Ciao cara!
Finalmente riesco a passare qui da te per leggere e recensire questo secondo capitolo.
Dopo la “particolare” corrispondenza tramite gufo che Dolores e Alastor hanno avuto nel capitolo precedente, non vedevo davvero l’ora di vedere come sarebbe andato il loro primo incontro.
E infatti è proprio da qui che inizia questa secondo capitolo, da loro due che si incontrano davanti ai Tre Manici di Scopa.
Mentre la Umbridge lo riconosce immediatamente, lui nota una “cosuccia rosa” (il termine “cosuccia” mi ha fatto sputare un polmone per quanto ho riso), ma non immaginava proprio si trattasse di lei. Tanto che, quando lei si avvicina, senza giri le parole, ammette che credeva fosse molto più brutta e che invece era quasi carina.
Diciamo che ha un po’ il tatto di un elefante in una cristalleria, ma dimostra che comunque, sotto sotto, c’è una buona base sulla quale si può lavorare.
Fortunatamente l’alcol è sempre un ottimo amico durante i primi appuntamenti, soprattutto quando l’imbarazzo è tanto, e basta qualche bicchierino per per sciogliere la situazione, tanto che alla Umbridge fuggono anche qualche parolaccia.
Oddio, conoscendomi, penso che anch’io avrei preferito parlare di più di torture che di gatti e del lavoro svolto al Ministero, almeno c’è un po’ più di azione che di certo non può darti un lavoro dietro alla scrivania. E dalle torture subite da Alastor, passano a parlare delle maledizioni senza perdono, al fatto che sono favorevoli e su quali categorie di persone la utilizzerebbero. Mi piace tanto vedere come tu possa aver trasportato una conversazione di attualità che chiunque di noi farebbe all’interno del mondo magico: come ad esempio può essere normale per noi chiacchierare su temi di attualità, che si possono condividere o meno, per loro è la stessa cosa con un tema delicato come le maledizioni senza perdono.
Quando ho letto che l’ha chiamata “bamboluccia”, ho sputato l’ultimo polmone che mi era rimasto ahahah è troppo carino come termine e sono felice che lei non ha nulla da protestare per questo.
Oddio, non sai quanto avrei pagato per vederli ballare insieme. Sì, da una parte Alastor è molto limitato dai movimenti per via della gamba di legno, ma non penso che prima fosse stato un grande ballerino. Infatti alla fine si limitano semplicemente a ondeggiare sul posto e tenersi strette le mani.
Anche se l’appuntamento finisce con un semplice saluto e nessun bacio, credo che sia stato piuttosto positivo, tanto che Alastor finisce per insultare mentalmente Arthur Weasley e a costatare che ormai è completamente fregato.
E’ proprio quest’ultimo a svegliarlo la mattina dopo per sapere com’è andato l’appuntamento e lui non può fare a meno di ammettere che, nonostante i suoi difetti, le piace davvero tanto.
Infatti, decide di scriverle un altra lettera per dirle che potrebbero rivedersi. Anche qui, le parole scelte non sono proprio da gentiluomo inglese che ha studiato a Oxford, ma avrebbe potuto fare di peggio.
Le ultime righe sono dedicate ai Weasley. Infatti Arthur e Molly conoscono già Dolores, o meglio Dolly il rospo, e sembra che questa abbia reso i loro anni a Hogwarts un vero inferno.
Forse è vero che a Alastor piace perché un mostro, ma, in fondo, “l’amore è cieco”, no?
Da segnalare la presenza di Ginny e Ron seduti sui loro seggioloni. Riesco quasi a immaginarmeli questi due cucciolotti rossi che guardano con gli occhi a palla i loro genitori.
Ho veramente adorato questo capitolo e l’ho trovato davvero spassosissimo.
Mi è piaciuto molto il loro primo appuntamento perché è stato semplice ed ha dato a tutti e due l’occasione di conoscersi. Ora non ci resta che vedere che cosa risponderà Dolores e se si vedranno una seconda volta.
Ho quasi paura nel leggere che l’angst è dietro l’angolo, soprattutto perché ho timore che il cuore di Alastor si spezzi in mille pezzi.
Alla prossima mia cara!
Un abbraccio virtuale,
Jodie
PS: Salutami l’Abruzzo che inizio a sentirne la mancanza. |