Mi asciugo le lacrime e arrivo con una recensione sensata, giuro.
Questa storia è davvero una piccola perla, e sono felicissima che tu sia stata più forte della tua sindrome abbandonica: sia perché questo capitolo è bellissimo, sia perché mi sembra la conclusione perfetta per la storia.
Te l'ho già detto, ma ho trovato davvero geniale la tua idea di scrivere una long (per quanto breve) frammentando la narrazione in tante drabble: geniale, ma anche difficilissimo, soprattutto considerando che dovevi anche appoggiarti a una lista di prompt in continuo aggiornamento. Hai secondo me gestito tutto molto bene, senza mai perdere il senso della narrazione e riuscendo a dare omogeneità a una struttuta che correva molto il rischio di diventare un po' un "album di fotografie", con molte immagini giustapposte ma prive di una coerenza di fondo. È in realtà un effetto che non mi dispiace, quando si tratta di poche drabble, ma su un arco così ampio avrebbe potuto rivelarsi un po' problematico. Invece, trovo che tu abbia saputo evitare con molta disinvoltura questo rischio, anche grazie a tutto un impianto di rimandi e immagini che vengono riprese anche a distanza di capitoli.
Oltretutto, credo che tu abbia fatto un lavoro bellissimo anche con le singole drabble prese da sole: hai gestito in maniera fantastica il poco spazio a disposizione, e lo hai fatto mantenendoti fedele a uno stile molto incisivo e, mi viene di nuovo da dire, intelligente: l'acume della tua scrittura non sta in paroloni o frasi roboanti, ma è più nelle piccole cose, in dei dettagli raffinatissimi che colpiscono in maniera molto sottile. Una frase come "meno male, abbastanza per pensare a Sirius un po’ di meno e uscire con il suo amico Kingsley Shaklebolt un po’ di più" è in apparenza molto semplice, ma nasconde in realtà una cura e una lucidità a mio parere interessantissime (anche perché sono dettagli che rendono il tuo testo estremamente personale: la tua scrittura, assieme a davvero pochissime altre qui su EFP, è una delle poche ad avere una voce del tutto originale e riconoscibile, secondo me).
A livello di trama, poi, ma che te lo dico a fare, questa conclusione mi ha stritolato il cuore, perché è pregna di un dolore genuino, di tutta quella complessità che è la vita, che è fatta di sentimenti forti e assoluti, ma anche di crescita, di rinascita, di dolori che si mitigano ed evolvono.
Ho apprezzato moltissimo il confronto fra Myrcella e Tonks, perché sono stufa marcia di tutta quella polemica un po' trita che vuole dipingere Tonks come una cattiva madre perché ha combattuto (il padre no, chissenefrega, lui può pure morire, tanto ai bambini serve solo la mamma - e chissenefrega lei è un militare di professione e Remus un insegnante): ci sono tanti modi per essere madri, tanti modi per amare, e no, Tonks non è meno madre per aver combattuto, precisamente come Myrcella non è meno Auror per essere rimasta accanto a sua figlia. Ecco, mi hai avuta già solo qui XD.
Sono anche stata contenta di questo riavvicinamento tra Myrcella e Dolores: insomma, Dolores può non essere stata la madre migliore dell'anno, ma che abbia amato a modo suo la figlia era emerso già in altri passaggi, ed è bellissimo vedere che il suo abbraccio riesce comunque a essere il rifugio per il dolore di Myrcella (per non parlare dello Sherry!). Adoro, poi, che questa nonna così particolare sia diventata un punto di riferimento tanto importante per Beth: è del resto molto comune che dei nonni non esattamente esemplari ricoprano un ruolo fondamentale per un nipote particolare (e, davvero, tu mi vuoi lasciare con questa cotta infantile di Beth per George senza aggiungere altro? Ma io ho BISOGNO) di vederli interagire!).
La scena finale è di una bellezza struggente, con quell'inverno che finalmente lascia il posto alla primavera - non per sempre, perché niente dura per sempre... insomma, è il lieto fine più concreto e reale in cui si potrebbe sperare, e l'ho amato davvero moltissimo.
Complimenti, davvero complimenti: questa è stata un'avventura splendida, e sono contentissima di averla gustata! |