Recensioni per
L'heure bleue
di queenjane

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
29/06/19, ore 12:36

SETTIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 41,4/45
L’heure bleue, di Queenjane/Giovanna Sforza

Grammatica e Stile: 8,9/10
“anche i ferri…” – “anche i ferri…” la spaziatura è ripetuta due volte. -0,10
Per il resto, tutto perfetto!

Passando invece allo stile di questa drabble, ho riscontrato sia delle parti molto belle che alcune, invece, migliorabili. Vediamole di seguito:
- La prima parte della drabble, fino a quando viene nominato Fersen, è discorsiva e di introduzione al contest, ma contiene anche degli spunti molto interessanti per quanto riguarda la vita della regina precedente alla Rivoluzione. Nelle prime due righe vengono riportate le cose che Maria Antonietta non ha più, che le sono state portate via, giustamente separate tra il piano affettivo e quello regale, che viene richiamato anche dalla successiva quartina, dove l’inversione sintattica “delle nordiche terre” aiuta di molto il lettore a calarsi nel contesto settecentesco senza però suonare inappropriata, in quanto il livello lessicale è sempre coerente a se stesso. Segue poi come un “ponte di collegamento” tra la vita passata e quella presente della regina di Francia, con i due avvenimenti fondamentali della Rivoluzione. In questo passaggio però, c’è una piccola imprecisione: tu scrivi “La Bastiglia caduta. // Dopo il Re”, e a primo impatto sembra che la caduta della Bastiglia avvenga dopo la morte di Luigi XVI... anche se non è così! Pertanto, sarebbe molto utile una virgola posta qui “La Bastiglia caduta. // Dopo, il Re.” che aiuterebbe anche a rallentare il ritmo della narrazione, già pacata.
- La seconda parte della drabble, quella che riporta la descrizione della prigionia, si apre con il passaggio che ho trovato un po’ meno riuscito dell’intero testo, ovvero “La tua dimora una cella, fetida, // in attesa.” Per quanto riguarda questo passo, ho due cose diverse da segnalarti: la prima è la virgola tra cella e fetida, che ho trovato non solo superflua, ma anche un po’ fastidiosa poiché crea un inciso che in una frase così breve stona un po’; il secondo punto è un consiglio: al posto del punto, dopo attesa, io avrei inserito i tre puntini di sospensione, in modo da creare una reticenza del dire “dell’esecuzione”, destino ormai chiaro anche alla donna. Dopodiché, la narrazione riprende, perfettamente fluida grazie alle frasi brevi che simboleggiano gli ultimi passatempi della regina nell’attesa della fine. In particolare, quel punto posto prima della parola “Rifulge” la mette perfettamente in risalto, facendole acquisire tutt’altro significato. L’ultima frase, oltre a chiarire una volta per tutte la localizzazione temporale della vicenda, ha anche il peso di una sentenza finale.
Concludo con due appunti finali: per prima cosa l’impaginazione, tipica delle poesie, che ho trovato davvero adatta a questa drabble, e in secundis il lessico, che come già ho espresso prima ho trovato dosato e coerente sia al contesto storico che a se stesso.
Quindi lo stile mi è piaciuto davvero molto, nonostante i piccoli appunti che ti ho segnalato, e assegno 9/10, che con la penalità dovuta alla grammatica diventa 8,9. Complimenti!

Trama, Originalità, Coerenza e Atmosfera: 9/10
La vicenda di Maria Antonietta è nota in molti particolari, e ho apprezzato molto la tua scelta di collocare la tua drabble all’interno di una parentesi molto famosa della sua vita, la prigionia che precedette l’esecuzione, ma citando un particolare che non è noto a molti, quello degli anelli, che ad esempio io non conoscevo. Sebbene non sia una cosa estremamente originale, ho apprezzato il fatto che la protagonista, vicina alla morte, ricordi dei momenti importanti all’interno della sua vita: inizialmente si parla della Rivoluzione e della prigionia, gli avvenimenti più drammatici e recenti, ma nel finale proprio gli anelli la riportano indietro a quell’idea di casa che non ha visto per anni e che è consapevole di non rivedere più. Eppure il diamante continua a splendere, a ricordarle che certe cose non moriranno mai. L’atmosfera della cella, seppur in breve, è resa molto bene nella parte centrale del racconto. In conclusione, quindi, il racconto è costruito alla perfezione, anche se non spicca per originalità. Complimenti!

IC: 10/10
Alla prima lettura ho subito notato un tratto che mi ha davvero riportato alla regina, ovvero la sua regalità e la sua dignità mostrate fino all’ultimo secondo sul patibolo. La tua versione del suo personaggio la rispecchia perfettamente: lei prega, trascorre gli ultimi momenti nei ricordi, ma non si piange addosso, non cerca di impietosire coloro che la sorvegliavano o di ribellarsi. Sa cosa la aspetta e lo affronta come una vera regina, come forse non era mai stata in precedenza, rinchiusa in una cella così diversa dallo sfarzo di Versailles. Oltre a questo, tutti i riferimenti alla sua vita precedente sono inseriti con cognizione di causa rispetto al personaggio e ben bilanciati anche dal punto di vista emotivo. Davvero complimenti, in queste poche parole ho davvero rivisto Maria Antonietta e non posso non darti il massimo del punteggio!

Titolo: 4/4
Ho davvero adorato questo titolo. “L’heure bleue”, oltre ad essere un’espressione della lingua parlata perfettamente adatta al tuo scritto (e già questa cosa significa molto, per me), ha anche un significato molto affine al suo contenuto. Maria Antonietta, infatti, è nell’ora blu della sua vita nel momento in cui la rappresenti: il tramonto è già trascorso, e lei è già a conoscenza del suo tragico destino, ma non è ancora notte, la morte non è ancora giunta. Siamo in quel limbo prima della fine, e tu l’hai colto alla perfezione. Punteggio pieno!

Gradimento Personale: 9,5/10
Come tutte le tue storie brevi, anche questa mi è piaciuta molto. Sei riuscita in pochissime parole, impaginate come una poesia, a immergermi completamente nell’atmosfera dell’Ora Blu della regina di Francia e a farmi entrare in empatia con il personaggio. Il tuo interesse per i particolari della sua vita e per la storia in generale è davvero ammirevole. Complimenti sentiti, carissima Jane!

Bonus: 0/1
Purtroppo il fandom da te scelto non prevedeva il punto bonus.

Recensore Master
01/06/19, ore 09:57

Ciao :-)

Per quanto io conosca l'anime (da bambina lo adoravo e anche adesso ;-)), devo ammettere di non aver mai letto nulla in questa sezione del sito.
Questa drabble rende l'idea della perdita di ogni cosa subita dalla giovane regina di Francia. Penso che sia perfettamente plausibile che ella, come probabilmente tutti i nobili, non avesse contezza del perché la rivoluzione fosse scoppiata (da qui il parlare di maldicenze e dicerie).
Mi ha incuriosito quel 'Rifulge' in riferimento all'anello che le ricorda la sua casa: perché in un certo senso con la morte tornerà a casa e si ricongiungerà ai suoi cari?

In bocca a lupo per il contest ;-)

A presto,
Carme93

Recensore Master
03/05/19, ore 18:34

Solo due righe, con immenso ritardo, per esprimere il mio apprezzamento. Sono rapide e dolenti pennellate, le tue, a descrivere la caduta e la prigionia dell'ultima regina di Francia. Davvero di effetto l'incipit struggente e l'immagine delle dita ''srotolate'' e intrecciate prima del finale. Davvero un buon lavoro!
Alla prossima
Silvia
(Recensione modificata il 03/05/2019 - 06:34 pm)

Recensore Master
02/05/19, ore 17:49

Cara Queen, scusa il ritardo con cui recensisco... Solo poche parole per dirti che questo brano è malinconico ma anche graffiante, o almeno io l'ho percepito così. Brava e solenne come sempre, in bocca al lupo per il contest.  
CB  

Recensore Master
30/04/19, ore 15:03

Ciao^^
Ogni tanto bazzico sulla tua pagina, tanto trovo sempre qualcosa di bello da leggere.
Poche righe, una drabble quasi ermetica, ma che racchiude in sé un mondo: il declino di una regina, il dolore di una donna come tante altre, un'epoca intera sull'orlo del tracollo.
Come sempre, i tuoi scritti sono la dimostrazione vivente che si può dire tantissimo anche senza versare fiumi d'inchiostro. O di pixel.
Bellissima anche l'immagine dell'ora blu: il crepuscolo, un'ora sospesa, che potrebbe simboleggiare un'atmosfera sognante e magica, ma anche l'ultimo spiraglio di luce effimera prima che le tenebre inghiottano tutto.
Buona fortuna per il contest!
(Recensione modificata il 30/04/2019 - 03:03 pm)

Recensore Master
30/04/19, ore 01:17

Cara Queenjane,
Confesso, con sincera umiltà, di non saperne molto degli anelli della sfortunata Maria Antonietta.
Ricordo soltanto che la obbligarono a spogliarsi di tutto, abiti e gioielli, al suo primo arrivo sul Reno. Alla
promessa sposa del Delfino non era permesso avere addosso qualcosa che non fosse francese. Ricordo
altresì che Maria Antonietta fece in modo di far riavere a Fersen l' anello che sanciva il loro amore. Il
momento preciso in cui ella se lo sfilò dal dito non lo conosco, presumo sia accaduto prima del processo.
Conosco solo questi due anelli e nemmeno poi particolarmente bene. Ma non mi è per nulla difficile im-
maginare che, una volta in Francia e attraverso varie strade (ambasciatori, parenti, spie), l' anello di
Maria Teresa possa comunque essere ritornato in mano a sua figlia. In fondo una donna di simile tempra
non avrebbe mai dato a una sua figlia un gioiello soltanto per vederselo riconsegnare poco dopo e una
imperatrice del genere certo era al corrente dei regolamenti diplomatici. L' altro anello potrebbe essere
un dono di re Luigi, oppure l' anello nuziale che univa i due sovrani. Maria Antonietta è morta da regina
di Francia e per poter sentirsi tale doveva per forza nutrire forti sentimenti nei riguardi del suo sposo,
ormai perduto. Ciò che mi stupisce è il vedere quei due anelli ancora nella disponibilità di una donna tan-
to odiata e accusata di essere la causa della rovina economica della Francia. Però tutto è possibile! Nel
marasma della Rivoluzione poteva capitare qualsiasi cosa. Un ladro più lesto della concorrenza avrebbe
potuto vegliare meglio quel bottino designato proprio lasciandolo sulle dita di sempre... Il momento
propizio per impadronirsene sarebbe comunque, prima o poi, arrivato. Da tutte queste mie parole, ca-
rissima, puoi di certo arguire il mio apprezzamento per questo tuo componimento. Ma sappi che esso
non consiste solo in questo. Ho molto apprezzato anche il titolo che hai scelto e spero di averne colto
il profondo significato... Anche dentro la più cupa tragedia scaturisce, sgorga, sorge, "l' ora della pace".
L' ora del "consenso supremo"... Definizione altisonante che in realtà non ha nulla di roboante, anzi è
proprio tutto l' opposto. E' un momento quieto, raccolto, che sa d' eternità.
Buona fortuna per il contest!
Un affettuoso saluto da L MMXV

Recensore Master
27/04/19, ore 14:34

L'heure bleue è una espressione poetica ,ma anche fotografica, francese che indicaquel momento di luce naturale al tramonto o all'alba ,quando il sole è sotto l'orizzonte.​
Quindi un momento sereno, di armonia con la natura, un pò in contraddizione questo titolo con i giorni dolorosi che la Regina stava vivendo,​ n'est pas?
Con l'unico ago che le fu concesso di portare alla Conciergerie​ (perché questo missing moment si riferisce ai 76 giorni alla Conciergerie vero?) Maria Antonietta realizzò l'ultimo regalo per suo figlio che, ovviamente,​ non gli fu mai consegnato.​
I due famosi anelli con , che come hai illustrato, Maria Antonietta passava da un dito all'altro come ultimo passatempo alle lunghe ore di angoscia e solitudine, avevano un particolare significato. Almeno uno di loro, per l'altro non ci sono indicazioni sul significato che aveva per la regina. Sarebbe romantico pensare che l'altro anello fosse un regalo di Fersen. Ma la storia, quella vera, con certezza dice chenon era un regalo di Fersen.
È triste pensare che anche quegli ultimi preziosi ricordi le furono sequestrati diversi giorni prima del processo.
Un momento molto triste, che avrebbe meritato più pathos, un pizzico in più di emozione o introspezione.

Recensore Master
26/04/19, ore 21:51

Oh, che tristezza, Ciao cara, eccomi qui a leggere la tua bellissima drabble per il contest di mystery. Sei andata sul momento peggiore, perché morire è anche la fine delle sofferenze, mentre la prigionia logorante è più terribile. Mi ricordo il particolare dei ferri, che ho molto apprezzato, e della cella umida che fece ammalare la regina di perdite di sangue. E' l'ultima notte,ma malgrado la situazione, qualcosa è rimasto: la regina è sempre se stessa, nessuno ha potuto cambiarla.
Buona fortuna anche a te, un bacio dolce,
Setsy

Recensore Master
25/04/19, ore 00:58

Cara Queen, che emozione questa storia! Ci sono due ANELLI da cui M.A . non si separava mai, uno era quello regalato da Fersen prima del definitivo addio, con incise le parole:"Tutto a te mi guida" l' altro era quello preziosissimo donatole dall' Imperatrice Madre il lontano giorno del suo addio dalla reggia di Schonbrunn , la residenza che la vide bambina. Principessa austriaca, poi regina di Francia e di Navarra. Illustre, dignitosa e fiera, fino alla fine conservò l' aurea regale e il piglio di nobilissima stirpe. Anche lei, come il diamante è per sempre, soprattutto nei cuori di chi l'ha amata e la ricorda con affetto. Buonanotte carissima amica e grazie!

Recensore Master
24/04/19, ore 19:52

Un' altra ineccepibile prova su come padroneggi dati storici con la tua sapiente maestria.
Le avranno tolto tutto, ma non la sua dignità fieramente portata dinanzi al patibolo,fino alla fine, splendente e preziosa come la pietra ornamentale del suo anello.
A.

Recensore Master
24/04/19, ore 19:36

Ciao cara, hai colto, ancora una volta, l'essenza della persona di cui parli. Lei, per tutti è caduta, ha perso tutto e tutti, marito figli e regno. Ma non ha perso il suo essere Regina a prescindere, e l'anello che rifulge, ricordo dei suoi natali, ne è la prova. Bel lavoro. Buon 25 aprile.

Recensore Master
24/04/19, ore 19:21

Buonasera Queen!
Più al volo di così... in un contest, come vedi, fatto apposta per valorizzare le tue conoscenze su questo periodo. Quello che mi piace delle tue storie è l’assoluta precisione dei dettagli, la ricostruzione lavorata di fino. Mi sono iscritto pure io, ma sappi per chi faccio il tifo...