SETTIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 41,4/45
L’heure bleue, di Queenjane/Giovanna Sforza
Grammatica e Stile: 8,9/10
“anche i ferri…” – “anche i ferri…” la spaziatura è ripetuta due volte. -0,10
Per il resto, tutto perfetto!
Passando invece allo stile di questa drabble, ho riscontrato sia delle parti molto belle che alcune, invece, migliorabili. Vediamole di seguito:
- La prima parte della drabble, fino a quando viene nominato Fersen, è discorsiva e di introduzione al contest, ma contiene anche degli spunti molto interessanti per quanto riguarda la vita della regina precedente alla Rivoluzione. Nelle prime due righe vengono riportate le cose che Maria Antonietta non ha più, che le sono state portate via, giustamente separate tra il piano affettivo e quello regale, che viene richiamato anche dalla successiva quartina, dove l’inversione sintattica “delle nordiche terre” aiuta di molto il lettore a calarsi nel contesto settecentesco senza però suonare inappropriata, in quanto il livello lessicale è sempre coerente a se stesso. Segue poi come un “ponte di collegamento” tra la vita passata e quella presente della regina di Francia, con i due avvenimenti fondamentali della Rivoluzione. In questo passaggio però, c’è una piccola imprecisione: tu scrivi “La Bastiglia caduta. // Dopo il Re”, e a primo impatto sembra che la caduta della Bastiglia avvenga dopo la morte di Luigi XVI... anche se non è così! Pertanto, sarebbe molto utile una virgola posta qui “La Bastiglia caduta. // Dopo, il Re.” che aiuterebbe anche a rallentare il ritmo della narrazione, già pacata.
- La seconda parte della drabble, quella che riporta la descrizione della prigionia, si apre con il passaggio che ho trovato un po’ meno riuscito dell’intero testo, ovvero “La tua dimora una cella, fetida, // in attesa.” Per quanto riguarda questo passo, ho due cose diverse da segnalarti: la prima è la virgola tra cella e fetida, che ho trovato non solo superflua, ma anche un po’ fastidiosa poiché crea un inciso che in una frase così breve stona un po’; il secondo punto è un consiglio: al posto del punto, dopo attesa, io avrei inserito i tre puntini di sospensione, in modo da creare una reticenza del dire “dell’esecuzione”, destino ormai chiaro anche alla donna. Dopodiché, la narrazione riprende, perfettamente fluida grazie alle frasi brevi che simboleggiano gli ultimi passatempi della regina nell’attesa della fine. In particolare, quel punto posto prima della parola “Rifulge” la mette perfettamente in risalto, facendole acquisire tutt’altro significato. L’ultima frase, oltre a chiarire una volta per tutte la localizzazione temporale della vicenda, ha anche il peso di una sentenza finale.
Concludo con due appunti finali: per prima cosa l’impaginazione, tipica delle poesie, che ho trovato davvero adatta a questa drabble, e in secundis il lessico, che come già ho espresso prima ho trovato dosato e coerente sia al contesto storico che a se stesso.
Quindi lo stile mi è piaciuto davvero molto, nonostante i piccoli appunti che ti ho segnalato, e assegno 9/10, che con la penalità dovuta alla grammatica diventa 8,9. Complimenti!
Trama, Originalità, Coerenza e Atmosfera: 9/10
La vicenda di Maria Antonietta è nota in molti particolari, e ho apprezzato molto la tua scelta di collocare la tua drabble all’interno di una parentesi molto famosa della sua vita, la prigionia che precedette l’esecuzione, ma citando un particolare che non è noto a molti, quello degli anelli, che ad esempio io non conoscevo. Sebbene non sia una cosa estremamente originale, ho apprezzato il fatto che la protagonista, vicina alla morte, ricordi dei momenti importanti all’interno della sua vita: inizialmente si parla della Rivoluzione e della prigionia, gli avvenimenti più drammatici e recenti, ma nel finale proprio gli anelli la riportano indietro a quell’idea di casa che non ha visto per anni e che è consapevole di non rivedere più. Eppure il diamante continua a splendere, a ricordarle che certe cose non moriranno mai. L’atmosfera della cella, seppur in breve, è resa molto bene nella parte centrale del racconto. In conclusione, quindi, il racconto è costruito alla perfezione, anche se non spicca per originalità. Complimenti!
IC: 10/10
Alla prima lettura ho subito notato un tratto che mi ha davvero riportato alla regina, ovvero la sua regalità e la sua dignità mostrate fino all’ultimo secondo sul patibolo. La tua versione del suo personaggio la rispecchia perfettamente: lei prega, trascorre gli ultimi momenti nei ricordi, ma non si piange addosso, non cerca di impietosire coloro che la sorvegliavano o di ribellarsi. Sa cosa la aspetta e lo affronta come una vera regina, come forse non era mai stata in precedenza, rinchiusa in una cella così diversa dallo sfarzo di Versailles. Oltre a questo, tutti i riferimenti alla sua vita precedente sono inseriti con cognizione di causa rispetto al personaggio e ben bilanciati anche dal punto di vista emotivo. Davvero complimenti, in queste poche parole ho davvero rivisto Maria Antonietta e non posso non darti il massimo del punteggio!
Titolo: 4/4
Ho davvero adorato questo titolo. “L’heure bleue”, oltre ad essere un’espressione della lingua parlata perfettamente adatta al tuo scritto (e già questa cosa significa molto, per me), ha anche un significato molto affine al suo contenuto. Maria Antonietta, infatti, è nell’ora blu della sua vita nel momento in cui la rappresenti: il tramonto è già trascorso, e lei è già a conoscenza del suo tragico destino, ma non è ancora notte, la morte non è ancora giunta. Siamo in quel limbo prima della fine, e tu l’hai colto alla perfezione. Punteggio pieno!
Gradimento Personale: 9,5/10
Come tutte le tue storie brevi, anche questa mi è piaciuta molto. Sei riuscita in pochissime parole, impaginate come una poesia, a immergermi completamente nell’atmosfera dell’Ora Blu della regina di Francia e a farmi entrare in empatia con il personaggio. Il tuo interesse per i particolari della sua vita e per la storia in generale è davvero ammirevole. Complimenti sentiti, carissima Jane!
Bonus: 0/1
Purtroppo il fandom da te scelto non prevedeva il punto bonus. |