II
SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 51/55
Like a crystal tear, di Soul_Shine
Grammatica e Stile: 9/10 (media tra 8,8/10 di g. e 9,25/10 di s.)
La grammatica è molto buona, ho trovato solo un’imprecisione e un errore sui tempi verbali:
“affogando” – il verbo corretto in questo caso è “soffocando” -0,20
“che possa dargliela davvero” – “che potesse dargliela davvero” -1,00
Non ci sono altri errori. Il punteggio relativo alla grammatica è quindi 8,8/10.
La veste stilistica della tua storia mi è piaciuta molto, in particolar modo per la coerenza che essa ha con l’argomento trattato. Scrivere in prima persona, almeno dal mio punto di vista, è una scelta rischiosa, ma sei comunque riuscita a cavartela molto bene: una cosa che ho apprezzato sono i climax crescenti che hai inserito più volte nel testo, utilissimo a descrivere nel minimo dettaglio tutte le sensazioni provate dal protagonista. Era comunque un rischio, e in effetti alcuni di essi sono sembrati forzati proprio perché una persona in quella situazione, sopraffatta dal dolore, non arriverebbe mai ad esprimere determinati concetti in quel modo (esempio: le orecchie si ovattano e il mondo è lontano anni luce). A parte questo aspetto e quello segnalato all’inizio, l’aspetto lessicale è molto curato e mai fuori luogo. Una cosa che invece ho apprezzato un po’ di meno è stata la tendenza ad andare a capo troppo spesso, in alcuni punti della storia quasi ad ogni frase, ma fortunatamente la lettura non ne è risultata particolarmente disturbata. Vorrei anche segnalarti una frase che non mi ha convinto del tutto:
***… ed è l’unico che ancora mi sta accanto, mi osserva mentre mi autodistruggo*** L’ultima virgola, in questo caso, mi ha dato abbastanza fastidio, nel senso che era necessaria a causa della lunghezza del periodo ma mi ha causato un po’ di difficoltà dal punto di vista della collocazione della frase. Fossi stato in te avrei inserito un “e che mi osserva mentre…” proprio per riprendere l’inizio del periodo e chiudere il tutto andando a capo, ma a parte questo ho trovato i periodi sempre ordinati e coerenti.
Il punteggio assegnato allo stile è quindi 9,25/10.
Trama e Originalità: 9,75/10
Lo spazio temporale in cui si svolge la tua storia è molto ridotto, ma grazie ai numerosi flashback il lettore è in grado di ricostruire il passato del protagonista a grandi linee anche senza leggere i capitoli precedenti della raccolta, il che è sicuramente un grande pregio. Il punto forte di questa oneshot è però la costruzione del flusso di pensieri, che ho trovato molto puntuale e ben organizzata: vedendo una lacrima scendergli lungo il viso Ives pensa al cristallo, che a sua volta lo ricollega al ricordo della sua amata Cheryl. Oltre che realistico, ho trovato questo espediente anche estremamente utile, visto che ti ha permesso di ricorrere a molti più flashback e a far intuire tutto il dolore fisico e psicologico che il tuo protagonista deve aver provato, e che nemmeno le sostanze che lo stanno uccidendo sono riuscite a cambiare. Il finale, anche se incerto, è stato straziante, ma purtroppo inevitabile.
L’unica piccola penalità deriva dal fattore originalità, in quanto di musicisti rovinati dalla dipendenza da droghe e alcool, purtroppo, ce ne sono stati davvero molti: ho trovato tuttavia “diverso”, anche se non proprio innovativo, l’approccio con cui hai affrontato la vicenda, molto diretto e introspettivo è più distante dalle solite ricostruzioni cinematografiche.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Dalla storia è evidente che Ives è un tuo personaggio, che hai creato e conosci molto bene: scrivere di lui ti riesce con incredibile naturalezza, e ogni tratto della sua personalità emerge spontaneamente, senza la minima forzatura. Attraverso il racconto del suo presente e i flashback riesci a mostrare perfettamente tutte le sue insicurezze, le sue paure, i suoi rimorsi per una vita vissuta sempre dolorosamente e velocemente, in corsa verso il baratro senza mai voltarsi indietro. Ives non è soltanto un personaggio, è una persona reale che non sopporta più la sofferenza ma non ha il coraggio né la forza di porre fine alla sua vita definitivamente, lasciandosi consumare dall’eroina e dai sensi di colpa per ciò che ha causato alla sua famiglia, a Cheryl ed a Ethan. Di quest’ultimo ci mostri soltanto l’affetto incondizionato per il suo migliore amico anche durante il periodo più buio, mentre di Cheryl abbiamo un quadro più completo, avendo la possibilità di vedere quanto amasse Ives, e quanto fosse combattuta tra il voler stare con lui fino alla fine e il lasciarlo andare. Se lui non le avesse detto nulla, credo che non sarebbe mai riuscita ad abbandonarlo, lasciandolo morire in solitudine. Complimenti, davvero. I tuoi personaggi mi hanno colpito come poche volte mi è successo.
Utilizzo del Pacchetto 12, The Archer: 8/10
Genere – Drammatico: Il genere della storia è indubbiamente drammatico, sia per gli argomenti trattati, sia per il modo in cui l’hai fatto, non lasciando filtrare alcuna speranza se non quella di una morte meno dolorosa possibile. 3/3
Prompt/Oggetto – Cristallo: Ho davvero apprezzato l’originalità con cui hai usato il prompt: hai inizialmente attribuito, già dal titolo, la definizione di “cristallo” alle lacrime del protagonista, uniche e fragili. Solamente con il proseguire del racconto la parola passa ad indicare lui come persona scheggiata, rotta, che non potrà mai più ritornare al suo stato originario. 3/3
Citazione – “I wake in the night, I pace like a ghost // The room is on fire, invisible smoke”: Purtroppo ho trovato abbastanza insufficiente l’utilizzo di questa bellissima frase all’interno del tuo racconto. La prima parte della citazione è stata usata tutto sommato bene: Ives si sveglia a intervalli irregolari durante un tempo che dal suo punto di vista è una notte eterna, e le poche volte che è in grado di farlo si alza e raggiunge una meta prefissata, il bagno, per tentare di lavarsi e procurarsi un’altra dose… tuttavia, proprio per questo motivo non ho trovato il significato di “vagare” come un fantasma, nonostante la metafora sia ben presente all’interno del testo. La seconda parte della citazione, invece, proprio non c’è. Viene detto che i polmoni gli bruciano e fatica a respirare, e questa mi sembra l’unico punto in cui hai provato a inserire la frase: secondo me però l’hai privata totalmente del suo significato originario, semplificandola a un livello molto letterale, ma nemmeno abbastanza reale (per esempio: la stanza prende fuoco per davvero) da essere significativo. 1/3
Bonus: L’intera storia è ambientata a casa di Ethan, il migliore amico del protagonista, che l’ha accolto quando si è ritrovato gravemente malato e senza più nulla, per cui ti sei guadagnata l’intero punto bonus. 1/1
Titolo: 5/5
Nonostante la storia faccia parte di una raccolta, e quindi il titolo abbia un valore alla fine marginale nell’attirare dei possibili lettori, trovo che tu abbia fatto la miglior scelta possibile. In questo titolo c’è tutto ciò che si potrebbe richiedere: una metafora originale ripresa dal testo, una forte attinenza con la storia narrata, un richiamo al prompt e anche molta emotività, evidenziata in modo particolare dalla parola lacrima posta in fondo. Solitamente non sono un grande fan dei titoli messi in inglese senza un valido motivo, ma in questo caso, appunto, la traduzione italiana avrebbe tolto l’attenzione dalle lacrime e dal dolore, mettendola invece sulla fragilità del cristallo (che sì, è il prompt dato dal contest ed è un elemento base della storia, ma non riesce a riassumerne così bene l’atmosfera); inoltre, il titolo stesso della raccolta e i nomi dei personaggi sono in inglese, e ne ho apprezzato la coerenza. Complimenti, non posso che assegnarti 5 punti!
Gradimento Personale: 9,25/10
Credo che definire la tua storia devastante sia poco. Hai mostrato una persona ormai spenta, vuota, senza più alcuna speranza né possibilità di salvezza, sia per la malattia che ha colpito Ives a causa della sua immunodeficienza, sia per la sua fiducia nel mondo e nella vita, totalmente perduta. Da un punto di vista totalmente personale, ho apprezzato il realismo della storia raccontata, così come tutte le riflessioni compiute dal protagonista sulle persone importanti incontrate nella propria vita. Capisco benissimo la tua scelta di non “deviare” da questa atmosfera così cupa, così come quella di lasciare il finale aperto (Ives morirà, ma sarà davvero questa l’ultima volta?), ma personalmente avrei preferito saperne un po’ di più, in particolare da un punto di vista generale, e non solamente interno sulla sua situazione. In ogni caso, anche se molto difficile da mandar giù, la tua storia mi è piaciuta ed è stata una lettura decisamente significativa. |