2° CLASSIFICATO - A VOLTE PER FUGGIRE BISOGNA RESTARE IMMOBILI di GiuniaPalma
Titolo: 4.5/5
Non sono una grande amante dei titoli “lunghi”, ma ammetto che questo titolo rispecchi perfettamente la storia a cui appartiene, anzi, dovrei dire che ne è la morale vera e propria. Una specie d’epifania della protagonista, un monito implacabile e suggestivo, ancor di maggiore effetto dopo aver letto il racconto. Cos’altro dire? Bravissima.
Grammatica, stile e sintassi: 9.7/10
A livello grammaticale ci sono un paio d’imprecisioni che tuttavia non invalidano affatto la lettura – sono semplici errori di distrazione. Te le riporto qui di seguito:
“[…] si mostra allarmata e trasale senza ritegno.” Il verbo trasalire, benché un composto di salire, si coniuga come il verbo tradire, per cui nel testo dovrebbe essere trasalisce. Tuttavia credo sia un errore dovuto alla distrazione.
“E… Lucius per quanto restarà ad Azkaban?” Resterà. Errore di battitura.
“[…] per tentare di riannodare i file di quello […]” Fili, anche qui errore di battitura.
A livello stilistico, tranne forse per qualche virgola che avrei aggiunto in alcuni punti per rallentare la lettura, sono stata davvero soddisfattissima. Tanto di cappello soprattutto per il tuo magistrale utilizzo degli incisi: contrariamente a ciò che le persone pensano, credo che il loro utilizzo sia particolarmente ostico, specie in queste storie a carattere introspettivo. Tu sei stata bravissima, gli incisi seguono in massima parte il flusso dei pensieri della protagonista, rendendo il lettore partecipe delle sue convinzioni, delle sue azioni. Insomma, un po’ come se fosse la coscienza stessa di Andromeda ad infilarceli quasi di prepotenza, come a voler emergere ripetutamente per dare il proprio punto di vista. Davvero ottimo lavoro, non saprei cos’altro dirti.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Di fondo il protagonista è solamente uno, Andromeda. Ammetto, un personaggio su cui non mi sono mai particolarmente soffermata, ma che tu sei riuscita a rendere al cento per cento in ogni singola sfumatura caratteriale. Fin dalle prime righe questa giovane ragazza appare tutta pepe e anche sfacciatamente arrogante: il suo ego, così voglioso di misurarsi con qualcosa che trascende il normale, sfida addirittura il fato, convinta di poter uscire indenne dalla profezia. Tuttavia, nonostante la sua convinzione, Andromeda manifesta fin da subito un’insicurezza malcelata: “Stringe le mani a pugno e conficca in silenzio le lunghe unghie nei palmi”, ho apprezzato molto questa frase e il suo ingiustificato sentimento di odio nei confronti di Lucius, specie perché lei non lo disprezza in quanto persona, ma solo perché vincolata dal destino di essere sua moglie. E, sebbene la parte più nascosta di Andromeda sappia perfettamente che ciò che la lega a Malfoy risiede in tutt’altro sentimento, il suo ingiustificato orgoglio vuole sopperire al destino, divenendo lei stessa la propria rovina. Sembrerà un po’ azzardato e forse fuori luogo, però credo che Andromeda in questa storia rispecchi perfettamente l’idea dell’Homo Faber Fortunae Suae umanistica, con quella coscienza sfrenata e scissa dalla morale che la porta non solo a dubitare, ma anche a distruggere un destino che le era stato affibbiato senza che dipendesse da lei.
E per voltare le spalle al destino, Andromeda diventa irrazionale, buttandosi tra le braccia di Ted piuttosto che assecondare la ruota della Fortuna: non le interessa la consapevolezza che quanto fa sia sbagliato, vuole solo poter ridere in faccia alla profezia e dirle che aveva ragione. “E lei confonde lo sgambetto al destino con la promessa di felicità”, la frase più bella ed evocativa di tutto il racconto, a parer mio. Esprime perfettamente la condizione di Andromeda, il suo accettare la proposta di Ted solo per un mero atto di ribellione, che farà soffrire non solo lei, ma anche altre persone e lo stesso Lucius.
Andromeda si ritrova infine privata di tutto, e non può fare a meno di pensare al fatto che, forse, la colpa è proprio la sua. Sua, perché s’è appropriata di un destino che non le apparteneva e che, per giusta punizione, l’ha privata di tutto, e persino della felicità della sorella Narcissa, che si è adeguata ai suoi scarti – ho apprezzato tantissimo anche questa scena.
Nel finale aperto, che ci lascia ben speranzosi che la protagonista possa finalmente intuire cosa si celi dietro il concetto di felicità, Andromeda fa tutto il contrario di ciò che ha fatto in passato: mentre s’era sempre limitata a rispondere prontamente nonostante le incertezze, di fronte all’unica certezza che le rimane esita. E qui si scorge la crescita caratteriale del personaggio, forgiato dal tempo e dai ripetuti fallimenti.
Un singolo personaggio, con così tanto da raccontare. Davvero una caratterizzazione accurata e molto raffinata, ti faccio i complimenti.
Originalità: 10/10
Sarò onesta, una storia Lucius/Andromeda non me la sarei immaginata neanche per sbaglio. Per cui davvero una storia stupenda, accattivante e che ha molto da dire.
Faccio un ragionamento a parte per quei titoli di paragrafo sulla ruota della Fortuna che ho trovato eccezionali ed evocativi, specie perché coincidono con i “cambi di personalità” della protagonista: si assiste ad un’Andromeda grintosa e volenterosa di riscattarsi dalla sua condizione iniziale, poi alla rovina consapevole del suo piano, alla rabbia e alla frustrazione, infine all’accettazione della sua condizione e alla possibilità di ricominciare. La Ruota della Fortuna, in questo senso, viene intesa proprio nella sua accezione latina. La fortuna è il destino, il fato, contro cui non ci si può opporre in alcun modo. Per cui un’idea davvero geniale, scandisce benissimo la storia e la rende di un’originalità senza precedenti.
Credo che tu abbia scelto dei concept narrativi davvero suggestivi e importanti, perfetti per questo racconto. Ho apprezzato moltissimo anche gli spezzoni di dialogo che si scindono dal resto del complesso narrativo, come fossero momenti a parte in cui, non solo le persone che si rivolgono a lei, ma anche la sua stessa coscienza la implora di rispondere a delle domande di cui solo Andromeda conosce le risposte. Peccato che lei si limiti ad ignorarle, consapevole della verità e tuttavia così spietatamente incapace di ammetterla.
Credo che sia una delle storie di Harry Potter più originali che abbia mai letto, un po’ per la sorpresa di una ship a cui non avevo mai pensato, un po’ per la tua sorprendente narrazione che rende la lettura davvero piacevole ed entusiasmante. Bravissima.
Utilizzo del pacchetto: Prompt 4/5 + Frase 5/5
Il prompt è stato impiegato molto bene, tuttavia avrei preferito insistessi ancora su questo concetto dell’incertezza, seppur essa si manifesti fin dall’inizio come uno status emotivo perenne della protagonista. Addirittura associ il prompt proprio quando si parla di Ted, quasi a voler sottolineare come sia proprio lui la principale causa delle mille esitazioni che fanno parte di Andromeda, rendendo la cosa ancora più evidente quando la protagonista incontra nuovamente Lucius.
La frase è stata perfetta. Praticamente la punta di diamante di tutto il racconto, perché sembra proprio che la storia prenda vita dalle parole: “Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo”. È esattamente quello che è accaduto alla tua protagonista, che infervorata e irrazionale nei confronti di un destino che pensava fosse malevolo non si accorge d’essere incappata proprio in ciò che le era stato detto. Andromeda non è felice e s’incastra inesorabilmente in un matrimonio senza amore. Senza amore proprio per colpa sua, che non ha avuto l’umiltà di chinare il capo a quei sentimenti contro i quali ha voltato le spalle. Se si pensa a questo, la frase di Maestro Oogway diviene essa stessa una triste profezia. Bravissima davvero.
Gradimento personale: 5/5
Io ho un debole assurdo per le crack pairing, e più mi appaiono paradossali più mi piacciono. Proprio perché improbabili, credo sia davvero ostico scrivere una crack e che ciò richieda un grande sforzo per lo scrittore nel saper delineare sagacemente il profilo caratteriale di ciascun personaggio, la sua mappa emotiva, perfino il suo status sociale. Tutte cose che di fronte all’ovvietà d’una canon è anche possibile omettere.
In questa storia vi è tanta passione, l’ho percepita in ogni cosa: dallo stile ricercato e puntiglioso, alla figura di Andromeda e persino al titolo. Hai trattato tutto con dovizia di particolari, e se ad una crack si aggiunge la raffinatezza d’una storia ben curata, beh, allora mi hai completamente conquistata. Ed è esattamente quello che hai fatto tu, complimenti davvero!
Totale: 48.2/50 |