Recensioni per
Hem hem
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/02/21, ore 12:16
Cap. 1:

[Recensione premio per il contest "Di prompt stilistici e figure retoriche" - 2/3]

Sono sempre stata molto curiosa di sperimentare la lettura di qualche Soulmate!AU, visto che secondo me questo genere di storie ha molto potenziale, nonostante il rischio di cadere nella banalità sia sempre dietro l'angolo. Tu, al contrario, sei tutt'altro che banale: sei riuscita a farmi apprezzare una coppia che io da sola forse non avrei mai considerato, perché non sono brava a compiere quello sforzo di immaginazione che trasforma un crack pairing da qualcosa di semplicemente insolito a qualcosa di straordinariamente originale. Per questo devo ringraziarti: lasciarti queste recensioni premio mi ha permesso di allargare i miei orizzonti, ma il merito è soprattutto tuo che sei riuscita a rendere perfettamente credibile anche ai miei occhi un abbinamento di personaggi meno facile da immaginare.
La tipologia di universo mi piace moltissimo, è il classico mondo di Harry Potter in cui è presente un elemento "alternativo": tutti hanno incisa sulla pelle la prima frase che la propria anima gemella dirà loro. È una trovata che ho adorato e che mi sembra anche incastrata alla perfezione nel mondo di HP a cui siamo abituati, potrebbe benissimo essere una legge magica simile alla Traccia, per intenderci. Mi è piaciuto molto il senso di circolarità e di chiusura che mi ha dato conoscere sin dall'inizio le parole sulle braccia di entrambi per poi scoprire a poco a poco il contesto in cui sono state pronunciate, questo denota una certa capacità di "progettazione" del testo che non è affatto scontata.
Il tuo stile è impeccabile come sempre, personale, pulito, efficace. È un piacere leggerti ogni volta, inizio a sospettare che potresti scrivere la lista della spesa e io mi appassionerei comunque.
Bravissima!
Futeki

Recensore Master
26/05/20, ore 20:51
Cap. 1:

Ciao, carissima!
Avevo adocchiato questa storia da un po', come ti avevo già detto, e finalmente sono riuscita a passare a leggerla. E sono davvero felice di averlo fatto, perché ha in pieno rispettato le mie aspettative, e, anzi, le ha superate. Inutile ormai che io ti ripeta quanto ami questi due insieme e quanto adori il fatto che tu riesca a mantenerli IC nonostante siano calati in situazioni del tutto inusuali per loro. Insomma, sono la fan numero uno di questa tua coppia, ecco.
Premetto che non sono una grande amante delle soulmate!AU, principalmente perché non mi piace quest'idea del doversi innamorare perché si è predestinati, come se si trattasse di una condanna anziché di libero arbitrio, però la tua storia mi è piaciuta molto perché questo senso di ineluttabilità non si è sentito, anzi. Dolores e Alastor si sono comunque scelti, ma procediamo con ordine.
Innanzitutto, mi è piaciuto moltissimo l'ambientazione, con questo dettaglio che le persone abbiano tatuata sul braccio la prima frase che l'anima gemella rivolgerà loro; è un concetto molto interessante, che ho adorato. E ovviamente ho riso tantissimo quando ho letto che Alastor aveva tatuato "hem hem" sul braccio. Invece, sono stata molto incuriosita dalla frase che aveva lui, quel "meriti di meglio": una frase che di certo non si associa alla prima che si dice una persona. Per asserire una cosa del genere, qualcuno bisogna conoscerlo, e per conoscerlo inevitabilmente bisogna interagirci, quindi ero davvero molto curiosa di vedere come avresti sviluppato il tutto.
Mi è piaciuto moltissimo che tu abbia deciso di non focalizzarti su un unico punto di vista, ma che ci abbia mostrato alternativamente quello di Dolores e quello di Alastor, dandoci la visione delle cose di entrambi e il modo in cui vivono l'approccio con la loro anima gemella: consapevolmente Alastor, e inconsapevolmente Dolores. Ammetto che ho provato molta pena per lei, qui, che ha vissuto una vita di derisione ed emarginazione, che ha dovuto sentirsi sempre mediocre, messa da parte, mai abbastanza e che sente come ironica quella frase tatuata sul braccio, perché crede che nessuno gliela rivolgerà mai. In questo, emerge tutta la sua sofferenza per una condizione ingiusta, che nel corso della sua vita tenterà poi di cambiare, cambiando se stessa e diventato un mostro, una donna orribile (anche se poi qui di fatto non accade).
Inizialmente, tutto lascia intendere che questi due non troveranno mai un punto d'incontro, perché Alastor riconosce in Dolores la sua anima gemella, ma lo tiene per sé, non dice una parola e fugge perché conta solo la carriera per lui, il suo desiderio di diventare auror e niente può distrarlo dal suo obiettivo. D'altro canto, Dolores continua la sua esistenza convinta che non incontrerà mai la sua anima gemella e si dedica ad altro, si dedica a riscattarsi, o quantomeno a provarci. Ma Dolly è ormai diventata un tarlo nella mente di Alastor, qualcosa d'invisibile eppure persistente, che corrode, insinuandosi sempre più in profondità, silenziosamente, per riemergere nel momento più inaspettato eppure più importante: quello della malattia, della sofferenza, della privazione. È in convalescenza che Alastor pensa a Dolores e ci pensa così intensamente da inventarsi un lavoro pur di andarla a cercare, perché lei non ha mai davvero abbandonato la sua mente, non se n'è mai andata. Ho trovato divertentissimo il fatto che lui si sia finto muto pur di non emettere un suono, pur di fare in modo che lei non capisse che lui fosse la sua anima gemella. Eppure, indubbiamente i due lo sono e lo sono nel rapporto che instaurano nonostante tutto, nella piacevole compagnia che si tengono, seppur Dolores parli da sola e lui le scriva risposte raramente (ed è interessante la differenza tra lo scrivere e il dire a voce. Quelle tatuate sono le prime parole che l'anima gemella dirà, non che rivolgerà all'altra persona in generale, per esempio scrivendole. Ed è anche verosimile, quindi, quello che dice Alastor, ovvero che i muti non abbiano anime gemelle). Alastor sa leggere Dolores come un libro aperto perché loro due si appartengono, anche se lei non lo sa e lui rifiuta di crederci.
Ed è bellissimo il momento in cui Alastor vede Dolores piangere e si lascia sfuggire quelle parole che lo designano come anima gemella. La reazione di Dolores mi ha stupita, eppure va compresa: se sente ferita, tradita, presa in giro per tanti motivi, ed è spaventata perché ha trovato ciò che credeva di non poter trovare mai. Ha allontanato Alastor perché ne è stata colta di sorpresa, spaventata. Non era pronta a qualcosa di bello, a quelle parole che ha voluto sentirsi rivolgere per tutta la vita e che non credeva avrebbe udito mai se non da se stessa. Disperavo in una conclusione positiva per questa vicenda, invece mi hai sorpresa con un finale intenso e dolcissimo, dove Dolores corre da Alastor, un Alastor che ha rischiato di nuovo la vita e che ha la capacità di ferire tutte le Dolores che Dolores è stata e tutte quelle che saranno. Un'immagine potente e meravigliosa, che denota quanto lei sia in comunione con lui, quanto ci tenga, quanto le sia indispensabile pur senza volerlo e senza rendersene conto. Il loro confronto è breve, conciso, diretto, come IC richiede, eppure intenso e pieno di sentimento, pieno di quell'amore brutto, che non sapranno mai dichiararsi apertamente, ma che c'è ed è immenso. Si sono conosciuti, si sono volontariamente avvicinati. Non si sono visti e innamorati immediatamente, ma si sono studiati, si sono piaciuti pian piano, si sono scoperti con lentezza e si sono saputi apprezzare. Hanno dovuto elaborare e metabolizzare e solo dopo si sono innamorati. Sono anime gemelle, ma si sono scelti comunque, e questo è un concetto davvero bellissimo.
Carissima, come sempre non posso che farti tantissimi complimenti per questa piccola perla che ho divorato con immenso piacere. Leggerti è sempre una garanzia e leggere di questi due è sempre meraviglioso.
A presto :)

Recensore Junior
17/05/20, ore 18:29
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "Tarocchi Narranti" di _Vintage_ [2/2]

Questa storia è volata dritta tra le preferite. E' molto più che eccezionale, è qualcosa che farò molta fatica a spiegare a parola - ci proverò comunque, spero di riuscirci.
Tutto è iniziato da un titolo insolito, questo Hem Hem che mi ha fatto subito incuriosire e catapultare all'interno di una storia davvero fuori dal comune. Un mondo in cui le persone hanno tatuata sulla pelle la prima cosa che dirà loro l'anima gemella, un monito ineluttabile e dal quale non possono fuggire.
Premetto questo: la tua capacità di delineare personaggi e di renderli perfettamente IC sappi che è davvero spaventosa. In alcuni punti sembra quasi che siano davvero i personaggi descritti dalla Rowling, e di questo non smetterò mai di congratularmi perché la tua delineazione introspettiva è un qualcosa di magico davvero.
Ho amato tantisssimo entrambi i protagonisti, ma questa volta il mio cuore pende un po' di più verso Dolores: l'ho sempre trovata un personaggio molto affascinante, e in questa storia il suo fascino si accentua soprattutto in alcune scene che mi hanno davvero lasciata piacevolmente ammutolita.
"A un certo punto il senso di inadeguatezza comincia a essere troppo forte per potersi aggrappare alla magra speranza che le offre quella scritta." Questa frase, se fosse stata scritta su un libro, l'avrei sottolineata settanta volte, senza stancarmi affatto di rileggerla. Dolores viene bullizzata, nel senso più spietato del termine, persino il suo soprannome è un'orrenda caricatura; ci soffre, sta male, pensa e ripensa a quelle parole nonostante non voglia osservarle sul suo avambraccio, e più di tutto questo lei sopporta, mostrandosi una personalità forte e decisa nonostante quella fragilità latente che si porta dietro per tutta la storia.
Alastor, dal canto suo, affronta la vicenda quasi come fosse un peso, una scocciatura: di fronte alla consapevolezza che Dolores sia la propria anima gemella, non si scompone affatto, bensì gli viene da ghignare, forse per il paradosso della situazione o forse più semplicemente perché non si aspettava che fosse proprio lei.
E come se non bastasse, sebbene entrambi abbiano preferito consacrarsi alle proprie carriere piuttosto che inseguire sciocche romantiche chimere, si ritrovano a lavorare insieme. Ho apprezzato tantissimo che sia stato Alastor a volerla incontrare, quasi a conferma di ciò che per tanti anni aveva pensato di lei. E si ritrovano entrambi a pensare che il tempo passato insieme non sia poi così male. Il racconto, anche in questa parte, è permeato di ciò che Alastor percepisce come senso di pietà, corrispondendo in parte quelli che sono i sentimenti che il lettore prova per Dolores: è una donna in carriera che ha rinunciato all'amore e alla sua ricerca, per certi versi suscita una tenera pena che porta il lettore a crogiolarsi nella sua situazione e a simpatizzare per lei.
La scena di Alastor che le dice: "Meriti di meglio", onestamente, l'ho davvero amata con tutta me stessa. D'altronde, non ci si poteva certo aspettare un ritorno di fiamma da 'sti due matti, e difatti hai descritto questa scena alla perfezione. Dolores è distrutta dall'improvvisa rivelazione, ed invece d'emozionarsi per aver finalmente raggiunto ciò che aveva sperato di trovare da tutta una vita, la sua rezione risulta perfettamente in linea con il suo personaggio: appare quasi delusa della cosa, forse perché non si capacita che quella persona possa davvero essere la persona a cui sottaciutamente aveva pensato per tutti quegli anni.
Persino il loro rincontro l'ho trovato dolcissimo e molto pertinente ai due personaggi. Sono morta quando Alastor dice “Non fraintendermi: non sei per niente bella… ma è bello vederti”. Ma tu sei un genio davvero! Frase più perfetta per il nostro orbo non potevi trovarla! E' superba, sembra davvero poter uscire dalla bocca di Alastor! 
Per non parlare della gioia che Dolores prova in quel momento, per la sopresa di poter pensare che per qualcuno la sua presenza possa essere davvero qualcosa di importante. Hai descritto emozioni, sensazioni, persino gli assurdi preconcetti con una vividezza di significato davvero sublime, sei stata magnifica!
Questa storia l'ho amata dall'inizio alla fine, sorprendendomi della sua incredibile semplicità, pregna d'emozioni che non è facile trasmettere in una singola one-shot.
Bene, dopo averti ammorbata con tutti questi miei svarioni, ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti!

Ever / Vintage
 

Recensore Veterano
16/05/20, ore 22:54
Cap. 1:

TERZA CLASSIFICATA A PARI MERITO
GiuniaPalma, "Hem hem"
Con 41/45


Grammatica, lessico e stile:

> “(…)“questa cazzo di scritta" borbotta (…)”/“(…) “Voglio essere riammesso in dipartimento" si ritrova (…)”-> manca una virgola prima delle virgolette di chiusura del dialogo e così in tutta la storia. Ovvero: “(…) Non avrei più avuto questa cazzo di scritta,” borbotta (…)”.

> “In realtà, quello che ha in mente è avere una scusa per inventarselo un lavoro.” -> Manca una virgola dopo “inventarselo”; altrimenti avresti potuto scrivere “per inventarsi”. Anche qui “quella conversazione per quanto strana non sembra sbagliata”, avrei messo “per quanto strana” come inciso, tra due virgole.
> “anche se la conosce da poco, ha imparato bene a riconoscere quando mente” -> la ripetizione appesantisce un po’ la narrazione.
> “provare pena per lei,” -> errore di distrazione, due spazi anziché uno.
> "Una tra le cose più schiettamente brutta” -> errore di distrazione, hai scritto al singolare anziché al plurale.

3 / 5



Uso della citazione/tempo/prompt:

Partiamo dalle parole che hai tatuato sul povero Alastor, “hem hem”… È assolutamente geniale e molto divertente; non avevo mai pensato a questa possibilità, ma in effetti la sua non è una vera tosse, perciò ci sta.
A parte questa scelta, che davvero ho trovato fantastica, mi piace che la storia inizi proprio con un riferimento sia all’AU che al marchio vero e proprio. Il lettore è subito trascinato dentro all’universo delle anime gemelle ed è bello come mostri le varie possibilità di tatuaggi più comuni, sottolineando così la particolarità di questo “hem hem”. Non solo, subito dopo le considerazioni di Alastor ecco che passiamo al POV di Dolores, dove si vede anche la citazione da te scelta, “meriti di meglio”. Interessante e ben costruito, a mio parere, il contrasto tra il concetto espresso e la presa in giro che ci vede dentro, il modo in cui tutta la vita ha sperato di sentirsi dire quelle parole e il perché. Bellissimo che i genitori non siano anime gemelle, aumenta la compassione che in questa storia mi forzi a provare per Dolores — chi l’avrebbe mai detto. Non solo, se già lì ero dispiaciuta, alle frasi dopo mi hai piegata in due, quando accosti ogni atto di bullismo o violenza psicologica a quella rassicurazione, “meriti di meglio”. Tristissimo.
L’incontro è altrettanto deprimente — in senso buono ahah. Alastor sa chi è perché è presa in giro così tanto da rendere la sua impopolarità conosciuta. Tanto più che la chiama “Dolly il rospo”. Mi è dispiaciuto vedere Alastor andarsene in silenzio, anche perché la descrive come una faccia brutta e antipatica, e quel “meriteresti di meglio” che si dice è davvero d’impatto. Ben fatto! Avrei preso a badilate Moody, ma ben fatto! Che poi la scena dopo inizi con “sono passati anni” non fa che aumentare la compassione verso Dolores, rimasta ignara così a lungo di aver già incontrato la sua anima gemella.
Ottimo build-up, quindi, perché crei aspettativa verso il momento in cui lui si “degnerà”, passami il termine, di aprire bocca davanti a Dolores — quando poi si dichiara muto nella pergamena, l’aspettativa e la tensione a essa collegata sono a mille. Che questo avvenga dopo aver sentito metà dello scambio tra anime gemelle, quando di solito è presente prima che si incontrino, rende la storia ancora più originale.
Ho apprezzato molto, nonostante il nervosismo che ho provato in tutta la situazione “sono muto”, che i due personaggi si conoscano in modo genuino. O meglio, che almeno uno dei due apprezzi l’altro prima ancora di sapere che sono anime gemelle, soprattutto visto il “sono pur sempre le migliori conversazioni che abbia mai avuto – anzi forse le prime concrete”. Certo, ogni volta che penso qualcosa di simile poi tu lo ribalti con qualche comportamento deprimente o da carogna, perciò l’aspettativa cresce ancora e sembra non avere mai sollievo, ma… Ma niente, rendi il lettore disperato per la risposta di Alastor. E quando finalmente arriva, sottolineando “finalmente”, lei… LEI LO MANDA VIA! Non so neanche come reagire, mi sono dovuta alzare e prendermi una pausa perché aaaah.
Eloquente, no?

10 / 10



Trama:

All’inizio vediamo la vicenda dal punto di vista di Alastor, che è burbero persino nei pensieri — “perché è questo ciò che le persone normali fanno” ecc… tutto il paragrafo mi ha fatta sorridere. A dir la verità ci sono stati molti più momenti che mi hanno strappato il sorriso, già dalla prima frase, e quest’uso dell’umorismo alleggerisce molto la storia. La rende facile da leggere, scorre liscia, anche grazie a uno stile semplice e piacevole.
Il cambio di POV è una scelta interessante; di solito non ne vado matta, perché preferisco o un narratore esterno onnisciente, o un solo POV, o al massimo un unico cambio verso la metà. Tu passi da uno all’altro eppure, per qualche ragione, non l’ho trovato né pesante, né esagerato. Anzi, mi è piaciuto.
Così come all’inizio si vede la reazione di Alastor al tatuaggio, ci mostri anche quella di Dolores… Che mi ha davvero colpita. Il bullismo a scuola da studenti e insegnanti, il rapporto con i genitori, e infine quel “la incontrerà quando avrà sessant’anni” forniscono un quadro completo della vita del personaggio, senza per questo appesantire la narrazione. Abbastanza triste il fatto che Alastor, nel sentire le sue parole, non risponda… Okay, Dolores non sente le sue a sessant’anni, ma neanche a quattordici come avrebbe potuto. Chissà, la vita a Hogwarts sarebbe potuta essere più semplice.
La storia a questo punto salta di anni, il che permette al lettore di focalizzarsi sui momenti più importanti della vita dei personaggi, che si capisce non si sono più incontrati. Non solo, Alastor non guarda spesso nemmeno la scritta, aumentando questo tema del rifiuto. La transazione che porta all’ospedale scivola liscia, per nulla forzata, ed ecco che Alastor ha perso la gamba; io stessa ho scritto una fanfiction al riguardo, poco tempo fa, quindi è stato molto interessante vedere come hai trattato l’argomento. Brutale il "Se proprio dovevo perdere un arto, avrei preferito il braccio sinistro così non avrei più avuto questa cazzo di scritta”, ma qua si parla di trama quindi sto divagando.
Il cameo di coppie come Molly e Arthur, o Lily e James fornisce la parentesi temporale in cui ci troviamo, ovvero la prima guerra magica, che altrimenti non è menzionata. L’ho apprezzato perché fai trasparire dettagli tra le righe, senza per forza spiegarli davvero. Questa fiducia nelle capacità del lettore mi piace!
Come ci si aspetta da un personaggio così, subito Alastor chiede di tornare al lavoro — una distrazione dalla solitudine che lui stesso si è imposto — e finalmente cercare informazioni su di lei. Buono il ritmo, grazie anche ai salti continui tra POV e tempi diversi, che non permettono mai che la trama rallenti troppo. Inoltre l’uso del tempo presente della narrazione, a cui di solito io preferisco il passato remoto, credo renda tutto più immediato e veloce. Mi è piaciuto poi che il ritmo subisca un’impennata a metà di pagina tre, quando Alastor butta giù un po’ di alcol e corre al Ministero, e che si dichiari muto — pur restando una carognata — aumenta la tensione. Di come reagisce Dolores parlerò meglio alla voce dopo, però ho apprezzato moltissimo che in questa storia non ci si possa rilassare minimamente; ogni volta che penso di sapere cosa accadrà, ecco che prende un’altra piega.
Grande originalità, quindi, che si riflette anche nel modo in cui Alastor parla a Dolores per la prima volta, quando lei lo manda via, e nel modo in cui lei corre al San Mungo in preda al panico e lui la definisce brutta. Il loro rapporto, così particolare, spinge la storia e la rende intrigante, e ne consiglio a gran voce la lettura.
Se dovessi mai continuarla, fammi un fischio.

10 / 10



Caratterizzazione dei personaggi:

Il tuo Alastor mi è piaciuto tantissimo. Non è una grande sorpresa, visto che l’ho sempre adorato come personaggio in generale, ma devo dire che ho trovato la tua versione così IC che non ho fatto la più minima fatica ad affezionarmici. Ogni suo pensiero iniziale sulla stranezza del tatuaggio, quel “le persone normali”/“stupide emissioni di voce”/“deve essere una pazza” ecc… Il tuo Alastor mi ha divertita, è cinico al punto giusto, si focalizza su altre cose più sensate, e allo stesso tempo si preoccupa — piccola parentesi, bello il parallelo con l’ultima considerazione di Dolores, dopo, “un pochino ci spera e allora piange”. Tornando ad Alastor, mi aspettavo la rappresentazione di come una persona possa sembrare durissima e invece nascondere un lato più morbido, soprattutto perché noi lo vediamo quando ha una certa età, ha vissuto una guerra (seppellendo persone molto più giovani di lui) e ne sta affrontando un’altra. Perciò non mi aspettavo qualcuno di identico all’Alastor di J.K., ma tu ci vai molto, molto vicina.
Devo dire che non credevo lo avresti messo a Serpeverde. I libri non si sbilanciano mai sulla Casa in cui era stato smistato, però mi piacerebbe sapere il motivo di questa tua scelta, le caratteristiche che lo portano dai Serpeverde — a parte la necessità di trama. Alla sua reazione davanti al fatidico “hem hem” di Dolores, sarò sincera, sono rimasta male e ho un po’ storto il naso, perché ho sempre visto Alastor come una persona che non si fa influenzare dai pensieri altrui e che, alla fin fine, è burbera ma non cattiva. Ho trovato il modo in cui si comporta appena incontra Dolores un po’ fuori dalle sue corde e, allo stesso tempo, molto in linea con il suo vibe da “lasciatemi in pace”. Unico altro dettaglio dei personaggi che non ho ben capito è come una tipa precisa come lei non noti che la calligrafia di Alastor sia identica a quella che ha stampata addosso.
A ogni modo, Dolores è un personaggio che non ho mai sopportato — anche se penso tu te lo senta dire spesso, shippando questa coppia —, ma il tuo modo di presentarmela me l’ha fatta piacere. Non solo, come ho già detto nelle altre voci, l’accostamento di tutta quella negatività (“stai ingrassando”/“brutto rospo”/“scadente”) con la frase del tatuaggio è molto bella, e continua bene con il riscatto di Dolores. Se la dice da sola, copia i compiti, si compra l’amicizia… Un’ottima rappresentazione dei Serpeverde, secondo me — ci lasci soli, ci abbatti, e troviamo un modo per sopravvivere. Ho apprezzato anche come hai giustificato la scelta del rosa e del concentrarsi su se stessa, senza rinnegare la sua umanità (“un pochino ci spera e allora piange”); davvero un ottimo lavoro. Mi è piaciuto poi che tu abbia mantenuto il suo vero aspetto fisico e non l’abbia trasformata in una belloccia totalmente diversa da come sarà poi da adulta.
Lo spiegherò meglio nella prossima voce, ma ho davvero sentito compassione per lei, al punto da provare risentimento verso Alastor… Che però mi stende con “l’unica cosa per cui è grato è che la terribile frase che ha appena sentito non è stata la prima che lei gli abbia mai rivolto”, dopo che lei è stata maligna che peggio non poteva essere. E quando esce a pranzo con il suo capo e Alastor è geloso?!
Il paragrafo in cui lei corre al San Mungo mi ha poi colpita molto (da “per la prima volta nella sua vita ha paura” a “e anche quelle che sarà”), perché rimanda a un concetto interessante e secondo me estremamente veritiero: siamo tante versioni di noi stessi, nel tempo poste l’una sopra l’altra come mattoncini dei lego, e qui ognuna è colpita. Bellissimo.
A questo punto non so proprio cosa dire; ottimo lavoro, questo è sicuro, ma anche che sei stata una maestra nel creare personaggi di 360°, ben lontani da stereotipi e semplificazioni.
I miei più sentiti complimenti, davvero.

8 / 10



Gradimento personale:

Alastor Moody è uno dei miei personaggi preferiti in tutta la saga, mentre Dolores — come per molti — è uno di quelli che sopporto di meno. Non solo farli incrociare, ma renderli addirittura anime gemelle è molto originale e, soprattutto, molto coraggioso. Hai osato… E il risultato mi è piaciuto moltissimo. Nei libri lei addirittura prende il suo occhio magico come trofeo, però in questa storia stanno bene insieme.
Ora, parliamo un attimo delle montagne russe in cui mi hai portata: la storia inizia con il mio grande amore per Alastor e il mio grande odio per la Umbridge, solo per mostrarmi la giovinezza di ‘sta povera donna. E allora mi ritrovo a provare compassione per lei, tanto che decido di chiamarla per nome, anziché per cognome come sono abituata, un po’ per non giudicare il tuo personaggio troppo in fretta e un po’ perché, con le carognate di Alastor, me la rendi l’underdog, la sfavorita diciamo. Accetto di vederla in questo modo ed ecco che spara a zero su una persona che, per quanto ne sa, è muta… Con tanto di risatina maligna. E mi ritrovo a odiarla di nuovo!
Solo che poi Alastor le chiede chi sia la sua anima gemella, beffardo e un po’ antipatico, e lei vuole piangere… Che cosa mi hai fatto! Non so cosa pensare, cosa provare nei suoi confronti, non so più niente, addio, ciao.
Il punteggio si spiega meglio di me.

10 / 10



TOTALE: 41 / 45

Recensore Master
16/05/20, ore 13:22
Cap. 1:

Ciao!
 
Non credevo che la Dolastor facesse per me: nel senso, a parte la presenza della Umbridge, Moody e la McGranitt sono un po’ una delle ship improbabili di Harry Potter a cui sono particolarmente affezionata. Per fortuna c’è stata la challenge di Rosmary che mi ha portata a leggere una tua Dolastor e scoprire la coppia, per cui eccomi qui.
 
Questa storia è davvero deliziosa e ci si dimentica per tutta la lettura che per i due personaggi si vorrebbe una fine diversa, perché, non so come, riesci a far empatizzare con i personaggi a renderli talmente umani che per tutto lo spazio della storia si parteggia per loro e la loro relazione. Probabilmente te l’ho anche già detto, ma mi ripeto: complimenti, davvero, perché se c’è qualcosa di difficile nel fandom di Harry Potter è proprio rendere “piacevole”, pur mantenendola perfettamente IC e irritante, la Umbridge. Riesci benissimo a creare tutto un background per il personaggio che renda comprensibili i suoi atteggiamenti e il suo carattere e non si può che volerle un pochino di bene (non credevo l’avrei mai scritto, a quanto pare c’è sempre un momento per cambiare idea: la lettura delle tue storie!) per la sua triste condizione. Quel “meriteresti di meglio” è davvero la frase che viene spontaneo allo stesso lettore ripeterle per il corso di tutta la lettura. Avrà tutti i difetti di questo mondo, ma non si può che capire perché sia diventata quel che è per via di tutte le prese in giro dei compagni, lo sminuimento da parte dei genitori e la poca considerazione dei professori. Certo, questo non la giustifica del tutto, ma la rende comprensibile e terribilmente umana.
Moody… beh, è spettacolare il tuo Moody! Rude e schietto, che senza troppi giri di parole le dice che non è bella in senso convenzionale, ma è bello per lui vederla, che forse è la dichiarazione d’amore più bella che potrebbe farle, e sicuramente la più coerente con il suo personaggio. Insomma, di nuovo riesci a renderlo perfettamente coerente con il personaggio ideato dalla Rowling e rendere credibile il suo legame con la donna. Perché funzionano questi due: li riesci davvero a rendere benissimo insieme.
Ho adorato che fosse lui il primo a capire l’identità della propria anima gemella, e a scappare addirittura una volta realizzata la cosa (non è che lo si possa proprio biasimare, così su due piedi…), ma che comunque poi torni a pensarci, si informi su di lei, la cerchi e trovi un modo per andare a incontrarla di persona.
Tutta la scena dell’ispezione, tra lui che si finge muto e lei che realizza di trovarsi bene con quest’uomo, più che con chiunque altro prima, è davvero ben costruita e bellissima: mi è piaciuto moltissimo come hai mostrato la “chimica” che c’è tra loro in questo quasi-dialogo, con i loro pensieri e le reazioni che hanno in presenza dell’altro. Ma ero ancora più deliziata quando lui torna per dirle quella frase: che forse arriva in un momento in cui Dolores ha ormai smesso di credere nell’amore, è delusa anche dal proprio capo, e  non vuole dare peso alla cosa, all’essere realmente l’anima gemella di un Auror muto e storpio, e ne allontana il pensiero.
E niente, come detto all’inizio ho tutt’altra ship nel cuore, ma non importava perché speravo tantissimo che nonostante tutto lei si decidesse allora ad andare da lui, che si chiarissero e cominciassero qualcosa assieme! Per cui ti lascio immaginare quanto sia stata contenta di vederla prendere finalmente coraggio e precipitarsi al San Mungo, così, su due piedi, per andare a trovarlo e capire cosa gli fosse accaduto, e che rimanga al suo fianco finché il mago non si sveglia. E spero davvero che quel qualcosa che c’è tra loro possa evolversi e portare a un esito diverso per loro due come personaggi, come scrivi nelle note: perché, davvero, credo abbiano grande potenziale insieme (tutto il ragionamento su lei spina nel fianco e lui abbastanza temprato per sopportarla mi ha conquistata e convinta che stanno proprio bene insieme).
Ultimo ma non ultimo: credo tu abbia gestito davvero bene tutta la questione del Soulmate!AU, incastrandola perfettamente nel mondo di Harry Potter.
 
Complimenti, davvero: leggerti riserva sempre grandi sorprese, e questa storia è stata una lettura stupenda.
 
Alla prossima,
Maqry

Recensore Master
15/05/20, ore 12:05
Cap. 1:

Ciaooo! Eccomi qui per lo scambio libero del Giardino! :)
Comincio col dirti che non vedevo l’ora di leggere una storia su questi due, dopo alcuni tuoi post che mi era capitato di vedere su Facebook! Sinceramente, sono personaggi che mai mi sarei sognata di associare dal punto di vista romantico, ma dato che ho una passione innata per le coppie insolite, la cosa mi aveva fatto salire una curiosità pazzesca!
Adesso posso dire di non essere rimasta affatto delusa!
Ho adorato questa storia! *^*
Il tema dell’anima gemella è geniale e soprattutto trovo sia stato sviluppato benissimo, permettendo a questi personaggi - molto particolari!- di uscire fuori al loro meglio, senza mai snaturare se stessi: entrambi infatti, rimangono sorprendentemente IC pur inseriti in questo contesto romantico, mantenendo le loro caratteristiche fondamentali, le quali, nonostante possano apparire così agli antipodi al principio, alla fine riescono ad incastrarsi perfettamente, in modo inaspettato, certo, ma anche nuovo, fresco e molto intrigante! :)
In particolare, ho apprezzato tantissimo come hai delineato Dolores Umbridge.
Non era facile, secondo me, rendere bene un personaggio come lei, odiato nell’universo potteriano ancor più dei villain ufficiali e da sempre associato quasi esclusivamente alla figura della odiosa e perfida professoressa vestita in rosa! Invece tu sei riuscita a darle uno spessore, una umanità, un passato coerente che ce la fa comprendere meglio, ma – ed è questo il bello!- non la salva dall’essere sempre un po' antipatica.
Nella tua OS, Dolores è comunque una donna frustrata e pedante, eppure fa tenerezza quando da sola, di notte, si aggrappa alla frase scritta sulla sua pelle per sopportare le angherie che subisce a scuola, così come quando finge di essere già legata al suo superiore, mettendo in luce un sogno di gloria che mai si realizzerà.
Il suo avvicinamento con Moody è perfetto proprio per questo: Alastor è qualcosa di totalmente lontano da lei, eppure riesce a vederla al di là del suo carattere pungente, delle sue apparenze e ci trova qualcosa di bello che, alla fine, lo spinge a dire quella famosa frase a cui lei ha fatto cieco affidamento per tutta la vita, “Meriti di meglio”.
La scena finale è stata la degna chiusura del cerchio: Dolores cede e siede al capezzale di Moody, donando all’uomo l’appoggio che in effetti gli è sempre mancato, senza però rinunciare a frecciatine e battutine di circostanza! XD
Insomma, come avrai capito, questa OS mi è piaciuta un sacco ed è stata una lettura ancor più piacevole grazie anche al tuo stile scorrevole e dinamico, capace di trasmettere quella sottile ironia che strappa un sorriso ed un sospiro al lettore!
Complimenti
Un abbraccio, Violet :)

Recensore Veterano
10/05/20, ore 23:58
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per lo scambio di lettura e...mi ritrovo incredibilmente stupita!
Devo farti doppiamente i complimenti.
In primis perché la coppia è davvero stra-originale e, in secundis, per l'elemento delle anime gemelle.

Andiamo per ordine.

Moody - Umbridge
Santo cielo, è così azzeccato questo crack pairing! Non avrei saputo mescolare meglio due caratteri così diversi, li hai fatti incastrare alla perfezione! Adoro le battute finali di Alastor, in cui si rende conto che non avrà più modo di annoiarsi nello stare con una tipa come Dolores. Quella tenerezza che emerge quando lui pensa che lei si una vera spina nel fianco e che per starle accanto ci voglia un uomo capace di sopravvivere a duelli potenzialmente mortali, mi ha fatto sciogliere. Hai saputo verbalizzare, in quell'esatto punto, il perché di tutta la storia.

Per quanto riguarda l'elemento anime gemelle, devo dire di essere rimasta colpitissima!
Ho inizialmente sorriso nel leggere questa cosa, nel pensare a quanto sarebbe più semplice se fosse così anche nella realtà.
Poi gli angoli degli occhi hanno iniziato a pungere.
Questo è per me un argomento delicato, un nervo un po' scoperto.
Mi sono sentita, quindi, chiamata in causa un po' anche io, alla ricerca di questo amore vero e per sempre.

La cosa che mi è piaciuta di più, oltre all'intreccio perfetto di queste due anime, e alla deviazione dal finale che di Dolores tutti conosciamo, è che, nonostante la 'facilitazione' che i protagonisti abbiano a portata di mano per riconoscere l'anima gemella, tu hai reso tutto più realistico, inserendo quella nota un po' drammatica dell'allontanamento e del combattimento interiore che contraddistingue gli atteggiamenti sia di Moody che della Umbridge.

E poi...HAPPY ENDING!
Dio benedica gli happy ending!

È stata davvero una bella sorpresa trovare questa one-shot, è una di quelle che ti allarga gli orizzonti narrativi!
Grazie!

Ti abbraccio mia cara!
Spero di rileggerti presto!

_Val_

Recensore Master
09/05/20, ore 17:56
Cap. 1:

Eccomi anche qua. Ce ne sono poche di storie che raccontano il periodo di Hogwarts di personaggi che non siano i malandrini, i mangiamorte o la nuova generazione. Non so ancora come fai a renderli così IC, non riesco ancora a credere di star leggendo storie romantiche sul rospo. Ma tutti i dialoghi, la caratterizzazione, e la prima frase che la Umbridge dice ad Alastor non poteva che essere "hem hem" xD
Quasi mi convinci che sia una coppia canon

Recensore Veterano
04/05/20, ore 22:02
Cap. 1:

Ciao mia cara!
Non sai con quale gioia inizio a leggere questa tua nuova os, soprattutto perché è incentrata sulla coppia Alastor Moody/ Dolores Umbridge, che, grazie ai tuoi scritti, non ho potuto fare a meno di innamorarmene.
Mi fa impazzire il titolo “Hem hem” che gli hai dato, capace subito di evocarmi la donnina vestita tutta di rosa non appena l’ho letto.
L’idea che, nel mondo magico, i maghi e le streghe vadano in giro con incisa sulla pelle la prima frase che la loro anima gemella dirà loro la trovo veramente geniale.
Devo ammettere che ad Alastor è andata piuttosto bene nel ritrovarsi con scritto “Hem hem” che, sì, può essere una frase curiosa visto che si tratta di due parole onomatopeiche, ma sempre meglio di "Scusami se ti ho vomitato la burrobirra addosso!” o"Secondo me l'anima gemella di Lumacorno è la McGranitt!” che sono veramente imbarazzanti. Probabilmente, se fossi stata una strega, qualcuno sarebbe andato in giro con un “Cazzo, spostati!” o “Togliti dalle palle!” scritto sulla pelle.
Peccato che Alastor non sembra per nulla convinto di quel “Ham hem”: pensa che sia semplicemente una stupida emissione di voce e non una frase di senso compiuto, come hanno gli altri. Sì, però, caro Ally, meglio avere scritto sulla pelle la parola “Hem hem” che “vomito”, no?
Comunque, si auto convince che la sua anima gemella sia pazza (o pazzo visto che non esclude neanche questa evenienza) e decide di non pensarci più di tanto, ma di concentrarsi su altre come come le lezioni e il Quidditch.
Ma, ovviamente, per quanto si sforzi, gli occhi ricadono spesso su quella scritta. Sai che penso che, probabilmente, anch’io mi sarei continuata a chiedere se avessi già sentito quelle parole, senza però accorgermi. Alla fine è una cosa probabile se si ha scritto una parola piuttosto comune (ovviamente non fa testo chi ha scritto “vomito”), ma penso che se ne sarebbe accorto, perché, quando si incontra la propria anima gemella, è un momento che, nel bene o nel male, rimane impresso.
Mi piace molto invece la frase scritta sul avambraccio di Dolores, cioè “Meriti di meglio”. Come dice anche lei, è una frase che spesso nella vita abbiamo bisogno di sentirci dire: spesso, infatti, ci accontentiamo delle cose, per i motivi più disparati (pensiamo magari ad un lavoro che può essere anche pericoloso, ma che non lasciamo perché sono soldi sicuri che arrivano nel portafoglio o una relazione con una persona sbagliata, ma che non lasciamo per paura di rimanere soli), quando invece meriteremmo molto di più.
Ma quanto bisogna essere stronzi per uscirsene con una frase come "Ci hai creduto, davvero? Nessuno vorrebbe mai uscire con un brutto rospo come te!”?? Per forza che poi lei abbia perso ogni speranza e si senta davvero inadeguata, tanto da iniziare a pensare che, nel caso dovesse veramente incontrare la sua anima gemella, accadrà quando sarà in là con gli anni.
Devo ammettere che mi mette tanta tristezza questa donna: alla fine, tutto quello che ha passato, le umiliazioni che ha subito, invece di canalizzarle a fin di bene, alimentano solo un grande rancore dentro di sé, che la porta ad essere gelosa di chiunque abbia una relazione. Si vede, però, che questa è solamente una maschera, visto che, quando è notte e si trova triste e sola nel suo letto, nasce dentro di lei un barlume di speranza di sentir pronunciate quelle parole.
E’ stata quasi comica la scena in cui Alastor sente finalmente il famoso “Hem hem!”: si trova nella Sala comune dei Serpeverde mentre studia per un compito con la McGrannitt (ma quanti secoli ha quella donna?), quando sente quelle due paroline famose. Alza lo sguardo e nota che si tratta di ‘Dolly il rospo’, una delle ragazze più prese in giro della scuola. Mi ha fatto morire che è scappato dalla stanza, cercando di non farsi sfuggire nemmeno una sillaba ahahah Probabilmente chiunque avrebbe smesso di credere nel anima gemella in una situazione simile, ma, proprio in quel momento, dice a se stesso “Meriti di meglio.”
Interessante che la scritta sulla pelle inizia a bruciare quando l’anima gemella muore o comunque è in pericolo di vita: lo trovo un ottimo segnale d’allarme e non posso che chiedermi quante volte abbia bruciato a Dolores quel “Meriti di meglio” visto che il lavoro di Alastor.
Si vede che sente la mancanza di avere una persona accanto, soprattutto quando è in ospedale dopo che gli hanno amputato la gamba (lui avrebbe preferito perdere il braccio sinistro con quel tatuaggio, ma, purtroppo, non si può voler tutto dalla vita) e tutti i suoi amici vengono comunque a trovarlo in coppia. Proprio per questo, mentre si trova in malattia, contatta delle sue conoscenze all’interno del Ministero per informarsi sulla sua anima gemella. Eh bravo il nostro stalker! La ricerca va molto bene, infatti scopre che lavora come segretaria di un membro del Wizengamot, ha un ufficio tutto suo nel Dipartimento Applicazione della Legge Magica e sembra che voglia intraprendere la carriera politica.
Quindi, grazie al aiuto del caro e vecchio zio alcol, si materializza al Ministero e va a cercarla, con in mano una pergamena con scritto il suo nome, che la sua missione fittizia consisteva nel controllare per un periodo di tempo indeterminato il dipartimento e che era muto. Questo post scriptum lo trovo geniale. Peccato che Dolores non faccia proprio un’ottima impressione perché, anche se lui poteva passarci sopra al fatto che fosse diventata più rotonda e di tutto quel rosa che aveva addosso, era difficile passare sopra a un “Oh, quindi ora assumono anche uno storpio muto tra le file degli auror? Come siamo caduti in basso!” Effettivamente ha ragione a pensare che quella non sia la prima frase che gli abbia detto perché sarebbe stata molto peggio andarci in giro.
Anche se al inizio a Dolores non sembra andare a genio avere un auror che la segue ovunque, inizia mano a mano a cambiare idea quando si rende conto che lui è l’unico che sembra ascoltarla e che, qualche volta, gli scriva le risposte su un pezzo di carta. Come in questo caso, quando la conversazione va a finire sulle anime gemelle. Alastor scrive che le persone mute non hanno l’anima gemella e le chiede se lei invece sappia chi sia la sua anima gemella. Le risponde che è il suo superiore, ma, quando proprio questo viene a prenderla per portarla fuori a pranzo, quando i suoi occhi incrociano lo sguardo di Alastor, vi vede un lampo di disgusto e di pena. E’ uno sguardo che le fa male, che le fa comprendere diverse come e si rende conto che, sì, merita di meglio.
E questa è proprio la conclusione alla quale arriva proprio il nostro Alastor quando, ripensando a Dolores.
Infatti, quando il giorno dopo torna nel suo ufficio e la trova a piangere mentre legge una lettera del suo capo, non riesce più a trattenersi e se ne esce con un “Meriti di meglio”.
Nel sentire quelle tre paroline famose, la donna gli urla che deve andarsene. Certo, è stata una risposta forte, ma alla fine la capisco: era già in un turbinio di emozioni e le mancava solamente scoprire che l’auror non solo non era muto, ma era anche la sua presunta anima gemella. Penso che sia un po’ tosta per tutti da buttare giù.
Alla fine i due perdono i contatti per diversi mesi, fino a quando la scritta sul braccio di Dolores non riprende a bruciare. Ho apprezzato molto che, preoccupata, corra subito al San Mugo per vedere come sta Alastor.
La loro conversazione dopo che l’auror si riprende è fantastica: hanno un modo di parlarsi che arriva quasi all’offesa che è veramente fantastico. Non so se trovo più gentile il “Non sei per niente bella… ma è bello vederti” o il “Eri meglio da muto che da mezzo cieco” o “Peccato che tu muta non lo sia stata mai, bamboluccia!” Tutti segnali che ci fanno capire che, sotto sotto, anche se fanno fatica ad ammetterlo, iniziano a tenerci l’uno all’altra.
La fine della storia, però, l’ho trovato molto dolce: Dolores ammette che è andata a trovarlo per conoscerlo un po’ meglio, prima che di lui non rimanga più nulla, e che, proprio per questo motivo, sarebbe meglio che cambiasse lavoro. Alastor protesta, ma ammette anche, tra sé e sé, che, con “bamboluccia” accanto, può anche andare in pensione. Immagino che, con una vita piena come la sua, la pensione avrebbe fatto paura, soprattutto per la paura di non aver nulla da fare e di trascorrere in solitudine le proprie giornate. Con Dolores accanto si rende conto che potrà “vigilare costantemente” su di lei.
L’ho trovata una One Shot molto bella che mi ha donato un vero mix di emozioni, dalla tristezza di certi passaggi (come le prese in giro subite da Dolores a scuola) al divertimento di altri. Ovviamente è scritta veramente bene, senza nessuna tipologia di errori.
Spero tanto che continuerai a scrivere su di loro perché, come ti dicevo anche all’inizio, mi sto davvero affezionando a questa coppia e adoro come scrivi di loro.
A prestissimo cara!
Un abbraccio virtuale,
Jodie

Recensore Master
04/05/20, ore 13:48
Cap. 1:

Quando ho visto il titolo sapevo già quale coppia avrebbe riguardato.
Quando ho visto il titolo ho pensato che sei un genio.
Quando ho visto il titolo non potevo immaginarmi tutto il resto! ^^
Ma l'inizio, poi, è esilarante! Hai una vena umoristica incredibile che ti supplico di approfondire, per la gioia di tutti noi e anche per te stessa, fidati che non è facile averla.
Come sempre ti ribadisco che Dolores era un personaggio che si poteva solo odiare in passato, ma tu le stai dando dignità e anima e non riesco più a vederla come insopportabile. Mi sta piacendo davvero ed è un personaggio da capire. L'appunto sui suoi genitori, e ancora di più, Dolores che si ostina a mantenere il suo adorato rosa confetto anzichè il verde dell'invidia è un'immagine bellissima di lei. Non è facile vivere quello che passa lei, vedendo tutte le coppiette felici, ho provato veramente tanta compassione per lei e l'ho veramente sentita e capita e amata.
Quanto a Moody, è IC, è adorabile, a qualunque età!
L'idea dei tatuaggi è incredibile, mi sta venendo in mente cosa potrei aver scritto io sul braccio a proposito della mia anima gemella, ahahaha! Mi ha ricordato un momento di OUAT che ho adorato a proposito della mia coppia preferita, la Outlawqueen, non so se lo conosci.
Comunque sia Moody capisce per primo che si tratta della povera Dolores che viene ingiuriata così (e mi dispiace per lei perchè nessuna ragazza meriterebbe simili nomignoli, sto cominciando a capire sempre di più il personaggio) e il momento in cui è al San Mungo e preferirebbe che gli avessero amputato il braccio con la scritta anziché la gamba... ahahaahahaha! Non so che dire, sei un genio, un genio! Te lo ripeterò continuamente!
Un altro momento che mi è piaciuto parecchio riguarda il fatto che Dolores menta ma Alastor la capisca subito. Lo fa per essere sulla difensiva, perchè vorrebbe. Aiuto, sono entrata profondamente in empatia con la Umbridge, cosa mi hai fatto? Mi ripeto, Dolores nelle tue fic ha un'umanità incredibile, io credo che ogni donna almeno una volta nella vita, se non di più, si possa rispecchiare in lei, alla luce delle tue storie, chiaramente. 
Ho amato la metafora in cui Dolores è vista come un libro dalle pagine rosa che profumano di tè al gelsomino. Cavoli, bellissima!
Una nota sulla frase "meriti di meglio". Ti assicuro che talvolta è azzeccata a proposito della prima impressione delle anime gemelle. Secondo me è assolutamente perfetta per descrivere anche loro due. Alla fine non esiste solo il colpo di fulmine tra le anime gemelle, Darcy ed Elizabeth di Orgoglio e Pregiudizio avrebbe potuto avere a loro volta tale scritta per le "prime impressioni" (che era anche il titolo originario del romanzo). Perdonami per la divagazione letteraria, ma è per farti capire quanto ogni dettaglio di questa fic mi abbia colpita e sorpresa.
E che dire del finale? Con le solite battute di Moody e lei che gli risponde per le rime e infine soprattutto la frase finale in cui viene richiamata la parola "vigilanza costante". Non credo avresti potuto concludere in modo migliore. E' una storia bellissima di cui puoi ritenerti fiera, oltre che puoi ritenerti fiera di star convertendo mezzo fandom alla Dolastor grazie unicamente alle tue abilità. Ti ammiro moltissimo! 
E perdonami se sono diventata logorroica, spero di averti fatto capire quanto mi sia piaciuta la tua fic.
A presto, cara, un bacione e mi eclisso!

Recensore Master
04/05/20, ore 11:03
Cap. 1:

Mia cara, eccomi qui per l'ABC
Quale titolo può essere più azzeccato di "Hem Hem" per una storia che abbia come protagonista Dolores - Hem Hem - Umbridge? Te lo dico io, nessuno. Quindi, 10 punti a perseverde per il titolo che è perfetto.
L'AU non davvero AU che hai dipinto si adatta perfettamente ai nostri due eroi, un disagiato misantropo che borbotta e brontola e una leziosissima rospetta che ama il rosa e i mezzi non totalmente leciti, ed è davvero carino pensare ad un mondo in cui le anime gemelle che ci sono destinate le riconosciamo attraverso una frase che ci è tatuata addosso.
Mi piace molto la struttura alternata, ma lo sai già perchè non è la prima volta che la usi e quindi non è la prima volta che ti dico quanto questo modo di raccontare la storia mi piaccia: permette di dare uno sguardo complessivo alla storia senza che il racconto risulti ridondante o pesante o troppo lento.
La scelta delle frasi tatuate è fantastica: Hem Hem e Meriti di meglio: non penso le avresti potute scegliere diverse o meno adatte. Così come il loro primo incontro è normale eppure magico perchè Dolores pronuncia Hem Hem e Alastor pensa di meritare di meglio e la concomitanza di eventi è il destino che si compie, inevitabile in quel momento come nel futuro.
Salto temporale molto apprezzato e mantenimento del canon: Alastor auror che perde pezzi ad ogni missione e testardo continua ad andare avanti e Dolores che continua la sua scalata al potere iniziata tanti anni prima, con mezzucci e ricatti e i modi di fare che la caratterizzano.
Alastor perde una gamba e vedendo la processione di coppie che lo vanno a trovare in ospedale decide che boh, forse può valer la pena di dare una possibilità a quel destino a cui nessuno può sfuggire e trovo molto da Moody trovare un sotterfugio per non parlare. In realtà la questione è forse a suo sfavore, visto che Dolly immagino lo tartassi di chiacchiere più o meno insensate (e interessanti), ma quello che mi piace è il fatto che nonostante le differenze che li portano ad essere opposti in tutto, Dolly e Moody si attirino come luce e falena e che tu renda il tutto credibile e realistico, cosa per cui non posso che farti i miei complimenti.
"Alastor sbuffa sonoramente, ma è anche divertito. Forse è per questo che sono anime gemelle: perché lei è una completa spina nel fianco e ci vuole un uomo capace di sopravvivere a tanti duelli potenzialmente mortali per tollerarla – un uomo che, con qualcosa di meno impegnativo, si sarebbe altrimenti annoiato." credo che questa sia la frase che 1) sintetizza l'intera storia, 2) riprende nella sua interezza la relazione tra Dolores e Alastor, che sono opposti che non solo si attraggono, ma si completano proprio, con tutti i loro spigoli che si smussano solo ed esclusivamente in presenza dell'altra.
Per essere una storia AU e una Dolastor è veramente ben costruita, a partire dalla correttezza ortografica e la scorrevolezza stilistica, per finire con la costruzione bilanciata e ponderata di tutta la storia. Mi piace moltissimo la questione della frase tatuaggio, davvero, la trovo un'ottima trovata e penso anche di essere ripetitiva in questo, ma mi ha sorpresa un sacco e mi ha fatto anche guardare alla Dolastor con un'altro occhio e una mente un po' più aperta, rendendomi così capace di apprezzarla quindi non posso che farti i miei complimenti e ribadire il fatto che con il tuo modo di scrivere tornerò volentieri a leggere sia un eventuale seguito di questa storia che altri tuoi scritti.
Unica cosa che ti faccio notare è che probabilmente qui ti è scappato un "di": “non sei per niente di bella”. Ma è ovviamente un pelo che non inficia la storia in sè.
Complimenti, mia cara LadyPalma!
Un bacio grande, L.

Recensore Master
03/05/20, ore 21:53
Cap. 1:

Tesoro ♥
La tua fantasia è così strabiliante che non posso far altro che inchinarmi. Hai dato vita ad una storia che è così ben contestualizzata, ben strutturata e credibile da poter essere inserita nella storia di Hogwarts. Non so se l’ho già detto, mai hai fatto un miracolo: sei riuscita a farmi piacere Dolores Umbridge! Uno dei personaggi che più ho odiato in assoluto della saga. Adesso, invece, la adoro, tanto da scegliere volutamente (e con piacere) di leggere le storie dedicate alla coppia Dolores/Alastor, una coppia ben assodata e che mi piace da matti. Ecco perché ho deciso di leggere Hem Hem, un titolo che la dice lunga sui protagonisti di questa one shot.

Come ti dicevo adoro la tua fantasia. L’idea che ogni mago abbia inciso sulla pelle una frase della propria anima gemella è geniale! Devi assolutamente dirmi da dov’è nata questa bellissima idea. Ovviamente la frase che ha tatuata Alastor è “Hem Hem”. Sembra un verso antipatico che vuole prendersi gioco di lui, eppure non è così. Il destino ha decretato che fosse proprio questa la frase iconica che avrebbe rappresentato la sua anima gemella. A Dolores è andata molto meglio perché la frase tatuata è un bel consiglio che la sprona a dare sempre di più: Meriti di meglio, una frase che nessuno le ha mai detto ma che vorrebbe sentir pronunciare da qualcuno.

Scherzo del destino? Io non credo.

Il primo a “riconoscere” la propria anima gemella è Alastor, durante un pomeriggio di intenso studio nella Sala comune dei Serpeverde. È immerso nel suo ripasso per l’esame della nostra amatissima McGranitt, che quasi sobbalza quando sente quel richiamo. Si rende conto che il possessore di cotanta poesia è niente poco di meno che “Dolly il rospo”. Credo che questa scoperta non l’abbia turbato più di tanto, altrimenti non avrebbe fatto il primo passo a distanza di anni. È proprio Dolores quella che tra i due fatica sempre ad accettare l’altro. Perché? Paura di ricevere una batosta anche dalla sua “anima gemella”? Superbia? Non riesco mai ad inquadrarla. Eppure alla fine cede al destino e sceglie di seguire l’istinto, o di inseguire Alastor ahahah.

Ho trovato questa one shot perfetta. Sei un genio, lasciamelo dire. Per me vale 1948745576554854 di punti per Grifondoro! Ahahaha
Alla prossima tesoro!

Recensore Master
03/05/20, ore 18:51
Cap. 1:

Tu non hai idea di quanto io sia felice che alla fine tu abbia pubblicato questa storia. Ne sono proprio tanto, tanto felice.
Ormai mi sento un po' stupida, perché a ogni nuova tua Dolastor credo di aver trovato la mia preferita, ma poi tu scrivi qualcosa di nuovo e devo rivedere la mia personale classifica XD.
Ero molto curiosa, perché, a pelle (ammetto di non averne mai lette, quindi è tutto uno sciocco pregiudizio, il mio) non sono particolarmente affascinata dagli AU Soulmate intesi in questo senso così restrittivo e specifico come i vari esempi presenti sul contest. Insomma, è un genere che non mi stimola più di tanto, ma sono molto contenta di avergli comunque dato una possibilità proprio con una tua storia, perché insomma, se c'è qualcuno sul sito che è stato capace di allargarmi immensamente gli orizzonti, sei stata proprio tu XD.
La cosa che preferisco delle tue storie è che tu riesci sempre a non prenderti troppo sul serio pur prendendo tutto molto sul serio (giuro, è un complimento, e spero di riuscire a farti capire cosa intendo): la storia è scritta benissimo, e c'è tanta attenzione alla costruzione dei personaggi e al rendere realistico non solo il loro avvicinamento, ma anche questa cosa delle anime gemelle (insomma, un dipartimento dedicato al Ministero è perfetto!), eppure, anche in una storia seria e che contiene riflessioni importanti non manca qualche strizzata d'occhio ironica, che fa capire quanto tu sia consapevole di "giocare" con un genere particolare senza mai prenderlo in giro (ecco, sì, perché uno si aspetterebbe che queste parole tatuate sui polsi siano chissà quali frasi poetiche o pregne di significato, e invece tu giustament all'inizio fai una carrellata diertententissima).
E in ogni caso, quel ma ci conosciamo, noi?, anche se sicuramente non c'entra proprio niente, mi ha definitivamente conquistata.

Le due frasi che legano Alastor a Dolores sono semplicemente perfette: perfette, perché l'hem hem di lei è spassoso ma anche quanto mai adatto a lei, e perché le parole di Alastor, al contrario, sono dense di significato, ed è bellissimo il modo in cui arrivano, quando possono essere dette a ragion veduta.
Mi è piaciuto davvero tanto come hai costruito il loro rapporto, partendo dalla fuga terrorizzata di Alstor che, paradossalmente, pensa di meritare lui per primo qualcosa di meglio: sono piccoli dettagli che danno alla storia una profondità interna e una coerenza tutta sua.
Come sempre, i momenti in cui "togli la maschera" a Dolores sono dolorosissimi: vederla struggersi per tutta la vita nell'insoddisfazione e nel desiderio non sempre coscientemente espresso di avere accanto qualcuno capace di apprezzarla e farlo come si meriterebbe è terribile, e ho amato il modo sottile e dolorosissimo con cui sottolinei che i suoi genitori, invece, la frase che hanno tatuata sul braccio non l'hanno mai sentita. È terribile, ma aggiunge realismo a questo universo (perché, insomma, non può essere così facile riuscie a essere felici, nemmeno se si ha una scritta sul braccio a guidarci).
Ho assolutamente adorato il modo in cui Alastor decide di tenerla d'occhio e di conoscerla: che questa presa di coscienza arrivi dopo un momento doloroso e difficile è perfettamente credibile, e che, per non tradirsi, lui si finga muto è delirante e meraviglioso (insomma, zoppo ancora ancora, ma anche muto? Adoro!).
Immaginare Dolores che si finge già "accoppiata" col suo superiore, pur senza ricavarne alcuna felicità, è una delle cose più IC che io riesca ad immaginare, ma mi sono semplicemente sciolta davanti ad Alastor che finalmente, a modo suo, si "confessa". Non è una scena particolarmente romantica, perché romantici in senso convenzionale loro due non possono esserlo, ma l'ho trovata così reale e inrisa di significato che mi ha quasi commosso.
Ho apprezzato anche la tua scelta di fare in modo che Dolores, dopo questa "dichiarazione", allontanasse Alastor, per trovare il coraggio di andare da lui solo quando si rende conto del pericolo che lui sta correndo.
Il finale, con quella nuova missione di Alastor, è a dir poco meraviglioso.
Insomma, bravissima davvero.

Recensore Veterano
03/05/20, ore 15:32
Cap. 1:

Che dire, adoro.
Ti avevo già accennato che questa coppia, così originale e inedita, mi aveva fin da subito colpito e voglio ribadirlo anche qui: adoro.
Questa storia mi è piaciuta molto, hai uno stile molto fluido e piacevole e i personaggi mi sono sembrati tutti e due perfettamente IC.
Sono imperfetti, due anti eroi, ma questo li rende così umani e così "normali" (anche se non lo sono, normali) che empatizzare con loro diventa facile.
La Umbridge, poi, che si rifugia nel lavoro e che si auto dedica la frase che le dovrebbe dire la sua anima gemella, è un esempio di grande forza morale a cui dovremmo ispirarci tutti, anche se la solitudine lascia comunque molta amarezza.
Ma la loro storia per fortuna finisce bene e davvero, sono perfetti l'uno per l'altra: lei è una spina nel fianco e lui ama mettersi alla prova fino allo sfinimento... Direi che formano un connubio perfetto ;)
A presto e ancora complimenti,
Ecate

Recensore Master
02/05/20, ore 15:03
Cap. 1:

Ciao Marti!
Allora, recensire per bene questa fic sarà difficile perché sto già sclerando in brodo di giuggiole-- se penso che volevi negare il lieto fine impazzisco, ma procediamo con ordine.
Ho trovato vari punti di questa storia geniali, come al solito con questi due dai il meglio di te ❥
Vorrei partire dicendoti che mi è piaciuto molto il tocco che hai dato all'AU che hai scelto: non solo il tatuaggio con la prima cosa (non frase per includere hem hem) che sentiremo dal soulmate, come mi aspettavo, ma anche il fondamentale dettaglio del sentir bruciare questa frase quando il nostro soulmate rischia la morte o è comunque in serio pericolo. Sappi che voglio sapere anch'io come funziona per i muti (o per i sordi) o che succede se si perde il braccio con il tatuaggio!
Per la storia invece: il titolo non sarà il più evocativo, però leggendo ho davvero avuto l'impressione che quell'"hem hem" fosse seriamente importante nella storia, a partire dalla prima frase (che hai fatto benissimo a scegliere per l'intro).
Hai presto questa caratteristica di Dolores e l'hai messa al centro: la doppia interiezione è ciò che Alastor attende e quasi teme, ciò che lo spinge a fuggire senza proferire parola la prima volta che la vede.
Loro, neanche a dirlo, sono IC: mi hanno uccisa varie frasi per il loro essere calzanti, te ne riporto però soltanto una: "deve ancora affinare la maniera di fingere empatia."
Non so perché mi abbia colpita tanto ahahah ma seriamente, vedo molto Dolores in queste parole. È perfetta.
Per quanto riguarda Moody invece, sono morta leggendo "Non sei per niente bella, ma è bello vederti". Hai descritto molto bene come e perché Dolores resti colpita da queste parole: è fin troppo abituata ad essere definita non bella, ma "è bello vederti"? Non le pare vero!
Comunque. Ho apprezzato la struttura a pov alternati, è stato bello entrare nella mente ora di lui, ora di lei. Lo ammetto, è stato triste leggere di Dolores bullizzata (circa) più o meno da tutti e trovare conforto nelle parole del suo tatuaggio, per quanto le speranze nella persona che le avrebbe pronunciate fossero praticamente nulle (lo incontrerò quando non mi servirà a niente?).
E in effetti al primo incontro Alastor non è proprio in grado di essere d'aiuto, non ci pensa nemmeno.
La reazione che ha quando la rivede dopo anni è forse anche più agghiacciata, però non si lascia scoraggiare: sono tutti felicemente a coppie, ci prova anche lui. A proposito, avrei dovuto prima ma è stato un bel tocco specificare che i genitori di Doll NON sono soulmates e sottintendere così un matrimonio niente affatto felice. Rip.
Le poco simpatiche di Dolores sugli storpi muti e i bassi standard del Ministero fanno ridere (ho problemi secondo te?), ma certo mai quanto l'ipocrisia nel "non volere un bugiardo" (è carinissimo che realizzi in ritardo che non è muto dunque le ha mentito).
Invece... lo sto per ammettere. Alla fine, quando lo va a trovare in ospedale e chiarisce (che trattativa!) che perché si frequentino lui deve ritirarsi perché sia mai che perda altro, è già abbastanza malconcio, Dolores è dolce.
Dolce a suo modo, ma pur sempre dolce e non so spiegarmi come tu riesca a renderla così, chapeau!
Insomma, questi due sono degli adorabili disastri che se si mettessero insieme potrebbero evitare tanti danni, come alludi anche nelle note; è sempre un piacere leggere di loro, come si fa a non amarli?
Temo davvero tanto che questa più di una recensione sia uno sclero e ti chiedo scusa, ma la storia mi è davvero piaciuta e credo che tu abbia gestito molto molto bene il tema dei soulmates, dando un'interpretazione interessante!
Un bacio, alla prossima :3
(vola tra le ricordate così ogni tanto rileggerò dei bassi standard degli Auror)
Mari ❥

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