Avevo un cuore, un tempo, ma credo che tu me lo abbia appena trasformato in un marshmallow gigante. E sciolto. Completamente sciolto.
E dopo questo inizio serissimo, posso cercare di ricompormi e provare a lasciarti almeno un paio di frasi con un minimo di senso.
Questa storia è di una dolcezza unica, e davvero, ogni volta che la leggo mi scalda il cuore. Non sono particolarmente affezionata alla trilogia di Pullman, ma se c'è una cosa che ho amato immensamente di quei libri sono proprio i dæmon e tutta la loro simbologia (e sì, ok, mi taglierei volentieri un braccio pur di averne uno, lo ammetto). Credo sia la prima volta che mi capita di leggere una fanfiction che riprende questo meccanismo, e davvero, hai avuto un'idea bellissima e l'hai sviluppata ancora meglio. Perché se già questi due da bimbi sono adorabili, loro due bimbi e accompagnati da Moony e Sun sono qualcosa che mi lascia proprio con gli occhi a forma di cuore.
Steve mi fa sempre una tenerezza infinita: immaginarlo così, tutto solo e malatino che combatte la febbre a suon di disegni mi stringe davvero il cuore, e questo incontro del tutto casuale, che sembra davvero essere stato programmato dal destino, è di una bellezza struggente. Anche perché ce lo vedo proprio Bucky a infilarsi per sfida in quella che viene creduta una casa abitata dal fantasma di un bimbo morto (e devo davvero commentare la tenerezza di Steve che ci tiene a sottolineare con così tanto orgoglio che no, lui non è affatto un fantasma, quasi sfidando chiunque altro a infastidirlo? *-*). E, scusa, ma a "Cosa conquistate?" il mio cervello è esploso in un urlo: CUORI, Steve, questi due chiaramente conquistano cuori, e il tuo, non lo sai, ma è già perso.
Torno seria, giuro.
Ho davvero amato la scelta delle forme assunte da questi dæemon: un leopardo delle nevi e per Steve un alternarsi fra un leone e un aquilotto spennacchiato: seriamente, sono perfetti (e, di nuovo, Sun che a stento si regge in piedi ma non esita un istante a fronteggiare qualcuno di chiaramente più in forma di lei mi commuove tantissimo, come mi commuove Steve ogni volta che si preparara a fare – e farsi prendere – a pugni). E Moony che a tutto ciò reagisce con una leccata di guancia alla ricerca di coccole è bellissima. Ed è bello come l'espediente dei dæmon sia perfetto per mostrare, al di là del comportamento e delle parole dei due bambini, il legame istintivo che già si è creato tra di loro. Perché loro fanno amicizia in fretta, con niente, come sanno fare i bambini, ma è chiaro che le loro anime sono già in una sintonia incredibile. Perché, al di là del destino che li ha dotati di un riflesso di anima che hanno anche il nome complementare, è evidente tutta la genuina curiosità e l'attaccamento che già nutrono l'uno per l'altro. E se la circospezione di Steve, abituato a stare solo e a essere deriso, mi stringe il cuore, la facilità con cui Bucky mostra la propria curiosità, che è però genuina e priva di qualsiasi voglia di prendere in giro, è davvero un sollievo.
Il gesto finale con cui suggellano la promessa di rivedersi, con quello scambio di tesori, è bellissimo. E ho adorato la sensibilità con cui Bucky accoglie il blocco da disegno di Steve, che sì, forse non ha un gran valore in senso assoluto, ma per lui è davvero tutto.
E niente, mi rendo conto che questa non è una recensione, ma più che altro un delirio in cui io non riesco a dire altro che "ma che tenerezza", però davvero, questa storia mi ha stampato in faccia un sorrisetto ebete dalla prima all'ultima parola, quindi credo di doverti ringraziare.
A presto! |