Recensioni per
Back In Black
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/09/19, ore 10:06

Ciao Light!

Me misera, quanto ci ho messo a passare! Allora, come penso ormai saprai da tempo immemore, adoro come scrivi di Tony e leggo le battute totalmente IC che gli regali con la sua voce, quindi ho adorato tutti i suoi pezzi e l’abilità con cui ha ricreato la vivacità pestifera di Morgan, la dolce fermezza della splendida Pepper, l’irrequietezza adolescenziale di Peter, che è un giovane adulto, la tranquilla routine di casa Stark. Deve nascondere alcune cose “ai grandi” e condividerne altre, comprese una serie di traumi come quei cinque anni che l’MCU non ci ha spiegato. Qui, invece, il senso di ragno che va a intermittenza sembra quasi una di quelle spie rotte che ricordano l’orrore e il cortocircuito mentale in cui Peter e mezzo universo sono precipitati quando sono diventati cenere. Ebbene sì, perché come sappiamo lo schiocco non li ha propriamente uccisi come è successo con Loki ♥ (questa volta è stato facile XD), ma li ha portati altrove (non Altrove).

Le fisime di Peter sul ritardo a casa Stark, il sentirsi quasi un figlio adottivo per Tony e quella sovrapposizione malinconica e introspettivamente perfetta che coniuga il milionario alla figura mai abbastanza drammatica del buon zio Ben (Raimi <3) è un modo calzante e bellissimo di analizzare uno dei più amati tra i supereroi. Il segreto di Spiderman forse è proprio racchiuso nel suo essere lo sfigato Peter che ha problemi a pagare le bollette, così simile a noi ben più di personaggi epici o storici come Thortellone o Cap. Peter è l’unico supereroe che fa tardi agli appuntamenti e che, con la sua costante imperfezione e il senso di inadeguatezza adolescenziale che lo avvolge ci ricorda noi e le nostre, di incertezze. Che poi è una percezione data dall’estremo senso di responsabilità del personaggio, che lo convince a voler dare sempre di più anche a costo di infilarsi in problemi apparentemente più grandi di lui, come la collaborazione con la polizia in un clima in cui l’Atto di Registrazione sembra voler incanalare e ingabbiare le potenzialità dei vari mutanti e superuomini.

Particolarmente profondo e intelligente è il discorso che Peter fa con Pepper e con Tony. Del secondo ho già abbondantemente parlato, anche se amo come stai delineando il loro ruolo padre/figlio, mentore/allievo, ma mi vorrei soffermare su Pepper. Adoro come la scrivi. Scrivere personaggi femminili è una sfida, un bisogno sociale e una necessità. Pepper è una donna che sa essere tenerissima, materna e dolce, ma allo stesso tempo piantata a terra e consapevole non solo di chi è, ma dell’equilibrio della propria famiglia. Una donna senza cui le Stark Industries non sarebbero sopravvissute al genio sregolato del suo possessore. Questo uomo lei lo ha aspettato e capito in ogni istante. È visibile la preoccupazione di Pepper per Tony, è visibile un amore che è sostegno, forza, comprensione e accettazione. Con lei stai facendo un lavoro eccelso, superbo, da applausi.
Grazie per il bellissimo capitolo e a presto :*, un abbraccio al muffin,
Shilyss :*

Recensore Master
26/07/19, ore 01:33

“Scufsi ho avto un contratmpo sfo srirvandoù”
e questa sono io quando te mando i messaggi!
Carissima Cosa!
Ed eccomi qua in un ritardo vergognoso a recensirti e ti chiedo immensamente scusa sebbene io l'abbia letta alla pubblicazione ripromettendomi di passare subito e invece sosstronza e faccio passa' le ere geologiche ma va beh ç_ç

Ma passiamo alla storia che sto qua per questo *__*
Io rimango sempre estremamente ammaliata da come affronti il rapporto tra Tony e Peter e come, il mentore, diventi spesso e volentieri una mamma chioccia estremamente preoccupata, che comunque è nel personaggio. L'evoluzione di Tony l'ha portato a questo. Il suo distaccarsi completamente dall'ombra di un padre assente, lo ha reso diverso da lui; lo ha reso un uomo più attento a quello che succede a chi, per un motivo o per l'altro, si lega a lui e si fida di lui. Peter è parte della sua vita, è sotto la sua protezione e, di conseguenza, quando leggo frasi come: «Arriva tra venti, ma arriva intero,» non posso fare a meno di prefigurarmelo davanti e, come sempre, il tuo Tony risente – nella maniera più positiva del termine – del tuo studio, del tuo immedesimarti e del tuo renderlo vivo e vero con ogni sua sfumatura e difetto; io mi sciolgo e mi innamoro ogni volta ma... ma ora è di Peter che voglio parlarti.
Sai già che la sua resa, quella che gli hai dato, mi ha ammaliata sin da subito ma qui... qui è il Peter più umano e realistico che io abbia mai letto. Diviso in due, studia le scuse da propinare al suo mentore perché di fatto non vuole deluderlo e, allo stesso tempo, non vuole rotture. Un adolescente del Queens che sta crescendo, che vorrebbe camminare con le proprie gambe, che vuole prendere decisioni da solo senza che passino, come sempre, sotto la supervisione dei più grandi. Un momento della sua vita complesso, dove è diviso in due; una fase di crescita difficile da gestire, da rendere e che tu, ovviamente, hai saputo cogliere, studiare e amalgamare col personaggio e io te ne sono grata, sempre. Nelle tue mani Pete-Puh è sempre al sicuro cosa ♥

Oltretutto volevo soffermarmi su un altro aspetto, e so che sarà una recensione lunghissima perché ho davvero taaaaante cose da dire, ma non mi fermerai perché non sei qui a bloccare le mie ditine celiache, quindi stacce. Mi volevo soffermare su un aspetto che ho trovato accomunante tra Peter e Tony: l'incapacità di volare bassi. Sono entrambi attratti dal pericolo e hanno questo senso del dovere che, per quanto sia esternato in modo diverso, li accomuna. Il discorso tra Pepper e Peter sottolinea di moltissimo questo fatto: laddove Peter cerca di tener nascosto a Tony che sta indagando con Yuri perché di fatto non riesce a mettere a freno il suo dovere civico di supereroe mettendosi in pericolo, Tony non riesce ad attaccare al chiodo l'armatura, anche se si definisce "in pensione". Pepper dà voce ad un pensiero reale (Pep ♥ anche lei nelle tue mani brilla sempre... e con Peter... lo sai, tu lo sai ♥), ovvero che il nome "Tony" accostato a "dietro le quinte" non esiste. Non ce la fa. Non può farlo e anche qui subentra il proposito di volare bassi che mai e poi mai, nessuno dei due, riuscirà a mantenere reale. Non ci riescono. È più forte di loro. E questo, mia cara Light, è un concetto difficile da capire, da spiegare, se non si è totalmente padroni della pissicologia (l'itaglianese) del personaggio. In più me ce butti pure i sentimenti, Shuri e la ship che... beh, lo sai... era venuta in mente anche a me e che quindi APPROVO i toto perché Peter e Shuri so' la science-romance per eccellenza e funzionano. LORO FUNZIONANO. (MJ SCANSATE – quanto so brutti assieme...) Anyway, spero che Peter faccia di testa sua che se dà retta a Tony si sistema tra 20anni.. XD

Un altro punto a me caro, di cui vorrei parlarti, è Spider-Man. La difficoltà di Peter, quando si decide di scrivere su di lui, sta nel fatto che spesso ci si dimentica di questi PICCOLISSIMO particolare. Peter Parker è Spider-Man e, quando lo diventa, è un'altra persona. Il discorso con Tony – quello che Peter vuole evitare come la peste ma che, col suo estremo e gigantesco senso di giustizia non riesce a troncare sul nascere scappando dalla finestra – è un discorso che inizia con il futuro di uno e finisce col futuro dell'altro. Il futuro di Spider-Man- Peter è un ragazzino che sta crescendo, che deve scegliere un percorso che implicherà il continuare ad essere Spider-Man o metterlo in pausa per un po'. C'è un passaggio che mi ha particolarmente colpita e che mi ha affascinata terribilmente e te lo riporto qua:

Peccato che lui in quel momento si sentisse più Peter che Spider-Man; o forse nessuno dei due, che era la situazione peggiore, perché lo lasciava in bilico con se stesso.

Le scelte implicano cambiamenti, e i cambiamenti implicano dover lasciare qualcosa indietro ma qui Peter sembra non voler scegliere né per uno né per l'altro ed è tutto paurosamente umano. Tutto paurosamente vero. Chi come me è un po' più grande e ha già superato quella fase da un po', ci si ritrova e sa che, guardandosi indietro, saprebbe perfettamente quale scelte fare ma immedesimandosi in un se stesso ancora giovane, riconoscerebbe quello smarrimento, perché di fatto ci siamo sentiti tutti così. come Peter. In bilico. Trovo che questo concetto sia espresso in maniera magistrale oltre a sottolineare ancora di più quanto tu sia in sintonia con quei sentimenti; come tu sia riuscita a travasarli da te a Peter. Insomma, hai fatto gol. Di nuovo ♥ Inoltre ho letteralmente adorato l'improvvisazione di Tony, che in passato l'ha portato a fa un bel po' di cazzate (tipo dire dalla D'urso che lui è Iron-Man), ma come si può notare, la sua evoluzione ha dato i suoi frutti anche in questo. Magari non è bravo a salvaguardare se stesso, ma con Peter, Pepper, Morgan, le persone a cui tiene, ci si sforza. In modo goffo, impacciato come sempre, ma lo fa... I cinque anni sono un problema, e lo saranno sempre. Laddove Tony esisteva Peter non c'era. Laddove Tony e il mondo sono andati avanti, Peter è rimasto fermo, indietro. È ancora tutto troppo strano, difficile da assimilare... e ha sconvolto tutto e non possono far finta che non sia così. Sia chi è rimasto, sia chi era andato via... e niente, volevo dirti che come hai reso anche questo lato (gestito malissimo in FFH), mi ha stregata e condensata a questo mondo, rendendomi parte di esso. (non so se riesci a capire cosa intendo, ma è positivo, sallo)

Peter e Morgan: a parte che la tenerezza nella scena di Pete che si sporge dal letto a castello e lei che lo saluta.. qua aaltro che Tony, la cardiopatica sono io che mi sciolgo e mi viene un infarto, te possino caricatte ma...

«Anch’io voglio fare Spider-Man da grande,»

Morgan una di noi XDDD no ma sul serio... quanto è Tony, qui? Quanto è Morgan? Quanto è Pepper? Un miscuglio impossibile da non vedere, che rende una bambina nata dai geni dei suoi genitori,che sta crescendo con loro e diventando un po' loro...
Ma la cosa che più mi ha stretto il cuore è come Peter abbia sciolto quel "non gli piace molto lo spazio" con una risposta come "perché è noiosissimo" preceduto da una bellissima, toccante introspezione rumorosa, con questi sensi di ragno che, ad ogni capitolo, si fanno più presenti e pressanti... che galleggiano nei ricordi e nei racconti, nelle immagini di Tony nello spazio che vaga senza speranza e che dello spazio non è annoiato, ma terrorizzato ma, ma Morgan ha bisogno di sapere che suo padre è senza paura e senza dubbi. È il suo eroe e non perché è Iron-Man ma perché è il ruolo di un padre, di qualsiasi padre, quello di sembrare invincibile di fronte ad un figlio e, in qualche modo, Tony forse vorrebbe risultare tale anche per Peter, che è troppo grande per crederlo ancora anche se vorrebbe (Mio dio... questa storia mi distruggerà l'anima io me lo sento... me lo sento. Le tue introspezioni mi dilaniano... e non so nemmeno a quante parole sono arrivata ç_ç)
Infine, la domanda fatidica, fatta da chi da Peter non pretende una risposta finale, una risposta definitiva: Cosa vuole fare Spider-Man da grande? (L'usciere!! okay, me ne vado affanculo da sola ç_ç) E, anche se forse è stato solo per un attimo, Peter ha visto il futuro nitido. E ora? E ora niente, si aspetta che la storia prosegua e mi fermo qui o Tony verrà a fare il solletico anche a me XD Non so quante cazzate ho scritto, ma sappi che l'ho fatto nel modo più sentito possibile. Questa storia mi ha conquistata dal primo momento e ora vorrei solo sapere che succederà a Tony, a Peter ma soprattutto al loro futuro.
Soprattutto il futuro delle loro controparti superomistiche. Confido in te, e spero di passare prima, al prossimo aggiornamento! Magari senza lasciarti un altro mammozzone o mi mandi la mafia a casa a cementarmi nell'intercapedine di casa!
Quindi co', daje forte, e non te ferma', che qua c'è bisogno di te ♥
A presto,
Miry o cosa3 ♥

Recensore Master
23/07/19, ore 20:16

Daje, che forse ce la faccio *urla di giubilo*
Intanto GRAZIE IMMENSAMENTE per avermi dedicato il capitolo, quel giorno il mio lato "howardiano" è stato sepolto dalla gggioia e mi sono anche un po' commossa per la dedica <3 Grazie ancora <3
Tra l'altro è un capitolo che mi è piaciuto tantissimo, è così bello vedere Peter muoversi in casa Stark con questa disinvoltura e, per riprendere un po' quel che ti dicevo nell'altra recensione, adesso è a tutti gli effetti un membro della famiglia di Tony e questa cosa è maravigliosa.
Ti ringrazio per averlo fatto interagire con Pepper, nel film per forza di cose è stato un dettaglio trascurato, e invece è bello vedere come anche lei sia diventata per lui quasi una figura di riferimento; tra l'altro mi fa morire il modo in cui riesce a leggere tra le righe di ciò che dice Peter, del resto è abituata con una personalità molto più complessa ed esasperante della sua :')
La conversazione con Tony è invece perfetta, l'ho trovata molto toccante per entrambi i punti di vista, tutti e due mostrano in qualche modo le loro debolezze, a tratti, senza esagerare, ma comunque lo fanno e credo che sia qualcosa che possa avvicinarli ancora di più. Anche i gesti e le espressioni di Tony sono molto più sentiti e affettuosi, probabilmente per il fatto che adesso è un padre a tutti gli effetti e certi gesti gli vengono semplicemente più spontanei. E vorrei urlarti che tutto questo è bellissimo, ma poi mi bannano se scrivo tutto in caps lock :')
Sono comunque contenta di vedere questa relazione approfondirsi pian piano, svelando anche dettagli più cupi ma necessari e sì, ho apprezzato anche la durezza di Tony in determinati punti; l'ho trovata corretta, IC ed estremamente realistica. Bravissima <3
Il finale con Morgan è la giusta conclusione di questo capitolo "familiare", è stato bello vederli interagire con complicità e chiacchierare su questioni di un certo livello; personalmente, questo fatto mi ha riportato alla memoria alcuni episodi della mia infanzia e altri invece attuali, e mi sono rivista un po' sia in Morgan che in Peter. E niente, scusa, oggi sono proprio sentimentale D:

Chiudo qui e mi scuso ancora, perchè avrei voluto dirti più cose ed entrare più nel dettaglio, ma questo computer purtroppo non me lo permette perché si impalla ogni due secondi, cheppppalle.
Grazie quindi per questa meraviglia, attendo con mooolta curiosità il seguito della storia <3

_Atlas_

Recensore Master
22/07/19, ore 21:51

Ho appena trovato questa storia e sono senza parole! Sicuramente si vede il duro lavoro che c’è dietro, e la grande tecnica e bravura della scrittrice! Spero che Tony mostri il suo lato dolce e paterno, è troppo freddo per il mio cuore ahahah! Spero continuerai presto!

Recensore Junior
21/07/19, ore 16:02

Allora, preparati perchè scalpito da mercoledì sera per recensire questo capitolo e ne ho molte da commentare.
Inizio subito con il dire che ho adorato il modo in cui hai inserito Peter come membro integrante della famiglia Stark, facendomi preoccupare giusto un filo per il fatto che menta sul suo ritardo generando una stilettata di ansia che diventa monito dello sparo decantato nel prologo, creando al contempo una curiosità innata nei confronti di quella benedetta sfuriata di zia May che mi auguro tu scriverai prima o poi nell vita :')
Ho amato il rapporto che hai costruito tra Peter e Pepper, che in un certo senso assume il ruolo di sua seconda mamma, lasciando intravedere quanto si prodighi per lui per farlo sentire a suo agio in una realtà che non sente propria, dimostrando al contempo il legame e la "rassegnazione" nei confronti del marito, intuendone ed accettandone i pensieri/intenzioni... e tu li descrivi ogni volta in modo sublime, quindi io navigo in un brodo di giuggiole *O*
Il rapporto con Tony invece... non credo esista un termine adeguato per descrivere il cosa mi provoca, assume le sembianze di una montagna russa che mobilita tutti i miei orgnai interni, quindi ora ti becchi l'itinierario di tale sadica attrazione:
1. Da «Tesoro, so che per te è difficile, ma non essere molesto,» a «“Playboy”, ti ricordo che tu ci hai messo dieci anni per dichiararti e altri dieci per sposarmi,»: sono stata colta da una crisi di riso talmente forte, che ho temuto seriamente di sputare i polmoni.
2. «Lo preferisce perché ci si è laureato lei, perché è una buona università o perché così smetterei di essere Spider-Man?»: le mie viscere si sono artorcigliate in modo preoccupante.
3. "Peccato che lui in quel momento si sentisse più Peter che Spider-Man; o forse nessuno dei due, che era la situazione peggiore, perché lo lasciava in bilico con se stesso.": questo passaggio esemplifica il come non prendere una decisione generi inevitabilmente tutta una serie di conseguenze che presumo portino allo sparo decantato nel prologo, il che aumenta solo la mia ansia, facendomi finire lo stomaco in gola.
4. "La sua voce venne incrinata da una nota sofferente, e Peter deglutì a forza. La mano incollata alla sua spalla gli trasmise la parte del discorso che evitavano sempre di esternare a parole. Aveva la consistenza salda, eppure effimera, dei cinque anni svaniti in un soffio, di un abbraccio ripetuto al contempo a distanza di pochi istanti e di lunghi anni, di quel singolo battito di ciglia che lo aveva reso cenere trasmutando la realtà attorno a lui in modo irreversibile.": lo schianto del mio cuore nel fondo della cassa toracica, far notare questo dettaglio è profondamente sadico da parte tua.
5. Da «Pete, So come ci si sente ad essere… scollegati. Anche adesso…A volte non riesco a credere che tu sia… realmente qui, Mi sento un folle. Guardo Morgan, Pepper, te, e mi convinco che mi risveglierò sulla Benatar in preda a un delirio per carenza d’ossigeno.» a «Dormire con questi addosso lo chiami “stare bene”?»: ALLORA. In questo passeggio (credo il mio preferito dell'intero capitolo) hai messo a dura pova i miei dotti lacrimali, oltre a scombinare definitivamente i pochi organi interni che fino a questo momento erano rimasti tranquilli ed indisturbati al loro posto, istigando il mio masochismo nel desiderare più scene del genere, e al contempo ringraziare che tu stia scrivendo tutto questo dal punto di vista di Peter. In questo passaggio (e qualche altro in seguito) diventano lampanti quei due-tre mila pensieri che affollano la testa di Tony, che se tu mettevi per iscritto penso che non sarei sopravvissuta fino all'epilogo. Riconfermo che dopo aver appurato l'andazzo della storia, il mio suggerimento di qualche mese fa di donare un reattore Arc in allegato ai tuoi nuovi capitoli per ogni utente che si avventura tra i tuoi scritti, non sarebbe poi una cattiva idea <3
6. Da «In compenso, sono il re del tempo perso e delle decisioni sbagliate, oltre che dei difetti caratteriali e dei traumi irrisolti,» a «Quindi far preoccupare un cardiopatico è giustificabile?»: la mia seconda parte preferita, che per default mi ha riportato alla mente la canzone "il re" di Pieraccioni (non so se è un riferimento voluto, oppure se è completamente casuale), ma che nel complesso questo passaggio ha contribuito a raccogliere i miei organi da terra (in tutto questo, i riferimenti agli "spider sense" sono stati molto apprezzati... e siamo in due a rifiutarci di chiamarli nell'altro modo) :')
Il fluff finale con Morgan ha aiutato a tamponare le ferite con lo scotch isolante, anche se la nota di angst si nasconde dietro l'angolo e si palese in tutta la sua magnificenza con quel "Come si spiegava a una bambina di sei anni che nello spazio, oltre alle nebulose, alle stelle, alle comete, si annidavano paure così grandi da aver rischiato di divorare l’universo intero? E che il brillio delle galassie lontane e delle polveri stellari tinte di colori fiabeschi non era abbastanza per colmare la solitudine di chi vi si era quasi perso?", stroncandomi brutalmente con il finale... e niente, ora come ora credo di avere le sembianze di una bambola vodoo, metaforicamente parlando :')
Uno stampo di rossetto indelebile (tanto quanto ai danni psicologici inflitti, in senso buono ovviamente),
_T <3