ciao!
Ho appena letto il tuo messaggio. E come non potevo non correre a recensire una poesia così fantastica di una scrittrice altrettanto fantastica?
E' un po' più breve di altre che ho letto mi sa, ma non importa. Ho imparato, sia a scuola sia anche con te, che poche righe possono trasmettere tantissimo ed è così in questo caso. Grazie per la spiegazione della frase perché l'avevo sentita dire tante volte ma non ero mai riuscita a scoprirne il significato.
E' vero il tempo scorre anche se noi non lo vogliamo, anche se ci chiudiamo nel dolore. Ma il fatto che scorra non significa che la vita per noi vada avanti, quella fisica sì, ma quella psicologica, quella che sta dentro di noi... non è detto che sia così se ci manca qualcuno, soprattutto se questa mancanza è stata causata da un grave lutto che ci si può mettere anni a lasciarsi un pochino alle spalle. Mi sono piaciuti i paragoni che hai fatto tra il tempo e le altre cose, sono molto efficaci.
"come le lacrime dense
che bagnano il mio cuore essiccato,
ancora tiepido,
avvolto nel manto del passato."
Bella anche l'immagine, anzi bello il contrasto, tra le lacrime, che sono salate e bagnate, e il cuore che anziché essere pieno di vita è "essiccato", come tu stessa scrivi, probabilmente sia per il troppo piangere, si per il sale delle lacrime stesse che di certo non gli danno la vita, sia anche per la mancanza e il dolore che gli tolgono ogni forza, che lo prosciugano di qualsiasi energia.
Il cuore però è "ancora tiepido", i lche significa che forse ha ancora speranza di tornare ad essere caldo e di vivere, o magari di vivere di più perché la persona si è fermata solo psicologicamente e appunto in realtà non l'ha fatto fisicamente. Il cuore "essiccato" mi fa anche venire in mente qualcuno che, come ho provato io stessa per molto tempo, è vivo fuori ma pensa di essere morto dentro, che credo sia una delle sensazioni più brutte che si possa provare e che pochissime persone riescono a capire.
"avvolto nel manto del passato". Probabilmente nei ricordi, nei bei momenti con quella persona che o se n'è andata via per qualche motivo o è morta e che non torneranno più, mai più.
"Tu resti, invece,
come foglia appiccicata al terreno,"
Il primo verso è bellissimo. "Tu resti" sono parole potenti, d'impatto, perché la persona di cui la protagonista sente la mancanza rimane nonostante lo scorrere del tempo, certo ci sono la mancanza e il dolore ma c'è anche lei, il ricordo della sua voce, delle sue mani, delle emozioni che hanno provato insieme, dei momenti che hanno passato, di tutto ciò che ancora le unisce e che nulla, nemmeno lo scorrere del tempo, nemmeno la morte potrà spezzare.
La "foglia appiccicata al terreno" mi ricorda una foglia che anche se morta in realtà non vuole morire, come a dire che la persona sì non c'è più ma non è morta dentro la protagonista, è ancora viva nonostante tutto.
Gli altri versi sono molto belli, mi hanno colpita di meno ma forse perché non li rifaccio molto alla mia esperienza non perché non mi siano piaciuti, anzi. Il fatto di guardare la luna ridona un senso di speranza: osservare quella luce per sperare di sentirsi meglio, ma anche un senso di nostalgia e di mancanza se l'altra è morta.
Sinceramente, come avrai capito, attribuisco questa poesia più ad una persona che la scrive per qualcuno che non c'è più che per qualcuno che è andato via.
Stupenda davvero. Non me ne intendo ma le rime a mio avviso sono perfette, scritte al punto giusto, né troppe né troppo poche. Il testo scorre benissimo.
Complimenti!
Se ci fosse la valutazione super positiva te la meriteresti tutta.
Giulia |