L'arena porta al deterioramento psicologico, ma disgraziatamente per la mia persona, la cosa non influisce solo sul personaggio, ma influenza anche la sottoscritta.
Il fatto che Peter veda MJ e pensi sia una allucinazione è il primo sintomo, ma la cosa degenera nella morte di Beck (con riferimenti a Far from home apprezzabilissimi), che inevitabilmente segna Peter a vita, ed il fatto che il suo cuore non smette di sfondargli la cassa toracica nemmeno per un secondo, incita il mio a colare a picco tra le lame di un tritacarne.
La ripetizione di quel "Non pensa ai ragni." e la descrizione di ciò che prova con quel "Un suono acuto. Dolore pulsante. Paura gelida." come tanti flash incoerenti non fanno che aumentare tale sensazione, stemprata appena dalle battute di Steve su Dugan (con una stilettata di nostagia che non pendavo di poter o dover provare) e quel "lavoretto da tributo", ma la situazione non migliora poi di molto, fondamentalmente perchè -imprevedibile e a tradimento- appare un meraviglioso “Lo so. Ci siamo. Possono usare le ragnatele, Peter può tirarli fuori, uno alla volta. Siamo a fine partita, ci siamo.”
In conclusione: "Tony ha paura. Ha una paura terribile."... e siamo in due, perchè -disgraziatamente- so cosa mi aspetta nel prossimo capitolo.
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