Recensioni per
Una settimana e un giorno
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/08/19, ore 21:20
Cap. 5:

Ciao! :)
Ho apprezzato motlo questo capitolo introspettivo dalla parte di Crowley.
E' normale pensare se avranno tregua, non bisogna mai abbassare la guardia perchè il male (compreso Gabriel) è sempre dietro l'angolo.
Tutto il dolore e lo shock di Crowley mi ha spezzato il cuore. Ci si aspettava una punizione crudele da parte dell'Inferno, ma da parte del Paradiso.. diciamo che quella parte ha sorpreso in male anche me. Averlo per la prima volta raccontato ad Azi, esponendosi a lui, vulnerabile e ferito, soprattutto sconvolto che il suo migliore amico sarebbe potuto morire in quel modo così atroce.. wow, complimenti.
D'altronde Aziraphale non se lo aspettava nemmeno, ecco perchè era sconvolto anche lui.. altro che Crowley, il vero demone è Gabriel che si nasconde dietro quella faccia di finta tranquillità ed ipocrisia. Poi beh, loro due sono di una tenerezza disarmante, soprattutto per la parte della televisione che mi ha fatto ridere percè Azi sembrava un bambino che commentava ogni cosa :)
Quei due si sono avvicinati ancora di più; dopo il dolore e la sofferenza se la meritano anche loro un pò di felicità.
Spero di leggere presto l'aggiornamento! A presto e bravissima!
R.

Recensore Veterano
25/08/19, ore 15:24
Cap. 5:

Altro bellissimo capitolo.
Il picnic è stato meraviglioso, Crowley che "ridistribuisce" i posti con un piccolo miracolo demoniaco è assolutamente da lui, così come il finto rimprovero da parte di Zira, che in fondo lo apprezza, anche perchè lui ha fatto la stessa cosa al Ritz.
Un bel momento quando l'angelo "sacrifica" il suo capotto per potersi sdraiare affianco a Crowley solo per sentirlo più vicino, dopo che il demone gli ha chiesto di loro..vabbè poi sulle mani intrecciate mi sono rotolata nei feels <3
Finito il picnic ci ritroviamo a casa di Crowley, con Zira che saluta le piantine, ormai lo giudicano di casa tanto che gli fanno l'inchino.
L'angelo che si informa sulle abitudini del demone e se guarda spesso "il monitor" (televisone Angelo, dai dopo il velocipede pure il monitor..ma ti adoriamo anche per questo).
Il comportamento di Zira mentre guarda "il monitor" mi ha ricordato un paio di miei amici e giuro che non so come Crowley lo abbia sopportato perchè io sclero dopo 10 secondi.
Ed ecco arrivare l'angst ma è un angst che serve per farli avvicinare sempre di più e senza che i due abbiano più dubbi o rimorsi.
Mi piace il fatto che Zira (anche grazie al vino) sia stato colui che tira in ballo la minaccia interrotta. Dopo la prima risposta del demone però capisce che è meglio tornare lucido. Altrettanto bella è stata la motivazione di Crowley. Il demone ha rinunciato alla minaccia perchè è rimasto scioccato dal comportamento di Gabriel e lui non vuole essere crudele con l'angelo anche se è un demone (mi piace questo tuo pensiero già espresso in Ride Home), Zira dal canto suo sa che Crowley è infinitamente meglio dei suoi compagni angeli nonostante la sua natura demoniaca e non manca di ricordaglielo..Mi piace che nonostante la nuova libertà che dispongono l'angelo non riesca ad insultare Gabriel (ci pensiamo noi Zira, non preoccuparti).
Il finale con loro di nuovo sul divano a guardare "il monitor" con la coperta e la muta richiesta di Crowley di far poggiare la testa di Zira sulla sua spalla, ci riporta ad un momento di dolcezza, segno che i due si stiano trovando sempre più a loro agio anche dopo momenti di dolore.
Inutile dire che hai descritto merviglisoamente sia i momenti di fluff che di angst.
Ovviamente aspetto il prossimo capitolo

Recensore Junior
25/08/19, ore 10:31
Cap. 5:

Davvero preziosa. Non vedo l'ora di leggere prossima, ormai è un appuntamento fisso! Grazie ❤

Recensore Master
25/08/19, ore 09:40
Cap. 5:

Eccomi, Tam!

Wow! Che capitolo! Ci avevi promesso l'angst e angst abbiamo avuto. ;)
Ma prima, qualche parola sul momento iniziale che, al contrario, è colmo di fluff e ci dona un'atmosfera rilassata e pacifica... prima di sprofondare nella seconda parte decisamente più oscura.
Crowley che ricorre ai suoi doni per far sì che lui e Aziraphale ottengano la zona migliore del parco è del tutto IC e Aziraphale non sembra così dispiaciuto, dopotutto. È inutile che gli faccia la morale quando egli stesso, una settimana prima, ha fatto in modo di liberare un tavolo al Ritz.
A proposito di questo dettaglio, mi è piaciuto come hai rovesciato la situazione rendendola speculare a quella del sabato precedente, creando una continuità ma anche un senso di “chiusura del cerchio”, si è conclusa la loro prima settimana da angelo e demone liberi. Anche il pranzo stesso sotto forma di picnic contribuisce a questa serie di rimandi. È vero che i due si sono visti per pranzo anche il giorno precedente, ma è la prima volta che ti focalizzi su questa parte della loro giornata da quando, nel primo capitolo, hai approfondito il pasto al Ritz. Queste scelte mi sembrano perfette per la tua shot sul sabato, è come se fosse ora ti tirare le somme di quei primi giorni della loro nuova vita, che credo per loro siano equivalsi a un anno intero considerando quante cose sono cambiate nel loro rapporto e in loro stessi.
Anche la domanda di Crowley rimanda, come in un gioco di specchi, a quella posta da Aziraphale in quello stesso luogo una settimana prima. Mi piace che tu abbia scambiato i ruoli, conferendo al demone quell'impressione che, nonostante la sua spavalderia, anch'egli abbia bisogno di una conferma, di sentirsi dire dall'angelo che andrà tutto bene. <3
Quello stupidotto che fraintende la domanda per ben due volte e trova ancora una volta il modo di cacciarsi in una situazione imbarazzante mi ha fatto tanta tenerezza! Anche qui li hai resi benissimo e il fatto che Crowley non abbia fatto commenti sull'idea dell'angelo che la sua domanda si riferisse al loro legame la dice lunga su quanto anche il demone percepisca l'innegabile evoluzione avvenuta in quella settimana.
Anche qui hai dimostrato una gestione spettacolare dei pensieri di Aziraphale, che, per quanto desidererebbe poter rassicurare l'amico, non può garantirgli ciò di cui nemmeno lui è sicuro, ma fa del suo meglio per confortarlo comunque. Anche il fatto che Crowley abbia posto la domanda per poi esortare l'angelo a lasciar perdere è un ulteriore tassello che accentua la caratterizzazione del demone e la sua coerenza con quanto abbiamo visto nella serie.
Sei stata di nuovo un fenomeno anche nella modulazione della componente fisica. Crowley che si distende sulla coperta è... be', è lui! Da ex serpente quale è, il demone trova sempre il modo di accomodarsi al meglio in qualunque circostanza, ciò che invece risulta inedito, è l'atteggiamento di Aziraphale che è disposto a rischiare di spiegazzare il suo adorato cappotto pur di farne un cuscino per potersi distendere accanto al demone. Si capisce subito che non è a proprio agio in quella posizione, ma è disposto anche a soprassedere solo per sentire l'amico al proprio fianco. Mi è piaciuto che, a questo punto, tu abbia inserito quella battuta di Aziraphale riguardo alla certezza inoppugnabile che, qualunque cosa fosse accaduta, sarebbero stati insieme, dalla loro parte. Solitamente è Crowley ad usare quell'espressione “la loro parte”, ma Aziraphale non è più l'angelo pavido e sottomesso ai suoi dirigenti e ora non ha paura di adottare quegli stessi termini che dapprima sembravano spaventarlo.
Oddio! Lo sfioramento di dita che poi diventa una presa per mano a tutti gli effetti!!! Mi sono sciolta! <3
Come sempre, la delicatezza con cui presenti questi scorci non ottenebra per niente la potenza del sentimento che questi piccoli gesti esprimono. Non sono baci infuocati, né effusioni spinte... è solo un contatto tra due mani, ma fa percepire tutte le emozioni e le passioni di cui è tramite.
Ed ecco che cambiano le luci, cambia l'ambientazione; il giorno scivola nella notte e ci ritroviamo nel preludio della parte più angst della shot, alla quale comunque ci fai arrivare per gradi, come al solito.
Carinissima la sfida della televisione e la ripresa della 1x02 nella quale Azi si riferisce alla bici di Anathema chiamandola velocipede. XD
Sappiamo che l'angelo non è un grande fan della tecnologia e della modernità, ma accoglie la provocazione di Crowley e accetta di buttarsi in quella nuova esaltante esperienza che è la visione della TV.
La scena della coperta mi ha fatta sorridere, inoltre pone l'accento ancora una volta sulla personalità dell'angelo, e, per contrasto, anche su quella di Crowley che però alla fine si trova costretto ad accettare la presenza quasi umiliante per lui, di quella coperta sulle sue gambe. Anche qui mi è piaciuto enormemente il modo in cui hai descritto la loro posa sul divano, con il braccio del demone allungato sullo schienale e quindi la sua mano molto vicina alla spalla di Aziraphale, che ovviamente ne nota la presenza.
Accidenti! Non vorrei mai vedere la televisione con accanto l'angelo! Non so come abbia fatto Crowley a non tappargli la bocca con il suo papillon di tartan! Però sembra che quella nuova esperienza non gli stia dispiacendo poi così tanto, eh? ;)
E dopo le risate, le lacrime! :'(
Aiutato dal vino, Aziraphale trova finalmente il coraggio di porre all'amico l'interrogativo che lo divora dalla mattina precedente.
Anche in questa occasione sei stata eccezionale nella gestione del personaggio di Crowley che, dapprima, cerca di nuovo di evitare di rispondere, ma alla fine vuota il sacco.
La gestualità, con lui che deve aggrapparsi al trono per trovare la forza di rispondere e rievocare il momento in cui si è trovato di fronte a Gabriel, è drammatica al punto giusto, ci fa intuire tutta la carica emozionale che lo sta scuotendo mentre pronuncia quelle parole.
La confusione di Aziraphale è descritta altrettanto bene, come il suo sgomento di fronte a quella spiegazione assolutamente inaspettata e del tutto senza senso, almeno per lui.
Proprio ieri ho rivisto la 1x06 e ho pensato che mi sarebbe piaciuto sapere di più dei pensieri di Crowley mentre, sotto le sembianze di Aziraphale, si trova a dover fare i conti con una versione inedita di Gabriel, che lo insulta, lo sbeffeggia e gli ordina di gettarsi tra le fiamme e morire in fretta. E oggi arrivi tu con questa meraviglia! *.*
Il fatto che Crowley abbia visto una rassomiglianza tra sé e Gabriel nel modo di trattare Aziraphale e che questo l'abbia disgustato tanto da ripromettersi di non minacciare mai più l'angelo è toccante, ci dà l'idea di quanto il demone si senta male al ricordo di tutte le volte in cui si è comportato come l'arcangelo nei confronti dell'amico.
Il dolore di Crowley è tangibile, aumentato dal fatto che se lo sia tenuto dentro per tutti quei giorni, senza mai osare confidarsi con Aziraphale, che ora soffre altrettanto nel vedere l'amico ridotto in quello stato senza poter fare nulla di più che ribadirgli l'ovvio, ovvero che Crowley non è come Gabriel.
Ho adorato ogni singola parola di questo lungo passaggio angst. Il modo in cui hai presentato Crowley e le diverse fasi del suo sfogo come in un climax ascendente fa arrivare al lettore tutto il misto di dolore, strazio, furia e sdegno che lo dilania, ma anche quel timore viscerale e sconvolgente di essersi riconosciuto nell'atteggiamento di Gabriel.
E Aziraphale prova la stessa rabbia verso l'arcangelo, ma è una rabbia che non ha tanto a che fare con il destino che gli avrebbe riservato, piuttosto è scatenata dall'assistere alla sofferenza di Crowley di cui Gabriel è causa indiretta.
La conclusione della sequenza, con le scuse del demone all'angelo (altro elemento nuovo nel loro rapporto) è perfetta e chiude magnificamente questo frangente, che costituiva, come la questione dell'acqua santa affrontata nel capitolo scorso, un nodo che aveva necessità di essere sciolto per rinforzare ancora di più il loro legame e togliere un grosso peso dal cuore di Crowley (anche se teoricamente non ce l'ha :P)
La fine del capitolo, con Aziraphale che poggia il capo sulla spalla del demone è di una dolcezza infinita e dà modo al lettore di tornare a prendere un po' di respiro dopo averlo trattenuto per tutto il tempo del passaggio angst (metaforicamente, ovvio. Altrimenti non sarei qui a scriverti questa recensione xD) e a terminare la lettura con una nota di tenerezza che va a lenire le sensazioni perturbanti lasciate dalla parte più cupa della storia.
Riflettevo su una cosa però: sia questa sequenza che quella relativa all'acqua santa del capitolo scorso sono sì, angst, ma è quel genere di angst che poi non è fine a se stesso ma porta ad un senso di appagamento finale. Sono tutti chiarimenti dolorosi ma che vanno affrontati per passare oltre e giungere ad una condizione più serena dove le cose non dette non facciano sentire il loro influsso negativo.
Be', mia cara Tam, avrai capito che anche questo capitolo mi ha fatta impazzire. ;) Ormai posso fare copia e incolla dalle recensioni precedenti per il mio commento finale.
Capitolo dopo capitolo (e quindi giorno dopo giorno) hai creato un intreccio che ci ha presentato in maniera assolutamente credibile e coerente quella che non faccio alcuna fatica ad immaginarmi essere la reale continuazione della storia degli Ineffable Husbands dopo la scena finale della serie. Aziraphale e Crowley maturano insieme e cambiano impercettibilmente (o forse non così tanto), adottano comportamenti nuovi, si parlano di più, si confidano, si aprono l'uno con l'altro e superano così barriere che li hanno tenuti lontani (almeno emotivamente) per secoli. Tu stai facendo crollare quelle barriere una ad una ma secondo un'ottica molto graduale e sempre equilibrata a beneficio di una credibilità e verosimiglianza della storia narrata non intaccate da forzature.
Come detto, gestisci i personaggi egregiamente, dalla loro gestualità, ai dialoghi, al filo dei pensieri di Aziraphale. IC in ogni circostanza, davvero!
Stile impeccabile e godibile come sempre.
Peccato che siamo già arrivati quasi alla fine di questa mini-long. :( Però mi consolo sapendo che hai già altre idee nel cassetto. ;)
Complimentissimi ancora, tesoro! A presto!

Recensore Veterano
21/08/19, ore 21:48
Cap. 4:

Ciao! :) 

Questo capitolo è una chicca! Partendo dall'inizio, quando Crowley ha minacciato il venditore di denunciarlo per frode sono morta, ottima mossa da parte sua! Magari un giorno Aziraphale riuscirà a procurarsi  il libro originale della Poetica e ovviamente non poteva che essere colpa di Gabriel se una perla del genere manca alla sua collezione. C'è sempre lo zampino dell'Arcangelo in qualche modo! Ritornando a Crowley e Aziraphale, l'idea del demone è piuttosto acuta, effettivamente all'angelo basterebbe creare una doppia copia dei suoi libri e venderli tranquillamente! Chissà se da questo momento in poi Aziraphale seguirà il consiglio del demone?
Ed ecco che arriva anche una delle parti migliori del capitolo, è ritornato in scena l'uomo che Crowley aveva provato a tentare qualche capitolo fa! E' geniale, Crowley è stato perfino definito un angelo! E Aziraphale non si lascia scappare l'occasione per "mettere il dito nella piaga" e si inserisce nella conversazione. Sono riuscita ad immaginarmelo così bene mentre dava a Crowley del romanticone! A volte penso che lo provochi solo per ottenere certe reazioni da parte di Crowley e se così fosse, be', ne vale assolutamente la pena.
Ad ogni modo, è stato davvero bello il modo in cui finalmente sono riusciti a parlare e chiarire quel litigio del lontano 1862. Tutti i dubbi e fraintidimenti sono stati finalmente dipanati e che dire, complimenti per il modo in cui ne hai scritto! I dialoghi erano perfetti, sei sempre rimasta IC e la profondità e lo spessore psicologico dei personaggi ha reso la scena così naturale e per nulla pesante, nonostante il tema affrontato sia per i protagonisti piuttosto serio! E complimenti anche per il dettaglio della combinazione! Crowley è un inguaribile romanticone, non posso che concordare con Aziraphale. 
E dulcis in fundo... Crowley ha chiesto ad Aziraphale di rimanere per la notte! Sì! E' stato bello vedere ancora una volta Aziraphale che legge alle piantine ma che non riesce comunque a smettere di pensare a Crowley.
Adesso non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, aspetto con ansia di vedere cosa accadrà durante il picnic! 
Complimenti, questa storia è sempre più interessante e coinvolgente! 

Al prossimo capitolo :) 
 

Recensore Master
21/08/19, ore 08:48
Cap. 4:

Lo sapevo, lo sapevo, LO SAPEVO!!! La combinazione della cassaforte, intendo. Lo sapevo che avresti scelto l'anno del loro incontro!
Ok, autocompiacimento a parte, eccomi qui, Tamarina bella!
Un altro capitolo da urlo (di gioia, ovviamente). Cominciamo subito con un'altra delle disavventure che Aziraphale deve affrontare nei suoi panni di libraio. Un po' ingenuo da parte sua abboccare all'esca del truffatore, ma fortunatamente ci pensa Crowley a sbolognarlo facendogli prendere un bello spavento. E così i nostri Ineffable Husbands sono di nuovo soli soletti. L'idea di Crowley di moltiplicare i libri per poterli vendere senza separarsi dalla copia originale è proprio da lui. Pirateria letteraria, chi altri poteva pensarci? D'altra parte, se Gesù moltiplicava i pani e i pesci, Azi avrà pure il diritto di fare lo stesso con i libri, no? Anche se temo che le cose siano un po' più difficili al giorno d'oggi, si andrebbe a ledere un po' troppi interessi e a infrangere chissà quante leggi sul copyright.
Anche qui hai reso benissimo il loro dialogo non solo in fatto di battute ma anche di linguaggio corporeo (componente che in questo capitolo mi sembra assolutamente fondamentale).
Ma ecco che arriva il nostro innamorato che avevamo lasciato a godersi la compagnia della sua dolce metà in quel bar durante l'acquazzone del mercoledì. Mi avevi anticipato il suo ritorno e infatti ero molto curiosa di vedere come si sarebbero svolte le cose. Ma il tizio che ringrazia Crowley e lo apostrofa come angelo?! Oddio, non potevi trovare frase più azzeccata e insulto peggiore per il demone, che infatti non reagisce molto bene. Il nostro amico non potrebbe essere più in errore di così, anche se non lo sa! E Aziraphale che tira fuori il suo lato più bastardo e gli dà pure corda solo per il gusto di provocare il demone è una chicca, una nota di pepe che risulta sempre esilarante e contribuisce spesso alle scene più divertenti. Posso immaginare l'ira di Crowley nel sentirsi chiamare “romanticone” e sentendosi dare, di fatto, del filantropo, sempre pronto ad aiutare il prossimo.
E infatti, la presa per il colletto della camicia non tarda ad arrivare, com'era ovvio. Hai ripreso la scena della 1x02 arricchendola dei pensieri di Aziraphale ed estendendola per durata (quella mostrataci nella serie dura decisamente troppo poco, uffa). In questo momento così intenso e più drammatico hai comunque saputo mantenere il giusto equilibrio tra i toni più leggeri che caratterizzano l'inizio del capitolo e quelli più cupi, inserendo quella riga riguardante la preoccupazione dell'angelo per le sue camicie che, ogni volta che subiscono quel trattamento da parte di Crowley, finiscono sempre per stropicciarsi e rovinarsi. Bravissima!
Ma torniamo invece alla reazione del nostro demone. Il modo in cui lo fai passare dalla rabbia a quel secondo sentimento che nemmeno Aziraphale riesce a identificare è perfetto ed esprime tutto il senso di inquietudine provato da Crowley. Non so se la mia sia l'interpretazione giusta, ma ho visto nell'incapacità del demone di portare a termine la minaccia, quasi una sconfitta, una resa rispetto a ciò che egli prova per Aziraphale, da qui “Maledetto angelo”. È come se si stesse rendendo conto di ciò che sta succedendo e ne desse, del tutto irrazionalmente, la colpa ad Aziraphale, che in effetti è colpevole di un crimine gravissimo: quello di averlo fatto innamorare di lui e di aver sconvolto tutto il suo essere, quasi riscrivendolo. Ok, i miei pensieri vagano nella foresta dei feels e questa magari è un'idea lontanissima da quella che avevi in mente tu quando hai scritto questa scena, nel caso, fa' come se non avessi letto le ultime righe qui sopra. xD
Mi piace come hai gestito i pensieri di Azi in questa situazione. Naturalmente si è accorto che qualcosa non va nell'atteggiamento di Crowley e sa che l'amico è tormentato da qualcosa. D'altra parte, sa anche benissimo che sarebbe inutile domandargli apertamente il motivo di quella sua inquietudine e dunque si limita a scrivere il suo bigliettino per Adam, senza perdere di vista il demone.
Anche stavolta, andare a pranzo insieme è un ottimo modo per stemperare la tensione che è venuta a crearsi tra i due.
Il pranzo, in questo caso, costituisce anche uno spartiacque tra un'ipotetica prima parte del capitolo, svoltasi alla libreria di Aziraphale, e una seconda che invece vede l'azione spostarsi all'appartamento di Crowley. Ho apprezzato molto il fatto che il demone abbia deciso di per sé di portare l'amico a casa sua, senza chiedergli il permesso ma offrendosi di riportarlo indietro non appena percepisce che Aziraphale ha capito la loro destinazione.
Anche qui, sei stata eccezionale nel lasciar cadere quasi casualmente l'elemento di leggerezza (il riferimento alla Bentley che, come un essere senziente, schiva gli ostacoli anche se Crowley è troppo impegnato a guardare negli occhi il suo dolce angelo). Sono piccoli scorci, brevi frasi che però aiutano a distendere l'atmosfera durante i momenti più “seri”.
Waaaaaa! Crowley che ha tenuto la poltrona invece di sbarazzarsene! *.* Come hai scritto, dietro a questo fatto potrebbe esserci una semplice questione di pigrizia (come se schioccare le dita richiedesse chissà quale sforzo erculeo!) o forse, e dico forse, il demone non è poi così orripilato all'idea che Aziraphale possa di nuovo sedersi lì e leggere qualcosa alle sue piante... e quindi a lui, chiaramente. ;)
Ed eccoci alla spinosa questione dell'acqua santa, lasciata in sospeso dopo Ride Home, ma che si sapeva già sarebbe tornata a tenere banco tra i due.
Anche qui, non so dirti quanto abbia trovato perfetti sia i pensieri di Aziraphale, sia la gestione complessiva di un passaggio tanto delicato. L'argomento aleggia tra loro con la classica tensione data dall'irrisolto. Si tratta di una tematica scottante nel loro rapporto che va chiarita una volta per tutte o continuerà a pesare sulla loro amicizia.
Non era facile sviluppare questo tema proprio per le complicazioni e le molteplici implicazioni che esso comporta, ma tu, neanche a dirlo, ci sei riuscita splendidamente.
Crowley, come suo solito, vorrebbe liquidare il tutto e passare oltre, ma Aziraphale ha necessità di parlarne, di confrontarsi con il demone e spiegargli le ragioni che, nel 1862, l'hanno portato a rifiutargli l'acqua santa.
Come dicevo, il contatto fisico occupa un posto d'onore in questo capitolo, specialmente in questo frangente cruciale del chiarimento. Possiamo dire che la loro gestualità enfatizza i concetti espressi verbalmente e sopperisce laddove le parole non arrivano. Ogni gesto è calibrato alla perfezione e coerentissimo come quanto i due si stanno dicendo.
Ho adorato tutto di questo lungo scambio, compreso il fatto che la colpa venga spartita egualmente da entrambi, che effettivamente hanno compiuto i loro errori, volontari o meno.
Il senso di liberazione provato da Aziraphale si trasmette al lettore, tanto che anch'io sono arrivata a leggere il passaggio conclusivo del confronto con il cuore più leggero.
A proposito di leggerezza, dopo una sequenza tanto profonda e angst, hai avuto ancora una volta la prontezza di dipanare il senso di drammaticità grazie al dialogo che segue rispetto alla combinazione della cassaforte. La cosa migliore è che questi repentini cambiamenti di atmosfera non cozzano affatto l'uno contro l'altro. L'idea non è quella di due sequenze che stridono o creano un dislivello disturbante per il lettore, al contrario c'è una fluidità quasi ciclica godibilissima per chi legge e che non fa per niente un effetto destabilizzante, ma crea anzi un senso di serenità, di ordine. Un attimo prima affogo nell'angst, quello dopo, appena prima che diventi “troppo”, vengo sollevata dal fluff. :)
Come detto, il particolare del numero di combinazione è la ciliegina sulla torta. Crowley non sarà romantico nel senso più banale del termine (fiori e cioccolatini non fanno per lui), ma lo è a un livello più sottile, più sofisticato, come dimostra la scelta di usare 4004 come codice di sblocco della cassaforte. Ci sarebbe da imbarcarsi in una disquisizione infinita sulle implicazioni simboliche e psico-emotive di questa scelta, ma sorvoliamo (deformazione professionale, anzi accademica xD).
Oddio!!!! La proposta di Crowley che Aziraphale resti da lui per la notteeeeee!!! Feeeeeeelssss a più non posso!!!
Ok, ora mi riprendo. Per un momento ho pensato che Azi rimanesse a dormire da Crowley (forse influenzata da un capitolo che ho scritto per la raccolta... niente spoiler però! ;)) poi ho ricordato che l'angelo, a differenza del demone, non dorme e allora ho realizzato che egli ha trascorso sì la notte da Crowley, ma leggendo per tutto il tempo e ho adorato il fatto che il demone abbia rinunciato al sonno pur di rimanere in piedi ad ascoltarlo. Se avessi deciso di farli dormire insieme, il risultato non sarebbe stato altrettanto romantico. Usi sempre un'estrema delicatezza che però non appanna per nulla la forza del sentimento che unisce gli Ineffable Husbands, semmai l'accentua ancora di più.
La proposta del picnic era in sospeso dal '67 ed è superfluo dirti quanto sia curiosa di vedere cosa ti inventerai in proposito. ;)
Ah, ma mi stavo perdendo un pezzo per strada! L'abbraccio mancato! Non hai fatto bene a far rinunciare Aziraphale all'istinto di abbracciare di nuovo Crowley... hai fatto benissimo! Come espresso magistralmente dal PoV dell'angelo, le circostanze sono diverse da quelle del giorno prima e abbracciare il demone in quel momento vorrebbe dire attuare un'intenzionalità ragionata, invece che agire sotto la spinta del puro istinto, inoltre è maggiore anche il rischio di ricevere un rifiuto dal demone o di metterlo a disagio. In sostanza, ben venga l'abbraccio che non è stato!
Sarò ripetitiva fino alla noia, ma mi piace tantissimo come stai costruendo questa mini-long e, con essa, il rapporto tra i due che, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone, si sta ergendo a qualcosa di grande, qualcosa di importante e libero da quei pesi opprimenti che sia Azi che Crowley si sono portati sulle spalle per anni, secoli.
IC centrato al 100% in ogni sequenza, ogni scambio, ogni gesto, ogni battuta. Sono loro. Punto.
Stile scorrevolissimo e, come ti dicevo, modulato splendidamente tra la componente più ironica e quella più grave.
Aspetto con ansia il picnic! :D Nel frattempo, superlativa come sempre, Tam!
A prestissimo, bacio grande! :*

Recensore Master
20/08/19, ore 23:46
Cap. 4:

Ciao! :)
Ma che capitolo grazioso! *-*
Aziraphale doveva ascoltare Crowley: se una cosa è andata perduta è perduta, fine della storia.
Il demone che convince l'angelo a ricreare un libro originale per venderlo? Non so te, ma a me sembra un peccatuccio bello e buono v.v ma è a fin di bene, alla fine :)
L'uomo che ritorna e ringrazia Crowley ed Azi che si mette in mezzo mettendolo in imbarazzo, mi ha fatto ridere xD reazione del tutto diversa quando il demone prende l'angelo per il colletto e gli sibila a pochi centimetri dalle labbra.. ops, volevo dire faccia. Sicuro che Azi non abbia capito una mazza? Così mi delude, dato che Crowley si è zittito proprio perchè si è incantato per la vicinanza che per i suoi occhi. Diciamo le cose come stanno, per cortesia.
La scena a casa di Crowley, dove parlano della cassaforte, della combinazione, è tenera. Tenera perchè Crowley è un sentimentale; il significato è davvero profondo, quasi romantico (e questo Azi lo sa), poi le piante, con Crowley che lo ascolta da lontano, mi sembra tanto che il demone lo voglia sempre con sè.
E porca vacca, quando alla fine hai scritto "sarebbe un peccato sprecare una giornata così promettente con un probabile litigio e Aziraphale non può permetterselo. Sarebbe molto meglio impiegarla in altro modo, si dice, e mentre il pensiero prende forma nella sua mente gli spunta un sorriso sulle labbra" io mi ero immaginata tutt'altro. Sono una persona pessima, lo capisco. Ed invece era un picnic, tipico di Aziraphale D:
Adesso però sono curiosa di leggere il prossimo capitolo, che si prospetta interessante!
Come sempre rinnovo i complimenti, sei bravissima!
A presto,
R.

Recensore Veterano
20/08/19, ore 22:36
Cap. 4:

La parte del truffatore mi ha fatto morire, il tizio voleva fregare due che hanno conosciuto Aristotele in persona, impossibile.
A proposito mi è piaciuto rivedere il tizio tentato dal demone, il quale giustamente lo ringrazia, dandogli dell'angelo xD, Zira divertito dalla situazione interviene e da del romanticone al demone scatenandone la di lui furia, Crowley però non riesce a terminare la minaccia mentre Zira lo incalza, in tempi diversi in una situazione del genere Crowley se ne sarebbe andato, ora invece resta lì, accigliato ma rimane lì, con l'angelo, sintomo che ormai si stiano avvicinando sempre più (considerando che il demone è lì dalla mattina e non sono nemmeno passate 24h da quando si erano lasciati).
Dopo pranzo Crowley va direttamente al suo appartamento e il fatto che Zira sia ancora in dubbio sulla motivazione è tipico del suo carattere.
Bellissima la parte dove finalmente chiariscono la storia dell'acqua santa, entrambi ora possono mettersela alle spalle senza più rancori..
Il numero della cassaforte <3 quel basterdello di Zira ha voluto farglielo dire al demone così da avvalorare il fatto che Crowley sia un romanticone.
E di nuovo l'angelo legge alle piantine <3 ma mentre legge ripensa al fatto che gli abbia chiesto di rimenere per la notte, poi quando lo sorprende lì pronto ad innaffiare le piantine ripensa alla minaccia inconclusa e al disagio di Crowley ma ancora non osa chiedere.
Ora non vedo l'ora di leggere il continuo e quel picnic che finalmente faranno..

Come sempre complimenti per come stai facendo progredire la storia..al prossimo capitolo.
(Recensione modificata il 21/08/2019 - 10:52 am)

Recensore Junior
20/08/19, ore 18:09
Cap. 4:

Stupendo come sempre. Finalmente si sono confrontati anche sull'argomento acqua santa! ❤ Bravissimi i nostri ineffable husbands, e bravissima tu, che scrivi meravigliosamente. Non vedo l'ora di leggere il prossimo passo, e di vedere questo benedetto picnic ❤

Recensore Master
17/08/19, ore 09:20
Cap. 3:

Here I aaaaaam! :)

Allora, come ti ho già anticipato, questo capitolo ha fatto balzare la storia dritta dritta nelle preferite. Ma vediamo ogni cosa passo per passo...
Crowley che fa segnali dalla vetrina ad Aziraphale e l'angelo che lo ignora bellamente tutto preso da Wagner mi ha fatto tanto ridere! Il ché va benissimo, cominciamo con una nota allegra ed esilarante che va a compensare i toni più angst del capitolo precedente.
Bellissima anche la constatazione mentale di Aziraphale sul fatto che probabilmente la Marcia Nuziale sia l'unica composizione di Wagner in grado di superare la censura celeste. Brillante e azzeccatissima per il contesto.
Mi è piaciuto tanto anche l'approccio iniziale tra i due, con Crowley che si accomoda e ha un momento di indecisione sul fatto di abbandonare la protezione dei suoi occhiali o meno e Aziraphale che segue i suoi movimenti con il fiato sospeso, sperando che scelga di toglierli come l'ultima volta (che, in realtà, per loro è solo il giorno prima). A differenza però di ciò che accade in precedenza, stavolta Crowley decide consapevolmente di liberarsene in presenza di Aziraphale e quindi il gesto diventa, in qualche modo, ancora più significativo, ancora più incisivo proprio grazie al dettaglio non trascurabile della consapevolezza. Hai presentato questo momento senza appesantirlo o caricarlo eccessivamente di particolari che, forse, avrebbero finito per renderlo pesante; nonostante ciò, chi legge non ha nessuna difficoltà nel cogliere la profondità e la significatività di ciò che accade. E così Crowley fa un ulteriore passo avanti nell'avvicinarsi all'angelo e un altro grado di separazione tra loro viene polverizzato, con grande gioia e sollievo di Aziraphale stesso (e anche un po' miei xD).
Come ti ho già scritto, ho apprezzato molto anche il piccolo excursus sul rapporto di Aziraphale con il tè. Accidenti allo zucchero che rovina tutto! Ma non arriverà mai ai livelli di Shadwell che mette addirittura nove zollette! Bleah!
Sei stata bravissima anche ad introdurre il discorso relativo alle piante come argomento che possa sollevare dall'imbarazzo Aziraphale, si tratta di un tema neutro, anche abbastanza banale, se vogliamo, e che, soprattutto, non rischia di sfociare in situazioni che possano mettere disagio tra gli interlocutori. Ma qui sta il punto: proponendosi di tornare a trovare le piante di Crowley, Aziraphale si auto-invita a tutti gli effetti a casa del demone, e questo ovviamente non può che far ripiombare la conversazione nell'imbarazzo dal quale Azi ha cercato di salvarsi. Per di più, l'ultima volta che l'angelo si è trovato tra le mura dell'appartamento di Crowley, le circostanze erano molto particolari, come hai ricordato, e il loro rapporto già stava cambiando in qualcosa di diverso rispetto al passato.
Ma, contro ogni previsione, il demone acconsente che Aziraphale torni da lui con la scusa di visitare le sue piante e l'angelo non si lascia sfuggire quest'occasione e propone di andarci subito. Sei stata ancora una volta magistrale nel presentarci la catena di pensieri ed esitazioni che, infine, conduce alla proposta di Aziraphale. Lo vediamo qui più coraggioso, più audace e forse anche un po' più sfacciato. Pur di non rinunciare alla compagnia del demone, tira fuori delle qualità che sono sempre rimaste un po' in ombra ma che ora emergono grazie alla sua necessità crescente di non separarsi da Crowley.
Ed eccoci al cuore della storia! Tu non sai da quanto attendevo di leggere un confronto tra Azi e Crowley riguardo ai discutibili metodi che il secondo adotta per far crescere le sue piante! Girano talmente tante fanart sull'argomento! Avevo anche pensato di scrivere io qualcosa in proposito, ma non ho trovato nessuna canzone dei Queen alla quale potessi ispirarmi e così ho lasciato perdere. Ma ci hai pensato tu a soddisfare le mie voglie, e come le hai soddisfatte!
Innanzitutto, ho adorato il modo in cui Aziraphale inizia gradualmente a sospettare che il merito della rigogliosità delle piante dell'amico non sia proprio da attribuire al suo pollice verde. I loro scambi di battute sono stupendi! Brillanti, esilaranti, tengono sul pezzo il lettore senza consentire alla mente di divagare, anzi aumentando l'aspettativa per il momento in cui scoppierà l'inevitabile discussione tra i due.
Crowley che all'inizio cerca di defilarsi perché ha la coscienza sporca è IC al massimo, e questo ci fa anche capire sottilmente un'altra cosa: non vuole far sapere ad Aziraphale come tratta le sue piante perché sa benissimo che l'angelo non approverebbe, ergo Crowley tiene all'opinione dell'amico e non vuole che venga a sapere di questa cosa che potrebbe fargli perdere punti ai suoi occhi.
Davvero, sei stata geniale a condurre il dialogo, facendo “sbottonare” Crowley piano piano e rendendo l'insistenza di Aziraphale, sempre più sospettoso e preoccupato. E anche dopo che “la bomba è scoppiata” hai proseguito la discussione in un modo che più IC non si poteva. Sinceramente, non avrei saputo fare di meglio, anzi, non avrei saputo eguagliare neanche lontanamente la perfezione del momento che ci hai regalato.
Me li sono letteralmente vista davanti agli occhi e ho potuto solo pensare: “Sono loro. Sono assolutamente loro!”
Ma Aziraphale che s'imbarca nell'impresa di dimostrare a Crowley l'esistenza di un altro metodo per la cura delle piante? È proprio da lui, così come è proprio da Crowley lasciarglielo fare solo per potergli rinfacciare il suo fallimento alla fine.
Peccato che l'angelo non fallisca affatto! Mi è piaciuto tanto immaginarmi Aziraphale comodamente seduto in poltrona con i suoi occhialini da lettura, mentre legge Shakespeare per le piante. Ah, una cosa che mi stavo dimenticando: ottimo anche il modo con cui hai descritto le poverine e il loro atteggiamento che cambia in base alla vicinanza di Crowley e, successivamente, alle attenzioni di Aziraphale.
Crowley che, alla fine dell'esperimento, fa di tutto per trovare un difetto ma alla fine deve uscirsene con un “Niente danni” è, ancora una volta, perfettamente fedele a se stesso. È evidente che sia rimasto colpito dalla performance dell'angelo, ma cerca di non darlo a vedere per non concedergli questa soddisfazione. Eppure lo capiamo benissimo dal fatto che dia ad Aziraphale il permesso di rifarlo... non sempre. ;)
E questo ci porta all'abbraccio fatidico. Ti rassicuro subito perché, come hai detto, il contatto fisico tra loro è sempre fonte di ansie e paranoie. OOC evitato, e non per un soffio, ma per chilometri! Hai costruito un contesto che potesse contenere il gesto di Aziraphale, che nasce da un istinto, un impulso naturale scaturito a sua volta dalla gioia di aver fatto qualcosa di buono per Crowley. Si tratta di un'azione che non viene mediata dalla ragione e questo va benissimo perché se l'angelo si fosse soffermato a pensarci, probabilmente non avremmo avuto nessun abbraccio.
Ho amato come hai gestito la situazione e la reazione di Crowley, che comunque non lo allontana da sé ma fa un tiepido e imbarazzato tentativo di ricambiare con il classico Pat-Pat sulla spalla. Eppure questo basta ad Aziraphale, tanto da convincerlo a tenere stretto il demone per più tempo di quanto convenga.
Crowley che, dopo l'abbraccio, rimarca il suo “Non sempre” è di nuovo terribilmente IC.
E siamo arrivate all'ultimo paragrafo. Hai creato una situazione speculare a quella del precedente capitolo, dove avevamo Crowley che si dimenticava gli occhiali alla libreria. Qui abbiamo Azi che si è scordato i suoi libri e gli occhiali da lettura a casa del demone. A un livello di analisi più sottile, questi fatti apparentemente piccoli e di scarsa importanza ci fanno capire come ormai le loro rispettive abitazioni stiano, poco a poco, diventando anche le dimore dell'altro. Ciascuno lascia qualcosa di sé (in senso fisico ma anche psico-emotivo) nel luogo che appartiene all'amico e questo non può che rafforzare il loro legame e fornire un pretesto per rivedersi.
Anche il saluto, con l'angelo che augura sogni d'oro al demone è di una dolcezza immensa. Non lo dice come frase di circostanza, lo fa perché sa che Crowley dorme e vuole davvero augurargli bei sogni. Tenero lui! <3
Conclusione dolce, tenera e delicata al punto giusto, degna di chiudere questa meraviglia di capitolo.
Non so più cosa dire di diverso rispetto alle mie altre recensioni, Tam. Hai una gestione esemplare sia dei personaggi che delle situazioni. Anche quando li fai avvicinare tra loro, inserendo il fattore cruciale del contatto fisico, riesci sempre a modulare le varie componenti in maniera da far risultare tutto credibile, non forzato o fuori luogo, ma perfettamente coerente con la trama e la caratterizzazione dei protagonisti che, a proposito, padroneggi con estrema disinvoltura (almeno, questo è quello che rivela il tuo modo di scrivere, perché poi ovviamente so quante pare mentali ti fai ogni volta. Ma ti assicuro che se non lo sapessi e mi basassi solo sulle tue pubblicazioni, direi che non hai la minima difficoltà in questo senso).
Stile fluido, piacevole, scorrevolissimo, bilanciato alla perfezione tra ironia e serietà, leggerezza e profondità. La presentazione dei pensieri di Aziraphale che fanno da sfondo alla narrazione è il filo rosso che ci aiuta a seguire l'evolversi graduale della loro amicizia e che ce lo fa vivere con lui, con loro.
Lavoro eccellente, come al solito, con in più il pregio di aver “rischiato” inserendo la componente più fisica. Continua così, tesoro, stai andando alla grande!
Baci!

Recensore Master
17/08/19, ore 00:42
Cap. 3:

Ciao, rieccomi! :)
Aziraphale con Wagner sembra me con il rock, non si accorge del tempo che passa nè dell'amico che è rimasto fuori ad aspettare che lui gli venisse ad aprire. Perchè tutti i musicisti sono all'Inferno? Vendono la loro anima per il talento o è lo stesso talento a dannarli per l'eternità? Bella domanda..
Crowley che accetta di invitarlo a casa è un piccolo passo avanti, ma poi quando viene rimproverato per il trattamento che riserva verso le sue piante e la successiva lettura di Azi per tranquillizzarle beh, non so quanto gli sia convenuto accettarlo in casa. Certo, spiare l'angelo mentre usa gli occhiali da lettura (mi immagino un nonno che legge ai suoi nipoti) non è proprio da lui, se non fosse davvero interessato al soggetto più che alla storia stessa.
Oh, l'abbraccio tra i due mi ha sciolto: Azi vuole brama un contatto con lui come Crowley con l'alcool, è fisiologico! Poi quando tocca la sua pelle e non si ritraggono entrambi.. questo mi fa pensare. Magari si stanno avvicinando ancora.
E poi l'angelo andrà a casa del demone molto spesso, per le piante, certo. (In quante ce la siamo bevuta questa scusa?)
Adorabile questo capitolo, seriamente.
Odio rimanere indietro con le recensioni, per fortuna sono riuscita a recensire in tempo stavolta :)
Ci si becca al prossimo capitolo, a presto e brava! :)
R.

Recensore Master
17/08/19, ore 00:31

Ciao! :)
Perdona il ritardo! D:
In questo capitolo si nota la forte angoscia di Aziraphale nel non avere notizie di Crowley per un giorno. Il fatto che 24 ore di silenzio possano mettere in crisi un angelo beh, la dice lunga sull'affetto che prova per l'amico.
Adoro i loro tocchi fugaci, specialmente perchè poi si riempiono di imbarazzo, specie Azi (che non aspetta altro che toccarlom a quanto pare).
Crowley ha fatto una buona azione, senza volerlo certo, ma non cambia il risultato ;)
Se fosse per Aziraphale quegli occhiali sarebbe già stati riposti dentro un cassetto da anni, ma non decide lui sfortunatamente.
Si avvicineranno mai in un'unica linea parallela questi due? Mistero.
Ho visto che hai pubblicato l'aggiornamento, quindi corro a leggerlo!
A dopo,
R.

Recensore Veterano
16/08/19, ore 23:56
Cap. 3:

Altro bellissimo capitolo.
Il demone che da 15 minuti è fuori dalla libreria ma l'angelo è talmente assorto dalla musica che non lo vede xD
Zira che butta lì un autoinvito a casa del demone e lui che accetta di buon grado, solo per le piante ovviamente ^_*
Crowley che non vuole sbilanciarsi troppo su come fa crescere le sue piante sapendo che Zira non approverebbe è assolutamente adorabile e tipico, però l'angioletto lo intuisce da se e decide di provare una nuova tecnica, figurasi se il demone gli avrebbe detto di no. La scena in cui Zira legge alle piantine Viola e Sebastian è dolcissima anche perché conosce i gusti di Crowley e, la reazione da finto disinteressato del demone non inganna nessuno, gli è piaciuto sentire la voce dell'angelo, infatti gli chiede di rifarlo..qualche volta ^.^
L'abbraccio di Zira è stato un momento dolce e di nuovo fra i due che piano piano si stanno avvicinando sempre piaciuto, anche il fatto che Crowley non lo allontani è un buon segno. Altro buon segno è che al demone non sembra dar fastidio il fatto che Zira abbia dimenticato i libri ecc. a casa sua, come se fosse un invito non troppo velato per farlo tornare.
Questa volta Zira lascia il demone con la certezza che lo vedrà l'indomani e con un bel sorriso stampato in volto..mi piace come questa storia si sta evolvendo, complimenti.

Al prossimo capitolo.

Recensore Junior
16/08/19, ore 22:36
Cap. 3:

Troppo bella questa giornata! Mi è piaciuta un sacco! La lettura è scorrevole e per nulla scontata. Continua così e grazie ❤

Recensore Veterano
16/08/19, ore 22:14
Cap. 3:

Ciao! 

Questo capitolo è meraviglioso! 
Prima di tutto, ho adorato tutti i riferimenti alle opere che hai fatto. In particolre quello ad Orwell sul modo corretto di bere il tè! L'ho trovato estrememante calzante, soprattutto per tutte le considerazioni fatte da Aziraphale sulla tasseomanzia e sullo zucchero che ne altera le predizioni. Penso che sia brillante, un piccolo riferimento che rende la caratterizzazione dell'angelo estremamente credibile e ben riuscita! 
Entrano in scena le piantine di Crowley! Ovviamente sono intimidite come sempre dal demone, che le fa crescere così belle e rigogliose grazie ad acqua e "parole". Certo Crowley! E' divertente vedere Crowley cercare di non scendere troppo nel dettaglio al riguardo, sa per certo che Aziraphale non avrebbe approvato i suoi motodi e ovviamente non glielo vuole dire. Mi è piaciuta tantissimo l'idea di far leggere all'angelo qualcosa alle piantine terrorizzate, almeno grazie ad Aziraphale almeno per qualche oretta quelle povere piante si sono potute rilassare. E credo proprio che anche Crowley abbia apprezzato ascoltare l'angelo leggere qualcosa ad alta voce, visto che ha dato il suo consenso per poter ripetere ancora l'esperimento! A questo punto, penso che il mio cuore si sia sciolto, la descrizione dell'abbraccio è dolcissima e delicata, è pura felicità. Si tratta "solo" di un abbraccio, ma il modo in cui ne hai scritto, dai sentimenti all'introspezione dei personaggi lo rende speciale, ed è anche il primo passo in avanti per Aziraphale e Crowley! E' qualcosa di così nuovo per loro, che anche Aziraphale teme di essersi lasciato troppo andare e averlo abbracciato più del necessario. Eppure è così bello vedere l'angelo sinceramente felice per aver fatto qualcosa di buono per il suo amico!
Per concludere, ho apprezzato tantissimo anche la scelta della commedia. Come hai detto anche tu, nella serie Crowley dice di preferire i lavori più allegri di  Shakespeare, quindi è praticamente sicuro che abbia assistito alla rappresentazione, magari proprio insieme ad Aziraphale. E di sicuro, l'angelo conosce bene i gusti del demone, in questo modo gli ha offerto anche una sorta di "tuffo nel passato"!
Che altro dire, questo capitolo mi è piaciuto tantissimo e ti faccio tantissimi complimenti per lo stile della storia, per le caretterizzazioni e anche per la trama! Sono curiosissima di sapere cosa accadrà dopo! Complimenti ancora e ci vediamo al prossimo capitolo!

Ciao :)