“Vedete, io credo in una cosa: se noi umani ci proteggiamo a vicenda, l'occhio di Dio mancherà di vederci.” → mi sono FOLLEMENTE INNAMORATA di questa frase. E niente, è la seconda volta che inizio una recensione in questo modo, con un piccolo sclero, e devo dire che non mi dispiace affatto. In ogni capitolo trovo sempre qualcosa che mi colpisce e che amalgama l'insieme degli avvenimenti accaduti in maniera spettacolare.
Le introspezioni di Rossignol sono sempre meravigliose perché lo rendono più umano di quanto appaia agli occhi degli altri.
E non nego assolutamente che esista qualcuno che conosca bene Rossignol e che in un qualche modo riesca a tenergli testa, per carità, ma è anche vero che spesso questa creatura angelica e diabolica al tempo stesso viene osservata da occhi fin troppo superficiali e che non colgono le giuste sfumature.
Di conseguenza, i crucci che Rossignol si fa a riguardo, sentendo il peso dei pettegolezzi sul suo conto, lo rendono più umano – azzarderei anche: a tratti innocente, più o meno – di quanto non sembri.
Maria Teresa è la bambina più dolce di questo mondo, già la adoro – e te lo sta dicendo una che generalmente odia i bambini, lol.
Ad ogni modo, ho apprezzato tantissimo la sua caratterizzazione, così come il suo rapporto con Rossignol, il quale si addolcisce a livelli estremi in sua presenza.
Sono davvero molto carini insieme.
“Vedete, io credo in una cosa: se noi umani ci proteggiamo a vicenda, l'occhio di Dio mancherà di vederci.”
… io lo so che già l'ho citata questa frase, MA NON NE POSSO FARE A MENO, TI GIURO.
Anche perché ora arriviamo proprio al punto in cui Alain e D'Artois – portatore di queste parole – discutono proprio di Rossignol.
Ed è proprio D'Artois che, strano ma vero, offre consigli ad Alain circa il modo in cui dovrebbe approcciarsi al ragazzo.
Sono rimasta sorpresa quanto Alain, lo ammetto, e proprio per questo mi è piaciuto TANTISSIMO.
Inoltre, ho amato anche le descrizioni che ci hai offerto dei due uomini a cavallo: un Alain che soffre e che quasi non vede l'ora di scendere e, per contro, un D'Artois che in sella ad un cavallo pare quasi viverci, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
È una differenza che mi è piaciuta molto, così come il modo in cui hanno interagito, anche perché hanno tergiversato giusto un attimo, ma poi hanno dialogato senza peli sulla lingua.
La lettera è stata bellissima e piacevolissima da leggere.
Davvero, l'ho trovata ben scritta e perfettamente in linea, come sempre, col personaggio di Alain e col periodo storico nel quale questa storia è ambientata.
Sofisticata, sì, ma al contempo gentile e delicata, forse anche un po' ingenua.
Ma soprattutto cristallina e discreta al tempo stesso: Alain esprime ciò che prova ma sempre con un occhio di riguardo per non far provare disagio al suo destinatario, il quale, invece, sclera di brutto.
… ecco, io lo sapevo che prima o poi avrei abbandonato il bel linguaggio usato fino ad ora per dire una cavolata.
Però, davvero, immaginarmi Rossignol che si altera e si dispera a causa della lettera è stato veramente buffo, anche se comprendo il suo stato d'animo.
Anche se… colei che mi ha fatto più tenerezza è nientepopodimeno che la povera Madame Dorianne, la quale si stava godendo il dolce contatto fisico con Rossignol per poi essere interrotta a causa proprio della lettera.
Mi sento una persona orribile perché sì, ho provato tenerezza per lei, però frattanto ridacchiavo, un po' come il post che ho condiviso prima su SnK, lol.
Insomma, questo capitolo mi è piaciuto tantissimo e già non vedo l'ora di proseguire la lettura ANCHE SE ho visto che hai pubblicato una OS nel fandom di Bungou Stray Dogs e niente, sclero il doppio.
Ad ogni modo, continuerò questa storia, anche perché stiamo entrando sempre più nel vivo delle vicende e mi sto seriamente esaltando a riguardo.
Tantissimi complimenti e alla prossima!
Harriet; |