Recensioni per
Quello che la neve sa
di Earth

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/10/20, ore 15:24

Gli ultimi due capitoli sono stati davvero belli! Oh, sì, una bella avventura!

C'è solo una cosa, che devo aver trovato nel capitolo precedente, ma, siccome mi ha preso la fretta di legger subito anche quest'ultimo, ti riporto qui: "per se" è sbagliato, la forma giusta è "per sé".
La cosa assurda (da me scoperta solo pochi giorni fa) è che, aggiungendo "stesso" o "stessa", cambia tutto: "per se stessa" è corretto, mente "per sé stessa" è sbagliato. Non è affascinante la grammatica?

Earth, sono davvero felice di aver trovato questa storia!

Recensore Veterano
27/10/20, ore 15:08

L'uso del simbolo, qui, mi pare forzato. Non c'era anche Brina a guidare l'esercito? È stato il padre a dare questa piega spietata alla guerra?
Forse, piuttosto che invadere Zagara per distruggerla, l'obiettivo poteva essere una più umana conquista, allo scopo di annettere quel territorio ostile.
Il principe di Zagara non ne sarebbe certo stato contento, perché lui, in ogni caso, la testa, la rischiava.
Uhm... ti basterebbe cambiare "ma per la distruzione" con "ma per vendetta sul responsabile dell'offesa" e "principato" con "principe" per ottenere questo effetto.

Riguardo ai tempi... forse, "non fu più per il trionfo" starebbe meglio con "non era più per il trionfo".
Oh, prendi tutto quel che ti dico con le pinze, comunque. Non posso certo definirmi un maestro...

Ecco, non trovo nient'altro che mi possa spingere ad una critica. Direi che ha portato il tuo racconto a un punto entusiasmante, ora che siamo quasi alla fine, ma con un regno potente e sconosciuto che sta per entrare in gioco.

Recensore Veterano
27/10/20, ore 14:41

Penso che in questo capitolo quel che manchi sia una spiegazione del perchè Brina sta vincendo in modo tanto spudorato. Va bene il freddo che sta favorendo il Regno del Nord ghiacciando i fiumi, ma gli avversari erano guerrieri così deboli? La loro inconsistenza toglie onore alla vittoria...

La figura della regina emerge comunque in modo splendido. Ai suoi sogni, qui si sono aggiunte la sua sicurezza e la sua abiltià nel portare l'esercito a una vittoria schiacciante. Manca ancora il lato sentimentale: troverà mai qualcuno alla sua altezza?

E come altri ti han già scritto, in quanto a bellezza della scrittura, questo capitolo non vale meno di quelli che lo precedono. Complimenti!

Recensore Veterano
26/10/20, ore 23:10

Brina... Sì, il nome è bellissimo e mi sembra perfetto per la principessa di un regno per la maggior parte dell'anno ghiacchiato dal freddo.

E le viverne... (bestie così poco conosciute che devo inserirle anch'io in un mio racconto) avrebbero fatto bella coppia con le ondine (queste, invece, io già le ho usate, mentre tu hai preferito chiamarle sirene 😼 ).

A parer mio questa è una frase più strana da leggere: "dall'altra parte del confine sicuro della capitale del Reame del Nord"
Mi pare ci siano un po' troppi "del" (due "del" e una "della")... a meno che... tu non cercassi proprio questo effetto per contrapporre la monotonia del reame alle Lande... 🎩

E per concludere, anche questa è stata una piacevole lettura grazie al tuo pregevole stile! Grazie! ♥♥♥

Recensore Veterano
26/10/20, ore 22:37

Rapportandomi ai pagnottoni di roba che tendo a scrivere io prima di sentirmi soddisfatto, questo tuo brevissimo racconto lo definirei un dolce confetto.
Una descrizione trascinante e molto descrittiva, piacevole a leggersi e dotata del fascino delle favole.

I tuoi cinghiali paffuti mi hanno fatto sorridere, è un aggettivo che faccio fatica ad associare a un animale selvaggio e pericoloso. Dopo una veloce ricerca, però, ho scoperto che questo accostamento viene usato anche per indicare i cinghiali di grossa taglia, quindi la piacevole sensazione fanciullesca che ha mi aveva regalato potrebbe essere stata solo mia...

Ti faccio un'unico appunto: "fino a prosciugare tutte le botti delle cantine" è stato un brutto colpo, così, proprio all'inizio della festa... Infondo non ti costava nulla dire che le cantine erano piene di botti sino ai soffitti :D

Recensore Junior
17/02/20, ore 18:50

Letta tutta d'una fiato!

Dunque, si tratterebbe di una raccolta di drabble, ma in effetti da sole non credo sarebbero molto comprensibile o contestualizzate, quindi la tratterò come una storia. E dirò: funziona. funziona molto bene.
I limiti di parole fanno quel che fanno per definizione tutti i limiti: limitano. Ma ovviamente sono anche occasioni per sforzarsi di superare il limite, e tu di fatto riesci a raccontare una storia perfettamente compiuta, con un'atmosfera ben precisa settata sin dall'inizio e che poi si modifica col mutare degli eventi, e due personaggi, Velio e Brina, che emergono rapidamente ed efficacemente nei loro punti di forza e limiti: condivisono una notevole intraprendenza e una grande ambizione, ma Brina sembra più concentrata sulla propria maturazione personale, mentre Velio cerca di solidificarsi tramite la conquista di obbiettivi esterni.

Obiezioni, in effetti solo una. Dai, diciamo due.
Nel capitolo sette hai scritto "per se" senza accento. Se ben ricordo c'è un certo dibattito su questi casi; alcuni dicono che si può evitare l'accento in caso non ci possa essere ambiguità fra il pronome e la particella, altri che sia meglio metterlo sempre. Io sono della scuola che lo mette sempre xD
Ma questa è una cazzatina; un po' più serio secondo me è il fatto che tu abbia sentito il bisono di spiegare in nota che le drabble sono separate cronologicamente da molti anni. Ora, se questa cosa era chiara dal testo, allora non c'era bisogno di dirla in nota; se invece non lo è, allora una nota non rimedia certo a ciò che il testo non dice. Avendo io letto la nota ormai la mia visione è distorta: non ti so dire se si capirebbe anche senza. Forse puoi provare a togliere quella nota e testare su un po' di cavie umane, per vedere se comprendono la storia anche così. 

Comunque mi è piaciuta molto. 

Recensore Master
14/10/19, ore 20:28

Ciao Earth,
l'introduzione di questa raccolta sembra dipingere, quasi più che raccontare, la descrizione di un luogo da sogno, ritratto nel suo momento più bello. La sensazione di gioia e di rinascita è quasi palpabile nelle immagini evocate dalle tue parole.
Complimenti per l'efficacia della tua bella descrizione.
MaxT :)

Recensore Junior
19/09/19, ore 22:46

Secondo classificato al "contest del simbolismo"
Grammatica e Stile:
Una storia scorrevole e facile da leggere, le sezioni descrittive sono davvero belle e sono la mia parte preferita del racconto, per la varietà lessicale e l’eleganza in cui sono state scritte. L’unico appunto che ti faccio è che ho notato che hai usato prevalentemente l’imperfetto come tempo: per quanto io ami il rispetto della consecutio temporum e una storia omogenea a livello di tempi verbali, avrei spaziato un po’ creando anche periodi un po’ più complessi. Nonostante ciò riconosco l’impostazione classica fantasy quasi favolistica che preferisce questo tipo di sintassi, quindi non posso dire di non avere apprezzato la storia.

Originalità e trama:
Una trama avvincente, che mi ha ricordato la lotta tra i Troiani e i Greci, anche se lì non ci furono terzi a venire in aiuto a coloro che, inizialmente, sembravano quelli in difficoltà. Il regno del nord che si vede minacciato dal regno di Zagara, che si comporta come un popolo barbaro che decide di attaccare il regno dai confini e impadronirsene, Velio che decide di rispondere accecato dalla rabbia e voglia di conquista e poi infine la sua sconfitta per mano del regno dell’Ovest. In poche parole, sembra che tu abbia scritto un’opera epica, qualcosa di lodevole.
Per quanto riguarda i simbolismi usati, anche se all’inizio non mi convinceva, ragionandosi su ho notato come fosse azzeccato quello utilizzato nel penultimo capitolo: nei pensieri di Brina, è chiara l’immagine di punti in una lista che vengono spuntati, quindi i suoi vari obbiettivi ora raggiunti. Anche negli altri capitoli i vari simbolismi sono stati rispettati, ma “La strega delle api” è il mio preferito sotto questo punto di vista.

Ic / caratterizzazione dei personaggi:
Personaggi particolari, ben delineati nelle loro caratteristiche anche se in poche righe.
Brina è una principessa che ha voglia di avventura, caparbia e capace di vincere, ma che sa anche quando è il momento di arrendersi. La sua fuga la rende singolare, un personaggio freddo ma allo stesso tempo bruciante, proprio come il ghiaccio.
Velio è un re che, per la vecchiaia (in realtà non so quanti anni abbia ma l’ho immaginato come un uomo dalla barba bianca) o perché il potere gli ha dato alla testa, è disperato e nel suo reagire impetuoso alla fine perde. All’inizio ci viene presentato già con questa follia in nuce, nella modo in cui viene descritto il suo modo di pensare in “Un disegno sottile”, e da come lo abbonderà Brina alla fine capiremo che la follia lo avrà completamente divorato, lasciandolo senza speranze.
Bella anche la descrizione dello spettro del lago e della vecchia strega della api, nonostante fossero personaggi secondari sono molto evocativi nella loro comparsa e descrivono due aspetti della guerra: da un lato la decadenza, dall’altro gli oscuri presagi e la veggenza che non vuole essere ascoltata, che non verrà ascoltata da coloro che stanno al potere (inutile dire che la strega mi ha ricordato Cassandra).

Gradimento personale:
Questa storia mi ha fatto dire “bella” alla fine della mia lettura, l’ho annunciato al computer e alle quattro mura della mia stanza. Non so se mi stavano a sentire, però. ^^

Recensore Master
04/09/19, ore 19:54

Sono tristissima per come è finita. Sinceramente speravoche Dulcamara poresse salvarsi, non tanto per Velio che era impazzito quanto per tutti i suoi abitanti che con quella guerra non c'entravano niente e che invece hanno dovuto subire e hanno dovuto morire. Probabilmente i sopravvissuti saranno stati presi come schiavi, il che mi fa ancora più male al cuore e tristezza.
Comunque, bella raccolta! Ripeto che scrivi davvero bene e che mi hai catturata al primo all'ultimo capitolo, facendomi riflettere. E sono felice che per te sia stata una bella avventura, lo è stata anche per me.
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 19:47

Il fatto che Brina consideri la guerra un gioco me l'ha fatta rivalutare molto. Prima mi piaceva, ora non sono più sicura che sia così. La guerra non è un gioco. La guerra è sangue, morte, sono lacrime ed è dolore, è sofferenza, è perdere un compagno, un amico, è uccidere e avere quantomeno la nausea perché sì, hai ucciso un tuo nemico ma hai comunque ucciso anche un uomo. Quste cose le sto immaginando, no nche io sia mai stata in guerra grazie a Dio, ho solo venticinque anni e non ho nemmeno idea di cosa sia. Ma ho letto cose, libri, film, testimonianzedi chi ci è stato. E anche sen on capisco che orrore sia la guerra, posso almeno, in picolissima parte, provare ad immaginarlo. Ed è per questo che dio che ocnsiderarlo un gioco è stata, da parte di Brina, una mancanza di rispetto per chi in quella guerra ci ha sofferto, per chi è morto e ha dato il sangue per provare a salvare il regno, e anche per i nemici che sono morti e per tutti quelli, nemici o amici, che sono rimasti vivi.
Onestamente non so se abbia fatto bene a scappare o meno. Anche quello mi sembra un fuggire dai problemi piuttosto che affrontarli, e non è mai la cosa giusta da fare. Avrei capito se l'avesse fatot per paura, ma così no.
Perdonami per le mie parole dure, non sono critiche contro di te assolutamente, questo ci tengo a precisarlo. Ho solo dato un'opinione riguardo ciò che il capitolo mi ha trasmesso. Insomma, Brina, ci sono cose più importanti della vita perfetta che tu desideri. C'è chi ha sofferto e chi soffre, ci sono i toui sudditi che hanno bisogno di te. E forse anche tuo padre, pur avendo perso il senno, ha bisogno di te. Magari onn tornerà mai come prima, ma almeno stagli vicino. E invece no, tu scappi perché vuoi le poesie e il pane tostato.
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 19:39

E quindi, qui si vede il punto di vista degli abitanti di Zagara che hanno fatto un gesto disperato, ovvero chiedere aiuto dopo essere venuti giù come delle furie. Credo che tu abbia fatto bene a inserire anche una parte su di loro. Insomma, la guerra non è mica solo fatta da Velio, Brina e gli altri, e bisogna guardare entrambe le facce della medaglia. Ora mi domando che cosa succederà. Vinceranno gli abitanti di Adulcamara oppure ci sarà un cambiamento, una svolta totale dato che gli altri hanno chiesto una mano? Ho come l'impressione che avremo una brutta sorpresa...
Bellissima l'immagine della ragnatela e il destino, molto suggestiva.
Non mi sembra ci siano errori nei tempi verali, anche se da scrittrice capisco benissimo che non sia sempre facile scegliere e che a volte risultino complicati da usare anche per chi lo fa da anni.
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 19:19

Sono felicissima di rivedere la nostra principessa. Dopo la prima storia in cui l'avevo incontrata mi ero chiesta come sarebbe stata la sua vita e ritrovarla in guerra è stata una sorpresa.
A me invece è piaciuto tantissimo questo capitolo. Brina è una persona forte e determinata, non tutti riescono ad andare in guerra. Immagino che comunque sia difficile anche per lei, vedere certi orrori dico, che sia traumatico. Ma mentre sei in guerra forse non ci pensi, magari ci pensi dopo quando sei tornato a casa e non devi più salvarti la pelle o salvare quella del compagno che è dietro di te.
Me la sono proprio immaginata a cavallo con quella pelliccia, dritta e fiera, sicura di avere la vittoria in pugno ed è stata un'immagine meravigliosa.
Anche qui c'è qualche piccolo errore, niente di che ma comunque ricontrolla.
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 19:14

Oh mio Dio, povero Siro, dev'essere spaventato a morte. E poi quel mostro fa davvero schifo, cioè solo dalla descrizione mi è venuto da vomitare. Non che tu l'abbia descritto male o altro, non è una critica, è proprio l'immagine che me ne sono fatta che è così. Ma immagino che forse il tuo intento fosse questo. Mi fa anche paura, se io fossi un'abitante di Dulcamara e venissi a saperlo ne sarei non terrorizzata, di più. Non bastava la guerra, no, ci voleva anche questo spettro orrendo. Della serie: quandoiniziano i periodi brutti, succede sempre qualcosa che li rende ancora più brutti. Almeno sono riusciti ad imprigionarlo, ma comunque è un problema che sia ancora lì nel lago. Spero saranno in grado di mandarlo via una volta finita la guerra, lo spero tantissimo!
Bravissima come sempre, comunque! :)
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 19:07

Ah, ecco, mi stavo domandando se fosse il padre di Brina ma immaginavo di sì. Anche qui ci sono alcuni errori, per esempio "azzardare" anziché "azzardate", "perchè" al posto di "perché" e forse un altro o altri due che però, ora, non ricordo.
Comunque, hai descritto molto bene la caduta della neve in un modo di cui prima non avevo mai letto. Di solito si legge che cade e si posa con metafore varie, anhe molto belle, che è leggera, che è soffice, che si posa come un manto che copre tutto, o come facevo io da piccola dicendo che cadeva perchè gli angeli dipingevano la Terra, frase che modestamente ancora apprezzo e in cui continuo a credere. Ma tu ne hai dato una descrizione molto reale utilizzando verbi diversi, la neve non si posa soltando, ma si infila, si scioglie nei camini, incornicia i bordi delle finestre eccetera. Ti giuro, ho adorato questa descrizione. Tra l'altro neve, Velio... non so, hanno entrambi suoni delicati, e la neve può essere paragonata ad un velo che copre tutto. Vabbè, pensieri miei strani XD.
Bello anche come il re, in mezo ai suoi consiglieri e agli ufficiali, continui a pensare ma sembri avere paura di mostrare quel pensiero, di farvi partecipi anche gli altri, come se temesse di fare un disastro. In questa situazione il re si dimostra insicuro di sé nel senso che è convinto del proprio pensiero ma non sa bene cosa fare e mi è piaciuto perché hai fatto vedere che non è forte e potente sempre ma che ha anche delle fragilità, che è umano anche lui come tutti gli altri. Le sue ffrasi mi sono piaciute, intervallate da quel silenzio che ho percepito dentro di me come se io fossi stata lì, il mio cuore ha iniziato a battere più veloce e sentivo salire la tensione, quindi complimenti per l'atmosfera che hai saputo creare. Sono d'accordissimo con lui, anche se immagino che fare quello che dire non sarà facile.
Giulia

Recensore Master
04/09/19, ore 18:57

Scusa, prima ho sbagliato a scrivere il tuo nome utente, non so perché ci ho messo quei simboli, devo aver letto male.
In effetti quando ho letto il titolo ho pensato che aver scelto un nome che richiamava il ghiaccio e il regno in cui viveva fosse una genialata! Hai fatto bene. Poi suona bene anche come nome vero, secondo me. I sogni e i deesideri sono belli proprio perché, soprattutto quando si è giovani, si pososno spingere fin dove si vuole, perché magari non ci si è ancora scontrati con le difficoltà della vita e si è portati ancora a pensare con la mente di bambini e non con quella degli adulti, non so se capisci quello che intendo dire.
Brina sogna il suo futuro, immagina di poter andare nelle lande, secondo lei i cavalieri non stanno raccontando bugie e rimane sul suo terrazzo a fantasticare e fa benissimo. Che si goda questi momenti finché può perché saranno tra i più preziosi della sua vita. Anche qui mi sono piaciute le descrizioni che hai dato, delle lande e di tutto il resto, mi hai proprio catturata.
Errore: hai scritto "povere" e non "polvere".
Giulia

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