Carissima Ellie,
prima di tutto ti devo chiedere scusa per il ritardo della mia recensione ma, in verità, mi fa piacere leggerti e recensirti quando ho tempo di sciorinare ogni singola emozione che mi trasmetti perché, vorrei lo sapessi, sono sempre tantissime. Questo capitolo mi ha davvero, davvero colpito e credimi quando dico che sentire le emozioni come sei in grado di farmele sentire tu, è davvero difficile qui su questa piattaforma. Sarà che sono una persona particolarmente sentimentale, sarà che amo farmi coinvolgere da ciò che un personaggio sente, sarà che le storie scritte bene mi lasciano quel senso di malinconia e soddisfazione che mi percuote, ma davvero sono ammaliata. Se dovessi affibiare una canzone a questo capitolo, le darei "Eleonor Rigby" dei Beatles, in particolare quel loro ripetere "Ah, look at all the lonely people", perché, in questo capitolo, la solitudine di Chuuya è davvero forte. Nessuno capisce che la decisione che è stata presa non appartiene a lui e che se fosse per la sua volontà, non partirebbe mai; non ora che forse ha trovato davvero il posto che gli appartiene, dove vuole stare, con le persone che dopotutto lo fanno sentire a casa... ma quanto è triste dover giustificare una decisione che non può essere revocata, perché lui è un ragazzo che è sotto l'ala protettiva della sua famiglia, come molti, ma è anche attaccato a loro e, pur avendo provato a dissuaderli, non ha nemmeno insistito troppo. Il lavoro è lavoro, e questa presa di coscienza da parte sua, denota una fortissima maturità che, comunque, per una persona così giovane, significa anche soffrire tantissimo. Un adulto è più abituato a perdere contatti con gli altri e a farsene di nuovi, perché nella vita più su va avanti più si perdono persone e se ne trovano altre, ma un giovane come Chuuya, come può anche solo concepirlo? Ora che ha trovato la sua zona comfort?
Dazai poi non è d'aiuto. È palese che non accetti quel fatto e che lo stia dando a vedere con un malcelato disinteresse e che, in tutti i modi, stia tentando di trattare male Chuuya pur di non soffrire entrambi e invece... invece così facendo forse sta solo peggiorando le cose. Ma anche qui, si denota la tua capacità di saper esprimere i sentimenti di persone che si ritrovano disorientate da un cambiamento che non volevano, che reagiscono ognuna in modo diverso – e anche qui, sei stata in grado di differenziare la cosa: Chuuya che tenta di giustificarsi, Dazai che non ne vuole nemmeno parlare, che non ha bisogno delle sue scuse, che cerca di allontanarlo con accuse, ritirando tutto ciò che è stato, fingendo di trovare sollievo in quella separazione, perché: “questa tua cotta per me stava iniziando a mettermi in difficoltà.”
E questo fa male, veramente male, specie se si pensa che, forse, non è davvero ciò che pensa o... se è la verità, quella frase ha tutt'altro significato: "mi mette in difficoltà perché sono io quello che ha una cotta per te." o almeno questo è la mia personale intepretazione.
I due pugni, poi. Uno che non va a buon fine, l'altro sì e davvero, davvero complimenti per come sei in grado di descrivere persino il formicolio che attraversa le mani di Chuuya, quel suo vedere bianco, poi rosso, poi bianco; una rabbia quasi ingestibile; torna subito vigile, ma fa troppo male...
E fa male quella malinconia che pervade ogni singola parola e gesto, dove Chuuya vorrebbe solo che gli altri lo capissero e nessuno lo fa perché, come lui, nessuno è in gradi di accettare il fatto che andrà via, che quell'Aprile arriverà più velocemente di quanto tutti credono e sebbene alla fine dici che Chuuya ha intenzione di godersi gli ultimi momenti di vita prima di partire, sappiamo tutti che non sarà mai davvero così, che ogni cosa sarà permeata dalla consapevolezza che tutto presto avrà una fine e che del domani non vi è certezza.
Carissima Ellie, in sostanza io questa storia la sto amando soprattutto per la tua capacità di mettermi davanti non solo a delle emozioni palpabili ma anche di fronte a situazioni realistiche e che questa è una fanfiction, che tratta però dei temi profondi, che si nascondono nell'anima più oscura delle persone e che fa di te una scrittrice profonda e emozionante il che, chiamarla fanfiction è un po' un insulto. Questa è una storia e sono veramente felice di aver modo di leggerla!
Proseguirò presto, a discapito di qualsiasi cosa! leggerti è sempre un piacere.
Un abbraccio e complimenti,
Miry |