Recensioni per
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
di padme83

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/08/20, ore 14:45

Eccomi, ogni tanto anch'io mi faccio viva e ritorno alle tue storie, che comunque non dimentico mai anche se sono così lenta a leggere e commentare.
Sono felicissima che tu abbia continuato a scrivere sulla tua OTP e non solo questa, ma anche molte altre raccolte che mi aspettano, come ho visto sul tuo profilo e nei tuoi link. Io ricordo proprio che lo scorso anno, di questi tempi, pensavi che non saresti più riuscita a scrivere e io ti incoraggiavo a non abbandonare la tua coppia, a non privarti dei tuoi sogni e della tua vita interiore... e ovviamente sono felicissima di vedere che, a un anno di distanza, sei riuscita a restare con loro!
Non conosco la canzone di De André, ma già i versi che hai citato mi hanno commossa, sono perfetti per questa coppia che ha vissuto una stagione di grande amore, passione e felicità nella sua "bolla" (i "giorni perduti" della canzone) e che adesso è costretta a vivere separata. E' vero che il legame di sangue che i due amanti hanno stretto permette loro di incontrarsi anche al di là del tempo e dello spazio, Gellert ritrova Albus in una sorta di "sogno reale" (scusami, ma io non sono poetica come riesci ad essere tu, spero che si capisca quello che volevo dire), possono trascorrere una notte insieme uniti mentalmente e spiritualmente... Ed è certamente meglio di niente, ma mi viene lo stesso tristezza e malinconia nel ricordare i giorni in cui i due giovani innamorati vivevano veramente insieme e potevano trascorrere insieme ogni istante, dimenticando tutto e tutti. Un passato che non potrà più tornare, almeno fino a quando, come abbiamo letto nel finale della scorsa raccolta, i due non saranno di nuovo per sempre insieme in un'altra vita.
Toccante, malinconica e come sempre piena di passione e poesia, un'altra bellissima storia.
Scusa ancora per il ritardo!
Abby

Recensore Master
10/01/20, ore 00:52

Ciao!
Come sempre le tue storie sono ricche di riferimenti poetici, e questa non fa eccezione a partire dal titolo sublime che omaggia De André e che trovo particolarmente adatto alla tua coppia protagonista, incastrata in una spirale d'amore senza sbocchi, che tuttavia li vedrà allontanarsi l'uno dall'altro sino a vivere due vite distinte – eppure, lo sappiamo, l'amore vero trova sempre il modo di tornare e farsi largo tra mille e più difficoltà.
Il punto di vista di Gellert, come in tutte le tue storie, è sempre estramamente emotivo, c'è sempre quel sostrato di disperazione in lui, nel suo rivolgersi ad Albus con questo insistente mio blu che sa di un'intimità rimarcata, che Gellert sembra aver bisogno di sottolineare, evocare, ricordare a se stesso e ad Albus, forse timoroso che questa esplosione di emozioni e sentimenti scivoli via e a lui resti il niente tra le dita (al di là di tutto, mi piace tanto come intrecci le tue storie e come, nell'insieme, crei una narrazione unitaria che rispecchia la tua visione dei personaggi e della loro storia).
In questa flashfic, poi, l'atmosfera è oserei dire cupa, è come se vi respirasse fine tra le righe, come se il tuo protagonista sapesse cosa li attende, sapesse che arriverà il giorno in cui saranno l'uno contro l'altro e nulla potrà riportarli fianco a fianco, neanche il loro amore così inevitable, scritto nel destino, un incontro di anime e menti geniali che non può avere pari.
Lo stile, come sempre, è estremamente ricercato. Questa volta devo dire che l'ho trovato ancora più pieno, complice il lessico molto espressivo che in un certo senso mi è parso riprodurre l'emotività esplosiva di Gellert, che crea immagini, le scompone, le riformula, e in qualche modo arranca nelle sue stesse emozioni. Insomma, anche questa volta ho trovato il testo molto bello da leggere, poetico persino nei suoi riferimenti e nella sua costruzione, c'è sempre grande attenzione ai particolari nelle tue righe, un dettaglio che apprezzo davvero molto.
Complimenti e alla prossima!

Rosmary

Recensore Junior
26/12/19, ore 18:27

Questa storia va immediatamente nella cartella delle mie preferite, con tutto il cuore!
Scrivi benissimo, con dovizia di particolari (per me sono molto importanti).
Mi piace come hai descritto il rapporto speciale che lega loro due.
Sono due personaggi sui quali c'è tanto da scrivere ma penso che siano anche molto enigmatici ed è questa la loro bellezza
Ti seguirò se avrai altro da scrivere. Complimenti!

Recensore Master
22/12/19, ore 15:10

Cara Padme,
hai un modo di scrivere che non saprei come altro definire se non struggente. Ogni frase, ogni parola ne è totalmente intrisa. Le sensazioni che mi regali ogni volta sono belle e terribili, perchè c'è questo amore che va oltre la morte, oltre ogni convenzione e oltre gli atti commessi, che però è stato interrotto perchè le due visioni si sono allontanate troppo. Albus e Gellert, due uomini eccezionali, amatisi fino allo stremo, separati per la troppa ambizione e la troppa forza.
Io non credo ci sia mai un reale rifiuto, ma l'allontanarsi diventa ineluttabile, come il continuare ad amarsi.

Tu scrivi qualcosa che non è poesia e non è prosa. Credo che la giusta definizione sia "prosa d'arte", tanto è elevata e ritmata dai pensieri e dai sogni di Gellert. Credo che tu scelga che la maggior parte delle introspezioni siano sue perchè desideri che venga compresa la psiche di quello che dovrebbe essere "il cattivo", ma che in effetti è solo qualcuno che pensa al di fuori dalla morale comune. Non voglio giustificarlo, a suo modo è un tiranno, ma ha una mentalità e un'interiorità estremamente complessa, che fa si che si accartocci su di sè e crei il mostro, in qualche modo.
Come già dicevo, anche Albus ha molti lati oscuri, molti dolori, molta passione che ha dovuto imbrigliare in qualche modo, laddove Gellert l'ha lasciata più libera. Così il loro rapporto si è incrinato, restando comunque fatalmente stretto.

Poi tu aggiungi Amore che vieni, amore che vai, e io mi perdo ancora. Credo che sia perfetta come colonna sonora non solo di questa shot, ma in generale del rapporto che hanno. E' un cerchio che si chiude ogni volta, un nastro di Moebius in continuo movimento, un rincorrersi e prendersi e amarsi e lasciarsi con dolore.

Splendido.

Recensore Master
13/12/19, ore 10:05

Buonasera cara, eccomi qui per cominciare un tuo nuovo progetto, notando con piacere la presenza dei tuoi fidati ed innamorati personaggi. Innanzitutto ritrovo con piacere un’impaginazione pulita e davvero gradevole, quell’ordine e cura che fanno capire la passione che ci metti. Ed ecco ritrovare i tuoi protagonisti, la ship che sto imparando a conoscere e riconoscere proprio grazie alle tue pubblicazioni: sono loro sì, ma sono tuoi, hanno il tocco delicato delle tue parole, delle tue atmosfere avvolgenti e fuori dal tempo e dallo spazio. Tocchi sfere emozionali che coinvolgono tutti i sensi, che portano a chiedere se si tratti della loro realtà o di un mondo onirico e fantastico dove tutto si mescola, dove non esistono limiti né morte o vita.
Sono così caratteristici e caratterizzati, così diversi tra loro eppure tanto simili, così innamorati di un amore che trascende, che va al di là, che l’unico limite che conosce è il “per sempre”, dopo ogni vita ed ogni esistenza si ritrova, ancora più forte, ancora più profondo.
Procedendo con le letture nel corso del tempo mi sono impressa in mente degli headcanon che hai creato su di loro e noto con piacere che mantieni sempre la coerenza ad essi, mostrando ad ogni nuova storia un passo in più in questo loro legame indissolubile, unico, indistruttibile. La tua scrittura mi ammalia, lo so, te l’avrò detto ventordicivirgolacinquemillemila volte, ma non mi stanco mai di far sapere se qualcosa è in grado di colpirmi tanto da restare dentro di me e farsi ricordare chiaramente come le tue storie. È un piacere e una panacea per l’anima, sappilo.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona giornata! :3

Recensore Master
09/12/19, ore 23:18

Mio amore ♥
che cos'è la divisione, per due anime che sono un tutt'uno? Quanto spezza, distrugge, disintegra? Ci si sente persi, disperati e l'amore logora, specie chi, come loro, ha un legame indissolubile, di sangue, che non li dividerà mai davvero. Anzi, la dolcezza e velenosità di questo rapporto che arde, brucia, di passione e di disperazione, e quasi lascia credere che Albus sia lì, in ogni luogo e in ogni cosa, alimentando ancora, e ancora, e ancora il desiderio di trovarsi ancora tra le sue braccia, di lasciarsi andare alla passione, all'amore, alla fusione di anima, cuore, carne.
I sogni restano comunque un luogo, un appuntamento fisso dove trovarsi. Come un filo rosso fragile, che li lega, e rende quell'addio inesorabile, infine impossibile.
La totalità di questo amore è la vera bomba che distrugge l'animo umano di questo Gellert, disperato ma aggrappato ancora a molto di ciò che lui e Albus sono stati; l'immagine di lui, di questa corazza che si spacca, che lascia l'animo libero di tornare indietro, a tempi distanti, a colori d'oro rosso e rame, i toni del fuoco, della fenice, di Albus. Un Albus infilato nel ricordo di un primo incontro, incancellabile, illuminato di vita e da risate, spensieratezza. Dove quella seperazione obbligata, doverosa, non era nemmeno contemplata, oppure così lontana...
e la sfumatura che hai dato a quel ricordo, che è diventato il sapore di una maledizione, di un legame mentale – anzi, di un force-bond, termine sicuramente più azzeccato visto che non si tratta solo di una connessione di pensiero, ma di ben altro... qualcosa che va oltre, che permette di valicare quel muro che si sono alzati davanti, e di far sì che quel legame – l'ultimo – si compia e che diventino, per l'ultima volta, un'unica entità, un'unica anima, un unico corpo, per un istante solo, che dovrà bastare per sempre?
Tesoro, mi tocchi il cuore, ma anche i sensi, gli occhi. Mi fai vedere i colori, quando scrivi, e non è cosa da tutti, riuscirci. Mi mandi cromie nelle pupille, ad ogni parola c'è un tono e una sfumatura diversa, e alla fine della lettura, hai di fronte un quadro, fatto di pennellate forti, ruvide, meravigliose. In poche parole – nemmeno 500, in questo caso – sei stata in grado di scavare, grattare, levigare dall'animo di Gellert un mosaico di sentimenti e speranze che prendono vita, e toccano il cuore.
Non so in che altra lingua dirtelo, che la tua prosa mi incanta e mi distrugge; solo... non ti fermare, per favore. C'è bisogno di te, in questo mondo... c'è bisogno di questo amore raccontato da te, nella mia vita. Io ti aspetterò sempre, per cibarmene ♥
Sempre tua,
Miry

Recensore Master
09/12/19, ore 22:22

Cara Padme, ^^

Voglio concludere questo lunedì con una bella recensione a questa storia che sono così felice che tu abbia messo anche qui su Efp! Ma andiamo con ordine. Le citazioni che fai a Faber mi spezzano sempre il cuore e la scelta di questa canzone in particolare mi distrugge. Come se non bastasse quello che viene dopo. Sono un po’ commossa, te lo confesso. Albus è rappresentato come fosse una fenice. Viene accostato alla fiamma per i suoi colori che contrastano – gli occhi come il mare, i capelli come fiamme. Se i secondi richiamano la fenice, i primi sono un chiaro riferimento al tuo potente headcanon del “mio blu” che, assieme a “bredhu”, fanno parte del tuo personale e riconoscibile immaginario mondo in cui hai concepito questa coppia che, nelle tue mani, trabocca di passione: Albus è visto come qualcosa di avuto e perso e il suo ricordo dilania un Gellert ormai lontano. In fondo, Albus è quello che gli ha resistito. Pur essendo l’amore totale e assoluto – eterno – della sua vita, è anche il mago che ha scelto la via del bene e un destino passato a fare il mestiere più importante del mondo: l’insegnante. Chiunque altro che non fosse Albus avrebbe scelto per sé un cammino più luminoso (ministro della magia, capo auror o signore del mondo): Silente, invece, sceglie per sé un destino tranquillo e, se vogliamo, appartato, ma in realtà strategico: occuparsi delle giovani generazioni, del futuro della comunità magica. Un lavoro di vero rilievo, molto più utile rispetto a un premier: noi siamo ciò che ci è stato insegnato a essere. Siamo plasmati dalla cultura e dal mondo che ci circonda. Ecco, quanta forza ci vuole per capire questo, andare controcorrente e fare il cappero che si vuole? Tanto.

La forza di Albus rivive nelle tue righe attraverso il disperato ricordo di un Gellert che ricorda il suo amante “fiero e splendente”, che vorrebbe essere libero – dalle proprie brame e idee – di tornare a fondersi con lo spirito con l’uomo con cui si è già fuso con la mente e con il corpo. Il ricordo, in maniera proustiana, rivive nel profumo do tè, sole e rose bianche: la delicatezza con cui lasci intendere l’atto d’amore senza esplicitarlo direttamente, in maniera dolcissima e poetica, è un altro degli elementi che amo della tua scrittura. La dolcezza di quest’immagine da cartolina fa da contrapposizione ad aggettivi che descrivono l’istinto, la passione, l’impulso atavico che spinge due corpi a unirsi. Il pezzo finale è particolarmente intenso perché in quel “che tu sia maledetto” che si lega a uno “stringimi forte” c’è l’assolutezza dell’amore, della passione, del bisogno, ma anche del rimpianto, del ricordo che perseguita, della nostalgia che dilania. Potrei dire ancora molte cose, sappilo. Mi fermo perché questa recensione è più lunga della storia stessa e questo è abbastanza imbarazzante XD, oppure, semplicemente, è dovuto al fatto che quando si scrive col cuore e si mette l’anima nelle storie, il lettore lo percepisce – io l’ho percepito.

Un abbraccio e a presto,
Shilyss ^^

Recensore Master
09/12/19, ore 17:15

Ciao,
Eccomi qui dal Giardino di EFP: inanzitutto ti esprimo le mie difficoltà nel valutare questa FF, tutte riconducibili ad un semplice fatto: non conosco il fandom, quindi non posso valutare l'IC in nessun modo. Ho scelto tuttavia di passare a recensire questa flashfic perché è stato il meraviglioso titolo ad ad attrarmi: io infatti adoro De André e quella canzone. Inoltre mi piacciono molto le flashfic di pura introspezione, come questa qui, mi piace come hai descritto il flusso dei ricordi del protagonista, che si scontra così duramente con una realtà più dura. Non posso parlare di caratterizzazione come ho detto, ma hai descritto bene il senso di perdita, solitudine e distacco che domina il testo e il protagonista. Non ho notato refusi e l'impaginazione è gradevole.

D.

Recensore Veterano
07/12/19, ore 20:52

Ciao! Eccomi per lo scamio libero del giardino e scusami immensamente per il ritardo, ma questa settimana è stata un incubo!
Mi è piaciuto ritrovare i protagonisti di "mio blu" e mi piace trovare qualche elemento che mi ricorda quel capitolo che ho trovato estremamente interessante e toccante. Mi piace come gestisci Gellert, come riesci a far capire di chi si parla, anche se lo hai a malapena citato. E poi i sentimenti di Gellert sono sbandierati ai quattro venti, ma sono profondi e criptici, sono comunque difficili da decifrare, nonostante non si possano mal interprestare.
Mi piace tutta questa accozzaglia, in senso buono, di sentimenti che sembravano tormentare un animo quasi fragile. Questo capitolo è stato struggente, disperato, è stato un grido alla ricerca di un insieme che si vuole disperatamente, ma qualcosa li separa. Qualcosa tiene lontani i due protagonisti, rendendo ancora più atroce il tutto.
Il dialogo mentale è stata una chicca, è stato qualcosa che ha reso il tutto ancora più profondo ed intimo, tanto da farmi sentire di troppo a delle volte, come se andassi a leggere pensieri che dovevano rimanere segreti.

Che dire quindi? il tuo stile è praticamente unico, hai un modo di scrivere che mai ho letto prima e che mi piace. Le parole scorrono bene e veloci e riesci ad imprimere nelle frasi un sacco di emozioni. Veramente bravissima, spero di leggere altro di tuo!
un bacio, spero a presto **
Talia

Recensore Master
03/12/19, ore 18:11

Ciao carissima è sempre un piacere ritrovarti. Anzi scusami se sono sparita, ma so che tu puoi capirmi...
Poi ridendo e scherzando mancano tre settimane a Natale, cioè al compleanno del mio terremoto e io sono ancora in alto mare e pure mezza sorda...
comunque veniamo a noi, a loro, a lui.
Mamma mia, mi ha dato i brividi questi capitolo, non so se te lo ha già detto ma quando scrivi di Gellert è come se ci mettessi un’intensità è una vena che non ritrovo sempre nel POV di Albus.
Lui ti riesce bene, benissimo, ma qui Gellert che ricorda, rievoca, rivive, si lascia mandare è qualcosa di più. E no, non c’entra proprio il desiderio, cioè sì, ma è un fattore mentale potente, un sentimento che sta lì, sempre pronto a divampare, a inglobare e ignorare ogni cosa.
Qui Gellert appare disperato, bisognoso, e nello stesso tempo famelico.
Lo maledice perché lo vuole, perché lo ama, perché non può fare a meno di chiamare il suo nome... è struggente e disperante... bellissimo davvero questo pezzo, soprattutto quando dice (pensa) sul finale:

-Vuoi dimenticare la realtà là fuori, mio blu, fingere per una notte, per un attimo soltanto, di avere tutto il tempo del mondo, e fare l’amore, essere ancora un corpo solo con me, un’unica anima, fino alla prossima alba?-

Ecco qui c’è tutto. Il bisogno, l’idea di ricercare un’unione tanto bramata e l’idea del tempo che incalza e separa, li separa sempre...
Davvero mi sono innamorata di questo pezzo e del racconto di Gellert.
Come ti dicevo qui ti è uscito particolarmente bene...
Volo a leggere il resto.
A presto
Tua Ladyhawke83

Recensore Master
01/12/19, ore 15:04

Ciao, credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo - anzi non credo, lo so, perchè altrimenti mi sarei ricordata di questo stile così magico. Scrivi bene, le frasi sono legate l'una all'altra quasi come una musica, il lessico è ricco e scelto con cura, e anche le scelte grafiche (trattini e corsivo) sono usati a meraviglia. Mi è piaciuto leggere qualcosa sul rapporto tra Albus e Gellert: questa flash ha toni cupi, dolorosi, ma emerge anche tutta la passione che legava i due. Ho apprezzato che fosse scritta dal punto di vista di Gellert e ho amato in particolare il piccolo dialogo mentale tra i due. La risposta di Albus alla domanda se fosse solo un sogno "anche se lo fosse, avrebbe importanza?" è un chiaro richiamo alle frasi sibilline del Silente anziano che diventerà molti anni dopo e che, come sappiamo, ha particolarmente a cuore il tema dei sogni. Nelle note ho letto che suggerisci un ordine preciso in cui leggere le storie; lo farò certamente, dato che questa storia mi ha catturata. Alla prossima dunque e ancora complimenti:)

Recensore Master
29/11/19, ore 17:41

Eccomi qui a recuperare il primo capitolo (su WA passo poco, non mi ci trovo bene, quindi finisco sempre per rimandare e poi dimenticarmene >.<).
Questo primo capitolo mi fa una certa tristezza, sai?
Trasuda nostalgia, ancora più dolorosa perché Albus non è morto, ma la distanza tra loro è volontaria, un muro che hanno scelto di alzare nonostante l'amore, un sacrificio che costa a entrambi. (Ovviamente sto andando dietro all'idea che mi sono fatta nel capitolo successivo, che siano già adulti e divisi dai loro ideali, poi magari ho preso un abbaglio).
Gellert in questo capitolo appare vulnerabile e solo e, per quanto fosse "un grande mago oscuro", non posso che provare pena per lui.
A questo punto non mi resta che attendere il terzo capitolo per conoscere la conclusione di questo nuovo breve cammino nella loro storia.
Alla prossima. ^^

Recensore Master
27/11/19, ore 09:55

Noto con piacere, che sei ritornata a pubblicare su questa coppia che amo follemente.



Gellert capisce che non riesce a fare a meno di Albus, nonostante tutti i piccoli screzi che hanno avuto e che avranno.




Anche perché ha un bisogno spasmodico di averlo accanto a se, e di unirsi spiritualmente e carnalmente con lui.



Cosa ovviamente reciproca.



Perché anche Silente, così come Grindelwald, non riesce a fare a meno di voler essere tra le sue braccia.



Il tuo stile è impeccabile come sempre.



Ottimo lavoro e a presto! 😍

Recensore Master
27/11/19, ore 00:29

Carissima, mancavo dalla tua pagina da tempo ed eccomi ora qui a colmare la lacuna. Qui ci proponi una scena di passione dominata da un colore, il blu, che diviene ricordo struggente e simbolo della presenza dell'amato. Ed è vero che a volte, quando ricordiamo appassionatamente qualcuno, quando quel qualcuno è entrato nelle fibre dell'anima, certi dettagli sembrano prendere vita e diventano altrettanti segnali della presenza di lui (o di lei). Vedere il blu in una strada affollata, richiamarlo alla mente in un momento in cui ci si abbandona ai ricordi e si torna ad assaporarli. La passione che cresce, si alimenta della distanza. Il tutto reso attraverso una scrittura evocativa, in un flusso di memoria in cui ognuno di noi si ritrova per averlo, almeno una volta, vissuto in prima persona.