Valutazione dal contest "Personaggi da indovinare - Be My Valentine Edition"
VINCITRICE DEL PREMIO SPECIALE "AGATHA CHRISTIE"
GRAMMATICA E RESA STILISTICA: 8.75/10
Con questa storia, in generale, io credo che tu abbia fatto un lavoro davvero straordinario: il testo è estremamente complesso, gli “enigmi” (molteplici) sono estremamente strutturati ma del tutto coerenti e, a prescindere dalla ricerca di una soluzione, il testo si legge con tanto piacere.
C’è un ritmo molto musicale, un incalzare quasi da filastrocca (cosa che per me non è assolutamente è difetto, tutt’altro), ma sei riuscita a conservare anche un certo brio, un piglio molto personale che dà a tutta la storia un carattere estremamente riconoscibile e personale, che va oltre la semplice creazione di un indovinello.
Confesso che, a una prima lettura, non avendo compreso appieno la chiave di lettura, molte parti del testo mi sono sembrate sì molto musicali, ma quasi prive di senso. Il che, del resto, è perfettamente comprensibile, trattandosi di una storia che ragiona proprio per enigmi. Alla fine, però, quando ogni indizio ha trovato il suo posto, l’intera storia ha trovato la sua quadratura, e ogni verso, anche quelli che mi sembravano più assurdi, ha avuto il suo significato.
Credo fosse molto difficile riuscire a esprimere in così poche parole tutti i giochi di parole necessari alla comprensione della storia e mantenere completamente coerente anche il significato del testo, ma tu te la sei cavata molto bene.
Dal punto di vista prettamente stilistico, ho molto apprezzato la tua scelta di mantenere nonostante tutto un linguaggio piuttosto semplice e colloquiale: già le immagini che costruisci sono tanto complesse, andare a complicare ancor di più la situazione avrebbe forse rischiato di mettere sin troppa carne al fuoco, e di far distrarre un pochino i lettori. Oltretutto, essendo il mittente uno studente (magari Luna, ma non necessariamente, e non è fondamentale capire quello), mi piace il fatto che il testo, pur complesso nel suo contenuto, appaia con un lessico semplice e molto brioso (ad esempio, il passaggio in cui ci si rende conto che la lettera “o”, pur essendo la quindicesima, se presa in considerazione solo fra le vocali è addirittura la quarta mi ha proprio divertita).
Ci sono solo un paio di passaggi che non mi hanno del tutto convinta (anche se capisco benissimo che, a fronte di un testo tanto complesso e strutturato, non fosse facile riuscire a tenere tutto sotto controllo): “Ho sentito dire che avrebbe potuto ruggire, vorrei farlo anch'io ma alla fine siamo corvi ed amo questo ramo, ed è più importante la seconda” ecco, forse qui avrei fatto un uso più incisivo della punteggiatura, perché così si arriva in fondo alla frase un po' senza fiato.
“L'arguzia è nostra, ma anche quel resta, senza Ghoul o Nargilli di mezzo.” qui, invece, ho l'impressione che manchi un pezzettino: forse non ho compreso io la costruzione della frase, ma mi sembra che avrebbe avuto più senso scrivere “ma anche quel che resta”.
In ogni caso, la storia in sé è davvero degna di nota, a mio parere.
COSTRUZIONE DELL’ENIGMA: 20/20
Qui sei stata davvero superlativa.
Ho adorato l’impostazione che hai dato alla storia, il fatto che il biglietto di San Valentino fosse più che altro una dichiarazione di ammirazione nei confronti di un professore che io immagino essere molto vicino ai suoi studenti; ho trovato perfettamente credibile che proprio il Direttore di Corvonero abbia ricevuto un biglietto in cui quest’ammirazione è espressa tramite un enigma, e ho trovato geniale il fatto che l’enigma vero e proprio poco avesse a che fare con la scoperta del destinatario del biglietto (pur nascondendo degli indizi importanti). Ecco, questa poteva essere una mossa un po’ azzardata, perché avrebbe potuto rischiare di distogliere un po’ l’attenzione dal vero obiettivo del concorso, ma nel caso specifico, parlando di Corvonero (gente che dunque con gli enigmi deve confrontarsi quotidianamente, gente che apprezza sapienza, intelligenza e soprattutto creatività) l'ho trovata una scelta semplicemente perfetta.
Mi è piaciuto molto come per arrivare a Vitious si dovessero raccogliere quelli che , in un certo senso, sembrano gli indizi “minori” dell’indovinello principale: innanzitutto il fatto che qualcuno gli si rivolga dandogli del lei, facendo dunque capire che potrebbe trovarsi in una posizione di maggior riguardo rispetto agli studenti, cosa che farebbe pensare appunto a un professore. Il fatto che sia un Corvonero già restringe moltissimo il campo, mentre il fatto che avrebbe potuto essere smistato a Grifondoro credo non lasci più dubbi (peraltro, anche se qualcuno non dovesse sapere dell’indecisione del Cappello Parlante, è abbastanza palese che Vitious di coraggio e lealtà certo non è sprovvisto). E poi, strambo com’è, direi che sarebbe proprio in grado di apprezare un simile biglietto di San Valentino.
L’enigma in sé (quello che mi avrebbe messo più alla prova, fossi stata fra i partecipanti), mi è piaciuto davvero tanto: mi piacciono gli indovinelli che utilizzano il testo in maniera così analitica per andare a comporre una parola, e i tuoi indizi (che pure io inizialmente non avevo colto, ma per semplice mancanza d’acume da parte mia) sono precisi e indicativi: la differenza tra dare e fare che indica quale sia la prima lettera da prendere in considerazione, la “o” che, a seconda se si pensi all’alfabeto completo o alle vocali, può essere la quindicesima o la quarta lettera, il fatto che, nella frase “amo questo ramo” sia più importante la seconda versione, e dunque la “r”, e infine ciò che resta all’arguzia sottraendo le lettere di Nargilli e Ghoul. Insomma, è davvero geniale. Ed è geniale che la soluzione sia fornita proprio dal testo, perché, in fondo, ciò che era necessario indovinare era altro.
Insomma, la saggia Priscilla credo sarebbe estremamente fiera di te.
IC E CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 10/10
Anche da questo punto di vista credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro: in realtà, i personaggi qui compaiono molto poco, perché il testo è incentrato molto più su altro, ma il risultato è comunque mirabile.
Il carattere dei personaggi emerge non tanto dalle loro azioni o dalle loro descrizioni, ma proprio dal carattere stesso di questo biglietto, dal fatto che sia scritto pensando davvero a loro e alle loro preferenze.
Vitious, Direttore di una Casa che sottopone quotidianamente indovinelli ai propri studenti, non può che essere lieto di ricevere un biglietto come questo: un biglietto brillante, che mostra chiaramente quanto i suoi studenti abbiano assorbito i valori della propria Casa. Oltretutto, pur in una sola frase, hai riassunto perfettamente la sua natura: quella di un fiero Corvonero, ma con ottime inclinazioni da Grifondoro, inclinazioni che, al momento opportuno, non esita a utilizzare. Peraltro, mi sembra un professore appassionato e certo molto vicino ai suoi studenti, quindi anche tutta l’ammirazione nei suoi confronti mi sembra perfettamente giustificata e coerente.
Non era assolutamente facile far emergere qualcosa di simile, quindi ti faccio i miei più sentiti complimenti.
Anche la caratterizzazione del mittente mi è piaciuta: si capisce che il biglietto è stato scritto da una persona giovane e briosa, una persona dall’intelligenza vivace e dalle inclinazioni piuttosto particolari (da perfetto Corvonero, insomma). Oltretutto, se davvero si trattasse di Luna, mi sono piaciuti molto i suoi riferimenti ai Nargilli, e al fatto che anche lei “vorrebbe ruggire” (cosa che potrebbe riferirsi sia, naturalmente, al suo innegabile coraggio, sia al suo meraviglioso cappello a forma di leone). Insomma, ce la vederei proprio a fare qualcosa del genere.
Ma, in generale, mi sembra che tu abbia proprio colto alla perfezione lo spirito dei Corvonero, cosa che ho apprezzato immensamente.
TITOLO: 4/5
Il titolo, forse, è la parte di questa storia che mi ha convinta un pochino meno. In realtà, comprendo il motivo per cui lo hai scelto, e in parte lo condivido: questa è davvero una storia dove gli indizi sono da ricercare tra le righe, dove le frasi hanno ben più di un significato (dove addirittura l'enigma principale non è quello che si debba necessariamente risolvere per arrivare a comprendere il destinatario!). Insomma, è un titolo perfettamente calibrato sulla storia, ed è anche un titolo piacevole, che attira discretamente l'attenzione. L'ho trovato, però, un po' sottotono rispetto alla genialità della storia: la storia è talmente bella, creativa e complessa che un titolo così rischia di non renderle appieno giustizia, ed è un vero peccato, perché questa storia è un gioiellino!
GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
Questa storia, ormai lo avrai capito, mi è piaciuta tantissimo: ha incarnato perfettamente lo spirito del contest, e lo ha fatto in una maniera originalissima. L’enigma (anzi, gli enigmi) sono costruiti molto bene, sono complessi, ma hanno una chiave di lettura che, una volta individuata, spiega perfettamente ogni cosa, lasciando il lettore con quella fantastica sensazione di vedere tutti i pezzetti del puzzle andare a trovare il proprio posto.
È una storia briosa e originale, piacevolissima da leggere e capace di intrattenere il lettore con una sfida tosta ma molto gratificante.
Per di più, l’ho letta quasi come un inno d’amore non tanto a Vitious in sé, ma al suo ruolo e alla Casa che rappresenta: da fiera Corvonero (un po’ atipica, perché sicuramente avrei imparato a portarmi sempre dietro un sacco a pelo per passare la notte in corridoio, se nessuno mi fosse venuto in aiuto con gli indovinelli) non ho potuto che gioire davanti a una bella rappresentazione di questa Casa, che, no, non può essere fatta soltanto di secchioni, come invece viene spesso rappresentata. Tu hai mostrato tutta la complessità e l’originalità dei Corvonero, e a me la cosa è piaciuta da impazzire.
TOTALE: 47.75/50 |