5° CLASSIFICATO - L’INCROCIO di Pain au chocolat
Titolo: 4/5
Titolo molto evocativo, che si riaffaccia benissimo anche ai titoli di ciascun capitolo: il vicolo cieco e le strade parallele, che riprendono anche in parte l’idea di “direzionalità” che vuole esprimere la citazione del pacchetto. Ma il titolo non si limita solo a questo, perché esprime perfettamente quella che è l’implicita emotività del protagonista, che sembra accordarsi perfettamente ad essi come se fossero l’astrattezza della sua stessa personalità. Veramente molto azzeccato, brava.
Grammatica, stile e sintassi: 9.9/10
A livello grammatica, ti segnalo solo questa imprecisione – è inesatto definirlo errore.
“[…] Io ho sempre guardato a te, Sasuke-kun.” Il verbo guardare è sempre seguito da un complemento oggetto, se si eccettua determinati costrutti sintattici (es. Guardare a vista un prigioniero, non guardare a spese, etc.). In alcuni casi è possibile utilizzare il costrutto che hai usato come una licenza poetica, ma essendo un testo in prosa e a scopo narrativo ho preferito segnalartelo. Sarebbe “Io ho sempre guardato te.”
Per quanto riguarda lo stile, non posso che farti i miei più sinceri complimenti. Hai uno stile accattivante e fluidissimo, possiedi un vocabolario ricco e molto ricercato, utilizzando dei termini che sono perfetti sia dal punto di vista descrittivo che narrativo. Le sequenze dialogate sono ben scelte e amalgamate perfettamente all’interno della storia, ma ciò che mi ha colpito di più è in assoluto la tua incredibile capacità di descrizione per quanto riguarda il set ambientale: veramente, sembra di trovarsi a Konoha, distesi sull’erba, ad osservare il firmamento mentre tira una leggere brezza a scombussolare il prato. Veramente assurdo, un’immagine così ben delineata e accorta da immergere completamente il lettore nel contesto di riferimento, aiutandolo a spezzare il ritmo con sequenze precise di dialoghi.
Credo davvero che tu abbia fatto un lavorone, complimenti davvero.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Il protagonista principale è Sasuke, che mi è risultato davvero perfettamente IC. Sei stata incredibile nel delinearlo nella sua interezza, scindendolo quasi a metà: il lato nascosto della sua personalità che non ha fatto altro che voltarsi sempre verso Naruto e il lato esterno, quella scorza durissima che mostra perfino a se stesso, dopo tanti anni, e alla quale non vuole rinunciare, per paura che si comprenda ciò che davvero prova. I sentimenti di Sasuke sono in eterno conflitto con la sua personalità schiva e introversa, ma alla fine non possono fare a meno di emergere in presenza dell’unica persona che riesce a suscitare in lui l’emozione più segreta. Emozione che poi, diciamolo, tanto segreta non è, perché Sakura è stata in grado di vederla: “In tutti questi anni io ho fissato unicamente la tua schiena, mentre tu, beh … tu fissavi Naruto”. Questa frase mi ha colpita moltissimo, perché anche se è un personaggio secondario, hai descritto con minuzia anche la personalità di Sakura, che non ci appare come una persona “sconfitta”, ma semplicemente come una donna innamorata che si è rassegnata ai sentimenti di un uomo che non la ricambia affatto, ma che vuole stare con lei per amore di un altro. Può apparire una sciocchezza, ma questo esprime perfettamente il sentimento viscerale e puro di Sakura per Sasuke, l’assoggettarsi alla volontà di quest’ultimo non perché vuole egoisticamente averlo, ma perché sa che per far felice l’uomo che ama, deve aiutarlo nella sua realizzazione. È un pensiero che fa davvero molto riflettere e che ho trovato davvero affascinante – sebbene Sakura sia un personaggio che non ami particolarmente, credo di averla apprezzata molto di più grazie a questa tua storia.
Sasuke, tuttavia, non può esimersi dal provare quei sentimenti per Naruto, che ci appare fatto e sputato – concedimi la poca raffinatezza del concetto, ma dovevo dirlo così – a come è sempre stato: sembra quasi di vederlo con quel suo sorriso ebete e gli occhi assottigliati, magari con un accenno di rughe ai lati delle palpebre. E, sebbene sia l’antitesi perfetta del nostro nukenin, Sasuke lo ama. Lo ama, ma non lo dice. Nessuno dei due, a dire il vero, lo fa. Ho trovato questa decisione davvero molto calzante: non sarebbe stato nella natura di nessuno dei due dichiararsi con palese sentimento, sia per ciò che entrambi hanno vissuto sia perché non avrebbe rispecchiato l’indole di nessuno dei due. Tuttavia, ammetto di aver trovato tenerissimo il modo impacciato di Naruto di far capire a Sasuke che i suoi sentimenti non sono cambiati. “Persino il mio desiderio di sedere sullo scranno di Konoha finiva per scolorire, dinanzi alla necessità di riportarti indietro. Quasi che una cosa escludesse l’altra”, quando ho letto questa frase mi sono venuti gli occhi lucidi, perché è proprio vero, ciò che Naruto ha sempre visto in ogni sua scelta è stata la speranza di poter riavere indietro Sasuke, arrivando persino ad annullare se stesso per il compagno.
Sasuke, dal canto suo, non è da meno: “Benché cercasse di trattarla alla stessa maniera delle altre – innumerevoli – cicatrici che si portava addosso, imparare a convivere con tale consapevolezza gli stava risultando più difficile del previsto; perché quello stupido, stupidissimo coglione pareva divertirsi a toccare l’argomento?” Sappi che questa è stata la frase per la vita. L’ho sottolineata in sei colori diversa per quanto è bella, vivida e incredibilmente perfetta per il nostro nukenin, che quando è con Naruto non riesce – non può – a nascondere ciò che prova. L’amico è una cicatrice, perché gli fa male esattamente come le altre. E gli fa male per l’ignobile consapevolezza di non poter essere altro se non ciò che già è, la sua spalla, la persona che può stargli a fianco, ma senza sfiorarlo.
Oh, davvero, sei stata superba. Bravissima!
Originalità: 9.5/10
Sasuke e Naruto li abbiamo visti insieme un sacco di volte, il fandom è tempestato di loro due, ma questa storia l’ho trovata tremendamente originale. Perché? Semplice: perché è semplice – perdona il gioco di parole. Sasuke e Naruto, in questa storia, non si scambiano neppure un bacio, eppure c’è molto più amore in questa storia che in molte altre. L’amore, un sentimento che per natura è votato all’egoismo, in questa tua storia si manifesta nella sua forma più pura e ancestrale: i due protagonisti si sacrificano per Konoha, buttando alle ortiche ciò che provano, fermi nelle loro convinzioni e tuttavia così consapevoli di ciò che sentono l’uno per l’altro.
Le loro adorabili schermaglie, le loro speranza, ciò che i ricordi trasmettono loro; questa storia è permeata di tutto questo, vi è una sorta di implicita malinconia, un che di nostalgico e affettuoso che fa sorridere e al tempo stesso riflettere.
Dei due protagonisti che hai descritto, rimane ben poco dei due ragazzini che abbiamo visto all’inizio, eppure sono sempre loro: Naruto con la sua indole ingenua e spensierata, pur vittima degli eventi, e Sasuke, schivo e irremovibile sulla sua rigida disciplina, che però s’è aperto ad un sentimento che non è in grado di controllare – forse per la prima volta. Questi due non si possono non amare, non si può non sorridere nel vederli. In pratica, non narri nulla di “nuovo”, ma è come se riavvolgessi il nastro delle loro storie, prospettandoceli in maniera del tutto inaspettata. Davvero, anche qui, complimenti.
Utilizzo del pacchetto: Prompt 2/5 + Frase 5/5
Il prompt era attrazione, ma non è presente in nessuno dei due capitoli. Tuttavia lo si può facilmente intuire all’interno della vicenda, mediante l’utilizzo di alcune frasi che rendono evidente come sia impossibile per Sasuke non rispondere al richiamo che lo trascina verso Naruto. “[…] che sembrava volerlo avocare a sé con gentile ma, al contempo, decisa persistenza.” Mi è piaciuta moltissimo questa frase perché esprime bene il concetto che vuole denotare il prompt, tuttavia esso non è presente all’interno della storia.
La citazione l’ho adorata. Davvero, è qualcosa di superlativo. Il concetto di guardare nella stessa direzione è proprio alla base di questa tua storia: per certi versi, le loro strade s’incrociano e si separano, salvo poi procedere in direzione parallela, senza sfiorarsi ma guardando entrambi lo stesso orizzonte. Delinea perfettamente l’idea di un amore non meramente fisico e materialista, ma è il voler sentirsi appagati della felicità dell’altro, pur consapevoli di quelle due linee rette che non s’incrociano più. È un concetto profondo, essenziale, che grazie al modo in cui hai reso la storia si esprime in tutta la sua più grande potenza. Davvero eccezionale, bravissima.
Gradimento personale: 5/5
Io ADORO Sasuke e Naruto, per cui sarei una bugiarda a dire che questa storia non mi abbia presa fin dall’inizio. Ho sempre ritenuto che ‘sti due dovessero stare insieme, ma le mie aspettative di vita – sì, mi accontento di poco – non sono state realizzate da Kishimoto – cosa anche abbastanza ovvia. Con questa tua storia hai reso perfettamente giustizia all’opera originale, è stata fluffosissima e malinconica al tempo stesso, fa sorridere e qualche volta intristire, salvo poi ritrovare conforto nelle parole dei due protagonisti che quasi sottintendono di non separarsi più, nonostante le loro differenze.
È stata, per me, così bella da essere una delle migliori storie su loro due che io abbia letto. Davvero, sei riuscita ad incantarmi come non mi capitava da tempo – almeno sul fandom Naruto.
Davvero meravigliosa, bravissima!
Totale: 45.4/50 |