Ciao!
Eccomi per lo scambio ABC. Perdonami per il ritardo, inanzitutto. Sono passata dal primo capitolo di questo racconto perché la descrizione e il nome mi attirava, nella sua semplicità. Lo scenario su cui hai deciso di aprire il sipario di questa breve ma simpatica e adorabile one-shot mi ha colpito ancora di più: è facile immaginarsi questa piccola adorabile Jaylah che dà del filo da torcere a suo padre nel lasciarsi sfamare, è un passaggio così tenero e carino. Hai saputo tratteggiarlo bene, con uno stile senz'altro consono: è delicato, è semplice, non è invasivo e mi piace come, di mano in mano, hai posto anche l'accento su quelle che sono le reazioni della piccola adorabile mezza Drow, fino all'intervento di Daren, che sarà pure un Drow ma senz'altro risparmia a Johel questa adorabile ma immensa fatica. Le interazioni fra questi due personaggi, Johel e Daren, mi sembrano contornate da quella tipica apparente ostilità che vi è fra chi si conosce da tanti anni e non sa parlarsi in altro modo, senza mai essere mosso da vero astio o vera insofferenza. E' una sensazione che hai saputo pitturare e dipingere bene, dai loro battibecchi e dal modo che hanno di rivolgersi l'uno all'altro.
Mi piace come, nonostante tutto, la piccola Jaylah rappresenti una sorta di ago della bilancia e di chiaro equilibrio fra di loro. Inoltre, devo dire che a livello stilistico ho apprezzato molto i passaggi in cui hai dato rilievo alla prospettiva della bimba, come questo "Jaylah conosceva quest’altro adulto. Non era in grado di capire cosa fosse uno zio, ma faceva parte del gruppo di persone che le gravitavano intorno ogni giorno. "
Ho apprezzato come Johel sembri leggermente infastidito e anche ingelosito (è pur sempre il papà!) dall'abilità che ha l'elfo drow nell'intrattenere la piccola con i suoi trucchi e farla mangiare, grazie alle bellissime lucine colorate, che non possono che rapire e catturare la sua attenzione.
Ho amato inoltre come, nel finale, hai rivelato come Daren abbia fatto ciò per evitare di cambiare la piccola: credo sia stato bello, tenero e fluff. Inoltre hai dato anche significato al titolo, "White lies". La bugia bianca sta infatti nel suo dire di volerle dare da mangiare per risparmiare un pesante onere al cognato. Ecco inoltre il suo attacco furtivo: il povero Daren si trova infatti all'improvviso da solo, con la bambina che fa nuovamente i capricci senza tregua, che deve essere nuovamente cambiata e intrattenuta.
Devo essere sincera, oltre alla bambina che è adorabile e descritta con efficacia e sapienza, il personaggio con cui ho empatizzato di più è Daren, un personaggio che mi era piaciuto già nell'altra storia che avevo letto, ovvero "Ruprecht". Mi piace molto perché lo trovo sottile, intelligente e abile, anche in questo bianco inganno. Mi era piaciuto anche nell'altra shot, nel suo voler dare consigli a sua sorella su come gestire Luel. Anche se in quel caso era un po' più duro con il piccolo, è sempre un piacere vederlo fare lo zio. Bello vederlo fare anche di nuovo il fratello e invitare Johel a cambiare il pannolino e a non farlo cambiare a Krystel sebbene sia questione di un mezzo dispetto al cognato, più che di un vero retaggio culturale.
Personalmente poi amo le dinamiche familiari e credo che tu abbia reso bene lo studiato ma apparentemente stabile equilibrio di questa famiglia mista, visto che appartengono a specie diverse.
In sostanza, credo che tu sia stata abile nel tratteggiare con poche parole questo tenero e studiato quadretto.
Alla prossima!
Desy |