Recensioni per
Geografia della mancanza
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/02/23, ore 06:55

Ciao Greta!
Perché non siano ancora le 7 del mattino e io sia a spulciare nella tua serie su Ole e Homer, non è dato saperlo. Fatto sta che mi mancavano e ho così tante cose da recuperare che questi minuti prima che anche il resto del mondo si svegli mi andava di passarli qui. Che dire? Il dolore di Ole è un po’ il nostro dolore. Leggendo questa storia ho avuto la stessa sensazione di quando leggi e leggi una parola e, alla fine, questa perde di significato. Guardi i segni delle lettere, senti il suono, eppure ti sembra solo un’accozzaglia di sillabe. Immagino Ole così: che legge e rilegge sulla cartina la parola Africa fino a sfinirsi gli occhi, fino a che non diventa solo una manciata di lettere mischiate. Perché Africa non ha più il suo significato originale – non è più un continente lontano. O, forse, è diventata molto più di un continente lontano: il suo nome si è farcito di dolore e mancanza e vuoti incolmabili. Incolmabili anche dai ricordi di un sorriso capace di mettere pezze. Un sorriso che non c’è, che non può rattoppare i segni della sua stessa assenza, che non può abbinarsi più a due occhi da cui Ole non si sente guardato ma si sente, per la prima volta, visto. Occhi con cui paradossalmente si riesce a vedere, per davvero, senza le storture che solo l’insicurezza e la solitudine riescono a formare (deformando) così prepotenti. E fa male. Tanto!
Insomma, questa recensione non ha alcun senso e non dice nulla di più di quello che già dice la tua drabble da sé. Ma ogni volta che leggo qualcosa su di loro, mi sembra che anche la tua scrittura si ammanti di qualcosa più magico del solito. Si vede che li ami e per questo ce li fai amare.
Scusa la recensione poco sensata ma prima del caffè questo è il mio massimo. A presto!
Un abbraccio

Recensore Master
14/09/20, ore 13:56

Come già detto, la storia d’amore (?) tra Ole e Homer mi ha intristito molto perché nonostante entrambi sapessero che l’altro era il primo, il più importante, quello che non poteva mai mancare... nonostante questo il loro precedente vissuto, la solitudine, la asentimentalità in cui sguazzavano e il fatto che fossero tanto giovani (e aggiungo: non hanno neppure avuto il giusto tempo), li hanno fatti vivere in un mondo che alla fine non gli ha fatto comprendere chiaramente quanto l’uno amasse l’altro e questo alla fine li ha divisi (Perché nonostante tutto forse loro non si vedevano come priorità o Homer sarebbe rimasto in America quando ha fatto visita ad Ole o Ole lo avrebbe seguito.)

Recensore Veterano
26/05/20, ore 22:34

hai un'anima dolce e profonda, lo si legge tra le righe di quello che scrivi. che bella drabble, è sempre un piacere leggere storie così, ti restano impresse queste emozioni!

un bacio,
ilfischiodeltreno

Recensore Master
20/05/20, ore 07:09

Buongiorno.
Be', l'Africa è un continente molto suggestivo, hai fatto bene a scrivere questo ^^
Per il resto, non sono riuscito a collegarlo ad altro, però da quel che ho capito è collegato ad altri tuoi scritti, ottimo lavoro.

Recensore Master
19/05/20, ore 18:58

E io cosa dovrei dire, adesso?
Cosa dovrei capire leggendo del mio koala timidino a pezzi, che fissa un punto preciso sulla cartina geografica e sente tutto il peso della mancanza su di sé?
Un po' mi dispiace per chiunque si imbatterà in questa storia senza conoscere la trama che c'è dietro, perché le sfumature già evidenti per chi sa diventano macigni, tutti riassunti in quel titolo che è un pugno nello stomaco.
Ole sa, allora. A livello ancora troppo inconscio, forse. Ma qualcosa sa – ha capito.
Questi due personaggi mi trasportano sempre nel loro mondo, di cui sono consapevole di avere ancora tanto da scoprire. Homer, presenza fatta di assenza, riesce a essere protagonista anche quando la voce narrante non è sua – ma se c'è Ole, dopotutto, c'è anche lui, giusto?
Non scrivi spesso in prima persona, ma l'ho trovata una scelta riuscita per una drabble introspettiva di questo tipo, perché coinvolge subito, alla prima parola, così come è forte l'impatto dell'anafora, che amplia a dismisura quel Africa e tutta la distanza che racchiude.
Bellissima storia, anche se mi lascia con ancora più voglia di sapere!

(come noti, nasconderla tra le Originali non mi ha impedito di trovarla e analizzarla alla disperata ricerca di spoiler, Ole e Homer li fiuto a distanza!)

Ormai lo sai, quando recensisco storie su questi due scrivo commenti deliranti, quindi confido non abbia grandi aspettative quando intravedi il mio nome tra i recensori di un racconto dedicato a loro!
Grazie per questo piccolo momento, un abbraccio (a te e ai due koala)!