Recensioni per
L'albero in corridoio
di AcquaSaponePaperella

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/20, ore 18:34

Ciao!
Ti chiedo ancora scusa se non abbiamo potuto accettare la tua storia al contest; comunque, finalmente passo a lasciarti la valutazione e ti faccio ancora i miei complimenti!



Grammatica&Stile:


Per quanto riguarda il parametro della grammatica, non ho individuato particolari errori; hai chiaramente una buona padronanza della lingua e delle regole grammaticali, tuttavia ci tengo a segnalarti un errore in: “È stato tuo nonno a farlo. Sai, gli piaceva molto dipingere, e un giorno decise di dedicarsi ad un lavoro particolare: questo quadro, per l'appunto."
La regola stabilisce che la d eufonica sia obbligatoria solo quando è preceduta e seguita dalla stessa vocale, quindi in “ed è” è corretto inserirla, mentre in “ad un” (vocali diverse) oppure in “ed il” va tralasciata.

Hai utilizzato un lessico semplice e immediato, ma estremamente d'effetto: è facile per il lettore immedesimarsi nei protagonisti del racconto e l'atmosfera diventa sin da subito familiare e piacevole, caratteristica che ho apprezzato parecchio e che, se avessi utilizzato un lessico più forbito, probabilmente non sarebbe riuscita allo stesso modo.
Hai uno stile buono e scorrevole, e personalmente credo non potrebbe mai annoiarmi, proprio grazie alla capacità di creare immagini vivide e chiare nell'immaginazione del lettore.
Anche qui mi limito a segnalarti alcuni passaggi che personalmente avrei espresso in modo diverso, ma tieni a mente che si tratta di mero gusto personale:

  • Quand'ecco che giunse l'età scolastica, e con essa la possibilità di poter "tradurre" le scritte all'interno dei quadratini, e grande fu la sorpresa quando si accorse che si trattava semplicemente di nomi e cognomi, come fosse una specie di grande registro, di quello che si usava a scuola per fare l'appello. Lo sguardo le scivolò su uno dei quadratini situati in cima al foglio, su uno dei rami, decifrando le lettere, si accorse che componevano esattamente il suo nome. → Non amo l'utilizzo delle virgolette all'interno di una storia, per cui a mio parere il significato che volevi attribuire a “tradurre” si poteva sostituire con “...e con essa la possibilità di poter comprendere le scritte all'interno dei quadratini...”. Ho capito il senso del verbo e il motivo per cui l'hai utilizzato, però non mi convince del tutto. Inoltre, avrei spezzato l'ultima frase in due, in questo modo: “Lo sguardo le scivolò su uno dei quadratini situati in cima al foglio, su uno dei rami: decifrando le lettere, si accorse che componevano esattamente il suo nome”. Anche un punto e virgola avrebbe potuto degnamente sostituire i due punti; ovviamente si tratta sempre di gusto personale. Lo stesso ti segnalo anche in questa frase: […] la bambina, con pennelli, matite e colori, si "arrampicava" sulla scala […]. “Arrampicava” avrebbe reso perfettamente anche senza le virgolette, secondo me.
 
  • “E ci sono anche quelli dei cugini, degli zii, e dei..." cominciò ad elencare, man mano che notava nuovi nomi conosciuti, altri nomi invece le risultavano estranei, e si chiedeva a chi appartenessero. → Anche qui avrei utilizzato un punto e virgola (forse sono fissata, ma a mio parere il fatto di “spezzare” il testo lo rende più scorrevole), così: “...cominciò ad elencare; (e) man mano che notava nuovi nomi conosciuti...”
 
  • Fu notando quel dettaglio che l'albero le parve incompleto, come privato di qualcosa. → Non lo considero un vero e proprio errore, però avrei sostituito “privato” con “privo”. Forse perde parte del senso che volevi attribuirgli, ma mi sembra più corretto.
 
  • […] La bambina, con pennelli, matite e colori, si "arrampicava" sulla scala, tenuta ferma dalla nonna -come una radice che sostiene e nutre il proprio albero, per permettere a questo di crescere e salire sempre più in alto- e ascoltando la voce della nonna, riscriveva quei nomi nel modo più creativo e bello possibile, in modo che chiunque avesse potuto leggerli. → “Nonna” viene ripetuto a distanza di poche parole. Per evitare la ripetizione, avrei scritto semplicemente “... e ascoltando la sua voce...”, oppure “...e ascoltando la voce della donna...”


Inoltre, ho individuato alcuni errori di battitura che posso segnalarti in privato, se lo desideri.


Trama&Personaggi:


La trama è piuttosto semplice, ma d'effetto: questa è una di quelle storie che riescono a lasciare un segno anche in poche righe.
Lo sviluppo degli eventi avviene in un clima piuttosto tranquillo e rilassato, che contribuisce a mettere a proprio agio il lettore e ad aiutarlo a “inserirsi” perfettamente nella storia che sta leggendo.
Ho particolarmente apprezzato l'originalità di questa trama, sia per le tematiche trattate, sia per il modo in cui sono state raccontate; personalmente adoro ritrovare rapporti “familiari”, in cui compare un legame “adulto – bambino” particolarmente forte, come in questo caso: la bambina è legata alla nonna quanto la nonna alla nipote, e su questo rapporto si basa in realtà l'intera storia; il fatto che la bambina veda la nonna come “un dizionario” ne è l'ennesima prova e il culmine di questo rapporto affettivo l'ho ritrovato nella conclusione, in particolare nell'ultima battuta della nonna.
L'espediente dell'albero genealogico a mio parere contribuisce ad arricchire la caratterizzazione dei personaggi, che non è particolarmente approfondita ma, come scritto sopra, assolutamente d'effetto: non ho trovato alcun bisogno di approfondirla, in verità, come se avessi comunque a disposizione tutte le informazioni di cui necessitavo alla completa comprensione del testo.
Pur non entrando nei particolari, hai scritto una storia completa in ogni sua sfaccettatura.
Tuttavia, mi sarebbe piaciuto saperne di più sulla figura del nonno, che è inserita solo marginalmente e che forse, in un contesto simile, poteva essere sviluppata maggiormente.
Osservando il quadro completo, però, questa mancanza viene quasi colmata dalla figura della nonna e dal suo stretto rapporto con la nipotina, che rappresentano il fulcro della storia.


Utilizzo Pacchetto:


Nella storia doveva essere presente un sogno, che purtroppo non sono riuscita a individuare chiaramente.
Il finale mi ha fatto pensare che quello della bambina possa effettivamente essere stato un sogno, forse ad occhi aperti, forse no; forse lo hai inserito in modo molto sottile, però non mi è stato possibile individuarlo in modo evidente.
Il pacchetto da te scelto, invece, lo considero sviluppato in maniera eccellente: a mio parere, hai sviluppato sia l'interpretazione per cui nuotare rimandi a “un contatto con le proprie origini”, che nella storia si possono chiaramente ricondurre all'albero genealogico e alla figura stessa della nonna (e del nonno), sia “il naturale traguardo della vita”, a cui ho ritrovato degli accenni soprattutto nel finale.
Mi piace ricercare il simbolismo all'interno di questa storia, e a questo proposito credo che anche il ruolo dell'albero genealogico, su cui ruota la narrazione, faccia la sua parte, per quanto riguarda entrambe le interpretazioni.
In ogni caso, lo considero sviluppato perfettamente, e in modo assolutamente originale.


Gradimento Personale:


Non c'è neanche bisogno di dirlo, ho amato profondamente questa storia. Hai raccontato un episodio che potrebbe facilmente essere considerato uno spaccato di vita quotidiana, eppure lo hai narrato con una sensibilità esemplare, che non sfugge al lettore.
È stata una lettura piacevolissima; questa è una di quelle storie che, quando arrivi alla fine, vorresti saperne di più ma al tempo stesso ti rendi conto che, se questo avvenisse, probabilmente non l'apprezzeresti allo stesso modo.
Un aspetto che mi ha particolarmente colpito è senza dubbio l'originalità: l'elemento dell'albero genealogico, i nomi sfumati dei membri più anziani della famiglia, persino l'assenza dei nomi delle protagoniste li trovo tutti elementi significativi e originali.
Come ho già scritto, amo ricercare il simbolismo nelle storie e trovo che questa ne sia impregnata, con mio immenso piacere. Mi è parso di entrare come in una dimensione parallela, e questo ha certamente contribuito a farmi apprezzare di più questo racconto.
Rileggendolo più volte, ho apprezzato anche l'accuratezza che hai riservato alle descrizioni, che, una volta terminata la lettura, acquisiscono maggiore significato.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti per avermi regalato una storia così potente eppure così breve!


Spero di ritrovarti in qualche contest futuro! Grazie per averci provato <3

Recensore Master
28/08/20, ore 12:55

Grammatica&Stile

Dal punto di vista grammaticale, non ho trovato nessun tipo di errore: la storia scorre in maniera fluida e pulita, si percepisce quanta cura ci hai messo. Ti segnalo giusto un paio di sviste, che però sono solo degli errorini di distrazione:
“eraano i quadratini in bianco” -> ci sono due ‘a’ in ‘erano’.
“indicò l'albero fuori in in giardino alla bambina” -> hai scritto due volte ‘in’. Inoltre qui ti suggerirei, per rendere più comprensibile a primo impatto l’intero periodo, di spostare ‘alla bambina’ subito dopo il verbo: “indicò alla bambina l’albero fuori in giardino”.
Per quanto riguarda lo stile, ho apprezzato tantissimo il tuo modo di scrivere e di strutturare le frasi: non ti sei persa in periodi troppo lunghi e articolati che avrebbero appesantito il testo, hai utilizzato un lessico fresco e frizzante, oltre che omogeneo per tutto il corso della narrazione, hai saputo frammentare laddove serviva e l’inserimento di molti dialoghi ti ha aiutato a rendere il tuo testo coinvolgente e piacevole.
Ti segnalo solo un paio di piccoli dettagli che ho riscontrato e che non mi hanno del tutto soddisfatto:
“l'autore oltre ad essere un artista, doveva essere anche un bravo falegname” -> qui avrei aggiunto una virgola dopo ‘l’autore’, in modo che ‘oltre ad essere un artista’ rimanesse separato dal resto della frase: “l’autore, oltre ad essere un artista, doveva essere anche un falegname”.
"Vuol dire che è l'albero della nostra famiglia." le spiegò paziente la donna. -> qui avrei evitato il punto prima di chiudere le virgolette, perché con ‘le spiegò’ è come se la frase nel discorso diretto proseguisse, dunque frammentarla con un punto non è necessario. In realtà la punteggiatura presso i dialoghi è qualcosa di molto soggettivo, quindi non ti so dire se sia un vero e proprio errore, ma leggendolo si ha l’impressione che quel punto spezzi il ritmo, in un certo senso ^^
“i nomi sui rami, tra cui aveva trovato anche il suo (evviva!) erano scritti con inchiostro intenso e riconoscibile.” -> questa è una mia pignoleria XD trovo che in un testo narrativo non sia tanto carino trovare parole o frasi tra parentesi; in tal caso sarebbe più carino utilizzare invece dei trattini, che spesso racchiudono gli incisi: “…tra cui aveva trovato anche il suo – evviva! –, erano scritti con…”.
«"Oh tesoro, cosa vuoi che ti dica? Il nonno di recente è riuscito a procurarsi un inchiostro resistente per scrivere, ma in passato aveva utilizzato delle tempere scadenti perché non potevamo permetterci chissà cosa, quindi qualche scritta si è consumata nel tempo..." la consolò la nonna. "Ma anche altri nomi non si leggono più." insistette la bambina.» -> qui manca un a capo, dato che in genere quando sono due personaggi diversi a parlare si va a capo per creare una divisione netta tra le battute di uno o dell’altro:
«"Oh tesoro, cosa vuoi che ti dica? Il nonno di recente è riuscito a procurarsi un inchiostro resistente per scrivere, ma in passato aveva utilizzato delle tempere scadenti perché non potevamo permetterci chissà cosa, quindi qualche scritta si è consumata nel tempo..." la consolò la nonna.
"Ma anche altri nomi non si leggono più." insistette la bambina.»
Per il resto non pare di avere altro da segnalare. Posso solo ribadirti i miei complimenti per lo stile che, nella sua semplicità, è scorrevole e mi ha permesso di far scivolare la tua storia sotto i miei occhi con una semplicità impressionante!


Trama&Personaggi

La trama è lineare e semplice, ma racchiude molto più di quello che potrebbe sembrare. Ogni gesto, ogni dialogo, ogni dettaglio racchiude in sé un significato simbolico che, giunti alla fine della lettura, assume un’importanza enorme. Per questo, nonostante la brevità e l’apparente casualità di alcune tue scelte, si percepisce una particolare cura e un’attenzione per i dettagli. Il senso intero della storia si concentra nella scena in cui la bambina nota l’inchiostro sbiadito dei nomi più in basso e osserva che, senza le persone venute prima di lei, non sarebbe mai nata e quindi sono importanti quanto i nomi più recenti. È quasi una sorta di morale, che viene somministrata al lettore con delicatezza e dolcezza, tramite una scenetta famigliare molto fluff, ma che entra nel cuore e porta a riflettere. Questo per evidenziare che questa trama, questa storia, ha un suo perché e sei riuscita a sviluppare perfettamente il concetto che avevi in mente.
A livello tecnico, non ho trovato buchi di trama o dettagli non approfonditi, sono arrivata alla fine della lettura pienamente soddisfatta e senza dubbi e domande di alcun genere. Trovo inoltre che tu abbia preso il giusto tempo e la giusta calma per raccontare questa scena, intessere la rete di dialoghi, e il tutto è parso assolutamente naturale e realistico, senza forzature. Hai insomma tenuto il giusto ritmo, non hai corso e non hai lasciato zone di stallo nel corso della trama. Complimenti!
Per quanto riguarda i personaggi, mi è particolarmente piaciuto il modo in cui hai fatto interagire la nonna e la bambina, perché è stato soprattutto dai dialoghi che hai fatto emergere la loro essenza: la bambina è proprio una bambina, si comporta, agisce e pensa come tale, così come la nonna è proprio una nonna, una persona che ha vissuto tanto, che ha tanto da raccontare e racchiude in sé saggezza e pazienza.
Mi dispiace soltanto non aver trovato dei tratti caratteristici dei due personaggi, ma forse era una cosa voluta. Mi spiego meglio: non so tanto di questa bambina (il nome, ciò che le piace e che non le piace, il suo carattere, le sue particolarità in quanto individuo) e stesso discorso posso fare per la nonna; sono insomma dei personaggi “generici”, molto vaghi, che potrebbero essere una nipote e una nonna qualunque. E se da una parte mi dispiace, perché avrei voluto conoscerle meglio con tutte le loro peculiarità, dall’altra parte posso capire che questa sia stata una scelta voluta per far sì che tutti possano
immedesimarsi in questa storia. In tal caso, sei riuscita perfettamente nel tuo intento!


Utilizzo Pacchetto

Al di là del fatto che tu non abbia inserito il sogno, sei comunque riuscita a sviluppare perfettamente il pacchetto da te scelto: l’albero genealogico è il simbolo per eccellenza della famiglia e della discendenza, chiunque andrebbe a consultarlo se volesse ricongiungersi con le proprie origini e conoscere i nomi dei propri antenati. In particolare mi ha colpito come questa bambina, oltre a leggere i nomi scritti all’interno dei quadratini, si sia incuriosita e abbia fatto domande alla nonna per capire come fossero questi parenti che non ha mai conosciuto. Insomma, sono riuscita a cogliere perfettamente nella tua storia non solo il ritorno alle origini e alle proprie radici, ma anche la curiosità di volerle conoscere e approfondire – hai fatto benissimo a utilizzare una bambina in questo caso, dal momento che i più piccoli sono simbolo di sconfinata curiosità.
Sono riuscita a leggere anche un leggero rimando al secondo significato del pacchetto, in particolare per via di quei nomi che col passare del tempo si sono sbiaditi – perché le persone in questione hanno fatto il loro corso e si stanno avvicinando all’epilogo della loro vita.
Insomma, ho davvero adorato il modo in cui hai sviluppato il pacchetto e, se dovessi metterti un punteggio in questo campo, sarebbe il massimo *-*


Gradimento Personale

Aaaaah! Ho un debole per le kidfic, le amo con tutta me stessa, quindi non potevo non amare questa storia! Non solo mi è piaciuto un sacco il modo in cui hai gestito questa bambina, ma anche il contesto in cui l’hai inserita e l’interazione con la nonna – che belle queste scene in famiglia così fluffose, dove diverse generazioni si incontrano e ognuno insegna all’altro e impara dall’altro!
Il dettaglio dell’albero genealogico poi mi ha veramente fatto impazzire, forse perché sono affascinata da queste cose; quando ero piccola a volte capitava che a scuola ci facessero disegnare il nostro albero genealogico ed era una cosa che adoravo. Questo assume un valore ancora più forte se si pensa che quest’albero in corridoio sia nato dalle mani del nonno, che lui e la nonna si siano divertiti a cercare i nomi dei parenti da inserire, e infine il frutto del loro lavoro sia ancora esposto a casa della nonna. È un’immagine che mi ha davvero colpita, l’ho trovata tenerissima!
Per non parlare del finale, dove la bambina si mette d’impegno per ripassare i nomi dei suoi antenati! Vabbè, mi sono sciolta *____*
Insomma, che dire? La storia mi è veramente entrata nel cuore, sono contenta che tu ce l’abbia consegnata a prescindere da com’è andata a finire nel contest, perché ho adorato leggerla e scrivere una valutazione approfondita ♥

Recensore Junior
14/05/20, ore 22:24

13° CLASSIFICATO - L'ALBERO IN CORRIDOIO di AcquaSaponePaperella

Titolo: 4/5
All’inizio non avevo compreso di che cosa si stesse parlando, ma leggendo la storia ho compreso a pieno il significato di questo titolo e l’ho apprezzato moltissimo, davvero azzeccatissimo per la os che vai a raccontare. Brava.

Grammatica, stile e sintassi: 9/10
Ti segnalo solamente qualche errorino dovuto alla distrazione più qualche altra svista, niente che abbia compromesso in maniera irreversibile la storia.
“[…] eraano i quadratini in bianco […]” Erano. Errore di battitura.
“[…] indicò l'albero fuori in in giardino […]” C’è una ripetizione di in, ma è chiaramente un errore di distrazione.
“[…] era ormai sciupata dal tempo, e ormai resa quasi illeggibile.” Ormai risulta ridondante nelle due coordinate, ti consiglierei di togliere uno dei due, nella fattispecie il primo.
“[…] in modo che chiunque avesse potuto leggerli.” Avesse potuto è usato impropriamente, sarebbe più corretto in questo caso utilizzare il condizionale: avrebbe potuto leggerli, in modo da esprimere al meglio l’eventualità della situazione.
Per quanto riguarda lo stile mi è piaciuto molto, è semplice e le sequenze dialogate sono ben distinte dall’aspetto narrativo. La fluidità della narrazione mista ad un buon utilizzo dei dialoghi rende la storia scorrevole e fluida, priva di brusche interruzioni, il che la rende davvero piacevole alla lettura. Ottimo lavoro.

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10
Non ho riscontrato una vera e propria analisi dei personaggi, credo che in parte sia dovuto al fatto che la storia si concentri soprattutto sulla vicenda dell’albero genealogico. In qualche caso è possibile intuire alcune caratteristiche dei personaggi, in particolar modo della bambina – s’intuisce una personalità forte, molto vispa e attenta ai dettagli. In generale, la storia non presenta particolare introspezione psicologica e si concentra, per la stragrande maggioranza dell’aspetto narrativo, sulle azioni delle due protagoniste.
Anche sulla nonna non si sa poi molto, però si lascia molto all’immaginazione del lettore, che può facilmente comprendere l’alone malinconico e a tratti nostalgico dell’anziana donna, che mostra ripetutamente il suo affetto nei confronti della nipote. V’è un netto contrasto generazionale che mi piace sempre all’interno di una storia: la saggezza e la pacatezza dei gesti d’una persona che s’appresta al tramonto della propria vita con le azioni più puerili e vigorose dei giovani, che hanno dalla loro il fascino della giovinezza.
Tuttavia, l’idea della nipote di coinvolgere la nonna nel suo ambizioso progetto mi pare giusta e molto evocativa: la scena che appare agli occhi del lettore rasenta un quadro ben delineato e d’effetto, ricordandoci l’amore dei nonni e la loro immensa gioia nell’averci accanto.
Mi è dispiaciuto non poterti dare di più, sicuramente se la storia fosse stata un po’ più lunga avresti avuto sicuramente la possibilità di analizzare un po’ di più queste due figure molto iconiche, però nel complesso la storia non perde di valore, proprio perché s’incentra grossomodo su quella che è la vicenda principale della ricostruzione dell’albero genealogico.

Originalità: 10/10
Beh, onestamente non ho mai letto una storia del genere, per cui non ho potuto che darti punteggio pieno. La storia è incentrata tutta sull’albero genealogico e sulla “scoperta” fatta dalla bambina, che si ritrova un albero in casa senza capirne il motivo, salvo poi imparare a leggere e comprendere finalmente il suo significato. Evocativa l’immagine delle radici, dove vi sono i nomi dei nonni e dei suoi parenti più anziani, che sono appunto le fondamenta di ogni famiglia.
Bellissima e originale anche l’idea della bambina di riscrivere i nomi che sono stati ormai usurati dal tempo, in modo da poterli preservare dall’oblio della dimenticanza. In quella richiesta un po’ gioiosa e infantile, la nonna rivede una possibilità di ripartenza, che appare proprio quando pensava d’esser giunta alla fine. È un’idea che dà molta speranza e riscalda il cuore, pensare di non dover mai dimenticare le proprie radici.
"Qualcuno che riporta in vita qualcosa che si pensava fosse vecchio..." disse la nonna. La nipotina ebbe l'impressione che non si riferisse solamente all'albero genealogico.” Questa frase è stata forse la coronazione di ciò che hai voluto raccontare nella tua storia: ciò ch’è vecchio rappresenta in massima parte ciò che siamo stati e che non saremmo mai potuti essere senza chi ci ha preceduto. L’ho trovata una soluzione molto commovente e d’effetto, che va ben oltre la tua storia e diviene un vero e proprio modo di vedere la vita. Davvero un gran bel lavoro.

Utilizzo del pacchetto: Prompt 2/5 + Frase 0/5
Le dolenti note, come si suol dire. Dunque, non ho riscontrato all’interno della tua storia né il prompt né tantomeno la citazione. Tuttavia, il prompt seppur non impiegato per la costruzione della storia sono comunque riuscita ad intuirlo in qualche frase, dal cambio di comportamento della bambina, associandolo in parte al suo entusiasmo per l’opera di restaurazione dell’albero. Sebbene non utilizzato, comunque non me la sono sentita di darti in toto un punteggio nullo.
Per la citazione mi dispiace, ma non sono riuscita a valutarla. La citazione era, nella fattispecie, “Nessuno può tornare indietro e ricominciare da capo, ma chiunque può andare avanti e decidere il finale.” La frase non è stata impiegata all’interno della storia, tuttavia non sono neanche stata in grado di “intuirla” all’interno della trama.
L’idea che dovrebbe esprimere questa frase è una sorta di risentimento per qualcosa di passato, un rimorso se vogliamo, oppure un rimpianto. La seconda parte, al contrario, fa riferimento all’andare comunque avanti, dando l’idea di riscatto dovuto ad una condizione iniziale di “svantaggio” – non so se rendo l’idea. Avrei potuto intuire l’utilizzo della citazione se mi fosse stato più chiaro il perché di quella sottaciuta nostalgia della nonna, cosa che però non si evince affatto nel testo, indi per cui, ad esserti onesta, mi è risultato comunque impossibile valutarla. Mi dispiace, perché la storia meritava davvero e con questo punteggio chiaramente ha perso un po’.

Gradimento personale: 3.5/5
Se non fosse per il fattore pacchetto, sicuramente la storia avrebbe reso molto di più, tuttavia mi è piaciuta anche così. È una storia dove chiunque riuscirebbe facilmente ad immedesimarsi, che reca in sé la fattezza d’un racconto dai tratti favolistici e contemporaneamente possiede la presenza di tematiche come il gap generazionale che mi è tanto caro, per cui sono contenta di aver avuto la possibilità di leggerla. È un racconto di grande bellezza, che si perde nei dialoghi ingenui della piccola bambina e in quelli più nostalgici dell’anziana signora. Ho apprezzato moltissimo anche l’idea di non aver conferito un nome ai personaggi, di modo che il lettore possa immedesimarsi pienamente nelle due figure protagoniste.
Per cui, nonostante tutto, è davvero una bella storia.

Totale: 35.5/50

Recensore Master
07/05/20, ore 07:14

Buongiorno.
Uh, che testo interessante!
E'... qualcosa in cui tante cose si fondono.
Di certo molto originale.
Penso che un'idea così non mi abbia mai sfiorato, questo ha creato una piacevole sorpresa narrativa.
Bello essere restauratori... garantisco che, con i mobili, è una soddisfazione immensa ^^ :)
In questo caso, l'albero genealogico ha avuto i ritocchi necessari per tornare splendente.