Recensioni per
Lettere dell'Oltretomba
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
30/01/21, ore 12:56

Perché tu fai queste cose, non me lo fai sapere e devo imbattermici per caso in una domenica mattina pigra a distanza di mesi?!
All’inizio ho pensato che si trattasse di una premessa dell’autore. Sono una lettrice distratta. Poi, spiazzata, sono tornata indietro di qualche riga e mi sono chiesta “editori di che”? Qualche riga più avanti ho iniziato a ridere come una matta. Per il team editoriale improbabile. Perché le loro voci sono chiaramente riconoscibili nel testo. Per la goliardia serissima e la pomposità spinta al ridicolo. Perché dai prova che il registro comico non è necessariamente umile. Rhada e Kanon mi lasciano indifferente, come sai. Come sai, a me la Viverna garba con la Signorina Pandora. Ma tu dici sempre che ti piacciono perché ti fanno ridere. Ed ora fanno ridere anche me ancora prima di entrare in scena.

Recensore Master
19/08/20, ore 23:28

Accidenti, sei stata una vera scoperta. Stile ricercato e raffinatissimo il tuo, ancora più pregevole perché te ne servi in maniera... impropria. Un romanzo epistolare e, giusto? Molto, molto interessante. Un lavoro che forse nasce x essere leggero ma nella sua leggerezza sembra davvero articolato e complesso. Sono sicura che questo prologo costituisca solo un minuscolo assaggio delle potenzialità e qualità dei capitoli successivi. X cui, innanzitutto complimenti. Poi, mi hai messo un grande curiosità sul seguito. Una cosa decisamente diversa dalle fiction classiche in Saint Seiya. X me che amo l'originalità è oro , specie se così ben fatta. Ancora complimenti. A presto

Recensore Master
12/08/20, ore 13:13

Dulcis in fundo e degno di nota, è il valore intrinseco dello sputtanamento di quei colleghi, compagni, fratelli di sangue e fratelli d’arme, di cui leggeremo in perpetuo e di cui i nostri successori – se mai ci sarà dato averne – studieranno le gesta; a costoro, i nostri successori ipotetici, doniamo la controparte autentica di qualunque cosa, un giorno, sarà mai la leggenda, consacrando così pure la portata epica ed eroica della nostra impresa.

E magari me l'avevi anche accennato, di star scrivendo una cosa del genere...
Qui la situazione peggiora; la mia , dico, non certo la tua, ché con questa prefazione mi hai mandato in brodo di giuggiole. Perché il registro è serio, di quella serietà necessaria e sufficiente che si deve usare per le cose leggere e importanti. Come lo sputtanamento, ça va sans dire.
Perché sì, i carteggi sono una cosa meravigliosa.
I carteggi ti fanno entrare a gamba tesa in un universo fatto di botta e risposta in cui ritroviamo - spesso - quelle risposte a delle domande che ci siamo posti o che aspettavano soltanto di gonfiarsi al punto giusto. Come il soufflé.

Recensore Master
24/07/20, ore 22:22

Tempo fa ti avevo recensito direttamente il capitolo 1 senza passare dal prologo, ma in effetti è giusto rendere onore anche a questa sequela di spiegazioni dal sapore formalissimo ma dal sottotesto assurdo. Sembra di assistere a un dialogo di Orgoglio e Pregiudizio quanto a formalità del discorso, eppure si sente che c'è una vena di comicità - a parte lo sputtanamento dei colleghi, dove al lettore viene davvero permesso di sbirciare dietro il sipario e togliersi il dubbio di quale sia lo spirito goliardico della storia.
Mi ha fatta ridere il pensiero di Valentine dell'Arpia che collabora solo sotto coercizione e di Aiolos di Sagittarius e la sua "prontezza a negare favori" in seno alla vita domestica, boh me li sono immaginati a discutere di cose tipo "a forza di riordinare rapporti mi è venuta fame, vai a prendere la pizza?" "prendetevela da soli". No, magari si intende qualcosa di più serio. Lol, prima o poi devo continuare a leggere questa storia e allora ripartirò dal capitolo 1 per recuperare per bene la trama, ricordo che la situazione era burocraticamente spinosa.
PS: tu studi giurisprudenza o qualcosa del genere? perché hai un lessico così accademico e "legalese" che non me lo spiegherei altrimenti...
(Recensione modificata il 24/07/2020 - 10:23 pm)

Recensore Master
16/07/20, ore 15:18

Ciao cara Sherry! :D
Eccomi qui finalmente per l’ABC delle recensioni! Scusami per il ritardo mostruoso, sono pessima, ma purtroppo gli impegni (e soprattutto gli imprevisti!) mi hanno rallentato tutti i programmi, però eccomi qui da te, con estremo piacere! :D
Da dove posso cominciare… ah ecco, WAO!
Davvero, WAO! **
Sono senza parole perché non mi aspettavo niente del genere quando ho aperto questa storia e a mano a mano che ho continuato ad addentrarmi nella sua lettura, mi sono ritrovata sempre più a bocca aperta! *^*
È stato come fare un tuffo nel mio passato universitario (ferita da poco rimarginata, grazie al cielo! xD), un ritorno ai miei libri di giurisprudenza, con la differenza che mentre nelle loro prefazioni i professoroni di turno auto elogiavano, in maniera del tutto gratuita, il proprio operato e il proprio contributo alla ricerca, questa volta sono praticamente morta dalle risate davanti alla rivelazione di intenti di quelle quattro teste bacate di Saga, Milo, Minos e Aiacos.
Non oso immaginare cosa tu e i nostri eroi abbiate in serbo per noi nei capitoli che seguiranno, ma già da adesso mi hai stesa, avevo le lacrime agli occhi e non posso che farti i complimenti per l’originalità dell’idea! Nelle note, ho letto che questa opera costituisce una sorta di pausa di leggerezza per te, rispetto ad altri lavori, ma lasciami dire che delineare un racconto comico in modo così ben strutturato, ben pensato, secondo me non è da tutti, non posso che farti i miei più sinceri complimenti!
A quanto pare, il fulcro di questa opera magnificente saranno le gloriose gesta di Rhadamanthys e Kanon che, diciamocelo, con il caratteraccio che si ritrovano (per dirlo in maniera carina ed elegante) meritano uno “sputtanamento” coi fiocchi, di quelli da tramandare di generazione in generazione, fino ai prossimi millenni. Ammetto che, uno dei motivi che mi hanno spinta ad intraprendere la lettura della storia è stata proprio la presenza di questa accoppiata bislacca ma dalle potenzialità pazzesche: stiamo parlando di due teste calde, due caratteri forti, appassionati e indomabili, dunque il loro accostamento non può che portare a dei risvolti comici incredibili… già me li immagino a darsele di santa ragione o ad abbaiarsi contro come due cani rabbiosi, per motivi a dir poco futili come chi ha finito la marmellata (?)
Onestamente, davanti alla prospettiva di vedere raccolti in un solo luogo i loro momenti migliori (o peggiori, immagino dipenda dalla persona a cui lo si chiede!) come si fa a non morire dalla curiosità di andare avanti con la lettura e magari, custodire con cura e gelosia questo gioiellino nemmeno fosse un manoscritto biblico, per tramandarlo alle nuove generazioni?
Tutti meritano di conoscere quei due testoni di Kanon e Rhada, soprattutto in questa versione inedita! Sfido chiunque ad affermare il contrario! xD
Protagonista assoluto della prefazione però, rimane il tuo stile che, lasciamelo dire, mi ha fatto impallidire! Mi inchino davvero! *^*
La finalità goliardica del testo viene praticamente illuminata dalla pomposità dello stile, facendo sì che l’esagerata grandiosità e importanza della raccolta, millantata dagli autori, diventi parte integrante della comicità stessa dell’opera. Eppure, nonostante dietro questa scelta stilistica, abbiamo detto, si nasconda un intento differente, di certo più leggero, la ricercatezza dei vocaboli, le espressioni altisonanti, ma soprattutto precise, studiate che hai utilizzato, catturano e arricchiscono la lettura, ci portano indietro nel tempo alle grandi opere di archiviazione del passato, e non possono che essere elogiati.
Insomma, il lavoro e l’attenzione per i dettagli sono evidenti, ancor più se si pensa che questa dovrebbe essere un’opera scritta così, per puro diletto dell’autore!
Non vedo l’ora di conoscere i favolosi reperti raccolti dai quattro cavalieri ed il loro contenuto! So già che mi sbellicherò dalle risate!
Sono molto contenta di aver scoperto questa perla, complimenti davvero!
A presto, Violet :D

Recensore Master
30/04/20, ore 13:07

Ciao Sherry!
Mi sono divertita. Avendo letto, nel periglioso tempo in cui ero studentessa universitaria, similari versioni critiche (anche se meno ironiche, ahimè) ho apprezzato grandemente il tuo intento di creare un testo aulico, forbito e zeppo di tecnicismi giuridici e strettamente legati al mondo della filologia e della critica letteraria, nonché termini desueti (etterni in luogo di eterni, se non erro calco dantesco) per i tre giudici infernali. È verosimile del genere e il lettore cade subito nel mondo che crei, immergendosi in una serie di subordinate tipiche del linguaggio giuridico che caratterizzano gli editori in calce al testo – non potevano che parlare così e il modo in cui hai reso la loro voce è perfetto.

A mano a mano che la prefazione si avvia verso la fine spunta il lato comico e goliardico che ho adorato. Si disvela al lettore lentamente, ma quando arriva è una bordata d’ironia pungente. Ho apprezzato come l’hai montato nel testo. È tutto serissimo fino al pezzo dello sputtanamento. È quella la parola che segna il cambio di intenti, ma non di tono, e che svela come il carteggio voglia ripristinare una verità possibile anche grazie alle reticenze, alle malefatte e ai comportamenti fieri ma non sempre esemplari dei cavalieri. È divertentissimo il ringraziamento di Shaka, su cui i giudici esprimono dubbi leciti, spassoso Aiolos.

La contrapposizione tra serietà, formalità, tecnicismi e sana voglia di levarsi ben più di un sassolino dalla scarpa si lega molto bene a quello che è il mondo dei Cavalieri: dei combattenti che hanno un sistema di valori e un codice morale cui fanno riferimento, ma che non disdegnano momenti più goliardici e amicali. Non so cosa aspettarmi dai prossimi capitoli: posso dirti però che ho trovato questo prologo molto brillante e ben scritto e che mi hai messo molta curiosità. Non è l’unico carteggio che ho letto, ma è un genere che mi piace molto ritrovare sia in forma cartacea che nelle versioni digitali come questa. Insomma, ti faccio una valanga di complimenti **.
Un saluto,
Shilyss :)

Recensore Master
29/04/20, ore 00:09

Carissima Sherry,
è la prima volta che ti leggo, ti avevo preannunciato che sarei atterrata dritta dritta nel fandom di GW ma, aprendo questa prefazione, io sono rimasta folgorata da quello che ho letto. Innanzitutto dal tuo stile, ricercato e attento, che si sposa perfettamente con i toni canzonatori e ironici che hai voluto dare a questo inizio, motivo per il quale io sono qui, in totale estasi.
Poi, il fatto che si parli di Rhadamanthys e Kanon ha decisamente semplificato le cose ♥
Due magneti che, per la loro caparbia cocciutaggine, sembrerebbe quasi impossibile vederli attratti dal magnetismo. Due poli uguali, fatti della stessa pasta. Ci sono talmente tante possibilità di questi due, rappresentati insieme, che mi chiedo dove i nostri Saga, Milo, Aiacos e Minos si spingeranno, nei prossimi capitoli, perché questa originalissima prefazione ha due grossi punti di forza: l'uso del linguaggio che sembra quasi forzatamente troppo aulico (una sorta di presa in giro delle più famose opere che ospitano prefazioni così imponenti?) e l'ironia che si legge tra le righe, ben conoscendo poi i nostri quattro buontemponi preferiti.
Quello che ci lascia la lettura non è solo la piacevolissima sensazione di aver appena letto qualcosa di scritto bene, curato e bilanciato, ma anche di avere davanti pagine ruvide di un libro da sfogliare e divorare; come se lo avessimo trovato in una cantina logora e abbandonata, e che aspettava di essere aperto dopo milioni di anni. Ho amato l'imponenza e, allo stesso tempo, la leggerezza che mi hai trasmesso. Sono curiosa di proseguire, la tua originalissima idea mi ha conquistata e, per quanto io sia molto curiosa di avventurarmi anche in GW, magari senza fretta ci passo un'altra volta ♥ Sempre se a te va bene ♥
Un abbraccio, è stato un piacere. Sei stata la mia favola della buonanotte.
Miry

Recensore Master
27/04/20, ore 20:25

Se tutto è scritto, tutto può essere letto, anche i documenti più ostici e irraggiungibili. Non vi è nulla che non sia alla portata dei nostri occhi, basta saper guardare nel posto giusto. Ma quando la noia ci ferma la mano e gli occhi, tenendoci incollati alle nostre poltrone e impedendoci così di accedere a fonti di conoscenza che non potrebbero che accrescere il nostro sapere e innalzare alle stelle le nostre menti, ecco - quasi sempre - sopraggiungere in nostro soccorso il filologo.

Costui, con un lavoro da certosino, insensibile alla polvere degli archivi e alla fragilità di vecchie scartoffie ormai destinate a sfaldarsi in mille pezzi differenti, si destreggia al nostro posto tra frasi smozzicate, frammenti di tempi andati, ricordi lontani di epoche passate, interpretando, cucendo e ricostruendo, per restituire a noi pigri ma desiderosi di sapere il vero volto della Storia, ciò che accadde nel passato e che, tramite l’immortalità delle parole, sopravvive nel presente per approdare nel futuro, futuro a cui, grazie proprio al nostro filologo, tutto giungerà intatto come la prima volta.

Tutto, sotto il suo sguardo bonario e tramite la forza della sua penna irrequieta che svolazza sul foglio di carta tracciando segni rapidi e potenti, riprende lentamente forma: vite, morti, amori, dolori, piaceri, odi, passioni, pace, guerra e tutto ciò che uomini e dèi portarono con sé fin dall’alba dei tempi. Ricordi, ricordi di un tempo che fu e che ancora vivono, impressi nelle parole chi venne prima di noi.

Del resto, che cosa saremmo noi, senza testimonianze del passato? Polvere, niente altro che polvere. Se esistiamo, è soltanto perché la Storia segna il passo, insegnandoci ciò che accadde e ponendo così le basi per ciò che accadrà. Dipende tutto da noi e da nessun altro, eppure è tutto lì, già visto, già accaduto, già scritto, libero per essere interpretato. Guardiamo al passato, capiamo il presente e plasmiamo il migliore dei futuri. Ma come faremmo, senza la Storia?

Siano i fatti del passato a guidarci, e non culliamoci nell’illusione che il tutto sia soltanto una lunga freccia lanciata da un punto all’altro, una retta che mai si ferma, che mai torna indietro. Tutto ruota su se stesso, non soltanto il globo terracqueo su cui ci è data facoltà di muovere i nostri passi, ma anche noi stessi, che siamo i componenti della Storia; e, di conseguenza, ogni azione è ripetuta, ogni avvenimento è già accaduto, e sta alla nostra intelligenza fare sì che quel cerchio eterno e inarrestabile sia migliore a ogni nuovo passaggio.

Certo è che, quando le parole scritte appartengono a un archivio di tale portata, non è certo un semplice e normale filologo colui che possa aiutarci nell’impresa della comprensione o della lettura. In quel momento siamo soli e, voglia o meno, dobbiamo arrangiarci completamente nella lettura e nella sua interpretazione. Limitiamoci dunque ad accontentarci di leggere e, se poi si potrà capire, allora si capirà, altrimenti ci si limiterà a constatare di avere letto, ché leggere non fa mai male. E potersi perdere in un epistolario proveniente direttamente dal mondo dell’aldilà non è esperienza che possa essere definita quotidiana, anzi è più facile che una tale testimonianza possa essere considerata molto più unica che rara. Un’esperienza, quindi, di cui tutti dovremmo approfittare, non potendo sapere quando e se sarà possibile ripeterla.


P.S.

Scusa per la recensione delirante, ma quando ho letto la prefazione degli editori rivolta ai lettori non ho saputo resistere dal lasciarvi un “commento” a tema.

Ma, che dire in verità? Pare davvero di avere tra le mani uno di quei tomi di dimensioni gigantesche in cui sono racchiuse le più disparate esperienze di vita che un uomo - o più d’uno, come in questo caso, sempre che di uomini si possa parlare - lascia come testimonianze di sé attraverso lettere, biglietti e qualsiasi altro tipo di scrittura. Ed è proprio la tipica prefazione condita da paroloni roboanti con cui, a un certo punto, ci si trova a tale segno disorientati da rischiare di perdere il filo del discorso, quelle parti introduttive con cui editori e curatori cercano - per qualche loro stravagante e misteriosa ragione - di disorientare il lettore, quasi volessero fare sfoggio di una loro conoscenza sconfinata nei riguardi dell’intero scibile umano a scapito della bassa istruzione del malcapitato di turno, costretto a soccombere alla lettura prima ancora di iniziare a confrontarsi con l’autore vero e proprio.
È stata una lettura inaspettata e tutto sommato piacevole, perché l’ho accolta come una sorta di parodia, appunto, di quelle interminabili introduzioni a cui, il più delle volte, si è costretti a rinunciare per non perdere del tutto il piacere della lettura.

Comunque è scritto tutto benissimo, con una perfetta e direi anche piuttosto rara padronanza della grammatica, e mi è piaciuto moltissimo trovarmi a faccia a faccia con una fanfiction così differente da tutte le altre in cui mi sia mai capitato di imbattermi fino ad oggi, che si presenta proprio come un libro stampato e consultabile soltanto in una qualche biblioteca silenziosa e lontana. Hai messo in campo qualcosa di davvero originale e sorprendente, costruendo il tutto in maniera così perfetta che sembra veramente di avere di fronte a sé l’estratto di un libro che sarebbe più probabile trovare tra le mani di un docente che non su questo sito: insomma, c’è sempre qualche perla nascosta nei meandri di queste pagine elettroniche, perle che si nascondono ma che, di quando in quando, riemergono alla luce - e in questo periodo di forzata inattività sto avendo la fortuna di riscoprire davvero molti gioiellini.

E, per questo, non ti posso che fare i complimenti, dispiacendomi soltanto di non aver potuto rilevare tutti i diversi riferimenti e dettagli - qualcuno, in verità, anche se in minima parte, l’ho colto - che di certo hai inserito e che io, per ignoranza della serie, non ho potuto in nessuna maniera cogliere.

Un saluto!

Recensore Master
21/04/20, ore 12:43

Ciao!
L'accoppiata Rhada-Kanon si è attirata le mie simpatie non appena ho avuto contezza della sua esistenza, poiché riguarda due personaggi che, all'apparenza, non possono fare niente di diverso dallo scontrarsi – due maschi "alfa", per intenderci. 
Sottile e infido l'uno, solido e inflessibile l'altro; Odisseo il pellegrino e Radamante il giudice. Come non provare interesse per l'accostamento di soggetti simili? 
Ho apprezzato questa "prefazione", che tanto ricorda il famoso espediente di cui si sono serviti molti celebri autori del passato.
Anzitutto, trovo che il linguaggio utilizzato si adatti perfettamente al ruolo degli scriventi, specialmente per ciò che concerne Aiacos e Minos: lo stile forbito e solenne, infatti, ben ricalca quello usualmente adottato dal giurista – il quale stile, benché venga spesso tacciato di vane ridondanza e ampollosità, a mio avviso è forse il solo capace di rendere piena giustizia alla ricchezza della nostra lingua. 
Ciò detto, è dunque estremamente ironico ricondurre tanta formalità allo scopo per cui essa è impiegata – ossia, introdurre una raccolta di lettere che certamente "sputtaneranno" i loro autori agli occhi dei posteri. 
Mi sono immaginata il ghigno sadico di Saga, Milo, Aiacos e Minos all'atto di sottoscrivere il documento, e le grasse risate che si saranno fatti nel leggere e selezionare le parti da includere nell'"opera" finale; anche il fatto di citare vari esponenti dell'uno e dell'altro schieramento, nonché le rispettive divinità, è stata una trovata brillante. 
Un'introduzione in grado di accattivare e di divertire – con sapiente eleganza. 
Seguirò gli sviluppi con vivo piacere!
A presto, 
Irene 

Recensore Veterano
31/03/20, ore 23:39

Sono tornata qui dopo eoni, con la vaghissima intenzione di farmi coraggio e togliere un po' di polvere da qualche vecchia storia, ma senza la speranza di ritrovare, anche solo da spettatrice, il fandom di "una volta".
Non puoi immaginare il gradito rigurgito di Nostalgia - ed il guizzo di gioia in petto- nel trovare il tuo nome come garanzia sotto a questo nuovo lavoro.
Sono felice di essere ripassata, grazie per essere ancora qui e perdona la frettolosita di questo messaggio.