Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Buonasera _Agrifoglio_, |
Talleyrand brilla per autocontrollo, Robespierre per follia riformista - ha il sacro fuoco e non lo tiene più nessuno. |
Ciao Agrifoglio. Interessante la figura del Vescovo zoppo, ossia Talleyrand, con le informazioni che dai nelle note finali. In questo capitolo, con dialoghi ben fatti, prevale la parte politica e intellettuale, offrendo varietà alla storia. Chissà cosa farà il Vescovo. Sono curiosa di leggere anche riguardo "la nuova dama di compagnia", titolo del prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Accattivante la figura di Talleyrand. |
Il personaggio del vescovo zoppo è molto complicato. |
Veramente complimenti per il modo che hai di scrivere così vero e assolutamente adatto al secolo che ci descrivi con personaggi storici e di fantasia calati in un contesto economico/politico/sociale credibile ed interessantissimo dagli intrighi di corte, all'escalation di attentati e azioni dettate esclusivamente al raggiungimento e alla consolidazione del potere delle figure estremiste come Saint Just e Robespierre, vittime della seduzione del potere e dell'affermazione individuale, dalla diplomazia e ipocrisia del vescovo Taillerand e fra questa accozzaglia di anime si ergono due anime belle, leali e dal fine intelletto di Oscar e Andrè che invece hanno a cuore davvero il destino della martoriata Francia e della propria famiglia. Un romanzo storico originalissimo e scritto benissimo. Attendo con entusiasmo il proseguo. |
Carissima Agrifoglio, quanta carne al fuoco in questo capitolo! Finalmente, ci sveli l'identità del vescovo zoppo che era apparso nel capitolo precedente e lo fai in una scena e con una maestria che sveglierebbe il più addormentato dei lettori.. |
Mia gentile madame Agrifglio, |
Ciao, |
Questo Talleyrand non mi piace per niente, è un doppiogiochista: non so se faccia più schifo quando spalleggia l'esaltato Robespierre e le sue blasfemie, oppure quando tenta di blandire Oscar con quell'aria falsa e melliflua. È vero soltanto che la regina dovrebbe passare a più illuminate vedute, per il suo bene e per quello del suo Paese. Intanto però è riuscita a trovare un modo per salvare quella poveretta, che stava per cadere vittima del peggiore dei delitti, e a punire Compiegne e la sua famiglia, degni modelli della nobiltà più corrotta e degenerata, vera ed unica causa della rivoluzione! |
Buono conoscere un personaggio storico realmente esistito da vicino. |
Cara Agrifoglio, come sempre i tuoi capitoli ci permettono di coniugare realtà e finzione risultando estremamente accattivanti ed interessanti poiché ben narrati. Abbiamo potuto conoscere un po’ più da vicino un personaggio storico realmente vissuto e del quale ho delle reminiscenze scolastiche, personaggio astuto e dalla mente particolarmente brillante il Vescovo Tayllerand che in questo tuo spaccato ha saputo barcamenarsi con maestria e acume quando parlava con l’uno piuttosto che con l’altro riuscendo a trovare il bandolo della matassa e a non scontentare nessuno, poiché le parole che uscivano dalla sua bocca erano formulate apposta per il personaggio con il quale stava interloquendo dicendogli proprio le cose che voleva sentirsi dire. L’essersi dedicato alla vita clericale per volere della sua famiglia potente non gli ha però plecluso la possibilità di mantenere inalterata tale potenza anzi continuando ad incrementarla dedicandosi agli affari di Francia con la stessa dedizione con cui curava gli affari di famiglia. L’essere anche venuto in contatto con personalità varie gli ha permesso di tastare il polso della situazione da più punti di vista e di farsi pertanto un quadro molto personale che certamente gli sarebbe stato di aiuto in tempi futuri, dopo che la regina gli aveva negato recisamente e davanti a tutta la corte la possibilità di diventare ministro degli esteri, scelta peraltro criticata persino da Oscar che aveva però compreso che il Vescovo fosse una persona abile anche se non del tutto cristallina e i cui atteggiamenti impensierivano André che non riusciva a decifrarne il comportamento. Quanto mai d’effetto la scena che vede protagonisti la madre di Genevieve e la sorella di lei corse in soccorso della figlia che sta per partorire il primo nipote della contessa di Compiegne la quale ha tenuto segregata in casa la povera nuora e che nel momento del parto ha voluto avvalersi delle pratiche di una sedicente levatrice, prontamente stroncata dall’arrivo della contessa di Amiens che è riuscita a far arrivare una vera levatrice tramite sua sorella. Il botta e risposta fra le due contesse è al fulmicotone e ci fa comprendere in pieno il dramma che avrebbe potuto scatenarsi se loro non fossero intervenute. Sconcertante il modo di porsi della contessa madre e del di lei figlio completamente disinteressate alla sorte della povera Genevieve che in altri mani avrebbe potuto rischiare di morire e forse l’intento era proprio quello. Oscar e Andrè si sono mossi all’interno del racconto essendoci sempre ma senza prevalere su altri personaggi, facendo sentire la loro voce e continuando a dare man forte ad una storia che non è solo la loro ma sta diventando sempre più ampia e complessa quanto intrigante e accattivante. Ti aspetto pertanto al prossimo aggiornamento con curiosità. Un caro saluto e a presto. |
Bellissimo capitolo. Il Vescovo zoppo è un personaggio molto interessante e complesso. Ad ogni persona che incontra dice quello che questa persona si aspetta, mi sembra piuttosto pericoloso e con un' intelligenza spiccata. Quello che poteva capitare a Genevieve è terribile, l'assoluta noncuranza con cui la trattano marito e suocera sfiora il reato. Meno male che è riuscita a parlare con André. E meno male che la Regina ha avuto la brillante idea di farla diventare la sua dama di compagnia, di fronte ad un ordine diretto della sovrana nessuno si può sottrarre. Tra il Vescovo zoppo, Robespierre e il duca d'Orleans prevedo sfracelli. Complimenti, rendi questa storia sempre più interessante. |
Un altro bellissimo, interessantissimo capitolo! |