Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_
Mi è piaciuta questa ricostruzione alternativa che hai fatto della distruzione della Bastiglia. |
Quando ho letto "Maximilien, aprite! Sono Augustin!" per un attimo ho pensato che il padre di Oscar gli volesse parlare e che questi due avessero un trascorso. Sarebbe stato divertente :) |
Ciao Agrifoglio. In questo capitolo i protagonisti sono Robespierre e Saint-Just. Mi è piaciuta l'alternanza nel descrivere la loro fine. Ora inizierà una nuova parte della storia e sono curiosa di vedere cosa accadrà e quali personaggi ci saranno. Credo che la scelta fatta da Alain abbia un significato che scopriremo in seguito. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Un capitolo incentrato su Robespierre che, a questo punto, mi ha fatto veramente molta pena. La sorella non mentiva, non era incinta, era il tumore al fegato ad ingannare. |
Ho finalmente letto questo capitolo qualche giorno fa e, dopo averlo fatto ben decantare, posso dire a ragione che è uno dei tuoi che mi è più piaciuto. |
Mia cara madame Agrifoglio, |
Che capitolo! Pregno di colpi di scena, di atti eroici e di atti meschini. Un luglio veramente tragico. Le ombre che ossessionano Robespierre mi sembrano la metafora del crollo di tutti i suoi ideali. Molti "cattivi" sono fuori combattimento ma sono ancora in circolazione Maxence e la cara mamma. Ottimo lavoro come sempre, a presto. |
Ciao carissima, |
I due ultimi capitoli sono quelli delle uscite di scena Nel penultimo abbiamo detto addio a Théroigne de Méricourt messa fuori uso dal calcio del cavallo di Andrè e da una brutta botta in testa mentre in questo cinquantesimo capitolo se ne vanno Robespierre e Saint Just ma anche Danton Desmoulins ed un altro personaggio storico . |
Che capitolo! È successo di tutto! |
Carissima Agrifoglio, ogni capitolo è una fonte di sorprese. Questo è veramente spettacolare, pieno di azione, adrenalina, ma anche introspezione e dramma. Oscar è fantastica, un grande comandante, è supportata da tutti e riesce a compiere l'impresa. Quello che salta agli occhi è la totale uscita di testa di Robespierre, sembra che non sia più collegato alla realtà, la scoperta, poi, che la povera Eulalie era malata gravemente e non incinta, è il colpo di grazia che lo porta ad uccidere tutti i suoi compagni di rivoluzione e infine a rivolgere l'arma contro sé stesso. L'ho trovato un capitolo di forte impatto emotivo. Bravissima, buon weekend. |
Ciao Agrifoglio, Innanzitutto grazie per questo nuovo aggiornamento Ma lo sai che questa volta ho sentito il sapore del " The End" Mi è dato come l' impressione che questo tuo racconto storico potesse completarsi nell' anno in cui si è concluso " Lady Oscar " il 1794. Pare che finalmente, quasi tutti i personaggi malvagi hanno avuto il giusto castigo e la fine che meritavano per la loro empieta' e scelleratezza. Ringrazio Francoise 14 che per prima mi fece balenare il dubbio sulla sorella di Robespierre riguardo la sua condizione, che nulla aveva a che vedere con la gravidanza. Infine ho temuto dal profondo che Robespierre stesse sul punto di uccidere Oscar! Alla fine ho sperato si suicidasse ma non certamente avesse intenzione di assassinare i suoi stessi seguaci e compagni! Mi sembra sia impazzito come quella megera, la furia rossa. Un capitolo denso di suspense e adrenalina ove la figura della nostra beniamina primeggia in intelligenza, raziocinio e rapidità d' azione. Molto facile perdere il sangue freddo in un frangente così delicato e pericoloso eppure la nostra leonessa non demorde e non si arrende. In alcuni momenti della narrazione, non so perché, ma ho ricordato alcune scene agghiaccianti del film Titanic soprattutto quando alcuni membri dell' equipaggio perdono la testa e iniziano a volare le pallottole. Dunque, da parte mia,complimenti vivissimi, questa storia è spettacolare. |
Robespierre, diciamocelo, ha avuto quello che si meritava. |
Robespierre ha avuto quel che meritava, per colpa del suo distorto concetto di probita' ha anche ucciso la sorella: non si rendeva conto che la rettezza morale sta innanzitutto nel rispettare la dignità di tutte le persone, senza depravate e blasfeme distinzioni in base a ciò che si ha sotto la cintola o in base a ciò in cui l'anima crede. Quello che mette i brividi è il tuo Saint-Just, folle fino all'ultimo gesto della sua vita, anche se gli si deve riconoscere la coerenza. |
Ciao Agrifoglio, come ci avevi annunciato ci hai accompagnato alla fine della seconda parte della tua storia diventata sempre più rutilante e coinvolgente. Abbiamo assistito decisamente esterrefatti alla debacle del ministro di Giustizia, quell’incorruttibile Robespierre che aveva messo tutto se stesso nella causa in cui credeva salvo poi accorgersi di essere semplicemente un uomo, e che come tale, poteva peccare di presunzione considerandosi al di sopra dei suoi simili, come dimostra in modo plastico la vicenda che ha coinvolto la povera sorella, lasciata morire da sola incolpata di qualcosa che non aveva fatto, senza prendersi nemmeno il disturbo di indagare e di ascoltare la voce accorata e disperata della sorella stessa, la cui morte è stata per Robespierre la goccia che ha fatto traboccare il vaso, i suoi principi completamente svaniti, il terrore di venire in qualche modo punito dal tribunale della santa Inquisizione e di perdere tutto ciò per cui aveva lavorato cercando di distinguersi e allontanarsi dalla figura della sua famiglia, hanno fatto il resto. A nulla sono servite le esortazioni rivoltegli da parte di suo fratello di recarsi dalla sorella che, spirata prima che loro potessero parlarsi, gli ha lasciato con i suoi occhi spalancati un muto rimprovero dal quale l’avvocato di Arras non è stato capace di sfuggire. Si è suicidato in un delirio totale pensando che tutti ce l’avessero con lui e non è riuscito a sopportare il peso delle sue responsabilità che non ha neanche tentato di affrontare, quando anche Oscar si è presentata per chiedergli aiuto per parlare con quel pazzo sconsiderato di Saint Just che voleva far saltare la Bastiglia e che avrebbe provocato oltre che distruzione la morte di chissà quante persone innocenti che vivevano nei pressi della fortezza. Anche in questo caso Oscar, appena venuta a sapere del folle piano, non ha avuto cedimenti e subito si è predisposta per proporre un piano d’azione per contravvenire quello di Saint Just, supportata dal suo intero entourage nonché dalle persone a lei care e vicine. Un’idea ben congegnata che ha presentato non poche difficoltà nell’attuazione ma che è alla fine andata in porto. Mi è sembrato di rivedere la Oscar dell’anime quando si trova di fronte alla Bastiglia e con la spada alzata verso il cielo incita i suoi soldati a fare fuoco con i cannoni, mentre, per i colpi andati a segno, i suoi capelli si sollevavano in aria. E come non dimenticare anche la figura di André sempre presente, e sempre preoccupato per le idee della moglie, che però non lascia mai sola, e in questo frangente è quanto mai di aiuto salvandola dalla gragnuola di colpi che dall’altura della fortezza Saint Just aveva ordinato di spararle contro. E sul finale anche l’addio di Alain e la sua richiesta ad André di vegliare sulle sue donne mentre lui va a combattere. Lo ritroveremo nuovamente? Spero di sì. Insomma un capitolo che ha chiuso un’epoca e che è pronto per essere riaperto su un altro momento che sicuramente ci donerà nuove avventure, con nuovi eventi e nuovi personaggi, reali o di fantasia, che vorrai rappresentare sul palcoscenico del tuo racconto e che siamo tutti curiosi di sapere dove potrà mai condurci questa, che più che una storia, sta diventando una vera e propria saga, che si muove di vita propria con agganci che ci riportano alla storia canonica e anche alla Storia vera e propria quando prendi in esame personalità veramente esistite e le fai interagire con gli altri attori in questa finzione sempre più accattivante. Ti aspetto presto con il prosieguo piena di curiosità e lieta di poter continuare ad immergermi nelle atmosfere che vai creando. Un caro saluto. |