Recensioni per
The dead don't talk, they listen
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/07/20, ore 17:56

L'avevo letta qualche tempo fa, lo ammetto.
Credo che del tuo vasto repertorio su Supernatural ormai mi sia rimasto ben poco da leggere, mi dispiace un po' per la verità, ormai attingevo al tuo profilo, sicura di trovare qualcosa di bello, ogni volta che ne avevo voglia ed ora invece dovrò aspettare i tuoi aggiornamenti in diretta. ç_ç
È un tema triste quello che hai utilizzato per unire tutti questi aneddoti di vita. Il sacrificarsi per qualcuno porta sempre molto dolore alla persona che ne beneficia, in questo caso Sam e secondo me, è proprio questa la chiave della tua storia. Non fraintendermi, Dean è meravigliosamente paterno nei confronti di suo fratello, dall'inizio alla fine, tant'è vero che si sacrifica esattamente come suo padre si è sacrificato per lui, però trovo che sia Sam l'anima dolorante di questa storia. Lui porta un peso, la consapevolezza di ciò a cui suo fratello ha rinunciato per lui, e la vive come una colpa, non come un dono. Perché non è un dono sapere di aver causato dolore, per quanto involontariamente.
È davvero complessa la psicologia dietro a questa fiction e davvero ti rendo il merito di averla affrontata egregiamente. Può sembrare un prompt come tanti, ma è tutt'altro che scontato.
Grazie anche per questa, come al solito non deludi mai.
Un abbraccio, Joy.

Recensore Veterano
25/06/20, ore 11:55

Per la serie "a volte ritornano", ecco mi di nuovo da queste parti per leggere qualcosa di Supernatural.
Amo le storie in cui li mostri come bambini o ragazzi, per cui non potevo farmi sfuggire questa one-shot.
Vedere come Dean, già da ragazzino, si preoccupasse di questioni "da adulto" (il cibo che scarseggia, il padre che potrebbe non tornare) mi fa sempre tenerezza e tristezza insieme. E' troppo giovane per queste cose, eppure si accolla ogni responsabilità e bada al fratellino come meglio gli riesce, persino saltando i pasti affinché al più piccolo non manchi nulla. Come se questo non fosse già triste, la realizzazione di Sam, giunta a molti anni di distanza da quegli eventi, ha resto il tutto ancora più amaro, perché si rende conto del sacrificio di suo fratello e sa di poter fare ben poco, ormai, per rimediare.
La scena successiva, dove Dean difende il fratellino causando una rissa, mi ha fatta sorridere per il fatto che, tra le righe, viene detto che non è la prima volta che accade. Passa il tempo, e crescendo i suoi modi sono sempre un po' spicci, ma decisamente efficaci.
La terza scena, con quel "Non voglio più vivere qui" ha un qualcosa di profetico, è un anticipo dell'allontanamento di Sam dalla famiglia, ma è stata l'ultima scena quella più amara.
Qui troviamo il secondo ragazzo Winchester alle prese con la verità peggiore: alla fine Dean si è sacrificato ancora, e per quella che, agli occhi dei personaggi, è l'ultima volta (perché Dean ovviamente non può tornare dall'inferno. Vero? Vero, Castiel?). Quest'ultima parte è stata quella che ho preferito, perché è amara e ha il sapore di un momento di svolta.
Ancora una volta devo farti i miei complimenti, tanto per lo stile scorrevole e profondo, quanto per il modo in cui gestisci i personaggi. Bravissima, come sempre.
A presto! ^^

Recensore Master
19/06/20, ore 02:01

Ciao Dakota!
Per una volta non sei stata la prima a farmi piangere, stiamo facendo davvero dei grandi progressi!
Va bene, ti attendo all'obbligo o verità come già ti avevo detto. Fluffuositá e unicorni per te (che comunque sappiamo tutti che riusciresti a renderli aganst!)
Dean che si sacrifica in ogni modo per Sam prima soffrendo la fame per renderlo felice e fa sorridere il fatto che Sam sia nel presento un ragazzo diligente alla dieta mentre da piccolo era uno che si abbuffava, mentre Dean si abbuffa nel presente e moriva di fame da piccolo!
Peró é dolcissimo quando se ne accorge e tenta di rimediare anche se in ritardo... E Dean che comprende. Abbracciatevi una buona volta!
La seconda scena in cui Dean fa a botte per suo fratello é una dolcezza pura, soprattutto quando si sacrifica accettando che Sam se ne vada. Ho sempre pensato che ci stesse malissimo quando si rende conto che i ricordi migliori di suo fratello sono quando lui non c'é. Mi stringeva il cuore. Povero caro!
Ovviamente Sam non puó pensarlo come un sacrificio di suo fratello significherebbe troppo. Soprattutto quando vede che é distrutto a causa sua e sì, Sam é diventato più strano, ma in senso buono.
La terza volta Dean si sacrifica per Sam e non voglio sapere cosa fa. Diciamo che non ho accettato ció che ha fatto. Perché lui NON si é messo davanti a un demone nel tentativo di salvargli la vita. NON lo ha fatto.
In fin dei conti le tue storie me li stanno facendo apprezzare anche se li prenderei a ceffoni perché mi fanno arrabbiare e non poco.
Quindi ecco la veritá.
Ovviamente la fine é la più dura con Dean che si dá in cambio della vita del suo fratellino per finire all' inferno. Qui ringraziamo tutti che esista Cass che lo andrá a salvare.
Grazie! Sam mi fa piangere con il suo aspro dolore. É durissimo.
Non voglio prolungarmi oltre o dovrei spiegare perché questa scena mi ha colpito così duramente. Quindi ti saluto.
Alla prossima,
Miss Loki_Riddle Gold

Recensore Veterano
15/06/20, ore 22:36

Il rapporto tra Dean e Sam ha molte sfaccettature. Una di queste è di sicuro il modo in cui dipendono l'uno dall'altro e le cose che sono disposti a fare pur di proteggersi a vicenda. Dean soprattutto e non perchè Sam non è disposto a fare tutto ciò che è in suo potere per salvare il fratello, ma con Dean bisogna tenere conto, appunto, della situazione in cui è cresciuto. Ed è quello che tu hai fatto in questa fanfiction. Dean, in quanto fratello maggiore, ha sempre sentito di avere il dovere, il più importante di tutti, di prendersi cura di Sam, mentre Sam, che all'inizio è troppo piccolo per capire davvero, si lascia accudire ed è solo più tardi, crescendo, che inizia davvero a capire i sacrifici che ha dovuto fare suo fratello e cerca in qualche modo di ripagarli, anche con piccoli gesti, come ad esempio la scena in questa storia dove gli ordina da mangiare, come se gli stesse, in quel modo, dicendo un sincero grazie di averlo fatto per me in passato. E mi è piaciuto davvero tanto questo tuo associare una scena del "futuro" con quella del loro passato, mettendo così in evidenza il modo in cui le esperienze vissute hanno modellato il comportamento dei fratelli, il rapporto tra loro nel passare degli anni. Abbiamo poi la scena dove Sam ammette di non poter vivere più con loro ed è una parte di questa storia che oltre ad aver apprezzato molto, è anche quella che ha più suscitato il mio interesse. Ci si potrebbe chiedere: perchè Sam gli dice di non voler più vivere con loro proprio dopo aver assistito all'ennesimo sacrificio di suo fratello per lui? E' egoista? E' da ingrati? Poi però, riflettendoci, viene da chiedersi in realtà se gli egoisti non sono Dean e John, che lo costringono a vivere questa vita che non vuole, che lo costringono a guardare suo fratello, la persona che più ama al mondo, continuare a fare simili sacrifici per lui, fino a quando non ci sarà l'ultimo sacrificio che lascerà Sam distrutto, che sarà quello che più gli farà male. Ecco, sì, è una parte della storia che fa riflettere. E poi questo è esattamente ciò che avviene. Dean muore per salvarlo e Sam ci soffre come un cane, così tanto che se morire di fame in una sudicia stanza di motel o farsi chiamare strambo ogni singolo giorno della vita potessero cambiare questo singolo evento, farebbe questo scambio in un batter d'occhio. Ed è straziante la cosa, perchè Dean ha sempre cercato di proteggerlo, ma alla fine è lui quello che finisce per fargli più male di tutti. 
Mi è piaciuta davvero molto questa storia e mi ha fatto tanto piacere leggerla! E' scritta anche molto bene e non mi sembra di aver trovato errori. Complimenti e alla prossima, Baci.   

Recensore Master
11/06/20, ore 13:52

Ciao!
Se c'è una cosa che non penso assolutamente di questa storia è che sia banale. Ogni volta che scrivi di loro è un canto di introspezioni e emozioni fortissime e, la quotidianità mista alla loro vita incredibile, rende ogni cosa tutt'altro che banale. Ci tenevo a dirtelo, perché quando ho letto le note ho pensato "devo dirgliene quattro a questa ragazza!" ♥

Ho semplicemente amato il tuo ripercorrere i momenti salienti e di come Sammy sia cresciuto soprattutto grazie ai sacrifici di Dean. Dal più banale (ma comunque doloroso) compito di sfamarlo e prendersi cura di lui da piccino, al difenderlo a spada tratta quando lo insultano e non gli portano rispetto, fino all'arrivo di quella vita faccia di caccia e pericoli, demoni, rischio... a cui Sam non sembra pronto e che ha di nuovo bisogno di suo fratello, e lui è lì. E poi l'ultimo sacrificio che, pur sapendo come sono andate le cose, pur sapendo che Dean non è morto "definitivamente", fa malissimo lo stesso. Fa male perché Dean è pronto veramente a tutto per suo fratello, e ha cercato sin dal principio di dargli tutto ciò che poteva, come avrebbe fatto una madre. Perché la mancanza di John ha lasciato che Dean si rimboccasse le maniche e risolvesse quei vuoti lasciati da genitori assenti per motivi diversi...

La scena del panino, poi, è molto commovente; Dean sperava che Sammy non se ne fosse mai accorto, di quanto si è privato per fare in modo che lui avesse tutto... e invece lo sa. Bellissima la battuta sul "Sei stato posseduto dallo spirito della strega di Hansel e Gretel?", per sottolineare che forse ha un po' esagerato a dargli così tanto da mangiare, quando invece è solo un ringraziamento per tutti i mal di stomaco che ha avuto per preservargli del cibo ogni giorno e non lasciarlo soffrire.

Infine, il concetto di morti che non parlano ma ascoltano – che riprende pure il titolo – mi ha fatto scorrere un brivido lungo la schiena. E' un concetto meraviglioso e allo stesso tempo molto malinconico. C'è un giudizio silente, da parte dei morti, che può essere positivo o negativo ma non lo sapremo mai. Un pensiero davvero intenso, complimenti.
E' sempre un piacere tornare su questi lidi, il tuo stile mi ammalia!
Complimenti
Miry

Recensore Junior
09/06/20, ore 20:54

Ciao!
Scusami il ritardo ma non so come ma il tempo non basta mai.
Sono contenta però di essere passata, anche perché mi hai fatto conoscere un mondo con cui non ero famigliare. Ovviamente avevo già sentito parlare di Supernatural ma purtroppo non ho mai avuto occasione di guardarlo. Devo ammettere che la tua One shot mi ha fatto venire voglia di esplorare meglio questo mondo.
Che sia la volta buona?
Tornando alla storia.
Sei stata una piacevole scoperta! Il tuo stile mi piace un sacco, ti tiene attaccata fino all'ultima parola lasciandoti la voglia di leggere ancora.
Informandomi in giro sono riuscita a capire che tu abbia anche centrato una tematica molto importante della serie, ossia la relazione tra i due fratelli. Mi ha colpito positivamente come li hai descritti e anche se non posso sapere se siano perfettamente in linea con la serie, posso dire che a me è piaciuto molto come li hai caratterizzati.
Non vedo l'ora di cogliere l'occasione di leggere altro di tuo!
Alla prossima,

H. A. Stratford

Recensore Master
09/06/20, ore 19:08

Eccomi qui per lo scambio a catena!
Non potevo certo lasciarmi scappare una fic di Supernatural, che su questo sito stanno diventando sempre più difficili da scovare.
Per fortuna ci sono ancora autori sparsi qua e la che scelgono di cimentarsi nella creazione di piccoli capolavori come questo.
Il tema fondamentale di questa bellissima serie è sempre stato la fratellanza, e qui, mia cara, tu sei riuscita a trattare il suddetto argomento in maniera assolutamente egregia, concentrandoti proprio su un aspetto così fondamentale che caratterizza il rapporto tra Sam e Dean: il sacrificio.
Sul serio, questi due sono morte e rinati l'uno per l'altro tante di quelle volte....che ormai Morte stesso si è rotto di dover traghettare costantemente le loro anime, non c'è da stupirsi che sia voluto andare in pensione, lol.
Ho amato tutti i vari frammenti presentati nella shot, culminanti con l'evento canonico della morte di Dean nella terza stagione, per cui ero rimasto non poco scioccato.
Ti faccio i miei complimenti, spero che scriverai altre fic sulla serie ;)

Recensore Master
05/06/20, ore 22:00

Ciao eccomi qui per lo scambio a catena!
Scusa il ritardo ma ho avuto un contrattempo che non mi ha permesso di passare prima.
Sono anni che non seguo più Supernatural ma, devo ammettere, che è stata una delle mie serie preferite per anni e anni quindi mi sono buttata sulla tua ultima os pubblicata <3
La prima volta che Dean si sacrifica per Sammy è stupenda, è innocente e tu sei riuscita a legare i due fratelli in un qualcosa che li stringe nella fame.
Dena cerca di proteggere il fratello dalla consapevolezza che il giorno dopo non ci sarebbe stato nulla da mangiare, mentre Sammy è solo un innocente bambino che vuole mangiare e sei stata bravissima ad orchestrare questo primo pezzo!
Anche Sammy che, dopo anni, ricorda quegli avvenimenti per via di un caso e che, istintivamente, ordina del cibo a Dean è tenera e psicologicamente giusta!
La seconda più che essere un sacrificio è,a mio avviso, un modo per difendere il fratello e il loro legame.
Dean protegge Sam a costo di iniziare una rissa inutile, ho adorato come hai giostrato l’episodio,i suoi dettagli e il tuo modo di scriverne! Anche l’incontro con il giovane ragazzino riporta dei ricordi in Sam e, sì,Dean è lui con quel suo cipiglio menefreghista e canzonatorio, così umile quando meno te lo aspetti ed è perfetto in questa tua rivisitazione che è meraviglioso leggerne.
Il terzo salvataggio è classico della famiglia Winchester, una caccia e uno di loro che si ferisce sol oche Sammy non l’aveva progettato e vedere suo fratello ferito lo distrugge mentalmente tanto che vuole andarsene. L’ho trovato carinissimo e tenero, Sammy è sempre stato il personaggio dolce e anche lui è riuscito davvero bene in questa storia.
Sam vuole andarsene perché sa che tutto quello finirebbe per ucciderlo dai sensi di colpa e dal terrore di vedere qualcuno di loro morto. Pensiero che si scontra con l’egoismo di qualcuno che non può lasciar scappare il suo fratellino minore, non dopo tutti quegli anni passati a proteggerlo dall’attività di famiglia.
L'ultimo Sacrificio è il culmine di ciò che sono ed è meraviglioso!
Questa Os è davvero bella, hai centrato ogni punto focale di ciò che vuole essere Supernatural; Il rapporto tra fratelli, l’amore per ciò a cui si tiene di più e l’importanza del voler bene a chi è vivo.
L’ho adorata, dico sul serio, hai uno stile fluido e che permette una lettura fluida e piacevole. Non ho trovato errori di alcun genere e ho tranquillamente ricondotto la morte di Dean alla morte che ha portato Cas nella storia.
Insomma dopo anni che non vedo la serie sei riuscita a farmi tornare alla mente molti dettagli adorabili, quindi grazie in primis per l’opportunità e secondo complimenti per la bellezza di questa os <3
Spero di poter leggere altro su di loro e alla prossima!
Ciao ciao

Recensore Master
31/05/20, ore 14:03

tesoraaaaaaaaaaaaaaaa eccomi in clamoroso ritardo!!
puoi scriverne a migliaia di stria su questi due, nn annaoieranno mai, per il modo in cui ce li racconti, per come fai emergere sempre il loro splendido rapporto e lo spirito di sacrificio di Dean.

mi piace questo quadripartire la storia e farlo con un climax che va dai sacrifici più leggeri (mi ha commmosso la dolcezza del primo, Gardifles, Sam che ha fame, Dean che si fa venire i crampi da stomaco vuoto pur di sfaare lui a awwww e anche che triste allo steso tempo, bella anche la scazzottata. Con la ferita e poi il sacrificio vero e proprio raggiungiamo il culmine.. anche di angst sigh

bellissimo rileggere quei sacrifici anni dopo , col POV di Sam

e il significato del titolo, quando lo cogli ala fine?
è tutto un mix di aaawww e sigh e sob questa storia, ma l'ho apprezzata u sacco
bravissima, come sempre

Recensore Master
21/05/20, ore 16:27

Ciao cara Dakota!

Che bello trovare nuove storie su di loro (sai che amo come li tratti **). Il primo momento che hai scelto è commovente: Dean è un bambino cresciuto troppo presto ed è struggente vederlo alle prese con i sacrifici di una madre, come quello di dargli da mangiare e rimanere a bocca asciutta. È un prendersi cura che esula dal suo ruolo – Dean è il fratello, non il padre di Sam – ma che lui si accolla ingoiando il fatto che Sam è più piccolo e vorrebbe una vita normale – ma anche Dean è solo un bambino e vorrebbe (meriterebbe) una vita normale. Hai sottolineato con molta naturalezza come Sam si renda conto, ad anni di distanza, di come anche una piccola lagnanza o richiesta facesse soffrire l’altro, troppo responsabile.

Il secondo sacrificio è di stampo più adolescenziale e l’ho trovato calzante, perché l’adolescenza è quel periodo della nostra vita in cui ci interfacciamo con gli altri. Sam è indubbiamente percepito come strano, ma Dean lo difende e il momento successivo, quello con Timmy, è perfetto per mostrare l’affiatamento tra i due fratelli che emerge proprio da quel punzecchiarsi e sfottersi perenni. Il terzo momento segna una svolta nella trama: l’incapacità di Sam di adattarsi alla caccia e di vedere suo fratello rischiare fino a fargli da scudo sono uno dei motivi, assieme al fortissimo desiderio di avere una vita normale, che spingeranno il ragazzo ad abbandonare padre e fratello. Hai forzato sulla necessità di tale drastica scelta e, di nuovo, l’ho trovata calzante.

L’ultimo momento è particolarmente intenso e amato: la serie che culmina con la discesa negli inferi di Supernatural è la mia preferita e rappresenta il punto più alto della trama, il momento di fangirlismo più totale, quello in cui tornai su Efp come lettrice in cerca di fanfic su questi due adorabili deficienti e, non trovando quello che cercavo (cioè queste storie), me ne sono andata. Ed è tragico questo pezzo in cui Sam ha perso Dean e pensa al suo cinismo di fronte alla tomba di Mary. È tragico perché non voler andare sulla tomba di una madre significa tante cose e lo stesso dicasi per quell’ammonimento di Sam sui morti che ascoltano – e ascolta, dall’inferno, Dean? Nelle note, per concludere, fai un po’ una captatio benevolantiae, ma ti assicuro che i tuoi scorci sulle personalità complesse dei fratelli Winchester sono sempre molto originali e IC: anche quando racconti gli evidenti sacrifici che un bambino come Dean deve accollarsi per suo fratello non c’è mai un’esagerazione dei toni o un pietismo eccessivo, quanto un’introspezione approfondita e dei meccanismi mentali che funzionano. Come al solito ti faccio tantissimi complimenti e perdonami se sono passata così tardi <3, ma il lavoro mi prende ogni energia residua, questo periodo. Sempre lieta di leggerti **,
Shilyss

Recensore Master
21/05/20, ore 15:43

Il titolo di questa storia è veramente figo, non so ancora cosa significhi ma spero di capirlo entro la fine della storia.

Il primo sacrificio di cui racconti è tipico di una situazione fra bambini: un fratello maggiore che cede al fratello minore l'ultima coppa di gelato. Eppure per loro due nemmeno questo è semplice, perché il gelato non è un vizio, sono preziose calorie da conservare per quando servono. E infatti non gli ha ceduto solo l'ultimo gelato ma anche l'ultimo hamburger. Mi fa rabbia che questi bambini non abbiano nulla da mangiare, è abbandono di minore, non poteva essere legale santo cielo. Il sacrificio di Dean va oltre il cibo; secondo me il sacrificio è anche sopportare tutto quello, essere adulto per il fratellino, essere quello che lo protegge dalla dura realtà della vita.

Il secondo sacrificio forse è un po' più normale, una cosa che poteva capitare anche in un'altra famiglia: Sammy viene insultato e Dean lo difende, e così facendo non solo si becca taglio sotto il mento ma soprattutto rinuncia a una vita sociale che poteva essere importante per un ragazzo di diciassette (?) anni. Però insomma, capita di avere un fratellino strambo. Capita un po' meno di non avere nessuno a cui lasciarlo mentre ti fai la tua legittima vita da adolescente.
Che tenero che è comunque: può chiamare strano suo fratello, ma non deve farlo nessun altro o si prende un pugno. Ci sta. Anche questa è una cosa che fanno i fratelli.

Il terzo sacrificio è decisamente in linea con la loro vita pericolosa e diamine, se capisco come mai poi Sam ha voluto andare al college. Chi vorrebbe fare quella vita?

E la parte finale... il quarto sacrificio, mi ha fatta piangere. Dean è morto? Ma maledizione... ok, ok, fanno una vita molto pericolosa, ma il protagonista porcaputrella non può morire, non è fair play. E la morte qui ha un sapore di definitivo perfino in un mondo con creature sovrannaturali e la certezza dell'esistenza dell'inferno. Perché Dean dovrebbe essere all'inferno? Perché, se esiste per certo un aldilà, viene considerato impossibile comunicare con i morti? Capisco il dolore di Sammy, e certamente ora capisco il senso del titolo, ma mi piace pensare che come diceva da piccolo: i morti possano ancora ascoltare. Perché vorrebbe dire che in qualche modo continuano a esistere e continuano a volerci bene, come noi a loro.

Accidenti piango sempre quando leggo le tue storie.

Recensore Master
16/05/20, ore 11:12

Buongiorno mia cara!
Vuoi che sono uscita ieri pomeriggio da una full-immersion di tre giorni con - guarda un po' che coincidenza -una bambina di sette anni con gli occhi verdi, ma mai come oggi mi sento in sintonia con il Dean del primo spezzone. "Ho fame" "come fai ad avere fame?" è stata la colonna sonora della mia settimana, quando, praticamente ogni ora, mia cugina mi chiedeva di mangiare e io, alla fine della fiera, rinunciavo - che ne so - al rimasuglio di pasta al pomodoro che mi ero conservata e lo cedevo a lei. Il finale del primo pezzo è adorabile e, anche qui, mi ricorda la mia piccola che alla fine della fiera mi chiede se voglio dividere la cioccolata con lei.
Nel secondo caso, sono Sam. Io sono sempre stata la strana e mio fratello è sempre stato Dean, pronto a proteggermi. Perchè strana è vero, ma solo lui può farmelo notare. Perchè ancora adesso mi chiama Nerd, ma lo può fare solo lui. Adorabili, di nuovo, e anche un po' ridicoli (in senso positivo).
La terza è la prima in cui i ruoli sembrano rovesciarsi ed è strano pensare a Sam che si prende cura di Dean. Dean sta male, Dean ha bisogno di essere curato e Sam è lì per quello, quasi come se dovesse ricambiare tutto ciò che è stato prima. Intensa, con un retrogusto che mi dà l'impressione di stare ad un bivio: dopo o tutto andrà bene o tutto andrà male.
Ed è male che va, perchè Dean si sacrifica per l'ultima volta e il risultato è che adesso sta sotto terra, nonostante non volesse. Forse non è il dare la vita, l'ultimo suo sacrificio, ma il non essere bruciato, il concedere a Sam un posto dove trovarlo e dove potergli parlare, senza ottenere risposta, ok, ma i morti ascoltano no?
Mi è piaciuto molto che il titolo e il suo valore li si possano comprendere solo all'ultimo, dopo tutto il crescendo di situazioni (sai che è un modo che mi piace tantissimo di raccontare le cose) e sentimenti che hai dipinto in questa storia.
Il tuo stile scorrevolissimo è un piacere per i miei occhi e lo trovo davvero molto adatto a dipingere i fratelli Winchester. Vuoi che quelle su TVD le hai scritte quando eri più piccola, vuoi che forse senti Dean e Sam più "tuoi", la differenza tra queste storie sui Winchester e quelle su TVD è enorme e se già dalle prime che ho letto ti ho apprezzata come autrice, con queste non hai fatto altro che migliorare (si più migliorare un'opinione già molto positiva?) l'opinione che ho di te.
Complimentissimi, come sempre non vedo l'ora di leggere qualcosa di nuovo.
Un bacio grande, L.

Recensore Junior
14/05/20, ore 19:42

10° CLASSIFICATO - THE DEAD DON’T TALK, THEY LISTEN di DakotaDeveraux

Titolo: 3.5/5
All’inizio non capivo per quale motivo la storia si chiamasse così, e mi è piaciuto particolarmente proprio perché si deve arrivare alla fine della storia per capirlo appieno. Credo sia anche un chiaro riferimento a ciò che avviene nell’ultimo paragrafo, quasi un monito che si ripropone dopo tanti anni e che non riguarda più semplicemente la madre, ma proprio lo stesso Dean. Mi è piaciuto, preciso per questa storia.

Grammatica, stile e sintassi: 8.5/10
Vi sono dei piccoli errori di distrazione e di battitura, niente che renda la lettura sgradevole, ma ritengo comunque opportuno segnarteli.
“[…] la mancanza che gli riempe lo stomaco.” Gli riempie, errore di battitura che i ripete anche in: “[…] gli riempe la cassa toracica all’idea di alzarsi […]”.
“[…] in quel momento nel volto di suo fratello.” Sul volto, sarebbe più appropriato, ma credo sia stato un errore di distrazione perché in altri casi l’hai usato correttamente. Lo ripeti anche in: “[…] scherno né gioco nel suo volto.”
“[…] rischi di di diventare come quello stupido gatto […]” Il di è ripetuto due volte, errore di distrazione.
“[…] mentre stanno cercando papà […]” Di norma la parola papà è di carattere colloquiale, e viene impiegata generalmente solo in contesti dialogativi. Per cui sarebbe più adatto dire padre, ma ho notato che nel resto della storia utilizzi proprio quest’ultimo vocabolo, tranne quando scrivi: “[…] mattina quando litigava con papà […]”.
“[…] glie lo racconta […]” Glielo è tutto attaccato.
“[…] se l’era prese di santa ragione da suo fratello […]” Premetto, è una forma corretta e non ha costituito alcuna penalità, ma ci tenevo a darti il mio consiglio. Se l’era prese va bene, ma all’orecchio sarebbe più fluido scrivere la aveva prese, perché risulta poi spontaneo domandarsi “da chi?”, introducendo quello che poi costituisce il complemento d’agente. Ripeto, non ha costituito sottrazione di punteggio.
“[…] impattando con l’asfalto […]” Impattare può essere utilizzato con le preposizioni su e contro. Per cui, impattando contro l’asfalto, oppure – sarebbe meglio – impattando sull’asfalto.
“[…] riflette sulla lieve imposizione nascosta, sulla lieve punta di egoismo […]” Sulla lieve viene ripetuto due volte, senza che vi sia un inciso per il quale si possa giustificare una effettiva ridondanza. Per esempio, nel caso di: “[…] si siedono ad uno squallido tavolino di uno squallido locale dell’Arkansas […]” la ridondanza non viene penalizzata perché viene impiegata come figura retorica, quindi per rafforzare il significato che il locale fosse particolarmente squallido.
Un altro piccolo appunto riguarda i dialoghi. Sono trattati benissimo, tuttavia in alcuni dialoghi a fine periodo mancano i punti fermi. Esempio: “Però seriamente, Sammy: questa storia deve finire. Sta diventando estenuante prendere a pugni ogni persona che dice che sei strano” In questo caso ci vuole sempre il punto fermo a fine frase, anche se è costituita da una sequenza dialogata.
Per quanto riguarda lo stile mi è piaciuto molto, tranne qualche volta in cui ho fatto fatica a leggere dei periodi intervallati da incisi troppo lunghi, che a volte rendono faticoso riprendere il filo del discorso principale. In alcuni punti ho dovuto rileggere più di una volta per comprendere il significato, ma nel complesso la storia si fa leggere ed è piacevole, specie negli ultimi due paragrafi. Brava.

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Nel suo complesso vi è un’ottima caratterizzazione dei personaggi, sebbene il punto di vista meglio analizzato sia quello di Dean: Sam all’inizio è il “mocciosetto”, che lo stesso Dean non riesce a fare a meno di viziare, sebbene questa parola non sia del tutto corretta, perché in realtà non fa altro che metterlo al primo posto nell’ottica di ciò che considera una necessità. Si preoccupa costantemente per lui, lo difende in situazioni scomode, salvo poi fargli la paternale sull’essere più sicuro di sé. Se la si guarda in quest’ottica d’idee, Dean è stato – oltre che un fratello maggiore – una vera e propria figura di stampo paterno, sostituendosi in toto al genitore sempre assente a causa della caccia.
I punti di vista di Sam sono ben precisi, intervallati dalle parentesi nelle quali il più piccolo ripensa a quanto accaduto col fratello, e hai sottolineato perfettamente il rapporto tra i due come un qualcosa che va ben oltre la semplice fratellanza. Dean non riesce neanche a pensare ad una vita senza Sam, lo si lascia intendere soprattutto quando continua a ripetergli che non se ne andrà. Questo rapporto, che di base appare sempre positivo e vede Dean come una sorta di sempiterno protettore, diviene quasi morboso e ossessivo, lasciando intuire che, nonostante l’amore che li leghi, vi sia anche un conflitto in corso, che probabilmente c’è sempre stato.
Sam, se dapprima l’osserviamo come un bambino ingenuo e incapace di contestualizzare le scelte del fratello – esempio lampante quando gli chiede se ha mangiato e si beve la bugia del fratello –, con la crescita questa sua personalità diviene più vispa e attenta, tanto quasi da contrastare la figura di Dean, invece che assecondarla.
“Sam non può fare a meno di trattenere il sorriso che gli affiora sulle labbra questa volta, perché certe cose non cambiano proprio mai e, dannazione, ovviamente prende nota di ricordargli quell’episodio, la prossima volta che si vanta di essere bravo con i bambini.” Questa frase mi è piaciuta particolarmente, sia per il momento in cui l’hai introdotta, sia perché sintetizza molto bene il legame affettuoso e tuttavia votato spesso agli screzi e alle prese in giro. Si assiste ad un capovolgimento delle due figure, con Sam che sembra “crescere” molto più del fratello dal punto di vista emotivo, divenendo in grado d’essere lui quello che fa la paternale.
Dean, al contrario, appare quasi che non cresca mai all’interno della storia. Ci si chiede perché, salvo poi rendersene conto alla fine: Dean non ha bisogno di crescere, perché era già grande fin da piccolo. Ha dovuto sopperire alle mancanze di una madre morta e di un padre sempre assente, ha badato lui a Sam, indi per cui fin da piccolo ha mostrato d’esser già un adulto – sebbene la sua personalità sia canzonatoria e decisamente immatura. La riprova della sua crescita si cela proprio nel senso di colpa di Sam, ch’è consapevole del fatto che il fratello si sia sempre sacrificato, fino alla fine, solamente per lui.
Davvero un buon lavoro, brava.

Originalità: 8/10
Dean e Sam sono le prime persone a cui si pensa quando si parla di Supernatural, il fandom pullula di storie su loro due e spesso si ha davvero molta difficoltà ad inquadrare una storia che sia davvero super originale. Questo racconto sicuramente da questo punto di vista presenta qualche elemento già visto, ma a dirla tutta credo che non sia poi un grande problema: sono contraria a chi dice che una storia che magari presenta delle cose già viste, allora non è una buona storia. Questa ne è la prova lampante, perché è davvero una fanfiction ben scritta e pensata in un certo modo, lo si denota in ogni singolo paragrafo: l’infanzia dei protagonisti, la loro adolescenza, il loro passaggio all’età adulta, i cambiamenti che lo scorrere del tempo porta, le riflessioni dei due sull’altro. Sì, sono cose che sono già state scritte, ma questo non significa che perdano di valore solamente perché le si analizza in un’ottica differente.
A maggior ragione se si pensa che hai scelto dei momenti molto particolari per narrare tutto questo, perché ognuno esprime e analizza in maniera certosina e puntigliosa quello che è un rapporto che ormai si dà quasi per scontato, per cui anche qui ritengo che tu sia stata particolarmente brava.
Sono rimasta molto colpita – su tutto il resto – dalla scena finale. ““Le tombe servono a chi resta, Sammy” aveva affermato il maggiore, scetticismo misto a dolore a impregnargli la voce. “I morti non parlano. E se parlano, fratellino, è solo un problema da risolvere” è una frase che lascia davvero l’amaro in bocca, così come la risposta di Sam che appare quasi come un monito al lettore, più che al fratello maggiore, il quale ha la stessa reazione che avrebbe chiunque.
Far finire la storia con Dean che si ammutolisce l’ho trovata davvero una bella idea, che si ricollega in maniera perfetta anche al titolo: è come se Sam avesse detto al fratello di prendere esempio dai morti e di smetterla di aggiungere cose che non vale la pena dire.
Quindi, nonostante la trama non spicchi per originalità, io l’ho trovata comunque una storia molto degna di nota.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 5/5 + Frase 4/5
Mi è piaciuto sia l’utilizzo del prompt che della citazione. Ritengo che la parola sacrificio sia alla base di tutta la storia, poiché è proprio sulla base dei sacrifici che Dean fa per Sam che s’incentra la trama. Mi sarebbe piaciuto che tu lo impiegassi anche per spiegare cosa ne pensi effettivamente Dean di questo suo continuo sacrificarsi – se la veda anche lui in quest’ottica d’idee o meno –, tuttavia sono davvero soddisfatta del suo utilizzo.
L’uso della citazione mi è piaciuto, ma l’ho trovato un po’ approssimativo: la frase viene detta in un contesto molto ben delineato e mostra anche il suo effetto, perché descrive il paradosso di ciò che si cela spietato nella mente di Sam, che guarda ciò che possiede e si chiede se davvero sia quello il ricavato di tutti quegli anni di rinunce, sforzi e fatica. Di per sé è un buon utilizzo della frase, tuttavia mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più analizzato il suo significato, perché appare più come un breve attimo di logicità nella testa di Sam, e passa quasi inosservata se non si pone abbastanza l’attenzione. Nonostante questo, tuttavia, anche di questo utilizzo non sono affatto dispiaciuta.

Gradimento personale: 4/5
È una bella storia, che analizza con precisione il rapporto affettuoso e a tratti conflittuale dei fratelli Winchester. La parte che ho adorato di più – neanche a dirlo – è la scena finale, quando Sam pensa alla reazione che potrebbe avere Dean se osasse rovinare la sua preziosissima Impala. Mi piacciono molto i finali misti, quelli scritti con un po’ di nostalgica malinconia e che ti fanno pensare alle sensazioni e alle emozioni celate nei personaggi – sì, sono una melodrammatica nata. Per cui la tua storia, seppure non originalissima, mi è comunque piaciuta molto proprio per questa tua squisita capacità di poter delineare con accuratezza e delicatezza i tratti dei due protagonisti, nei quali è facile identificarsi e per cui è facile provare una forte empatia.
Brava davvero.

Totale: 42.5/50

Recensore Veterano
12/05/20, ore 18:34

Cara Dakota,

ho imparato a conoscere ed apprezzare la tua scrittura attraverso le tue ff sui falice, ed è un piacere scoprirne nuove sfumature attraverso lo studio del rapporto tra due personaggi - a mio avviso - decisamente più complessi. Inanzitutto ho trovato particolarmente interessante la scelta del titolo e di questa narrazione che ci porta, alla fine, a scoprirne il motivo e l'origine.  Dean e Sam sono legati da un legame intenso, che va oltre il semplice affetto fraterno, ma si costruisce sulle basi di una vita a dir poco peculiare, che insegna loro troppo e troppo in fretta. Tu hai utilizzato un espediente molto intelligente per raccontarci di questo legame, per riassumerlo in una one - shot. Questi quattro sacrifici che, nel corso degli anni, Dean ha fatto per Sam ci dicono moltissimo di loro, specie di Dean, di certi suoi tormenti, di quella sua capacità di sopportare qualsiasi cosa, tranne che il dolore del fratello. 

Inoltre, credo che tu abbia un talento particolare per il racconto dei rapporti through the years: riesci sempre a cogliere il momento particolare da porre in esame e rintracciarne altri alla stregua del primo, seguendo un filone preciso, atto a rivelare, alla fine, l'essenza del rapporto di cui scegli di narrare. Non è per niente una cosa facile, me ne rendo conto, e per questo mi colpisce sempre la naturelezza con cui porti a termine questo compito. 
Sei una garanzia, per quanto mi riguarda.
Un caro saluto,
W.

Recensore Master
12/05/20, ore 18:23

Ciao, cara! ♥
Ormai avrai già capito quello che penso delle tue storie, mi piace un sacco il tuo stile perché è fortemente introspettivo e tocca tematiche che forse riguarda un po' tutti, adoro il modo in cui sai gestire i personaggi di Supernatural dando a loro una forte caratterizzazione che non puoi non sentire nel profondo. 
Come già sai ho un debole per le storie legate alla famiglia, e qui ci mostri ancora una volta come i due piccoli Winchester siano in balia di loro stessi, più di preciso è Dean che si prende cura di Sam, lo protegge come può e una frase che lo dimostra è quando dice - papà torna presto, Sammy. Tu non ti preoccupare e fila a dormire. 
Ecco, durante questa sua affermazione mi sono chiesta chissà quante volte ha assicurato il piccolo Sam in questo modo, immagino tante, troppe volte. 
Io non trovo affatto banali le tue storie, anzi. Usi una scrittura semplice e diretta, te l'ho già ripeto mille volte ma ritorna sempre quel qualcosa di non detto nelle tue storie, che torna sempre, è una presenza fissa e ha una forte potenza emotiva, ogni volta che interrompi una frase sento ciò che vuoi trasmettere, davvero. In questo caso il tema centrale del racconto è il modo in cui Dean si è sacrificato per Sam nel corso degli anni, ogni episodio che ci hai presentato ha un peso diverso, ma il filo conduttore rimane, il modo in cui Dean protegge e difende Sam mi fa commuovere. 
E poi vabbé, ho già capito nella prima scena che ci presenti che anche qui ci vuoi fare soffrire, ammettilo. Il modo in cui Dean vuole bene a suo fratello non si può spiegare a parole, hai toccato un argomento non facile in maniera davvero delicata, mi è piaciuto molto il momento in cui Dean lascia l'ultima coppetta di gelato a Sam e per non fare preoccupare quest'ultimo gli dice che non ha fame, anche se in realtà ha gli crampi allo stomaco, io davvero, soffro. 
Come al solito però Dean è un tipo (dai, lo definisco simpaticamente così), è un personaggio impulsivo, lo sappiamo bene e anche qui quando difende Sam per una parola di troppo dà inizio a una rissa non necessaria (come afferma Sam stesso, ma vallo a dire a quel zuccone di Dean).  
Quando Sam si lamenta del fatto che è Dean stesso a definirlo strano mi ha fatto un sacco tenerezza la risposta di quest'ultimo afferma che solo lui lo può definire in quel modo e qui ho percepito tanto il suo affetto, perché ho pensato che Dean volesse intendere che quando lo afferma lui si sa che è detto con affetto, invece quando lo dice un estraneo può esserci quella nota di cattiveria che più che Sam, può ferire Dean, io mi sciolgo come un cioccolatino per l'ennesima volta come puoi vedere. 
L'ultima scena è stato invece uno strazio, tu dovresti vedere le mie facce quando leggo le tue storie, penso che ti sentiresti tremendamente in colpa, sappilo che hai la mia povera sensibilità sulla coscienza, cara. E poi voglio sottolineare una cosa in particolare, ovvero la meraviglia dei dialoghi che introduci, perché non sono mai troppo invasivi nelle tue storie ma quelle poche frasi che inserisci sono un pugno allo stomaco, perché hanno un'importanza che si percepisce, l'ultimo dialogo in particolare è stato emblematico e potente. Amo come sai raccontare il legame tra questi due fratelli, caratterialmente così diversi ma uniti da un legame che va davvero oltre alla morte. Come al solito ti faccio i miei banalissimi complimenti, alla prossima!

Shakana 

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