Recensioni per
Il Distruttore
di Enchalott

Questa storia ha ottenuto 524 recensioni.
Positive : 524
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/05/21, ore 08:06

Quindi Adara ritorna ancora molto scossa dall'incontro con il divino, e si trova Anthos piazzato drammaticamente sotto la pioggia a prendere l'acqua nonostante avesse un cappuccio perfettamente utilizzabile. Solita manfrina di minacce che lei zittisce prontamente con la risposta inaspettata.
Hm, Anthos è proprio fuori fase. Tra l'ultima volta che l'abbiamo visto e adesso, è successo qualcoda che gli ha fatto venire voglia di sbronzarsi e manifestare la sua frustrazione per il fatto che la moglie ama un altro, anche se con l'interposta persona di Irkalla. Interessante da parte sua anche la richiesta che Adara gli parli di Elestorya, un tentativo di capire da dove arrivi questa moglie così strana, che riesce ad amare cose apparentemente detestabili.
A quanto pare, è il fatto di essere amato senza compromessi o richieste a fare la magia, anche se appena Adara è sveglia cerca di rimettersi la maschera da stronzo sprezzante e annuncia l'intenzione di dare ancora di più il tormento ai superstiti del villaggio che ha distrutto. Noto comunque come Adara, pur amandolo, non si fa mai problemi a rinfacciargli che è 'nammerda, nella fattispecie qui per come tratta Marsali, e a prendere iniziative per cercare di limitare i danni che la sua presenza infligge al mondo.
Altro capitolo interessante, complimenti!

Recensore Veterano
12/02/21, ore 07:39

Ma quanto mi è piaciuto questo capitolo, dove Anthos, per la prima volta, manifesta sentimenti quasi umani, anche se per merito del vino. La parte che ho preferito è quella in cui il re del Nord, ad un certo punto, sfiora con rabbia la mezzaluna sul ventre della principessa e poi copre con una mano il medaglione che porta sul collo, contemplando forse la possibilità di lasciarsi andare e unirsi completamente, anima e corpo, con la moglie.
Il vino ha prodotto in lui anche un altro effetto: una seppur timida recrudescenza della sua coscienza, che ora prende atto del sangue innocente da lui versato fino a quel momento.
Peccato che, al risveglio, sia più o meno tornato ad essere il re cinico e crudele di sempre.
Ora, per capire i sentimenti di Adara, forse sarebbe necessario vederla nuovamente interagire con Narsas.
Intanto, la regina del nord ha deciso di accompagnare il marito nella città che lui stesso ha distrutto insieme a tutti i suoi cittadini diverse vicende fa. Per tanto, immagino che il bell'arciere dovrà aspettare.
E pure io :)
A presto carissima.

Recensore Master
23/06/20, ore 17:51

Ciao carissima^^
In ogni capitolo riesci ad analizzare sempre nuovi aspetti sul complesso rapporto tra Anthos e Adara.
Il Crescente ha impedito ai due di unirsi fisicamente, ma le loro anime hanno trovato modo di incontrarsi, e il loro legame continua a rafforzarsi, nonostante l'imperturbabile orgoglio di Anthos.
L'incontro di Adara con Irkalla potrebbe essere qualcosa di decisivo, ma Anthos per un motivo ancora sconosciuto non vuole in alcun modo avere a che fare con gli dei. La sua teoria sul coinvolgimento di Adara nella Profezia è interessante, ma il reggente è il primo a non credere nella maledizione, dunque qual è il vero valore delle sue parole?
In ogni caso ora la priorità è trovare la vera Gemma del Cielo, il tempo ormai sta scadendo...e sono certa che qualcuno sia interessato ad ostacolare Anthos in questa impresa.
Come sempre la storia è sempre intrigante e i suoi misteri invogliano a proseguire con interesse.
Complimenti anche per questo capitolo, alla prossima! :)

Recensore Master
25/03/20, ore 08:06

Ciao carissima^^
Mi sa che Anthos si sta sciogliendo come la sua neve...
Ma è anche vero che qui tutto è complicato, dovrei segnarmi degli appunti, perché la faccenda sta evolvendo in modi vari e multiformi. Intanto abbiamo capito una cosa: nemmeno la magia di Anthos è in grado di far passare il mal di testa da doposbornia. Cioè, può accendere fuochi, farsi comparire i vestiti addosso (comodissimo), distruggere villaggi, ma il mal di testa rimane. O forse, dato che il nostro è un volpone, anche tenersi il mal di testa ha un senso? Forse vuole assaporare questa umanità vulnerabile, debole e bisognosa in cui la moglie lo sta lentamente, soavemente spingendo?
Questa volta hai scritto in modo particolarmente prezioso, con una prosa incantevole, dalla quale è stato impossibile staccarsi fino a che, purtroppamente (come dice chi sa bene l'itaGLiano), il capitolo non è finito...
Cme sempre, quindi, e anche più del solito, complimenti, perché questa storia è come la Cappella Sistina: un affresco immenso in cui ovunque guardi vedi qualche particolare importante, qualcosa che ti era sfuggito, qualche elemento che ti incanti a guardare (o in questo caso a leggere).