Recensioni per
La Profezia dei draghi
di _Malila_Pevensie

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/02/20, ore 11:23

Eccomi qui.
Il sogno evoca un'aura di mistero che mi piace tantissimo. Cosa significano quelle otto pietre, di cui tra l'altro parlava Eleana nel prologo? E quella figura chi è? Ovviamente sono domande che mi pongo io, non rispondere o sarebbe spoiler. (Non so perché l'altra volta ho sbagliato a scrivere il nome di Eleana, mi dispiace).
"Attorno a essa si estendeva il bosco da cui proveniva solo il fruscìo del vento e il verso di qualche animale ben nascosto nell'ombra."
Non sarebbe meglio dire "provenivano", visto che poi ti riferisci sia al rumore del vento che al verso di qualche animale?
"Il potere che emanava da quel suolo".
Io direi "Il potere che quel suolo emanava", o "che emanava quel suolo", mi sembra abbia un suono migliore e mi pare che il "da" non c'entri un granché, ma forse è solo una mia impressione.
In ogni caso questa parte riguardante il potere è bellissima, mi ha fatto proprio sentire quest'energia scorrermi dentro. Mentre leggevo sentivo un fremito percorrermi tutto il corpo, e non esagero.
Ho trovato molto interessante e bello il fatto che Freya si sentisse sicura, all'inizio, guardando quelle pietre, l'obelisco, osservando bene i loro colori. Il modo in cui li hai descritti me li ha fatti immaginare abbastanza bene, perciò ti ringrazio. Tra l'altro l'hai fatto in un modo quasi poetico che mi è piaciuto tantissimo.
"Un solco vuoto s'intersecava ai percorsi delle altre pietre, privo di qualsiasi gioia e colore; nel vederlo, senza una precisa ragione, una profonda tristezza la colse."
Sì, a leggere questo passaggio questa tristezza ha colto anche me. In pratica in quel solco manca una pietra, giusto? E quell'obelisco sarebbe... non lo so, una cosa che contiene tutta l'energia e la magia del loro mondo? O ha un altro significato?
Il passaggio successivo, sempre del sogno, è in netto contrasto con la prima parte e la figura ha spaventato parecchio anche me, soprattutto quando le ha fatto male, o meglio, l'ha uccisa. Non me l'aspettavo, e anche se ho già letto questo capitolo rifarlo mi ha fatto provare sempre la stessa paura per lei. Perché magari quel sogno è una premonizione di una cosa che succederà davvero, e non vorrei mai che a Freya accadesse qualcosa. Se dovesse farsi molto male, o peggio, penso che piangerei. Anzi, ne sono sicura.
Ma la casa in cui vive l'ha costruita Eleana o c'era già sull'albero? Curiosità mia.
Mi sono proprio immaginata il vento che ululava e scuoteva l'albero. Onestamente, quando fa quel suono e sbatte contro le finestre (com'è successo da me pochi giorni fa) mi fa abbastanza paura.
"Conosceva molto bene la solitudine, era diventata la sua unica compagna da anni, ma era solo in quegli istanti che tornava a pesarle come nei primi tempi. Solo in quei momenti di profonda vulnerabilità scopriva di ricordare nitidamente ogni singolo giorno che aveva passato aspettando sua madre. Cercò disperatamente di rievocare il suo volto, ma come sempre più spesso le accadeva l'immagine le apparve sfocata, nascosta nelle pieghe del tempo che trascorreva inesorabile; quella era la sofferenza più grande, l'idea di star dimenticando la persona che più aveva amato in tutta la sua esistenza."
Come faccio a commentare questo passaggio? Mi ci ritrovo troppo. Mi fa provare emozioni forti e... Okay, Giulia, stai calma.
Allora...
Conosco anch'io la solitudine, e direi benissimo, dato che mi sento molto sola fin da quando andavo alle superiori. Anch'io l'ho considerata la mia compagna, alla fine, ma per molto tempo per me era solo una nemica, una che mi faceva sentire ancora più male. Poi ho imparato che dovevo anche farmela piacere, e in effetti ora tante volte è bello stare da sola perché mi aiuta a pensare, anche se spesso fa ancora male.
Mi immagino questa povera bambina che, dopo la scomparsa della mamma a causa di questo potere (cosa che di sicuro la farà sentire terribilmente in colpa), la attende, prega perché ritorni, di sicuro piange e non sa cosa pensare. Magari avrà anche urlato il suo nome, di giorno e soprattutto di notte, sperando in un suo ritorno, in un bacio, in un abbraccio. A nove anni sicuramente sapeva già fare molte cose come usare l'arco - come ho già letto -, ma per quanto fosse autonoma era ancora una bambina, e subire un trauma del genere è terribile da sopportare a quell'età, non so nemmeno se si possa superarlo, ma non credo e penso che per un bambino sia davvero devastante. Immagino che... non so, possa far venire il timore di essere abbandonata ancora, da qualcun altro che magari in futuro potrebbe conoscere. O forse mi sto addentrando in questioni troppo psicologiche che nella storia non verranno mai affrontate e mi sto lasciando andare come al solito, scusa.
Ma poi, Freya tutto il giorno che fa? Sta in silenzio? Perché non ha nessuno con cui parlare. Solo che se nel capitolo seguente parla deve averlo pur fatto con qualcuno, magari con gli animali, boh, altrimenti non ci riuscirebbe dopo così tanto tempo.
No, vabbè, sto divagando.
Io ora faccio fatica a ricordare la voce, le mani, i capelli della mia amica, anche il suo viso ma ovviamente per quello che potevo sentire, dato che non l'ho mai visto. La cosa che più mi dispiace, però, è non rammentare bene la sua voce. A volte mi risulta molto chiara, altre invece si confonde, me la ricordo ma non mi sembra la sua, e fa terribilmente male. Pensavo che Freya avrebbe fatto una menzione anche alla voce della mamma oltreché al volto, benché per chi vede la voce di una persona sia - purtroppo - meno importante. In ogni caso la comprendo perfettamente anche sotto questo punto di vista. Fa malissimo dimenticare cose del genere, dettagli che ad un certo punto diventano tanto importanti proprio quando quella persona non c'è più. Spero solo che Eleana non sia morta. Almeno Freya può aggrapparsi ad una speranza (anche se non so se lo faccia ancora), a differenza mia.
Le parole "le pieghe del tempo" sono bellissime.
E mi domando cosa sia questo potere che Freya ha scoperto di avere e come mai Eleana le abbia detto di tenerlo nascosto, e il motivo per cui dopo sia scomparsa. Ripeto, la ragazza deve sentirsi terribilmente in colpa per questo. E il senso di colpa ti schiaccia, ti segue per tutta la vita, io lo so perfettamente.
"Il dolore, misto a un acuto senso di perdita, l'aveva colta e da allora l'aveva sempre accompagnata, anche se crescendo era diventato solo come una spina che ogni tanto la pungeva quando faceva un movimento troppo brusco."
E' stata brava a riuscire a trasformare così il dolore, io al suo posto non ce la farei. Sarebbe troppo forte, non riuscirei a sentirlo solo ogni tanto.
"Eppure, alla fine, in un modo o nell'altro, la vita era continuata: si era alzata da quella maledetta balconata e aveva deciso che sarebbe sopravvissuta a ogni costo, che in qualche maniera avrebbe dato un significato alla sua esistenza."
Che forza, cavolo! Io sarò pure forte ma non così tanto.
Non so come facciano ad andare avanti certe persone a cui è morto qualcuno, a tornare a vivere come prima o quasi nonostante tutto, io ancora non ci sono riuscita, tutto in me è troppo cambiato. E Freya, anche se Eleana non è morta, è come una di quelle persone, le cui reazioni non capirò mai fino in fondo perché troppo distanti da me. Non dico che non bisogni tornare a vivere, dico solo che alcuni non ce la fanno, non del tutto.
"Non aveva cambiato di posto nessun oggetto appartenuto a lei, come se sperasse che questo l'avrebbe mantenutapiù viva nei suoi ricordi."
Questo passaggio mi ha emozionata, non trovo nemmeno le parole per dirti quanto.
E' bello che Eleana l'abbia istruita insegnandole a leggere, a scrivere e un po' di geografia, così almeno nessuno in futuro potrà pensare che Freya è una selvaggia perché ha vissuto nella foresta.
"Ogni volta che la prendeva ricordava l'istante in cui sua madre gliel'aveva lasciata, l'ultima volta chele loro mani si erano toccate."
Hai scritto "chele" tutto attaccato, e dopo, quando si issa sul ramo, "fu in equilibrio di su di esso", quindi c'è una "di" in più.
Quindi la mamma le ha sempre detto di non avvicinarsi a quei soldati, ha anche fatto uno sforzo per mettere delle protezioni sulla loro casa e lei ci si avvicina lo stesso? Non so cosa dire, mi sembra un rischio troppo grosso e poi è come se gettasse al vento tutto ciò che Eleana le ha sempre raccontato e raccomandato.
In ogni caso se non avesse fatto così non sarebbe continuata la storia, quindi...
Recensirò il prossimo capitolo il più presto possibile, intanto complimenti per questo!
Giulia

Nuovo recensore
20/04/19, ore 11:07

Cosa posso dire di questa storia, fin dalla prima frase sono rimasta molto colpita dal tuo modo di scrivere e la trama mi ha incuriosita davvero molto.
Hai creato un intero mondo che non vedo l'ora di "esplorare", adoro il fatto che c'è un riferimento a creature mitologiche ed anche come hai utilizzato la simbologia delle pietre preziose.
Il personaggio di Freya mi piace moltissimo. Come si può non amare una combattente, per di più studiosa ma specialmente INDIPENDENTE.
Complimenti per questa bellissima storia!
La seguirò costantemente.