Ciao :)
È sempre un piacere leggere la tua storia, e poi quando Esmeralda dialoga in questo modo con i lettori diventa un piacere ancora più grande!
È molto toccante questo suo tentativo di trovare una spiegazione a ciò che ha appena visto, questo suo volere conoscere una verità che le sfugge, che non capisce. In fondo è pienamente comprensibile: quei quattro, e specialmente Alessia, dovrebbero essere suoi amici, e sentirsi esclusa a quel modo non può che fare male. La consapevolezza del muro di bugie che si è creato tra di loro, poi, non può che trasformare in rabbia la sua frustrazione, è qualcosa di spontaneo e naturale. Eppure, è anche chiaro che, quel muro, sarebbe meglio non infrangerlo, perché al di là di esso può esserci soltanto orrore…
Ciò che mette tristezza è rendersi conto che Esmeralda, così dolce e piena di altruismo, così spontanea e romantica, in realtà sia sola, una solitudine che non merita. Lei vorrebbe amare, proteggere, ma lo fa in una maniera che gli altri non sembrano capire. Anche chi dovrebbe essere suo amico in realtà la lascia sola, dicendo di volerle bene a parole ma non dimostrandolo davvero nei fatti. Ed è per questo, allora, che io che leggo non posso che provare tenerezza e affetto per lei.
Vorrei complimentarmi anche per la riflessione sul bosco. Il bosco è il luogo più selvaggio che sia rimasto, dove davvero si scopre un’altra consapevolezza di se stessi. È come se gi alberi ci mormorassero per farci capire chi siamo. Un tempo i boschi erano sacri e ogni tanto noi dovremmo ricordarcelo ancora e ritenerli ancora tali.
Leggerti è un piacere che cresce di momento in momento, complimenti <3
A presto :) |