Recensioni per
Bohemian Rhapsody for an Angel and a Demon
di Stria93

Questa storia ha ottenuto 122 recensioni.
Positive : 122
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/05/20, ore 21:37
Cap. 32:

Eccomi di nuovo!

Mi ricordo come mi avevi preparato a questo capitolo, avvertendomi della valanga di angst che mi avrebbe travolta. Il tuo intento è riuscito mesi fa ed è riuscito ancora oggi.
Andiamo con ordine. Ho molto apprezzato la descrizione della spiaggia e del cielo con cui hai aperto il capitolo. Il paesaggio marino in questi casi mi sembra sempre molto adatto: l'acqua è un elemento turbolento, o che, almeno, io associo più al caos che alla quiete, perciò trovo azzeccato che tu abbia collocato Crowley in questo ambiente per parlare dell'imminente guerra. Mi è piaciuto soprattutto il lessico legato al ferro e al piombo per descrivere il cielo: mi ha suscitato l'immagine delle armi, che è un altro punto a favore della connotazione storica e del tema della shot.
Molto interessante anche la riflessione sul tempo di Crowley e sul tempo dei mortali. Essere immortali, anche alla maniera degli angeli e dei demoni di Good Omens - cioè comunque in grado di esporsi alla morte, ma in casi eccezionalissimi - è un grosso peso. La possibilità perpetua di fare nuove esperienze implica, purtroppo, anche quelle atroci che hai citato tu e che per forza di cose rimangono impresse nella memoria di Crowley. Ahimè, tu mi citi Guerra e sai che io ho una cotta per questa infame qui: ammetto che pensare alla seconda guerra mondiale come il grande spettacolo di questo Cavaliere dell'Apocalisse mi ha dato una scossa elettrizzante. Gaiman e Pratchett l'hanno fatta troppo carismatica e bella, è colpa loro!
Qui ti faccio una piccola annotazione, che risponde molto al mio gusto personale e che non è una critica vera e propria. Mi riferisco alle due righe in cui nomini la data dello scoppio del conflitto e il discorso del re alla nazione. Secondo me non servivano queste connotazioni così precise e che ho percepito come stranianti rispetto al flusso dei pensieri di Crowley. Io avrei tolto la data e avrei inserito un riferimento al discorso del re in maniera più incidentale per rendere il racconto più fluido, senza intermezzi da cronaca. Anche perché il resto dell'analisi dei pensieri di Crowley scorre per associazioni di immagini e riflessioni generiche più che per date e per eventi così fissi nel tempo. Però, ribadisco, è un mio gusto personale e non metto in dubbio che tu abbia avuto le tue ragioni per inserire queste due righe!
Il continuo delle riflessioni di Crowley è molto interessante. Mi piace come hai messo in luce che l'aspetto peggiore della guerra per il demone sia il sacrificio della creatività umana in favore da una parte della sopravvivenza, dall'altra dello sterminio, della capacità di uccidere prima e meglio il nemico. I due aspetti sono estremamente collegati, ma acquisiscono delle sfumature leggermente diverse a seconda di come li si guarda. Qui torna un problema che avevamo affrontato in chat riguardo alla responsabilità degli esseri umani di fronte alle proprie azioni quando di mezzo ci sono i Cavalieri. Credo che tu abbia fatto un'analisi di Guerra coerente con l'opera, anche se ho trovato la frase "agli orridi tormenti che queste pativano a causa del flagello di Guerra e dei suoi illustri colleghi" fin troppo idealista da parte di Crowley. Guerra, per come la vediamo agire nella serie e nel libro, va ad alimentare sentimenti e rivalità che già sono lì, non li crea dal nulla. Crowley qui sembra quasi suggerire che gli esseri umani siano solo vittime, quando in realtà non è proprio così. Si è intenerito troppo, questo demone!
Tenerezza che ritroviamo nella riflessione sulla solitudine. Il fatto che lui si senta affine al tronco d'albero trasportato a riva dalla corrente mi ha stretto il cuore. Così come il collegamento ad Aziraphale come l'unica entità in grado di tenerlo ancorato a Londra. Mi è dispiaciuto tantissimo che per colpa dei suoi dubbi sulle reazioni dell'angelo non si sia avvicinato a lui per tutto questo tempo e che non possa condividere con lui tutte le preoccupazioni legate all'imminente conflitto. E' un momento molto angst che hai gestito davvero bene, procedendo da un'immagine all'altra e da una sensazione all'altra senza intoppi.
Passiamo ad Aziraphale. Il fatto che l'angelo senta una voce chiamare il suo nome è una diretta citazione a Jane Eyre? Mi ha subito ricordato quel passo del libro, con l'eco che viene udita tra le montagne.
Mi piace come tu abbia reso la sua inquietudine attraverso l'incapacità di leggere. Ho empatizzato pure troppo perché lo capisco moltissimo, succede anche a me, ma soprattutto lo trovo il metodo più sensato per mostrare la tensione di Aziraphale, lettore incallito che non riesce a immergersi nella sua attività preferita.
Dal punto di vista della gestione del genere storico, mi è piaciuto tantissimo questo passaggio: "Non erano trascorsi che vent'anni dagli orrori delle trincee fangose e del filo spinato, e ora ecco che il medesimo incubo si ripresentava in tutta la sua efferatezza": con due elementi - le trincee e il filo spinato - hai letteralmente evocato nella mia mente - e spero in quella di tutti i lettori - l'immagine della prima guerra mondiale. Ho apprezzato meno i riferimenti al discorso di Giorgio VI per gli stessi motivi che ti ho detto prima: non lo percepisco come naturale all'interno di un flusso di coscienza, soprattutto ambientato mesi dopo l'evento. Questo discorso, però, vedo che a te è piaciuto tantissimo! Penso che tu abbia fatto meglio, comunque, ad inserire questa analisi abbastanza dettagliata nella sezione del capitolo dedicata ad Aziraphale e non in quella di Crowley: il primo dei due è il più analitico e il più incline a lanciarsi in questo tipo di esegesi.
Il parallelismo con la solitudine di Crowley mi ha di nuovo spezzato il cuore. Caruccio Aziraphale che va a Mayfair con la speranza di incontrare Crowley e contemporaneamente pregando di non incontrarlo! Quanto è umano in questa sua attitudine! E torno a dire, dopo mesi, che questi due sono idiotissimi e che dovrebbero davvero imparare a risolvere i loro problemi di incomunicabilità! Se imparassero a parlare tra loro...!
Che dire? la botta di angst me l'hai data mesi fa e me l'hai data di nuovo adesso! Ma io non mi lamento mica! Ho apprezzato moltissimo questa nuova immersione nel capitolo e sono felice di essere giunta adarti il mio parere anche su questa storia!
Con la speranza di tornare nuovamente presto sugli altri tuoi scritti, ti abbraccio fortissimo! <3

Tam