Carissima cosa,
se dovessi usare una parola per descrivere cosa questo prologo mi ha lasciato nel cuore, direi che è malinconia, pura e cruda. Sarà anche breve, non è uno di quei mammozzoni che tanto amo leggere, ma è dannatamente intenso. Tu nelle note parli della tua crisi esistenziale sui presupposti e il senso di esistere di questo progetto. Io nella mia recensione ti dico che l'ho aspettata, ma non credevo... ti giuro, cara Light, io non credevo davvero che fosse questo e sono annichilita, spiazzata, da quanto certe emozioni sfocino così tanto da parole scritte nero su bianco e quanta apatia, tristezza, malinconia, sensi di colpa e rassegnazione brucino forti tra le tue parole, le tue emozioni. Eh sì, mia cara cosa, perché per poter descrivere certe emozioni bisogna averle provate, bisogna conoscerle e insieme ad esse un'altra moltitudine di altre emozioni che sono il loro specchio. È la vita, che ci dà il privilegio di sapere cosa sono tutte queste emozioni, ed è la capacità narrativa di un autore, saperle mettere su carta così bene.
Non ho mai dubitato delle tue capacità narrative; ti stimo come persona, ma anche come autrice, ma anche come anima che prova dei sentimenti, che non li trattiene ma decide di condividerli con noi, attraverso un Tony Stark – il tuo Tony Stark, che brilla malgrado non viva più (eppure è vivo. Respira, il cuore batte, dedica pensieri, ma non c'è. Non è qui. È su Titano, a vedere le persone sparire come cenere e sappi che ogni menzione a Peter è un colpo al cuore. E non per il motivo che pensi tu, ma per come riesci a celarlo dietro gli occhi di un uomo che finge di non provare niente, e invece prova un sacco di cose... un'apatia che ha dell'altro, nel mezzo... una luce, ancora accesa).
Forse non avrebbe dovuto fare molte cose, incluso tornare vivo da Titano, anche se in effetti non si sente davvero vivo. Si sente scomparire, come tutti gli altri.
Ecco cosa intendo. Lo ha fatto, è tornato, ma è vivo? Tony è qui? O lì? O non c'è? Domande vere, perché non siamo contro Ultron, non siamo in Germania contro Cap... siamo in un post Infinity War, dove non ha vinto nessuno e dove chi è tornato, si è lasciato troppe cose indietro. E questo Tony con le dita incerottate, che è stato cieco e si è fatto del male, non controllando la rabbia, è lo stesso Tony che, appena atterrato con l'astronave, perde la calma e accusa un Cap inerme, zitto, che non c'è stato e non lo ha affiancato. Che non l'ha aiutato a porre fine a quella battaglia mai vinta. Che gli ha portato via Pepper, Peter e molte altre persone.
Vede una distesa di galassie che si allarga nella savana come lucciole. Vede l'orizzonte che si sfalda in torrenti di pulviscolo scuro portati dal vento. Fa stridere la mandibola e cerca di non pensare alla cenere. Di non astrarla, di non ricordare Peter e di non immaginarsi come deve essere stato anche per...
meraviglioso questo passaggio, meraviglioso perché Tony c'è. Il suo unico scopo, in questo prologo, è soffrire e accusarsi. Non amarsi, meno di quanto ha mai fatto in vita sua; questo tuo Tony sempre così lui, che te lo immagini pure nel suo minimo movimento d'espressione ma che trova sollievo nelle cure di qualcuno che non ha intenzione di lasciarlo solo, quando è lui a dirle che è quello che vuole. Trova la premura di una persona che ha imparato a conoscerlo, che sa prenderlo, che sa quando assecondarlo e quando no. Questo Tony che si lascia curare, con questo silenzio vuoto, e un tocco gentile a dargli speranza.
Co', questa storia fa male. Fa male perché non si può superare Infinity War. Non si può superare perché quei 5 anni di inferno li abbiamo vissuti noi addosso in tre ore di film... e so quanto ti ha fatto male, so quanto è stato doloroso... so che vuoi risanare qualcosa che hanno distrutto, e so che a quell'uomo meraviglioso, strano e complicato che è Tony Stark, vuoi regalare quello che non gli è stato concesso. Io sono qui, a seguirti mentre lo fai. Nel frattempo ti ringrazio, perché questa sera è una sera un po' così, e leggerti è stato l'unico motivo per cui andrò a dormire col sorriso sulle labbra. Forse un po' malinconica, sì, ma non per questo apatica e vuota.
Percio grazie e scusa la recensione sconclusionata, ma ci voleva.
E tu non deludi mai. Ti si vuole bene,
non ti fermare mai, okay?
Miry |