Recensioni per
Il cielo è poi così lontano
di LionConway

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/12/19, ore 13:17

Cara,
che piacere è poterti leggere di nuovo ç_ç? Ci siamo rincorse e mai trovare, e sono troppo felice di riuscire a passare di nuovo su questa storia che, come ben sai, mi incanta, letteralmente.
Adoro Alfredo. Ha un sangue freddo e una lingua velenosa, che non possono far altro che farmelo amare ogni volta di più. Non teme suo padre, ne ha da dire anche ad Attila, fedele cagnolino di Giovanni. Alfredo non le manda a dire perché, soprattutto, quando si tratta dei suoi ideali e della giustizia, li difende fino in fondo. A differenza di suo padre, ha un'idea diversa della forza lavoro, di come si tratta un operaio che lavora e di come, per correttezza nei riguardi di chi è stato devoto, i contratti andrebbero rispettati e non cestinati come se non ci fossero mai stati. E Alfredo dice una cosa giusta, giustissima: Olmo è di certo in grado di difendersi da solo, ma qui non si tratta solo di Olmo, si tratta di menefreghismo, di egoismo... dell'annullamento dell'umanità, verso un altro essere umano, per il puro profitto.
Un concetto realistico ma anche dannatamente attuale, che hai saputo esprimere non solo molto bene a livello narrativo (cosa che non mi stupisce, siccome ormai so di cosa sei capace), ma anche modellarlo secondo i canoni dell'epoca, grazie anche hai dialoghi che hai costruito, che sono realistici che, come una macchina del tempo, ti portano davvero indietro e sembra quasi tu ci abbia vissuto, lì... che tu l'abbia vista, questa storia, per potercela raccontare.
Infine, un ultimo plauso va alle descrizioni in generale che sono sempre molto di impatto, ma ce n'è una che mi ha particolarmente colpita per come l'hai descritta: la parte in cui Campanini sta per sparare ad Olmo, e Alfredo cade in avanti, pronto a condividere il dolore della pallottola che passa da parte a parte. Ho letteralmente adorato quella parte; ha avuto un impatto impressionante, su di me e sulla mia percezione della scena. In sostanza: mi perdo nelle tue descrizioni, vorrei lo sapessi.
Per il resto, l'inserimento della poesia di Carducci è stata un vero e proprio colpo al cuore, ma dannatamente efficace. Una cornice che ha accompagnato le scene, arricchendole ♥
Che altro dirti? Nulla, che la amo, questa storia, davvero molto ♥
A prestissimo, e spero di non doverci rincorrere ancora ♥
Miry

Recensore Master
18/11/19, ore 21:52

Ciao!
È con grande piacere che mi sono accorta dell‘aggiornamento; tra le altre cose, ha senza dubbio allietato la mia pausa pranzo XD 
Dal capitolo, traspare tutta la staticità di un sistema che, per secoli, è rimasto uguale a se stesso. Mi spiego: Alfredo, nel mondo dei “padroni”, è una specie di mosca bianca. Ha delle idee completamente diverse da quelle di suo padre, e non ha paura di esporle. Per adesso. Quanto ci vorrà, prima che i buoni propositi cedano il passo alla legge dell‘utile, o al timore di rappresaglie da parte della sua stessa famiglia? 
Fra lui e Olmo, è quest‘ultimo il soggetto che - mi pare - caratterialmente più forte; basterà il loro legame, a tenere salde le attuali convinzioni di Alfredo? Purtroppo, ho paura che non sarà così ... 
Un plauso a parte va, poi, all‘idea di inframezzare la narrazione con la poesia di Carducci; a prescindere dal fatto che, come hai specificato tu stessa, la scelta non è stata casuale, ho trovato la dimensione campestre e paesana di San Martino davvero molto adatta al contesto. 
Complimenti, attendo il prossimo! 
Irene. 
 
(Recensione modificata il 18/11/2019 - 09:53 pm)