Recensioni per
House of Father
di _Edelweiss_

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/10/23, ore 17:57

Io non credo neanche di avere parole per descrivere questa storia. Il dolore di Crowley è così profondo che arriva al lettore come una marea. Il nostro amato demone che fa troppe domande, che non riceve mai risposte e nonostante questo non smette.
Aziraphael che arriva nel suo cielo come la più bella delle stelle, un amore ammesso con difficoltà che lo salva. E chissà, forse Alpha Centauri l'ha davvero creata per lui, anche senza saperlo. E' tutto ineffabile, no?
E' straziante e poi dolcissimo, davvero ben scritto. Apprezzo questo tipo di stile, con frasi brevi che non spezzano la lettura ma tirano sempre più verso la fine.
Solo una cosa mi perplime, perché hai usato il "Lui" per parlare di dio? (nella serie e nel libro ha pronomi femminili).

Recensore Master
02/02/20, ore 04:10

Sto praticamente dormendo in piedi. Quando, per caso, ho trovato questa fic, pensa di salvarla e rimandare la lettura a domani, ma la curiosità mi ha spinto a leggere le prime frasi e poi quelle seguente e quelle dopo ancora e alla fine mi sono ritrovata, alle 3.50 di notte a leggere e piangere su una fic che non eri nemmeno sicura di voler pubblicare.
Oh, grazie per averlo fatto, grazie infinite, perché altrimenti mi sarei persa tutta questa meraviglia che è la tua rivisitazione della serie (del libro?), di Crowley e del suo amore per Aziraphale.

Non ho mai letto il libro (anche se ho in programma di farlo prima o poi) e quindi non so se il tuo stile lo ricalca, ma anche non fosse, sinceramente non mi importa perché è stata la tua narrazione a tenermi attaccata al pc per tutto questo tempo. Ho adorato l’introspezione che hai fatto di Crowley, il canone e – immagino – i tuoi headcanon intrecciato in una storia che parte prima della serie, che parte prima del prima, con Crowley che fa troppe, troppe domande e il Padre che non risponde mai. Mi è piaciuta l’ironia sagace e pungente che c’è in tutta la storia, che è una storia che strappa risate in certi punti, ma che sa essere anche crudele e forse proprio per questo mi ha fatto empatizzare tantissimo con ogni pensiero di Crowley.
Oww, e quando Dio lo chiama Crawley per la prima volta e lo caccia dal Paradiso… da lì ho iniziato a piagnucolare e non ho più smesso – sì, anche adesso sono qui che ti scrivo a caldo, con i lacrimoni agli occhi, ma questa volta di gioia.
Tra le parti che più ho adorato, c’è la creazione delle stelle di Alpha Centauri, così vicine da sembrare una e che Crowley crea pensando ad Aziraphale anche se a quel tempo ancora non lo conosce. E a proposito del non conoscere, mi è piaciuto tantissimo anche la scena in cui colpisce il volante della Bentley e parte la canzone dei Queen nonostante ancora non sia stata inventata.
Il momento in cui decide di partecipare alle sedute degli Alcolisti Anonimi l’ho trovato un colpo di genio, per tutto il modo in cui è stata svolta e per il parallelismo con la cacciata dal paradiso.
[Conosco tutte le uscite del mondo.
Le ho attraversate una per una, quasi sempre contro la mia volontà.
Questa è solo l’ennesima. ]
Volevi uccidermi con questo pezzo, lo so! ç_ç
Mi ha fatta sorridere, poi, quando è Aziraphale a ricevere l’encomio per i ventitré alcolisti miracolati.

All’inizio queste frasi così breve e concise, mi hanno un po’ spaesata, ma ci ho preso la mano abbastanza velocemente ed è anche stato merito di questo ritmo serrato, di questi scambi di dubbi, domande e considerazioni dalla bocca e dalla mente di Crowley che ho dovuto continuare la lettura per scoprire cosa sarebbe venuto poi.

Davvero, non so cosa mi abbia fatto questa storia, mi ha commosso tantissimo e se già amavo il personaggio di Crowley, tu sei riuscita a farmelo apprezzare ancora di più. Sei riuscita a sviscerarlo in maniera completa (e non è semplice con uno come lui), mantenendo perfettamente l’IC del personaggio e comunque aggiungendoci del tuo, riuscendo perfino a renderlo ancora più interessante di quanto già non fosse. E attraverso lui Aziraphale. E boh, sarà che ormai è tardi e il mio cervello ha smesso di funzionare come si deve, ma davvero non ci sono parole per dirti quanto io abbia amato tutto, dall’inizio, alla fine – e perfino il titolo (che poi è stato quello che ha attirato la mia curiosità).
Complimenti.
Davvero.
Complimenti e basta!

(e scusa se questa recensione sarà uscita come un’insieme di frasi insensate XD)

Recensore Master
01/02/20, ore 18:47

Dato che è una storia molto lunga, ho preso una serie di appunti man mano che leggevo.
Ti riporto via via le cose che ho notato, prima tutte quelle che secondo me meritano una revisione (piccoli errori di battitura o termini che cambierei), e poi le cose che ho apprezzato maggiormente. Cercherò alla fine di darti un giudizio generale, anche sullo stile e sulla storia in sé.

Qui di seguito ti elenco alcuni di questi errori, premettendo che sono davvero dovuta andare a spigolare.
- “Sentir scorrere il potere sottopelle fin dentro le ossa.” Sotto e pelle vanno staccate.
- “Le nebulose sono ammassi stellari, non penso esistano le stelle nebulose.” Perdonami, sono di - impostazione scientifica e su queste cose sono puntigliosa.
- “Ora spunta un po’ sull’irascibile.” Francamente non capisco l’uso del termine, magari avrei usato “vira” o qualcosa di simile?
- “Hanno appena visto un uomo morire, probabilmente in uno dei modi più dolorosi in cui si possa morire.” Qui c’è un doppio spazio 😉
- “Qualche studioso della parola di Dio (ha! Dio non parla affatto)” l’esortativo va scritto “Ah”.
- “gli starnazza dietro Crowley, sperando che l'angelo riesca ancora a sentirlo.” Il termine starnazzare secondo me è più adatto a un berciare sonoro, piuttosto che quello che fa Crowley in quel momento. Capisco il richiamo alle anatre, ma probabilmente avrei scelto qualcosa che implichi un vociare più sommesso, forse “mormorare infastidito”.
- “lasciandolo solo con il suo thermos e il suo risentimento.” Anche qui ci sono due spazi 😉
- “In una specie di scantinato, con un mucchio di ladri, drogati e prostitute. Qui manca la fine delle virgolette.

Per quanto riguarda le mie menzioni d’onore, sono qui riportate.

- “Lo sorprende. Si rende conto improvvisamente che il vero problema delle domande è dover dare risposte. Sembra niente. Ma è complicato.”
Questa mi è piaciuta moltissimo, è vera fino al midollo delle ossa. Crowley è uno che fa troppe domande, ma il vero problema sono proprio quelle, le risposte.
- “Una volta, senza volerlo, assiste alla morte di una stella. È uno spettacolo terribile: l’astro implode su se stesso, e si espande fino a inglobare tutti quelli circostanti. Li brucia, e li trascina via con sé nell’oblio. Il cielo si illumina, prende fuoco. Ma non è un bello spettacolo. Perché una stella che muore deve trascinare le altre giù con sé? Non può abbandonare questo cielo in silenzio, da sola? La verità è che l’oscurità è spaventosa. Essere soli è spaventoso.”
Ok questo è meraviglioso. Non ho una sola cosa da dire, se non che è splendido. Hai colto un senso profondissimo, le paure ataviche dell’uomo, la solitudine e insieme il buio, lo spegnersi di una stella. È un concetto davvero profondo, che si adatta benissimo a Crowley. Chi crea le stelle, e si trova senza luce, abbandonato, non può che soffrirne tantissimo.
- “La fortuna del diavolo.”
Mi piace tantissimo questa citazione, brava!
- “Quella sera, Aziraphale riceve un curioso encomio da parte del Piano di Sopra. Sembra che ventitrè alcolisti londinesi abbiano miracolosamente dimenticato come si beve.”
Geniale. C’è una FF in inglese che parla proprio dei miracoli (in realtà quelli accadevano per caso quando… Aziraphale aveva un orgasmo), e mi piace pensare che ogni tanto comunque gli scappino, a Crowley o ad Aziraphale, indifferentemente, e che il paradiso apprezzi in ogni caso.

Parlando dello stile e dell’impaginazione, devo dire che la tua è una storia decisamente ben scritta. Io sono innamorata perdutamente di Crowley e mi piace tanto il suo punto di vista e la sua introspezione. Questa è una cosa in cui credo tu ti sia destreggiata molto bene. Scrivi bene, sei chiara, pulita. Hai decisamente un buon lessico e ho trovato tante delle tue riflessioni ben fatte, intelligenti, che denotano tanta sensibilità.
L’impaginazione invece non sono certa mi convinca del tutto. Non amo molto i caratteri troppo grandi e il continuo cambio della giustificazione da destra a sinistra un po’ mi spiazza. Non ho capito tra l’altro il criterio che hai usato per scegliere cosa giustificare a destra o a sinistra, e forse non ho trovato unità in questo. Tra l’altro (ma questo è un mio limite forse), non amo molto andare a capo ogni volta (o quasi) si metta un punto. Forse mi piacciono i paragrafi densi, o forse in questo modo mi da un po’ troppo l’idea di una poesia o una ballata. In alcuni casi penso sia una scelta giusta, ma alcune volte forse è un po’ “troppo”.
Ovviamente questo è un giudizio molto personale e sei liberissima di ignorarlo, perché capisco che dipenda moltissimo dal modo in cui, nella tua mente, leggi la tua storia. Se per te è “in musica”, non so se riesco a spiegarmi, va benissimo così. In generale il tono è abbastanza lirico, per cui anche se mi rispondessi che era una scelta ben definita, lo accetterei e lo capirei.
Un altro piccolo cenno, sulla scelta di scrivere una OS così lunga. Io ho un enorme difetto che è quello di andare “troppo veloce”, e i miei capitoli sono in generale brevi e stringati. Difficilmente vado oltre le duemila parole. Credo che ottomila sia un po’ un azzardo, e avresti potuto dividere in tre parti, rendendo la storia più fruibile per tutti. È una storia molto bella e davvero vale la pena di essere letta. Almeno a me è piaciuta tanto, e se avessi scelto di dividere in due o tre capitoli l’avrei senza dubbio letta prima. In questo modo è un po’ scoraggiante, soprattutto per chi fa un po’ fatica a trovare il tempo ☹
Mea culpa.

Infine, vorrei parlare della caratterizzazione di Crowley. Devo dire che mi piace molto, sei stata davvero brava perché lo hai reso realistico. Senza troppo angst (come invece capita a me di fare, fin troppo spesso), senza troppa prosopopea. È giusto, semplicemente. È Crowley.

Spero che questa recensione (stralunga) ti soddisfi e ti sia d’aiuto, e che tu scriva presto qualcos’altro. Si ha bisogno di storie come la tua, in questo fandom. Continua!
A presto,

Gladia
(Recensione modificata il 01/02/2020 - 06:49 pm)

Recensore Master
30/01/20, ore 18:55

Vorrei poterti lasciare il numero di Gaiman perché tu potessi fargliela leggere, altro che!
Non sono una grande frequentatrice di questo fandom perché trovo difficilissimo rendere questi due personaggi o che abbia senso aggiungere altro alla storia originale, perché è perfetta così com'è, e sono rimasta incantata a leggere la tua storia. Più di quanto puoi immaginarti.
Penso che tu abbia colto perfettamente lo spirito dei personaggi, l'ironia degli autori, ma anche la loro critica a... beh, al Piano Ineffabile.
All'inizio sono stata scettica: quando hai scelto di indicare Dio 'Padre' e non 'Madre', ma in realtà hai fatto benissimo perché la storia si rivolte a 'noi-uomini', che siamo abituati al concetto di 'padre', e naturalmente questo calza a pennello con tutta la storia di Crowley. A tal proposito, la trovata degli alcolisti anonimi è geniale, così come è perfetto che il miracolo che Crowley compie, facendoli smettere di bere, finisca col dare un encomio ad Aziraphale.
Sono ancora un po' perplessa su Crowley che 'crea' le stelle (anche se poi precisi che le costruire partendo dalla materia esistente). Di primo acchito avrei attribuito questa costruzione, seppure non 'canonica' a Lucifero... in realtà non ricordo se se ne faccia menzione nel libro o nella serie, ma è talmente ben congegnato che non mi dispiace affatto. Soprattutto perché poi fai notare la stanchezza di Dio 'come se avesse creato tutto in sette giorni'.
Insomma, è davvero difficile trovare qualcosa che non va in questa storia. È così perfetta che mi è sembrato di trovarmi davanti a delle nuove pagine del libro o a un nuovo episodio dello show.
Sono colpita, ed è dire poco.

Ecco, posso dirti che ti è sfuggito qualche errorino, quindi te lo segnalo, così che poi sia perfetta anche da questo punto di vista:
"Non è così Crowley immaginava di passare la serata." -> manca un 'che'

"“Che roba è?” di Crowley, scrutando la tazza dubbioso." -> 'dice'

"“È una specie di...ehm," -> manca spazio dopo i tre punti. Te lo segnalo qui, ma lo fai diverse volte. (Ci sono anche un paio di spazi doppi, da qualche parte)

"E’ ancora ubriaco," -> qui ti è sfuggino il simbolo grafico sbagliato per la È

"Ormai non ci faccio nemmeno più caso." -> le prime due lettere non sono in corsivo come il resto della frase

"Parlerò con l’Onnipotente e lui si -> mancano le virgolette di chiusura

"“Mi hai chiesto di venire con Alpha Centauri con te." -> 'su'

"del corpo dì Aziraphale" -> c'è un accento di troppo

Davvero complimenti per questa storia che fila immediatamente tra le mie preferite.
Alla prossima. ^^

Nuovo recensore
08/01/20, ore 14:15

Ciao, era da un po' che volevo scriverti una recensione.
Credo che questa sia la storia più significativa e commovente del fandom, o almeno tra quelle che ho letto.
Hai trattato degli argomenti molto delicati, come il controverso rapporto Crowley-Dio, che può essere tranquillamente traslato nel rapporto uomo-Dio, e sei risultata sferzante ma davvero credibile e commovente.
Emerge la disperazione di Crowley, il suo sentirsi rifiutato da tutti e in primo luogo da suo Padre.
Però il tutto finisce bene, e le sofferenze che ha patito Crowley trovano la loro spiegazione nell'incontro con Aziraphale, che non avrebbe potuto avvenire se lui non fosse previamente caduto negli inferi. E così, Crowley finalmente riceve una risposta, una sola, ma che può essere considerata onnicomprensiva di tutte le sue domande.
Questa storia è molto dura ma alla fine accende una scintilla di speranza.
Davvero complimenti.
A presto,
Etace

Recensore Junior
29/12/19, ore 23:50

Ok, ho cominciato sospettosa, perché sono una snob del cazzo e leggendo dal telefono mi disturbavano il font molto grande e il fatto che Dio, che nella serie hanno scelto con una decisa sterzata di dotare di una voce femminile, è "padre".

Sono felice di averla riletta da desktop, perché mi è piaciuta tanto.

Davvero, ci sono cose belle. Bei tocchi per raccontare il monologo interiore di Crowley, un piccolo colpo di genio la terapia di gruppo, fra Fight Club e Bojack Horseman :')

Sempre per dirla con Chuck Palahniuk, all'inizio temevo di trovare un Crowley un po' troppo "speciale fiocco di neve". Invece mi è piaciuto via via di più, perché ho ritrovato quel distacco un po' disilluso, un po' amaro, un po' autoironico che ha Crowley a proposito della propria condizione. Dannazione con un po' di levità.

Ci sono diversi punti che mi hanno dato soddisfazione (la canzone che non esiste ancora, la preoccupazione per Aziraphale - così presto..! e in realtà tanti piccoli dettagli qua e là, la delicatezza nel rendere il punto di vista di Crowley).

E ammetto che questa parte mi ha emozionato:
---

Le ali.

Le vertebre.

Le labbra.

La pelle.

Le ossa.

Tutto questo, e molto altro, vuole imparare del corpo dì Aziraphale.

Non basterebbe tutta una vita. Nemmeno una lunga 6000 anni.

“Che stai facendo?” gli sussurra l’angelo.

“Sto cercando di ricordare”.

“E ci stai riuscendo?”


E c’è questo atomo, questo embrione, questo piccolo granello di polvere che non trova il suo posto nell’universo, né la sua strada verso tutti gli altri. C’è questo piccolo puntolino che non è mai dove dovrebbe essere, non è mai a posto, ed è rosso come un mattone ma non sarà mai buono per costruire un muro.

E c’é Dio che crea il Piano Ineffabile, dove ogni cosa accade per una ragione.

E ci sono due atomi, due embrioni, due piccoli granelli di polvere.

Un minuscolo, impalpabile frammento di universo. Un niente.

Buono solo per costruire le stelle.

“Sì” mormora Crowley “penso di sì”.

---

Bella, sono proprio contenta di averla letta e ti ringrazio per averla pubblicata.
Spero di leggere altro di tuo, magari riprendendo anche il punto di vista di Aziraphale!
(Recensione modificata il 29/12/2019 - 11:52 pm)

Recensore Junior
29/12/19, ore 17:37

Bellissimo bignami della serie tv, raccontata da un demone che fu un’angelo in cerca della sua metà di tutto. Mi é piaciuto molto il sapere passo passo tutta la storia, ma nello stesso tempo, attendere di essere accompagna, parola dopo parola, verso la tua visione della storia, e verso il tuo finale. Mi è piaciuta molto.

Recensore Veterano
29/12/19, ore 12:05

Allora, sappi che io sono devastata. Hai praticamente riscritto la storia di Good Omens attraverso gli occhi di Crowley partendo dall'alba dei tempi in cui era ancora un angelo, ad oggi. Leggendo mi sono emozionata, arrabbiata per l'atteggiamento di Dio e dispiaciuta per lo straccio a cui si riduce Crowley. La scena del gruppo di alcolisti è sublime, ho sentito la frustrazione del demone, la rabbia e il senso di rifiuto. È stata una sofferenza e un piacere immenso allo stesso tempo leggere questa storia, sei riuscita a scuotere la mia anima! Complimenti! Una one shot meravigliosa, complimentoni ancora!
Spero di leggere altro di tuo,
Un abbraccio


Nanami

Nuovo recensore
29/12/19, ore 03:02

Aspettavo con ansia una tua fanfiction e finalmente eccola!
Come al solito mi è piaciuta moltissimo, soprattutto la parte in cui si dichiarano ❤ mi hai fatto emoZionare :3
P.S. hai fatto benissimo a non lasciarla solo a 2000 parole!
Alla prossima, baci 😘