Recensioni per
Nel nome del padre
di Dark Sider
Ehy! |
Beh, non si puó dire che Mordhen non abbia provato. |
Okay, ma che roba triste e squallida la famiglia di Mordhen e Nerya! Questo ragazzo era un adolescente che non voleva null'altro che evitare un lavoro che gli era imposto per tradizione, e quandi ha deciso di andarsene per miglior fortuna, la sorella non gli ha mai più rivolto la parola? Per anni? Con pure quell'apocalisse di mezzo? Ma che accidenti, se n'era andato a vivere per conto suo, non aveva mica ammazzato qualcuno, ne avrebbero avute di possibilità di stare ancora insieme! Ma no, Nerya doveva rinunciare a tutto con la sua testardaggine, e Mordhen si ritrova al suo capezzale per darle l'eutanasia senza mai aver avuto la possibilità di dirle quanto le volesse bene. Una cosa di una tristezza assoluta. |
Ciao cara, eccomi qui ** |
Ciao, tesoro, ciao! Avrei voluto passare ieri, quando ho letto il capitolo, ma ma avevo a disposizione solo il cellulare e odio a morte recensire da lì, quindi ho slittato a stasera. |
E invece sono contenta di aver letto di Syrdin. Mi aspettavo che questo capitolo fosse su Rowen o sull'incontro fra Rowen e Mano (anche se non credo perché Mano è appena stato convocato da suo padre e penso che la ricerca di Rowen sarà una cosa lunga, quel ragazzo si sa nascondere bene nella foresta). Invece era su Syrdin e va bene così, perché c'erano delle questioni irrisolte lì. Come sai, Mordhen mi piace come personaggio, e mi piace vedere che nonostante già in passato abbia dovuto scendere a compromessi (si capiva già prima di questo capitolo), adesso stia riuscendo a scendere *ancora più in basso*. Ok, da ragazzino voleva fare l'eroe ed è finito a fare il fabbro. Poi da fabbro è finito a fare *quello che si interfaccia con i demoni, facendo da pseudo-sceriffo di una città in rovina*, ma almeno, anche se lui stesso non si riconosceva questo merito, quella era ancora una forma di interesse verso la città. Ok diciamo che non era un eroe, era quasi un niente, ma era un niente con delle responsabilità. Adesso scende ulteriormente la china dell'egoismo e scappa per salvare il suo unico amico e sé stesso. Vedo molto di Rowen in lui. |
Ti dirò, questo ritorno a Syrdin non mi dispiace affatto. Spezza bene la tensione dei capitoli precedenti, creando aspettativa per i prossimi avvenimenti; al contempo permette di vedere cosa sta accadendo agli altri personaggi, rimasti indietro rispetto ai due protagonisti principali. |
Buongiorno <3 |
Ed eccoci tornati da Mordhen! Devo dire che mi era mancato, trovo che i capitoli a lui dedicati siano sempre molto profondi e interessanti da leggere, si vede proprio che nutri un grande affetto per questo personaggio. Nonostante ciò apprezzo il fatto che non cerchi di edulcorarlo e dipingerlo come un santo, anzi: in questo capitolo abbiamo modo di conoscere la sua storia, il motivo di questo allontanamento dalla sorella e quindi dal nipote, ignaro di tutto. Come molti giovani, Mordhen si è scontrato con suo padre circa il suo futuro, sognando avventure e immaginando di fare fortuna contando sulle proprie forze. Ma come lui stesso ammette, ha fatto male i conti e questo errore gli è costato l'affetto e la stima di sua sorella, che evidentemente ha sofferto moltissimo per la sua partenza, al punto da non rivolgergli mai più la parola. Spesso ci accorgiamo di quanto le persone siano importanti solo quando le perdiamo ( Solomon Blake, su da bravo, prendi notaXD) e per questo Mordhen passa la vita a vegliare silenziosamente sulla famiglia che ha perduto, come a voler in qualche modo rimediare al suo errore. Eppure è troppo codardo per rompere quel muro che lo separa non solo da Nerya (la cui mente è ormai troppo martoriata ed è quindi l'ombra di sé stessa), ma soprattutto da Rowen, che ha cercato di proteggere tenendolo lì con lui, anche a costo di farsi detestare. Mordhen è un antieroe, un uomo spezzato dalla vita, che lotta continuamente con i suoi demoni, non meno aggressivi di quelli che assediano Syrdin: vorrebbe essere il capo di cui quella gente ha bisogno e merita, ma è consapevole di essere troppo debole, troppo stanco, troppo codardo per esserlo a pieno e sente che il controllo sulla situazione gli sta rapidamente sfuggendo dalle mani. Bello anche il confronto con August, che si presenta come un uomo di scienza calcolatore e pragmatico, nonostante anche in lui stia evidentemente avendo luogo una battaglia tra etica, buon senso e desiderio di rivalsa. Thoan, da brava testa calda ci tiene proprio a morire insomma XD e spada sguainata e vessillo al vento (cit, da Shrek) sta andando incontro a morte certa, incurante del fatto che i demoni (che saranno anche delle bestie feroci, ma di certo non sono tonti) non stiano aspettando altro che un pretesto futile per dare sfogo alla loro sete di sangue, che fino ad ora sembra tenuta a freno dal terrore verso il ricettacolo. Gli umani per loro sono praticamente dei giocattoli e decidono di stare al loro gioco solo per sadico divertimento. Ho tenuto il fiato sospeso assieme a Mordhen durante la sua corsa disperata per salvare l'amico, la sua smania di fare qualcosa, di tentare l'impossibile nonostante la certezza che ci sia ben poco che possa fare contro quei mostri. Questo dimostra quanto forte sia il sentimento di amicizia che nutra per quel testone di Thoan: un tempo era stato lui a salvare un immaturo Mordhen dalla miseria offrendogli un lavoro e una nuova casa ed é bello come adesso sia Mordhen a fare lo stesso per l'amico. Ed è proprio il desiderio di ripagarlo a spingerlo finalmente all'azione, ritrovando quella determinazione di un tempo. Davvero complimenti, ho adorato questo capitolo, hai saputo calibrare bene i momenti di riflessione e quelli più movimentati.Come sempre torno a dire che mi piace moltissimo il tuo stile di scrittura, in particolare le descrizioni, sempre estremamente efficaci. Cercherò di andare più spedita in questi giorni perché vorrei riuscire a mettermi in pari al più presto. Alla prossima! |
Tesoro, volevo passare ieri per farti anche gli auguri di buon compleanno, ma ovviamente, siccome sono una persi a stra-disorganizzata, non ce l'ho fatta. |
Recensione premio per il contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger II Edizione” indetto sul Forum di Efp, giudice Shilyss. |
Ciao carissima DarkSider, eccomi finalmente a proseguire la storia. Effettivamente non mi aspettavo questo tuo focus sulla vuota Syrdin e il suo disperato capo, ma l'ho apprezzato molto dato che Mordhen è un personaggio che trovo molto interessante. Il suo rapporto con Nerya viene delineato meglio, attraverso la dilatazione nel passato, e si scopre un legame segnato in quegli ultimi estremi momenti dal senso di abbandono (da parte di lei) e dal rimorso per essersene andato (da parte di lui). Già da bambina, lei lo rimprovera per averla abbandonata ed è davvero tremendamente ironico che lui la abbandoni anche questa volta, solo per ritrovarla praticamente morta (senza avere il coraggio di accertarne, talmente tanto è il dolore). Ma in questo capitolo, Mordhen si scopre di più anche attraverso il legame con altri due personaggi: August, figura che ho trovato piuttosto ambigua soprattutto nel suicidio-omicidio finale, e soprattutto Thoan. Ho adorato davvero come hai raccontato la scena della battaglia davanti all'Accademia di magia dalla prospettiva di Mordhen e l'evolversi di tutte le sue emozioni nella corsa contro il tempo per arrivare e trovare l'amico. E l'amico è proprio il motivo per cui lui corre, è di fatti tutto ciò che gli rimane ora che Syrdin è deserta, che Rowen è scomparso e la sorella morente. Nuovamente, descrivi la figura di Mordhen come quella di un uomo razionale e pragmatico, ma allo stesso tempo tanto emotivo, talmente che all'ultimo momento è pronto a scegliere gli affetti rispetto ai doveri. Lo ha già fatto con Nerya, e lo fa anche adesso. Emblematica è la scena in cui i moribondi della guerra che lo riconoscono lo invocano per essere aiutati solo per ricevere un rifiuto: Mordhen deve salvare il suo amico, non più i suoi cittadini - anche perché sente di non essere più il capo di nulla. Un altro tassello molto interessante e importante in questa storia dove amo la coralità delle voci (Mano Insanguinata, Mordhen e Rowen spiccano su tutti, ma sei molto brava a caratterizzare anche le figure più piccole e minori). Come sempre, amo il modo in cui rendi credibili le sensazioni e le reazioni umani, con descrizioni molto vivide ed emozioni intense. Bravissima veramente. Sono davvero curiosa di scoprire come evolverà la storia su tutti i molteplici fronti in cui la mostri. Alla prossima. Un bacio! |
Cara ** |
Niente: sono riuscita a passare prima. A volte i miracoli accadono :) |
Eccomi qui! |