Recensioni per
Back In Black
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/04/20, ore 22:48

La cosa che emerge lampante da questo capitolo è il concetto fondante di Spiderman: da grandi poteri derivono grandi responsabilità.
Questo concetto viene lasciato nello sfondo nell'MCU, Peter lo affronta in senso lato, ma mai in modo così invadente e serio rispetto ai contesti in cui siamo abituati a vederlo. L'atto di registrazione non fa sconti a nessuno e tu sei bravissima nel sottolinearlo da tutti i punti di vista, nei fumetti si intuisce di più in certi cicli che in altri e nonostante la gestione cartacea abbia lacune o sia scritta con risoluzioni opinabili, quella cinematografica pecca di consistenza e viene tranquillamente eclissata dalla Siberia.
Ma tu no, tu donna meravigliosa sei talmente pazza da buttarti a capofitto in questo calderone ingestibile, gli hai dato un ordine e l'hai egregiamente filtrato attraverso gli occhi di Peter: Peter che capisce la politica filtrata dalle parole di Tony, Peter che ha cinque anni di buco, Peter che deve prendere un diploma, Peter che deve scegliere una università e soprattutto Peter che è Spiderman e ne sente il peso ora come non mai. Piango, di gioia *O*
Poi ovviamente infierire così tanto richiamando il fantasma di Ben, mettere May nelle condizioni di mamma chioccia che si sforza di comprendere l'incomprensibile (May che fa la mamma, che ama Peter come fosse figlio suo), impastire una discussione fuori dai denti con Tony (ho infartato brutalmente a «Mi ha chiamato Norman. Quel Norman.», te lo faccio presente) è assolutamente e meravigliosamente crudele... Dio, quanto sto amando questa storia!

Ti segnalo l'arma del delitto, quella che mi ha stroncata:
E smettere di essere Spider-Man voleva dire smettere di essere Peter Parker, perché Peter Parker era morto cinque anni prima e forse non era mai tornato. Ma questo non lo disse, lo inghiottì assieme alle sue paure.

Decedo, sibario, standing ovation.
Mi eclisso,
_T <3

Recensore Master
09/04/20, ore 15:36

Sssssorpresa! :D
Avevo in mente una maratona di recensione su altri fronti (*luna nera*), ma mi sono accorta che qui me ne mancava una per mettermi in pari, sooo, eccomi qui :P
Ora, non ricordo esattamente quel che ti avevo detto privatamente su questo capitolo, ma nel caso te lo ripeto: ci sono due tematiche che continuano a lasciare tracce dall'inizoìio di questa storia, e finalmente stanno uscendo fuori in maniera più marcata. Naturalmente mi riferisco al malessere di Peter, quello che ha il primato su tutti gli altri, ovvero la questione del suo "ritorno", delle sue sue paure, di ciò che ha perso e di tutte le conseguenze del caso. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui lo hai reso nel frangente in cui ne parla con May, in quel momento la sua maschera è appena scivolata dal suo viso, e chiaramente non mi riferisco a quella di Spiderman. L'atteggiamento di May, oltre ad essere IC dall'inizio alla fine, è anche quello più incoraggiante che Peter possa avere adesso, e confesso di averlo trovato molto coinvolgente, un modo chiaro e soprattutto concreto per fargli comprendere che lui è lì, che sì, è mancato per cinque anni ma tutto ciò che è - ed è sempre stato -  lui, non è mai cambiato.
La seconda tematica che risalta all'occhio non può che essere l'ultima, quella che affronta con Tony in un modo un po' diverso rispetto a come ha fatto finora.
Fermarsi o non fermarsi? Rivedere le proprie priorità o rimanere fissati sull'obbiettivo di sempre? Tony è decisamente più preparato sull'argomento, ma il modo in cui conclude il suo discorso non fa altro che mettere in risalto quella sua fragilità, che poi è anche il suo punto di forza. Non è poi così diverso da Peter, in questo...e mi piace che tutto ciò riporti all'episodio in cui i due si sono incontrati per la prima volta. Avevano già parlato di questo argomento, anche se in un modo e in un'occasione diversa, ma la sostanza resta e, nonostante tutto ciò che è successo, sia Tony che Peter se la trascinano dietro.

Che dirti...sei magistrale come al solito e PINAGO tutte le volte che ti leggo, ormai è un dato di fatto :')
Aspetto con ansia il seguito, anche se per ora non posso lamentarmi affatto, visto che aggiorni spesso :'D
Ti mando un bacione abnorme e a distanza, sigh, e spero a presto <3

_Atlas_

Nuovo recensore
30/03/20, ore 18:57

Ho cercato varie storie che parlassero di Peter e Tony, come rapporto :padre e figlio. Ho letto i capitoli e mi sono appassionata sempre di più, e ho capito che non sono l'unica che adoro questi dur insieme. Grazie mille spero tu, possa aggiornare presto ☺️

Nuovo recensore
24/03/20, ore 11:21

Vado su EFP, categoria The Avengers. Back in Black. Il mio primo pensiero: STIAMO SCHERZANDO? E poi un urlo da sclerata e qualche saltello in giro per la stanza, mia madre che mi chiedeva se andava tutto bene e la professoressa, perchè ovviamente sono ancora in videolezione, che mi guardava male chiedendomi che succedeva. Ho letto tutto il capitolo mentre la professoressa spiegava matematica, che materia inutile tra l'altro, ed è S T U P E N DO. Davvero carino e articolato bene. Aspetta un momento! Hai detto, o meglio, scritto " E anche il prossimo aggiornamento sarà in tempo record! " OMG! Ti amo, basta. Sposiamoci quanto prima. TVB <3<3

Recensore Master
23/03/20, ore 23:54

Carissima Co-
NO SENTI ALLORA, IO NON TI RIVOLGO PIU’ LA PAROLA FINO ALLA FINE DELLA QUARANTENA, OKAY? OH, HAI ROTTO HAI CAPITO?
Ora, mi calmo, ma rimane il fatto che non ti voglio più sentire finché non metti il prossimo. Detto questo, devo dirlo e forse l’ho già detto praticamente di ogni capitolo, ma questo… questo è il mio preferito in assoluto. Questo ha avuto la premura di prendermi il cuore, strapparmelo via dal petto, accartocciarlo, dargli fuoco, calpestarlo, sputarci sopra e poi rimettermelo al suo post; le ragioni? Te le vado a spiegare, mia cara Guascosa Internazionale.
Partiamo dalla prima parte, vuoi? E giuro che ora divento Miryel Angela, ovvero di una serietà che non ti aspetti:

Peter: Peter è in tilt, completo. La paura lo avvolge, si chiude a riccio, come se il mondo intero gli stesse urlando contro milioni di cose diverse. Come se tutte le brutture del mondo siano sulle sue spalle e su questo capitolo Peter non ha un momento di tregue. La sua psiche non ce l’ha. Non ha vissuto un solo momento tranquillo; ma il capitolo è un imbuto che ti risucchia. Inizia con un palloncino gonfio di ansia, angoscia, tristezza, confusione e rabbia e pian piano si affloscia e alla fine è vuoto di tutte queste sensazioni e torna la calma… almeno per ora. Ma alla questione imbuto ci arrivo dopo.
Perché qui pure c’è un momento di tranquillità, dopo che si è reso conto di aver dato buca a Tony e che zia May è preoccupata, ed è lei la sua calma, quella a cui può dire tutto, specie da quando sa che è Spider-Man. Ma ora? Ora no. Ora c’è qualcosa che lo attanaglia, perché è Spider-Man il problema, e l’identità celata che pare non esserlo già più, con quella foto nascosta nel comodino, che è come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Non può dirle niente, perché è qualcosa che va oltre le sue possibilità e soprattutto a rimetterci è proprio lei. Una delle persone più care, quelle che ama. Il cruccio di Spider-Man da sempre, perché ha sempre perso i suoi cari, zio Ben per colpa di Spider-Man, ha quasi perso Tony, sempre nelle vesti di Spider-Man. Una condanna, il supereroe di cui indossa la veste ma che non riesce a lasciare andare. Non può. Spider-Man è l’unica cosa che è tornata da Titano, ma anche qui ci tornerò dopo.

E questo Peter è Peter in tutto, anche nel suo bisogno di coccole, che non elargisce mai ben consapevole che anche lei ne ha bisogno, di quell’abbraccio dato per consolarla, per ricordarle che lui è lì da lei, con lei, di nuovo e che non se ne andrà. Non ancora. Non ora. Hai reso come sempre Peter… Peter e con May è esattamente così. La mamma/amica/confidente/zia che non lo lascia solo, ma che non può aiutarlo sempre. Non quando è la sua vita ad essere in pericolo. Come dicevo, il cruccio di Spider-Man che torna, qui, appiccicandosi perfettamente alla versione MCU che ci hanno regalato e che tu, maledetta te e le tue falangi capaci di mostrare un IC spaventoso. Te possino…

La decisione del futuro di Peter è ormai di dominio familiare, se così si può dire, ma quella finale è talmente importante che ne va del suo futuro. Hai costruito questa cosa con una minuziosa attenzione ai dettagli, che mi spiazza, mi ammalia, mi affascina, mi fa fare domande assurde tipo: questa è veramente una fanfiction? Questo racconto umano e sensibile, colmo di strazi e domande, di crescita, di vecchiaia che incombe… è una storia nell’accezione positiva del termine, che fonde supereroi e uomini, e ne cattura l’essenza lasciando che ci si immedesimi nella maniera più profonda. Ci si indentifica per forza nello smarrimento di Peter e nello struggersi di Tony, e nel preoccuparsi di May. C’è un collegamento a doppie frecce, a doppio senso, tra un personaggio e l’altro e ci si ritrova in ognuno di loro. Come fai? No, seriamente, come fai?

E tra le tante frasi che ho segnato e che mi hanno colpita al cuore c’è questa:
«Perché… perché ho chiuso gli occhi per un attimo e sono passati cinque anni. Perché sono… morto, e non sono morto. Perché a volte ci penso, anche se non dovrei, e… e allora mi rendo conto che non m’importa né dell’università, né di quello che mi succede se non rivelo chi sono. Né di nient'altro.»
La sincerità, forse l’unica che Peter può concedersi con May, in questo momento come in nessun altro. Non può dire altro, può solo ammettere che quei cinque anni pesano e quei sensi in tilt lo distruggono, lo incasinano.
Ma c’è… Peter c’è, è anche se non vuole crederci è vivo ed è lì, in un letto caldo – ed è impossibile non pensare al fatto che quando toglieva la tuta di Spider-Man quel mondo pericoloso andava a dormire con Peter Parker in pigiama, al sicuro con la sua identità, preservando anche a May la salvezza che le deve.

«Ricordati sempre che sono stati cinque anni anche per lui.»

E qui semplicemente è un concetto che adoro, che come sai la penso così anche io. Per chi è tornato quei cinque anni sono stati un trauma, la perdita di un tempo che non ritorna. Ma anche per chi è rimasto è stata un’agonia, con la consapevolezza che metà del loro universo era morta o, per i vendicatori, che non ci fosse il modo di far tornare più nessuno. Di fallire ancora, dopo il primo errore commesso con Thanos. Ed è un concetto che hai riassunto in una frase, detta da una mamma che gli occhi di Peter continua a farli brillare. Quelli di Peter e non Spider-Man. Sigh ti meno.


E l’incontro con Tony mette in luce nuove cose, anche le novità per quanto riguarda il suo approccio col mondo. Un Tony chiuso in uno studio ad occuparsi di scartoffie, che vuole essere salvato da una routine che gli sta stretta e che non gli si addice per niente. Che sminuisce la sua intelligenza, ma che è meglio di niente forse. Ma le cose sono cambiate, e nella narrazione che usi si avverte un muro, qualcosa che si è contrapposto tra di loro e che non c’è sempre stato; non così. E l’unico modo che ho per descriverlo è citarti ancora, con uno dei passaggi che più mi ha colpito del testo:

Nell'ultimo periodo Tony sembrava provar gusto nel cambiare continuamente il piano del loro rapporto: da Tony a Peter, da Iron Man a Spider-Man, da Tony Stark a Peter Parker

Non so che dire solo… hai questa capacità di esprimere un concetto così ampio come quello delle distanze, che tra loro ci sono e non ci sono, in poche righe che mi continui a spiazzare, a lasciare senza parole e insieme esplodono. Insieme loro sono dinamite pura (citazione che se non me la cogli ti tolgo pure il saluto) ma le loro diversità tendono sempre a separarli, sebbene questo pezzo del capitolo sia un tira e molla dannatamente IC, sono diversi ma così caparbi, così fermi nelle loro decisioni. Due menti geniali a confronto in una guerra tra sinapsi e cervelli troppo grossi.
Ed è tutto cambiato. Tutto un casino vero. E non ho parole, hai intersecato ogni cosa con una minuzia che ancora, e la smetterei di usare questa parola ma è solo colpa tua se ne sto abusando, mi spiazza. I poteri forti corrono, i consigli di Tony erano legittimi: non farsi nemici, o questi vogliono sapere chi sei per annientarti e portarti via tutto ciò che ami. Un concetto che Peter ha colto, sa che è così, ma non riesce ad obbedire perché Spider-Man è la sua sola valvola di sfogo o… il solo motivo che lo fa sentire vive, che cammina quella terra, che esiste ancora.

«Il MIT, quindi. Niente Spider-Man, niente identità da rivelare, giusto?» annuì, sarcastico. «Proprio come voleva lei.»
E qui l’imbuto si restringe. E io pure dovrei chiudere perché sono già tipo a 1400 parole ma non posso, ho ancora troppo da dire, quindi abbozza. Dicevo, l’imbuto si restringe e arriviamo al dunque: la scelta del MIT non è solo il sogno di un padre ambizioso nei riguardi del figlio, ma una salvezza. Il MIT significa porre Peter in una situazione di stallo, con Spider-Man e sparire. Come vuole Tony. Non esporlo e non si può dargli torto. Non si può. Non è più la faccenda dell’accordo di Sokovia, qui si parla di assecondare i poteri forti ma di giocare anche il loro gioco. Il gioco di Tony. Far sparire Spider-Man per salvare Peter e tutti coloro che lo circondano e che ama. Niente più che una premura ma che costa troppo a Peter, perché:

E smettere di essere Spider-Man voleva dire smettere di essere Peter Parker, perché Peter Parker era morto cinque anni prima e forse non era mai tornato. Ma questo non lo disse, lo inghiottì assieme alle sue paure.

Ho avuto un dolore al cuore, perché è così che è andata. Muori da Spider-Man e torni da Spider-Man. Peter in questa storia non c’è, splende e si rianima solo col suo alterego; la sua cura psicologica a quei cinque anni persi a fluttuare chissà dove, mentre il tempo al di fuori scorreva e lo ignorava. Perché Peter non è altro che questo: un cumulo di pensieri autoditruttivi che esorcizza saltando da una ragnatela all’altra sentendosi utile e dimostrando qualcosa a se stesso, mai agli altri, perché è un insicuro patologico che ha bisogno di una maschera per tirare fuori un carattere che vorrebbe e che da Peter Parker non può avere. Ora però mi inizio a calmare, sennò sfioro le 2000, eh XD

«Però lei ha comunque continuato ad essere Iron Man. Non ha rinunciato.»
E quella, per Peter, fu una risposta sufficiente a scacciare tutti i suoi dubbi.


Chiudo dunque con l’imbuto che si è ristretto, che ha lasciato andare via tutto. Il palloncino si è sgonfiato e ha lasciato spazio alle ammissioni. Tony nella sua stessa situazione non avrebbe mai smesso di essere Iron Man perché sono uguali, in questo. Perché senza quelle identità sono persi in una vita che non ha da dar loro niente di incredibile. Nemmeno a Tony, che è Tony Stark...Tony sa cosa prova Peter e sa che non vuole abbandonare Spider-Man; lo ha sempre saputo. Dunque ora? Rimane il fatto che quella foto c’è, esiste, ed è ancora una bomba dalla miccia accesa che si consuma lentamente. Rimane il fatto che se Spider-Man non sparisce non può fare il freelance senza identità, perché rischierebbe la vita per mano dei Mercenari. Resta il fatto che rivelare l’identità mette in pericolo la sua famiglia.
La scelta è ardua, terribile, delicata e imminente e il mio punto di domanda rimane su Tony: che cosa deciderà di fare, dunque?
Cosetta cara, non è vero che smetto di parlarti, ma se è vero quello che dici, ovvero che aggiornerai presto, sappi che mi renderesti una donna felice e giuro che la prossima volta cerco di essere un pochino più breve ma questo capitolo mi ha letteralmente uccisa. Non so che dire… sono frastornata e in estasi, ricolma dell’IC che cerco e che tu sai sempre darmi… del Peter che è sempre così Peter e Tony… va be’, che te lo dico a fa.
Dunque mi dileguo o mi mandi il coronavirus per posta, ma almeno fatti dire che questa storia la amo e che la stai portando avanti con una cura incantevole. Mi ipnotizza e sappi che i MAMMOZZONI mi piacciono e pure fossero 20k io me la divorerei comunque.
E ora chiudo, e ti abbraccio fortissima, non mi importa se viene Conte a separarci, ma te lo meriti tutto, tanto quanto tutte le falangi spezzate ♥
Sei immensa,
Cosa tua, lì, quella che fa finta di essere offesa ma non lo è davvero ♥
Miry
(Recensione modificata il 23/03/2020 - 11:56 pm)