Recensioni per
The Sound of Dream
di Celtica
Cia, è molto tenero questo capitolo. Molte persone portano perennemente con sè le varie ferite subìte nel corso della vita, influenzandola negativamente. Prr questo Sandor fatica a capire che Sansa potrebbe davvero provare qualcosa per lui, fatica a lasciarsi andare a questo spiraglio di nuova vita che desidera da sempre. Anche questo avviene molto spesso nella vita: le persone desiderano talmente tanto la felicità che, quando ce l'hanno a portata di mano, o non la riconoscono o se la lasciano scappare per paura. E' molto triste ma è la realtà. |
Cara Celtica, in questo capitolo ho avuto la netta sensazione che il sogno fatto a più riprese da Sandor altro non fosse che il suo desiderio ardente di aprirsi a quella ragazzina dai capelli rossi che con le sue scarne parole e i suoi gesti sempre misurati gli riportavano alla memoria sentori di qualcuno che era stato in un tempo lontano. I suoi gesti e il suo comportamento galleggiano nella testa di Sandor il quale non vuole che quei sogni se ne vadano perché in quei momenti ha la parvenza della felicità ritrovata. Sembra quasi che tutto ciò che è accaduto negli ultimi tempi fosse avvenuto apposta in modo che loro due potessero incontrarsi “di nuovo” e forse ciò che non era stato portato a termine allora avrebbe potuto trovare compimento in questo tempo. Sandor prova un senso di protezione per Sansa e lei lo ha compreso benissimo, quello che le è ancora oscuro è come sia possibile sentire quella comunanza di sentimenti con quell’uomo che sembra non avere niente a che spartire con lei, forse solo un comune destino travagliato. E allora ecco perché lo incita a parlarle di quei sogni, vuole sapere dalla sua voce come fosse lei in quel tempo lontano e perché loro si conoscessero. Sandor la vuole avere lì con sé finalmente, ma al contempo ha paura di svelarle qualcosa che la potrebbe allontanare da lui che tornerebbe così alla sua vita vuota sempre in attesa di qualcuno che gli porti una ventata di serenità e amore. Sembra di averla trovata quella persona, ma nonostante Sansa abbia atteggiamenti aperti nei suoi confronti, forse perché in lui vede un miraggio di salvezza, Sandor non vuole approfittare della situazione di stallo in cui si sta dibattendo il suo uccelletto, per cui, pur apprezzando molto le sue parole ed i suoi gesti di attenzione verso di lui, la conduce nel retro del bar dove si trova una brandina per lasciarla riposare e ritrovare la calma e la lucidità necessari in questa strana dimensione che si è venuta a creare fra loro, e se domani avesse continuato a sentire e provare quello che provava in questi momenti e fosse stata certa di quello che stava per fare, solo allora ne avrebbero potuto riparlare con serenità e con un po’ più di cognizione di causa. Anche questo tuo penultimo passaggio è stato parecchio coinvolgente, riesci a stabilire fra questi due personaggi così tanto diversi fra loro una connessione del tutto particolare che va oltre e che apprezzo particolarmente perché lascia aperte varie porte. Ti aspetto per l’epilogo che dalle premesse non sarà da meno dei capitoli appena letti. Un affettuoso saluto. |
Soffro a pensare che siamo alla fine di questa storia. Attendo l ultimo capitolo con la speranza che ci regalerai qualche altra Sansan (o qualche Bethyl 😁).A presto e complimenti! |
Quindi il Sandor del 2019 sarebbe una specie di reincarnazione del Sandor medievale (e anche Sansa, ovviamente)? Interessante, mi affascinano sempre i racconti di questo tipo, con due persone che si sono amate anche centinaia di anni fa si ritrovano dopo essere state separate dal tempo... |
Cara Celtica, sono sempre sorprendenti i tuoi capitoli dove riesci a unire la realtà e il sogno facendo in modo che si fondano e si confondano rincorrendosi tanto da non percepire più dove inizia l’uno e termina l’altro. Quella nella quale si muove Sandor è una dimensione che va oltre la comprensione, è un qualcosa di ancestrale che gli viene da molto lontano e che la sua coscienza ha solo accantonato ma non dimenticato fino a quando fosse venuto il momento opportuno che tutto tornasse e si inserisse nel suo presente. Il tempo meteorologico è solo un tramite attraverso il quale Sandor può rimanere ancorato al suo bar, al suo posto in attesa che lei possa tornare, quasi che, se se ne fosse andato non avrebbe più avuto la possibilità di rivederla. Ormai per lui sembra una questione di vitale importanza il solo vederla anche senza scambiare parole con lei. Come l’aria si è ghiacciata fuori nella strada, lui è rimasto congelato in un mondo astrale che gli ha permesso di percepire cose e accadimenti che non avrebbe potuto scoprire in un altro modo. I suoi sogni, anche tormentati a ben guardare, sono diventati improvvisamente talmente reali da riuscire a percepire suoni, odori, calori e la realtà che sembra circondarlo e in questa sua dimensione onirica c’è sempre lei, la sua Sansa, il suo piccolo uccelletto impaurito in altre vesti, questa volta bisognosa di aiuto, qualcuno l’ha presa e sta tentando di farle del male e lui non può fare altro che precipitarsi in suo soccorso. Belle le visioni degli uomini in armatura che rimandano ad un tempo lontano che lui non conosce ma che sente di aver vissuto sulla sua propria pelle, e parimenti d’effetto la visione del fuoco verde che tutto sconvolge, lui compreso. Mi è piaciuto tantissimo il suo vagare per quella che lui pensa essere una fortezza alla ricerca di Sansa che sente nuovamente in pericolo e quasi condotto dall’eco della sua voce impaurita giunge dinnanzi ad una porta che ….. è quella del bar, davvero sorprendente. E così lui si ritrova a vivere il sogno completamente immerso nella sua realtà quotidiana, dove fa la sua comparsa Joffrey insieme ai suoi scagnozzi che sempre lo accompagnano nelle sue scorribande, nonché anche Petyr, avvoccato della famiglia, figura ambigua posta a fianco di un giovane Lannister che spadroneggia ma che deve essere anche tenuto a freno per non che i fatti possano precipitare oltre il consentito secondo la loro visione. E così Joffrey tenta di riprendersi l’onore che è convinto gli sia stato tolto da Sandor quando lo ha buttato fuori dal suo locale, e per farlo vuole che Sansa sia presente e assista alla sua potenza e alla disfatta di Sandor stesso piegatosi ai suoi voleri. Ma forse non sa bene con chi ha a che fare e soprattutto non sa quanto sia forte l’attaccamento di Sandor nei confronti di Sansa che quasi distaccata assiste alla scena, ma nel momento in cui feriscono Sandor gli si fa presso tentando di aiutarlo, subito però fermata da Petyr che le suggerisce di non impicciarsi di fatti non suoi. Quando poi tutti se ne sono andati e il Mastino è a terra solo una persona è rimasta nel locale ormai distrutto dalla furia degli scagnozzi del Lannister, Sansa, l’uccellino impaurito che è rimasto per aiutarlo, e lui in una reminiscenza di coscienza non può che dire ciò che pensa di aver fatto in un altro tempo nei suoi confronti e cioè di essere di solito lui a salvare lei e non il contrario come in questa occasione. Veramente d’effetto, narrato con velocità ma facendo arrivare al lettore le parole che si trasformavano in immagini forti e vivide, tanto da ravvisare la scena che si stava svolgendo. Apprezzo molto quell’onda di soprannaturale che hai voluto introdurre nel tuo racconto che lo rendono ancora più pregnante di quanto già non sia, anche se tu dici essere una mini long molto leggera. Leggera magari, ma molto ben costruita e narrata con la consueta eleganza che fanno immergere i lettori in un’altra dimensione. Scusami per il commento prolisso ma le dita sulla tastiera sono partite e non sono riuscita a fermarle. Ti aspetto presto anche con la tua bellissima long che attendo sempre con molto interesse. |
Pensare che per qualcuno possa essere soulmate una ragazzina di undici anni con un uomo adulto mi fa gelare il sangue nelle vene. Essendo una AU hai alzato l'età di sansa, ma resta sempre il fatto che nel opera originale lei sia poco più di una bambina e ci sia qualcuno che la vede bene con un uomo adulto. |
Cara Celtica in questo passaggio abbiamo come l’impressione che Sandor aspettasse con ansia di poter stare da solo per una volta con Sansa, senza la folla degli avventori del suo bar ad essere di disturbo, forse però si immaginava qualcosa di diverso che un confronto come quello che vi è stato fra loro. Tutto concorre a fare in modo che Sansa possa dare una replica a Sandor che la sta stuzzicando sottilmente per poterne vedere le reazioni; reazioni che vuole siano solo per lui, e infatti è accontentato, perché lo scambio di parole sono esattamente solo per lui (sei un bruto gli aveva detto poco prima quando era seduta insieme a Petyr) mentre Sandor si rivolge a lei sempre per sollecitare una qualsiasi manifestazione ( uccelletto, ragazzina). Però il gioco non può durare in eterno anche se Sandor vorrebbe poterla tenere lì insieme a lui, come accade tutti i pomeriggi che lei passa sola a leggere i suoi libri, e così la provoca ulteriormente proponendole di bere un bicchiere di liquore che a lei non piace, ma per non farsi vedere appunto come una ragazzina, accetta di bere, e bere ancora, e quando Sandor si avvede che lei non avrebbe indietreggiato di fronte a quella proposta è lui stesso che si pone un freno e le consiglia di tornarsene a casa, ma proprio mentre le posa la giacca sulle spalle tocca la sua mano piccola e gelida, come la pioggia che sta cadendo in quel momento, che vorrebbe tenere fra le sue per un momento infinito tanto da far sì che in quel corpo potesse entrare il calore che lui sente dentro se stesso. E poi accade qualcosa che spiazza il mastino, qualcosa che gli giunge da lontano, come un ricordo ancestrale, da un tempo remoto che lui non ha mai vissuto e con una donna che non ha mai potuto amare, ma che si presenta prepotente in questo suo presente: perdendosi nell’azzurro profondo e cristallino degli occhi di Sansa ha la visione di lei che al posto della giacca è coperta da una cappa bianca mentre stringe le sue mani, e in sottofondo la sua voce che gli bisbiglia, come se fossero ascoltati, che l’indomani sarebbe tornata, e nella mente di Sandor si fa strada il pensiero che la avrebbe aspettata sempre e comunque. Si sono scoperti entrambi, ora attendo il prosieguo e sapere se Petyr avrà ancora un ruolo per interporsi fra loro. Un abbraccio e a presto! |
Quando ho letto il titolo del capitolo ho detto "ma come?! già finito?!"...e invece ovviamente no, è la mia capacità di comprendonio che sta finendo, evidentemente. XD |
Ciao, adosoi personaggi di Sansa e Sandor e ho così deciso di leggere questa storia un po' inusuale dato che si trova in un contesto modern e diverso dal loro fandom originale. |
Ciao!! |
Carissima Celtica, quando hai avvisato nelle note della tua altra long che avresti scritto un racconto con protagonisti Sansa e Sandor sono stata felice, poiché sono entrambi personaggi che mi incuriosiscono molto e che ho cominciato ad apprezzare sempre di più grazie anche ai vari racconti che ho letto in questo fandom e che li vedono muoversi decisamente in maniera differente da come li abbiamo potuti conoscere dalla serie tv. Ovviamente il trasportare questi attori su un palcoscenico moderno fa variare di molto la scena: ciò che sarebbe risultato impossibile da attuarsi nei tempi in cui sono stati inseriti nella storia canonica diventa più fattibile nella contemporaneità non essendoci vincoli che possano frenare anche le più semplici azioni, quali bere insieme, conversare o andare da soli al bar a leggere un libro. Tutto diventa diciamo così più normale. Ma sicuramente i tuoi personaggi avranno da dirci qualcosa che ci coinvolgerà nelle loro vicende, anche perché la tua magica penna sa descrivere bene le persone così come le atmosfere che sai creare per avvolgerli in un mondo tutto loro nel quale noi, tramite la tua scrittura fluida e carezzevole, possiamo entrare e farne parte. In questo primo assaggio ritroviamo il carattere burbero di Sandor, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da quel viziato ragazzino che è Joffrey, che però si addolcisce per poter essere a suo modo vicino a Sansa. Una Sansa che non dà confidenza e si mantiene sulle sue posizioni quasi a voler tracciare un confine fittizio tra di loro. Confine che però viene infranto quando lascia entrare nel suo spazio Petyr, che con la sua voce suadente intavola un discorso con Sansa che gli risponde facendo irrigidire oltremodo Sandor che vorrebbe poter accedere al suo mondo ma non se ne sente in grado e per far sì che lei lo noti agisce in maniera tutt’altro che educata mandando via dal suo locale prima Petyr , che non gli piace per il solo fatto che lui possa stare vicino alla ragazza a cui è interessato, e poi tutti gli altri avventori. Ora sono rimasti loro due a tu per tu. Cosa si diranno in questo confronto che sembra inevitabile dopo quanto accaduto? Sono curiosa e pertanto ti aspetto come attendo anche il seguito della tua altra long. Non farci attendere troppo che la curiosità attanaglia tutti i tuoi lettori. Un affettuoso saluto e a risentirci presto! |