Sigh, dal titolo avevo intuito che poteva trattarsi di quel momento: non mi aspettavo che ne avresti parlato e mi fatto male, molto male. E questo cosa vuol dire? Che hai reso la scena davvero molto bene: capisco come si sente Tony, ogni tanto anche io, in preda ad alcune emozioni, svolgo certe azioni quasi inconsciamente, e mi ritrovo poi ad averle fatte ma senza ricordarmene o mi fermo un momento pensando "ma come sono arrivata qui? ma ho già fatto questo o quello?". Perciò capisco quello che prova e immagino che nel suo caso sia ancora più tremendo. L'accenno a Jarvis è stato un colpo al cuore: sono talmente abituata all'intelligenza artificiale da dimenticarmi che dietro quel nome, inizialmente, c'era un uomo in carne e ossa che evidentemente deve in qualche modo aver significato molto per Tony, se ha deciso in seguito di omaggiarlo in quel modo. |
Ciao! Devo recuperare gli ultimi aggiornamenti di questa raccolta da tempo immemore, e finalmente trovo modo di farlo :) |
Questo è stato un capitolo un po' sofferto, lo confesso. L'incidente degli Stark è forse l'argomento di cui ho letto e scritto meno, semplicemente perchè ho difficoltà ad inquadrare Tony in queste circostanze, anche se credo che quel che hai descritto tu sia molto in linea con il personaggio. |