Ciao, anima bella ^^
Consentimi due premesse. Devo ringraziare la tua storia, perché oggi è una giornata davvero difficile in cui non so cosa farei o andrei pur di non pensare. Mi hai tenuto compagnia tu e non importa il genere non proprio allegro, ma estremamente profondo. ❤
Devo anche dirti che non ho visto i film più recenti della Marvel, la mia lettura è ferma ad un unico fumetto di Spider-Man e alla visione dei film che non contemplano questi attori specifici. Le mie conoscenze sui personaggi sono frutto della lettura di FF, quindi se qualcosa dovesse sfuggirmi ti chiedo scusa. ❤
Ho imparato però a conoscere molto bene il tragico finale di Endgame; dopo aver pianto con FF canoniche, sono lieta di poter leggere What if? che mi facciano sperare in un finale felice. Questa tua scelta mi è piaciuta tantissimo. ^^
La scelta di aprire questa storia dalla prospettiva di Peter è stata molto consona e sentita per me; sottolinei fin da subito l'intensità del dolore di Peter e dell'affetto di Spider-Man nei confronti di Iron Man.
Ci riporti (mi porti) ai drammatici momenti che hanno lasciato Tony sul campo di battaglia; ci fai vivere quei frangenti a livello di narrativa e di sentimenti sempre attraverso la prospettiva di Peter. Rendi l'idea di un dolore immenso che non prende in considerazione l'accettazione del lutto subìto (spera sia un piano di Tony e lui in realtà sia vivo); è una prova molto forte il fatto che Peter desideri morire insieme a Tony nella convinzione di non riuscire a sopportare la vita senza di lui, una volta che subentra e si insinua in lui l'amara certezza di aver perso per sempre l'uomo che ama.
Nonostante tutto l'affetto romantico, Peter non perde il distacco rispettoso nei confronti di Tony; lo vede come un superiore per l'età, perché è il suo mentore, per l'immenso potere di Iron Man, il supereroe che è in Peter vede l'altro come un modello da cui prendere esempio.
Ci ricordi che Peter è un adolescente diventato uomo troppo presto, ancor prima di quest'ultima sanguinaria guerra si è scontrato spesse volte, troppe, a muso duro con la morte; la sua vita si è definitivamente interrotta dopo questo ultimo lutto dal quale non riesce a risollevarsi, troppi lutti, penso che qualunque cuore umano e sensibile agli affetti cederebbe.
È dolce e avvolgente l'affetto di zia May, si preoccupa del nipote ora come come in passato; da quando ha scoperto l'identità di Spider-Man, lo ha lasciato libero di seguire la sua strada, di stare accanto ai suoi affetti acquisiti, ma ora non riesce a lasciargli libero arbitrio. Ora che lo vede spegnersi si rende conto che ciò che rischia è più un collasso morale che fisico, forse più rischioso, più devastante e la zia conosce anche la cura; Peter sta perdendo la motivazione di vita, ciò che muoveva le sue giornate. È evidentemente troppo presto per onorare la memoria di Tony attraverso azioni eroiche e riprendere in mano la sua vita.
La chiamata del direttore sembra un'àncora di salvezza per May, un aiuto per una donna sola che non sa gestire solo con le sue forze un nipote emotivamente devastato. Peter nega fisicamente e psicologicamente i suoi poteri, sembra quasi regredito in questo. I poteri hanno salvato tutti meno coloro a cui tiene davvero, Tony è solo l'ultima vittima che non è riuscito a salvare.
Sono davvero felice di aver iniziato questa serie, perché affronti temi profondi e la psicologia dei personaggi esattamente con la sensibilità che mi sarei immaginata e aspetta da te. ❤
Spero di riuscire a tornare presto da te, tesoro!
Un grande abbraccio
-Vale |