“ma quel respiro gli è entrato in circolo, lo hanno assorbito i polmoni e il sangue” basterebbe questa frase per dire tutto; oltre ad essere una meraviglia, è assolutamente vera!
Ma questo capitolo è fondamentale perché mette in luce un momento fondamentale che chiunque si trovi a fare i conti con la sua non-eterosessualità deve affrontare: l’omofobia interiorizzata che ti porta a pensare di essere sbagliato (e ti assicuro che è un macigno notevole!) e tu lo hai descritto in modo mirabile. Yuzo non è ancora riuscito ad accettarsi e si vede diverso e sbagliato. Mamoru, nonostante sia bisex, che per certi versi è anche più complicato, ha trovato la forza di leggersi dentro e di capire che lui È giusto, solo in modo diverso, e quindi ha superato lo scoglio.
E trova il modo di guidare l’amico verso la comprensione di sé stesso, sia con la dolcezza (i modi e le parole che usa sono esattamente quanto ci si vorrebbe sentir dire, a partire dal fatto che la loro amicizia non sarà mai in discussione per l’orientamento sessuale di Yuzo) sia spronando e pungolando (che fine ha fatto il tuo coraggio?).
Anche la questione coming out è trattata alla grande, con i genitori (“Se mi rifiuteranno, farà male, ma… io sono così, che ci posso fare?”) e con gli amici (non lo dirò a nessuno; spetta a te).
Il colpo di grazia è quel bacio, agognato ma terribilmente temuto, che esplode letteralmente nell’anima di Yuzo e gli dimostra che Mamoru aveva ragione, lui NON È sbagliato.
Ora la scelta è solo sua: tornare a nascondersi o decidere di accettarsi e donarsi la vita che gli spetta senza più odiarsi per questo.
Ti dico semplicemente che questo capitolo, per il modo di portare avanti questo argomento, dovrebbe essere letto da chiunque, sia etero, sia non perché esprime realmente in modo semplice (e commovente) ciò che tutti dovrebbero comprendere al riguardo, da una parte e dall’altra.
Grazie. 🤩 |