decisamente… altro. Ciò è ben evidente nella poca fiducia riposta in chiunque a parte Lady Jane nei confronti del cavallo perdente, sir Francis McClintock. Come spesso accade, dicevo, colui che sulla carta aveva meno possibilità di sopravvivere parte e s’imbarca, anche se qui l’abilità nel ritrovare il punto preciso trovato da Franklin è da imputarsi al fatto di parlare con un fantasma. All’interno di un truce racconto storico l’elemento fantastico contribuisce a rendere i confini tra follia e realtà molto più labili. Leggendo di un capitano che si fa guidare dallo spettro d’un ragazzo morto di polmonite non posso fare a meno di pensare che la follia che ha aggredito l’equipaggio delle due sventurate navi abbia già contaminato anche quella dell’ennesima spedizione capitanata da McClintock, già offuscato dai fumi dell’alcool.

Il racconto del bibliotecario, invece, mi ha sorpresa: l’immagine del capitano che rimane per onore al suo posto (e per non togliere un posto in più ai suoi uomini) è carica di un’enorme grandezza e pietà. Mi ricorda la scena del Titanic in cui il capitano rimane nella nave a morire ed è incredibilmente epica. Nello scorso capitolo si accennava alla possibilità che vi fossero stati episodi di cannibalismo. Qui se ne ventila la possibilità, ma ciò pare non avvenire. Questo mi suggerisce che sia l’altra parte della spedizione ad essere sopravvissuta almeno in parte, quel tanto che bastava per cadere, permettimi il termine, dalla padella alla brace. La scelta stilistica di affiancare il resoconto del bibliotecario agli eventi del presente contribuisce ancora di più a rendere il racconto una tipica storia d’avventura e a donarle un effetto realistico, mentre per lo stile di scrittura vero e proprio, avevo già avuto modo non solo di apprezzarlo, ma anche di immergermi in esso. Il “Cuore di tenebra” menzionato all’inizio di questa sfortunatissima ricerca del mitologico Passaggio a Nord Ovest non è solamente quello del viaggio fisico attraverso gli impervi territori dell’Alaska e del Canada, ma anche un viaggio nella psiche umana, costretta ad abbandonare i sentieri della civiltà per recuperare la parte più selvaggia di se stessa: è proprio qui, quando la sola legge che sembra esistere è quella della sopravvivenza, che occorre mostrare, una volta per tutte, che vuol dire essere umani e recuperare se stessi. O forse no.

Un caro saluto e ancora tanti, tantissimi complimenti per questo tuo affascinante lavoro!
Shilyss

Recensore Veterano
22/03/19, ore 20:13

Ciao! Approfitto ora per iniziare a riportarmi in pari.^^
Iniziamo da questa frase:
"Trascorrere un inverno nell’Artico non è come aprire l’ombrello a Manchester perché nevica.”
Chapeau.
I preparativi per la spedizione di salvataggio (dubito mentre leggo che ci sarà qualcosa da salvare, ma speriamo lo stesso) mi hanno appassionato molto: è una ciurma che mi piacerebbe vedere all'opera con più dettagli, in particolare il comandante (farsi guidare dal fantasma del Torrington maggiore - perché ormai nella mia testa pure il minore sta diventando uno spettro: dimostra fegato, e dà al racconto un'aura gotica/romantica che si sposa bene con l'atmosfera di poche speranze e gelida. (Spero che questa frase abbia un senso).
Il messaggio di Colby alla moglie: sono sempre più curiosa di vedere all'opera costui. E saperne cosa è successo a lui e ai suoi.
Fitzjames: la sua morte mi ha commosso, ha avuto un che di epico, lo immaginero' sempre sparire nella tempesta di neve.
Confermo il giudizio positivo e spero già stasera di riuscire a finire la lettura! A presto!

Recensore Master
12/02/19, ore 02:06

eccomi qua caro, un po' in ritardo ma arrivo!
dunque direi che la spedizione della fox (che di furbizia non so quanto possa avere....😅) non poteva cominciare che così, un pizzico di sfiga, la cocciutaggine (mooolta cocciutaggine) da parte di tutti e.... racimoliamo qualche altro tendente al suicidio causa legami col precedente equipaggio...?😅 no, dico, uno è un ragazzino magrolino, uno in là cogli anni e cardiopatico, mancavano gli amputati (che ci saranno visto che il ragazzo sopravvive) e poi a posto...
non che ritenga siano più deboli coloro che hanno attraversato certi tipi d avversità nota bene, solo, all'epoca credo diminuissero e di un po' la percentuale di sopravvivenza on avere gente robusta ecco, tanto più la sopravvivenza di costoro (come sottolineato dal bravo mkclintock)
la cena sulla neve e degli scavi della tomba (inutili) è molto bene resa ancor meglio però la parte in cui appare lo strano fantasma che indica misteriosamente la via al capitano con le orecchie degli uomini che l captare la conversazione pensano sia impazzito o in preda ai fumi dell'alcool e c'è da capirli) qui il tutto pzza di sovrannaturale oh, sì!

il pezzo tratto dal diario del nostro bibliottecario ha un che di struggente invece. eh, l'animo umano... e lo spirito di sopravvivenza.... il primo, quano ml utilizzato, fa avverare i sospetti dell'uomo di lettere e infatti, probabile suistigazione del buon colby, nessuno è tornato a recuperare i marinai lasciati a piedi, dall'altra parte, con lo spirito umano si può anche essere, se si resta saldi come il capitano fizjames, un esempio di retta via. purtroppo di fronte a avversità enormi come trovarsi in una landa desolata affamati e sfiniti dal percorso e dal gelo, pochi riescono a mantenersi saldi come fizjames (povero, andarsene così....) e infatti si sono gettati sul cibo a qualunque costo appena lo hanno visto.... e meno male che non hanno aggredito gli inuit! altrimenti altro che aiuto....

alla prossima!
Nala

Recensore Master
04/02/19, ore 17:46

Ciao carissima^^, I love your ship “The Artic Fox”, la spedizione prende campo e corpo, Mr McClintock assembla il suo eterogeneo equipaggio e parte alla scoperta dei misteri.. della serie, (non) “voglio rimanere un eterno enigma per me e per gli altri”(citazione del nostro beneamato Ludwig II von Bayern), dato che la guida ufficiosa pare essere un fantasma..
Questa storia mi ricorda un poco le atmosfere neogotiche e di avventura, Conrad e Stevenson in primis, luoghi lontani, la natura che domina e vicende di ben incerta razionale spiegazione.. E il tutto è ben strutturato, nulla di scontato e ci tiene avvinti dalla prima all’ultima riga..
Portentosa la frase del capitano a Fraser, che direttamente quoto “Ognuno ha un proprio codice d’onore, Fraser. Come uomo di lettere, voi dovreste saperlo: è in casi come questi che i principi più alti dovrebbero guidare tutte le nostre azioni. Io non sono mai venuto meno ai miei valori, e non intendo farlo ora.” Riassume tutto un mondo ed un pensiero..
La suspense cresce e alcuni Inuit salvano una parte dell’equipaggio.. malridotto per il freddo e la fame..

Al prossimo capitolo, Jane Queen Empress
Ps interessante l’aneddoto sulla scrivania alla White House in quel di Washington D. C., mai si finisce di imparare, come le note esplicative..
PPS di nuovo complimenti, a la prochaine

Recensore Master
04/02/19, ore 15:01

Ciao carissimo^^
questa tua storia ha la suggestione dei racconti gotici e di avventura dell'ottocento. Luoghi remoti, la costante lotta contro gli elementi in un ambiente aspro e inospitale, fatti inspiegabili. E questi resoconti positivisti, che elencano con rigore scientifico cose che alla fin fine di scientifico sembrano avere ben poco.
Si può ben dire che tra i ghiacci vi siano forse più segreti che nelle giungle più impenetrabili, vedi ad esempio l'incidente Dyatlov, e tu riesci a rievocare molto bene questo clima di mistero e al tempo stesso di fascinazione.
Come sempre complimenti, alla prossima!^^

Recensore Master
04/02/19, ore 11:29

McClintock comincia a starmi simpatico. E' il classico tipo che si mette a lottare contro tutto e tutti pur di fare ciò che ritiene giusto, il che in questo caso significa scoprire che accidenti è successo agli equipaggi delle due navi. E nonostante le mille difficoltà, riesce ad avviare una spedizione che definire sgangherata sarebbe poco. Per certi aspetti, mi ha ricordato un pò l'Armata Brancaleone. Comunque, credo che la spedizione se la caverà. Che diamine, hanno anche un fantasma come guida non ufficiale! Il capitolo si conclude poi con la testimonianza di Fraser, il bibliotecario della Terror. Questa qui mi è sembrata la parte più inquietante del capitolo, specie nella parte in cui mostra come si sono ridotti quei poveracci a causa del freddo e della fame. Meno male che gli inuit sono riusciti a salvare alcuni di loro, altrimenti si sarebbero trasformati tutti in surgelati. Mi sa però che la situazione è destinata solo a peggiorare.

Al prossimo capitolo!