Recensioni per
La Profezia dei draghi
di _Malila_Pevensie

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/10/20, ore 10:38

Eccomi di nuovo qui!
"mail'avrebbe potuta": ovviamente è "mai l'avrebbe potuta", ci sono due lettere attaccate.
"Non dovevano sospettare quanto poco ancora si fidasse di loro, ma non gli avrebbe nemmeno lasciato credere che fosse una sciocca ragazzina pronta a credere a qualunque cosa le venisee propinata."
In questa frase c'è la ripetizione della parola "credere", che viene ripetuta due volte. Io sostituirei il secondo con "pensare", o "immaginare", perché così risulta un po' pesante alla lettura.
Il fatto che Freya non si fidi dei soldati mi pare il minimo. Non li conosce, sono soldati e quindi fanno paura, lei ha l'arco, d'accordo, ma comunque loro sono più forti per quanto la ragazza sia esperta, e anche se a quanto pare non vogliono farle del male, il sospetto e la tensione restano sempre.
La descrizione dello stallone che da ora in poi sarà di Freya è perfetta, me lo immagino un cavallo bellissimo. Ogni volta che leggo di cavalli mi verrebbe voglia di tornare a fare equitazione, ma per vari motivi non posso più farlo... Comunque, è davvero meraviglioso! Gentile la regina Mirea. Almeno credo, spero non voglia fare tutto questo (farla andare a palazzo, regalarle il cavallo) per secondi fini.
"La sensazione che mani invisibili la legassero a doppio filo a quella meravigliosa creatura la lasciò quasi senza fiato. Le era sempre successo di sentirsi in sintonia con tutto ciò che l'intera natura comprendeva, tanto che mai le era accaduto che qualche bestia selvatica la aggredisse. Poche volte le era però accaduto così intensamente."
Ho adorato questo passaggio. Si capisce proprio che la ragazza ha un legame speciale con la natura e gli animali. Amando anch'io gli animali, la trovo una cosa bellissima! Addirittura nessuna bestia selvatica l'ha aggredita? Però! O è fortuna, o non l'ha fatto per qualche altro motivo, secondo me non riguarda solo il suo legame con la natura e le bestie, ma magari mi sbaglio. Comunque, nel passaggio hai ripetuto due volte la parola "accaduto". Sostituirei la seconda con "successo".
Vorrei fare un paio di osservazioni.
Freya monta troppo facilmente a cavallo. In un attimo è su quando, dato che non ha mai cavalcato, dovrebbe fare fatica. Usa la staffa, immagino, per salire, cosa non facile (io non ho mai fatto così, utilizzavo una scala, ma qui ovviamente non c'è). Per cui, anche se ha un legame profondo con la natura e gli animali, penso dovresti allungare un pochino quella scena descrivendo la sua difficoltà nel montare, magari può farsi aiutare da Craius la prima volta, non riuscendoci da sola, e vergognarsi per questo, o qualcosa di simile.
Inoltre, cavalcare addirittura per tutta la giornata farà un male allucinante a schiena e gambe! Per quanto lei sia abituata a muoversi nella foresta, se non ha mai montato non è di certo avvezza ad alcuni tipi di movimenti, né a restare in quella posizione per molto tempo. Io, dopo un'ora di equitazione, avevo le gambe che mi dolevano, sia all'esterno che all'interno, dalla coscia fino ai polpacci, la schiena mi sembrava bloccata, e poi lo sforzo di restare nelle staffe o, come facevo io all'inizio, con le gambe lungo i fianchi del cavallo, tenendole sempre attaccate al suo corpo, non era indifferente, ci voleva anche concentrazione. Ecco, tutte queste cose andrebbero aggiunte, per rendere la scena più realistica. Non immagino quanto sarei stata distrutta io, se avessi cavalcato tutta la giornata senza sosta! Probabilmente non sarei riuscita a muovermi XD. Freya di sicuro è più brava di me, più abituata al movimento su e giù dall'albero e nel bosco, per cui avrebbe meno problemi, ma ripeto, di erto andare su un cavallo quando non ci è mai salita è cosa ben diversa. Io ricordo che dovevo non solo rinfrescarmi, ma anche massaggiarmi più volte le gambe con le mani, e poi muovere un po' le braccia, e piegare per diversi minuti la schiena, una volta a casa ovviamente, per sentirmi meglio. In più avevo addosso una debolezza fisica non da poco, per quanto psicologicamente mi sentissi bene.
Mi hai detto ieri che posso farti notare tutto quello che penso e io l'ho fatto, spero di non essere stata dura o di non averti imposto niente. Sono solo consigli.
"Non appena fu sola nel buio della propria mente, fu assalita dall'enormità di tutte le decisioni che aveva preso.
Davvero sua sua madre sarebbe stata fiera di lei, se avesse saputo a che cosa aveva scelto di andare incontro? Sì, capì infine, lo sarebbe stata. In fondo, era stata lei a insegnarle che in un mondo governato dalla prepotenza qual'era il loro perseguire la verità e la giustizia fosse una virtù fondamentale per accendere una luce nel buio."
Hai scritto "sua sua madre".
"era stata lei a insegnarle": nulla di sbagliato qui, anche se io scriverei "le aveva insegnato lei", così usi una forma più attiva di quella che hai utilizzato, perché nel primo modo, cioè il tuo, non solo ripeti due volte la parola "stata" troppo vicine l'una all'altra, ma rendi la frase un po' meno scorrevole. Non è scorretto, comunque, eh, è solo la mia opinione e non dico che non si possa scrivere così, quindi vedi tu.
Il momento in cui ha dato il nome al cavallo è stato molto emozionante, in effetti è perfetto per lui. Mi sono salite le lacrime agli occhi quando ho letto che il cavallo sembrava aver capito ciò che lei ha detto, nitrendo e avvicinandosi. Avranno sicuramente un legame speciale, anzi, ce l'hanno già.
La frase che ho riportato mi ha fatto ripensare al peso che Freya porta addosso per aver scelto quella strada, alla consapevolezza che sarà sola e che condurrà una vita diversa. Non riesco nemmeno a immaginare cos'ha provato nel credere che sua madre non sarebbe stata fiera di lei, dev'essersi sentita vuota come non mai. Ma per fortuna alla fine il suo pensiero su quel fronte è cambiato e psero davvero che Eleana sarebbe contenta di saperla in quella situazione. Mi auguro, inoltre, che la donna sia ancora viva, e che un giorno potranno riunirsi e colmare tutti questi anni di lontananza, anche con delle spiegazioni riguardo il motivo per cui la donna si sia allontanata.
Mi incuriosiscono queste antiche terre che nessuno è ancora riusciti a conquistare. Non so perché, forse perché, per come le hai descritte, molto vagamente, evocano un'aura di mistero che mi intriga.
"Mano a mano che il viaggio proseguiva, la giovane si rendeva sempre più conto che probabilmente a Errania non avrebbe avuto nemmeno la stessa libertà di espressione a cui era abituata. Eleana le aveva sempre permesso di dar voce alla propria opinione, se lo voleva, ricordandole semplicemente di farlo nei giusti modi; il suo pensiero era sempre stato libero di articolarsi in parole, fin tanto che lo faceva educatamente. Le persone che le passavano davanti, villaggio dopo villaggio, sembravano in qualche modo frenate dal farlo. Freya imparò come spesso la gente preferisse il silenzio, soprattutto sotto lo sguardo di chi, in qualche modo, era considerato loro superiore. In quel mondo che lei ancora non capiva, nessuno pareva dire mai del tutto ciò che avrebbe voluto, nemmeno con gentilezza."
Come fa Freya a capire che le persone preferiscono il silenzio? D'accordo, lo sente, ma in che modo comprende che sono frenate dall'esprimere la loro opinione? Penso che qui ci vorrebbe una scena che non racconti, ma mostri proprio come lei se ne rende conto, perché non è chiaro e la cosa mi ha lasciata abbastanza confusa, quindi sono del parere che vada aggiunto qualcosa a riguardo. In pratica, Eleana ha cresciuto Freya come l'hanno fatto con me i miei genitori: esprimere la propria opinione, ma con rispetto verso quelle altrui. Mi sembra il modo corretto in cui educare un figlio a riguardo. Però, il fatto che lì a Riagan non ci sia questa libertà è una cosa molto triste e anche ingiusta Tutti dovrebbero poter dire quello che pensano, ovviamente rispettando che l'altra persona sia di un'idea diversa. Per cui mi dispiace tantissimo che la situazione in quel regno sia differente e immagino che per Freya non sarà facile trattenersi dal dire ciò che crede. Questo potrebbe procurarle non poche difficoltà. Spero altamente di no, ma immagino potrebbe esserci qualche problema.
Poco prima del pensiero di Freya che riflette sulla madre, hai scritto "tutta quella attenzione". Secondo me, fra le ultime due parole potresti mettere un apostrofo, suona meglio.
Quando ai detto che sostavano in qualche struttura hai scritto "al cado" e non "al caldo".
"le spiegò che quello ero": ovviamente è "era".
Ah, quindi è un'elfa! Cavolo, perché me l'ero dimenticato? Sul serio, non lo ricordavo. Quindi a Riagàn sono tutti umani? Non c'è nessun'altra creatura magica? Gli elfi sono estinti o qualcosa del genere? Vero, gli elfi vivono nelle foreste, ma immaginavo che fossero più avvezzi a creature del genere. Ho sentito anch'io il peso dei loro sguardi addosso, proprio come se fossi stata la protagonista, il che è meraviglioso perché significa che sei riuscita a farmi empatizzare tantissimo con lei.
Capisco che tu abbia voluto raccontare come rimane impressionata dal lavoro degli artigiani e che questo capitolo fosse un po' di passaggio, parlando solo del suo viaggio, però ho avuto l'impressione, anche qui, che la cosa fosse troppo raccontata e per niente mostrata. Magari potresti fare un esempio di quello che lei vede, qualche parola con l'artigiano che sta costruendo, cose così, perché renderebbe il passaggio più interessante. Attenzione, non sto dicendo che si debba sempre mostrare tutto, a volte bisogna anche raccontare (la tecnica chiamata Show, Don't Tell non è sempre valida), però penso che bisogni trovare un equilibrio fra le due cose e che anche in questo caso sarebbe necessario un, magari anche breve, approfondimento.
Comunque ora è tutto nuovo per Freya: le case diverse dalla sua, così trante persone, i loro sguardi... Tutta questa situazione deve mandarla abbastanza in confusione.
"la grande porta della città si allontava": ovviamente è "allontanava".
Eh, sì, ora l'ansia inizia a salire anche a me!
Cavolo, tutti lì per accogliere lei, ovviamente. Deve fare un effetto abbastanza strano, spaventoso e non so che altro. Ora inizia la nuova vita di Freya.
"Solo allora sentì un'ondata di emozioni per lei non identificabili afferrarle il cuore, rovesciandolo esattamente come quando, da piccola, si lanciava da rami fin troppo alti per lei e quello di colpo sembrava precipitarle fino ai piedi, per poi ritornare bruscamente al proprio posto. Fra tutte quelle sensazioni, a stagliarsi nitida su tutte le altre, seppur inspiegabile, era quella di aver ritrovato qualcosa di perduto da tempo.
Era giunta in un luogo completamente estraneo, mai visto prima se non in una minuscola veduta dipinta sulle Saghe di Finian. Eppure, lui ebbe la sensazione di conoscerlo da una vita intera."
Questo passaggio me lo ricordavo molto bene perché mi aveva colpita già a suo tempo, quando avevo iniziato a leggere la storia. E' stupendo che abbia la sensazione di conoscerlo già, non so bene il motivo e nemmeno lei, però... mi incuriosisce questa cosa, voglio capire meglio, ma immagino si scoprirà tutto a suo tempo. Si conoscono davvero? O sono solo sensazioni che prova lei? Chissà!
Comunque, complimenti per questo capitolo. Ti ho fatto qualche osservazione per aiutarti a migliorarlo, se vorrai, o quantomeno ti ho dato la mia opinione, ma per il resto l'ho adorato!
Mi piace come ti soffermi sulla psicologia del personaggio, come parli delle sue sensazioni, dei suoi problemi. E no, non sei troppo prolissa, anzi, va benissimo così.
Giulia