Recensioni per
Serenata Silenziosa
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/11/20, ore 17:24
Cap. 2:

Carissima amichevole Miryel di quartiere, sai come mi sono sentita dopo aver letto questa meraviglia?
In tutto questo volevo staccare da uno studio orrido e godermi questa storia e…. ahhhhh, ora la voglio già rileggere tutta, aiuto, mi hai devastata (di nuovo, preciso).
Lo sapevo, quando consigli tu una minilong ed è anche suddivisa in capitoli io devo divorarla e so già che andrò a soffrire e piangere. Ma regali davvero tantissima bellezza e tantissime emozioni, troppe, i tuoi lavori non possono passare inosservati, inoltre grazie  a te e alle tue perle shippo da matti questi due <3 <3
Ora mi ricompongo e commento: non riuscivo a staccare gli occhi dalla lettura, al punto che già avevo intuito dalla prima parte che i misteri si sarebbero svelati nella seconda, e sono andata immediatamente avanti, gustandomi rigo per rigo la lettura e il tuo stile, sempre musicale, elegantissimo ed intriso di sentimenti.
La prima parte è fatta di preavvisi, di clima carico di tensione, di cose non ancora dette, che incuriosiscono il lettore. È una prima parte fatta di Peter e Tony e di qualcosa che sembra dividerli, ma che non può farlo perché il loro legame è tale da sapersi leggere nel pensiero.
Ho apprezzato il discorso di Peter sulle responsabilità, che lo rende IC ma anche molto umano, così come la determinazione di Tony che ribadisce di essere pedante, se vuole, e ancora una volta sa come dare i giusti consigli a Peter.
La presenza di Bruce mi aveva portata a domandarmi cosa significasse il voler parlare di Tony e dove Peter volesse andare a parare, ma non ho compreso fino a che non sono arrivata al secondo capitolo, rimanendo ovviamente ancora una volta a bocca aperta e felicemente sorpresa.
Si sono affrontati, Peter è esploso (per me è adorabile anche quando si arrabbia, sempre), Peter è un concentrato di emozioni pure, giovanili, che per amore ha messo in discussione il concetto di tempo e spazio. Ed entrambi si affrontano rivelando come entrambi abbiano vissuto la perdita della persona amata. Tony effettivamente ha vissuto senza Peter per cinque lunghi anni. Peter ha visto Tony morirgli tra le braccia. E quando gli dice cosa è veramente la morte, non quella che Tony ha vissuto con la sparizione di Peter, ma quella che ha davvero vissuto Peter, senza fragili speranze di ritorno… oddio! Amo il loro modo di scontrarsi, perché è sempre fatto di sentimenti. E poi c’è così tanta bellezza, delicatezza, passione, ho sentito tutta la rabbia e l’amore che si può provare in un’occasione vissuta col peso del conto alla rovescia. Le idee che hai sono sempre sorprendenti e originalissime per permettere a loro due nuovi barlumi di tempo, per amarsi ancora. <3 Ecco, esatto, Peter sfiderebbe il tempo e la scienza per Tony, è meraviglioso. Come è meraviglioso d’altro canto ciò che Tony gli dice. Peter è giovane, non deve restare indietro, è questo è un gesto d’amore incredibile. Sono parole che… oddio, tu mi fai piangere!
E poi questa frase è meravigliosa:
“Peter vorrebbe che quel sapore gli restasse sulla bocca fino alla morte. Vorrebbe farle proprie, smontare Tony pezzo per pezzo e nasconderlo ovunque la morte non possa trovarlo. “
Cioè, wow. Chapeau. Trovi sempre le parole perfette, mai scontate, per descrivere il loro rapporto e ciò che stanno per perdere, anche se Peter non vorrebbe mai farlo.
E poi la scena finale è spaccacuore, Peter si ritrova da solo. Hanno avuto il loro addio, ma è stato uno strazio. Uno strazio.
Tesoro, cosa devo dirti, io sono come sempre rapita ed incantata!
Non so se ti ho scritto un papiro, temo di sì, non so se si capisce qualcosa di ciò che ho scritto per tutte le emozioni che ho provato, fatto sta che sì, sapevo che avrei letto un altro piccolo capolavoro che porta la tua firma e così è stato <3
Complimentissimi di cuore (e spero di tornare presto su Rewrite the Stars) <3

Recensore Veterano
17/11/20, ore 21:33
Cap. 2:

Ciao dear!
Con questa comparsata inaspettata (ormai torno in sto gruppo a intervalli casuali, mannaggia a tutto) concludo un altro piccolo viaggio nelle introspezioni di questi tuoi personaggi, che in questa storia sono davvero più tuoi che mai.
Il modo in cui "solidifichi" le sensazioni di Peter le rendono assolutamente palpabili. La rivelazione che fa Tony, poi, era inaspettata e assolutamente incredibile (incredibile nel senso di sconvolgente, non di "non plausibile": te potresti rendermi credibile pure la gravità al contrario). Come forse avrai notato dalla mia collezione, ho una passione /enorme/ per i dialoghi a cavallo tra vita vera e l'aldilà. E' una cosa più forte di me, trovo che sappiano raccontare così tanto, sia di quello che è stato sia di quello che sarebbe potuto essere. E' stata una sorpresa dolorosa ma assolutamente graditissima.
Nella maggior parte dei casi, i morti sono perfetti, sempre nel giusto, con ogni difetto perdonato, ma anche il modo e il grado con cui questa perfezione gli viene concessa dice più di quanto le parole possano fare.
Perfino la sua arroganza è, come dici, dolce come il miele.
Di Tony, in questa specie di allucinazione fisica resta tanto del meglio. Resta il mentore, il "padre", la voce della ragione, ma anche un po' di rabbia, come se dopotutto fosse anche lui un agglomerato di demoni.
E' un Tony "vero" perchè è quello che serve a Peter. In fin dei conti, per le idealizzazioni c'è sempre tempo. C'è tutta la vita di chi resta.
L'ammissione di Banner, per cui il loro legame era chiaro a tutti, mi ha fatta sorridere nonostante la durezza di questo capitolo. Ventiquattro ore sono un regalo prezioso, inestimabile, infatti si trascina un costo morale immenso, ma Peter accetta l'egoismo di quella sua scelta. La perdita l'ha cambiato molto, gli ha strappato un po' della sua innocenza e della sua luce. Fa male vederlo così, perchè hai sempre descritto Peter come una delle poche persone in grado di farti avere fiducia nell'umanità.
L'abbraccio che si dedicano sembra una specie di ricompensa per quella promessa così difficile, una sorta di incoraggiamento.
"Bastano per fingere che siano l’eternità?" mi ha uccisa. Mi ha uccisa tantissimo, non ho davvero giri di parole per esprimertelo. Raramente una frase così breve è riuscita a darmi un colpo così forte, sia nelle fanfiction che nei libri "veri". Complimenti di cuore, è stato un gran bel brutto colpo.
Il loro addio è dolcissimo e straziante, fa sperare davvero che Peter possa mantenere la sua promessa perchè, come dice Tony, merita di andare avanti e di poter vivere, anzichè sopravvivere.
Come sempre, tratti davvero questi tuoi personaggi con un amore e una dedizione rari e li fai amare ai tuoi lettori. Leggerti non è solo un piacere per il tuo stile e la qualità delle tue introspezioni e dei tuoi espedienti, ma anche perchè è un onore essere partecipi della tua passione.
A presto dear, non vedo l'ora di tornare 🧡✨

Recensore Master
11/11/20, ore 17:45
Cap. 2:

Carissima Miryel.
Come ti avevo anticipato, eccomi qui, perché volevo sapere come andava a finire la storia e... niente, sono rimasta di sasso (in senso positivo ovviamente).
Immaginavo ci fosse qualcosa del genere dietro, però per come l'hai messo "in scena" mi ha commosso e strappato il cuore. Tra l'altro mi ha riportato tantissimo ad un film che amo "AI, intelligenza artificiale", non so se lo conosci, ma penso di sì. E che posso dire? Quest'ultimo saluto che Peter vuole dare a Tony, a dispetto di cos'è giusto e della moralità, mi ha riempito e svuotata allo stesso tempo. Ci credo che Bruce fosse inizialmente restio, ma credo poi abbia visto quanto Peter ne avesse bisogno. Una tenerezza infinita Tony che prende coscienza del fatto che lui non può essere lì, perché sa di essere morto e che vuole che Peter impari ad andare avanti. Noi sappiamo che lo sarà, ma sappiamo anche quanto sarà difficile. Ventiquattro ore, non di più per vivere l'ultima volta insieme come se non ci fosse stata alcuna morte. Ti rendi conto di quanto sia angst come concetto? Adoro tanto...
Ho amato davvero questo risvolto. Tony non potrà tornare indietro, è tornato solo per un breve istante, solo per poter dare a Peter un ultimo briciolo di gioia. Avrei voluto non si separassero mai, anche se sapevo che doveva accadere. Non so cosa potrei dire, perché la storia è bellissima e straziante e ogni parola i sembrerebbe banale, ma sappi che hai avuto un'idea stupenda e sentita.
A presto, un abbraccio T_T

Nao

Recensore Master
08/11/20, ore 15:25
Cap. 2:

Dunque avevo "indovinato" nella scorsa recensione (un milione di anni fa, scusami!), è stato davvero Banner ad aiutare Peter a rivedere Tony! Io avevo pensato a un ologramma, ma naturalmente così è stato molto più bello e più VERO. Peter è tornato indietro nel tempo in una dimensione in cui Tony non è "ancora" morto, ma sa che morirà. E Tony rimprovera Peter per ciò che ha fatto, teme che sia ossessionato, che tornando indietro nel tempo per rivederlo significhi che non vuole andare avanti, che si lascerà andare. Io invece comprendo benissimo quello che ha fatto Peter e lo trovo bellissimo e giustissimo. E credo che ognuno di noi, se avesse la possibilità di tornare indietro e vivere ventiquattro ore con una persona amata e perduta, lo farebbe e poi sarebbe più facile ricominciare pian piano con la vita senza quella persona. Peter ha perso Tony nel modo più terribile e ingiusto possibile, è stato cinque anni prigioniero in un'altra dimensione e poi, quando è tornato, ha avuto solo il tempo di un breve, tenero abbraccio con Tony e poi se l'è visto morire davanti agli occhi. Questo Peter non lo può accettare, nessuno potrebbe. E un trauma del genere non ti permette di lasciar andare la persona che è morta, non in quel modo, non così. Il ricordo e il rimpianto logorano il cuore ogni giorno, "avrei voluto dirgli questo", "avrei dovuto abbracciarlo", "avrei dovuto dirgli che gli voglio bene". Non è possibile vivere così, lo ha capito Peter e lo ha capito Banner, che è un uomo saggio e che non avrebbe permesso al ragazzo di fare quel passo se non avesse saputo che era la cosa più giusta da fare.
Così Peter ha ventiquattro ore a disposizione per dire addio a Tony nel modo giusto, per vivere ancora una giornata intera con lui e stringerlo, amarlo, dirgli mille volte che lo ama e che gli mancherà... ma godendo ogni secondo e distruggendo i rimpianti. Così, quando Peter si sveglia nel letto, da solo, è ovviamente ancora pieno di dolore, Tony gli manca e gli mancherà sempre, non lo dimenticherà mai... eppure averlo potuto salutare davvero, totalmente, avergli potuto dire tutto quello che voleva, aver avuto ancora una intera giornata per amarlo e farsi amare gli hanno dato quel coraggio e quella forza che, pian piano, gli permetteranno di ricostruirsi, di riprendere a vivere e anche ad amare, tenendo sempre nel punto più profondo e prezioso del suo cuore il ricordo di Tony.
Una storia meravigliosa, triste, certo, ma è quella tristezza "giusta", quella che ti aiuta a capire, ad accettare e, alla fine, anche ad andare avanti. Quello che hanno fatto in Endgame è stato mostruoso e Peter non avrebbe avuto la possibilità di riprendersi da uno shock del genere. Tu gli hai dato quella possibilità con questa storia malinconica ma tenera, triste ma aperta alla speranza, insieme dolce e amara, ma soprattutto "giusta". Peter ha potuto salutare Tony, ora saprà anche lasciarlo andare e ricominciare a vivere.
I complimenti che ti faccio non sono abbastanza, quello che hai fatto con questa storia è un lavoro meraviglioso, non solo per Tony e Peter ma anche dal punto di vista psicologico e forse leggerla in un periodo come questo me l'ha fatta capire ancora più profondamente. Come al solito riesci a scrivere cose di una profondità e acutezza psicologiche incredibili, sono davvero pochissime le scrittrici che riescono a farlo come te. Complimenti per la storia e per il tuo innegabile e raro talento.
Sono molto felice di aver finalmente letto il finale della storia.
Alla prossima!
Abby

Recensore Junior
28/09/20, ore 19:08
Cap. 2:

(ha vinto il leggere subito la seconda parte, mi pare abba ovvio, maledetta me di nuovo)

"quelle derive immense dove le parole si arenano e non si muovono più, sbattute su scogli appuntiti dalla corrente dei sentimenti" aaaaaaah ragazza, non avresti potuto dirlo meglio, mi ci sento immensamente dentro a queste parole e confermo quanto ti ho detto nella recensione al primo capitolo: c'è un motivo per il quale mi piacciono così tanto i tuoi testi e quel motivo lo ritrovo proprio qui, in frasi come queste, di una profondità disarmante proprio in virtù della tua capacità di renderla così fruibile.

Ah.

Devo dire che, effettivamente, potevo arrivarci. In un certo senso c'ero anche vicina - "l'addio imminente" -, ma se avessi dovuto giocarmelo a scommesse in una qualche forma, probabilmente non lo avrei fatto in questi termini. Probabilmente non me lo sarei giocato con il naturale scorrere degli eventi del film.
Proprio per questo... l'ho sentito benissimo quel colpo al cuore. Ma poi ho di sottofondo Lucio Dalla in tipo alcuni dei suoi pezzi più tristi e distruttivi, quindi niente: ottima combo, Bene, complimenti. (che poi dico dico, ma in realtà sono proprio nella mia fase mensile in cui lo star male mi fa stare terribilmente bene, quindi GRAZIE PER QUESTO, CADE ESATTAMENTE A PENNELLO, era proprio ciò che cercavo - giusto per rendere l'idea: stamattina mi sono svegliata ed ho pensato "beh, in giornata mi riguardo Espiazione", e l'ho fatto, piangendo di nuovo come una disperata. Quindi, ecco: sono davvero contenta di aver scelto proprio questo racconto.

Nella mia testa, poi, finché qualcuno avrà ricordi di lui, Tony esisterà. Non nel senso stretto del termine, forse, ma di fatto lo farà. Adesso ciò che mi domando è: Peter ha domandato a Bruce di ricreare un Tony quanto più simile possibile o se lo sta effettivamente immaginando?
Quella sottospecie di gara tra chi ha sofferto di più l'assenza dell'altro è ingiusta e destinata a non veder vincitore: anche se gli anni erano solo cinque, Tony non avrebbe avuto la certezza di riuscire nell'impresa di riportare indietro tutti gli "andati", dal canto suo Peter forse dovrebbe solo smettere di scegliere la sofferenza e lasciare che il tempo rimargini le sue ferite e levighi il dolore.

Ecco come è andata. Non riesco a non pensare a quanto più grande sarà il dolore immediatamente dopo l'ennesimo addio, ma al contempo mi auguro che questo permetta a Peter di concedersi la possibilità di andare avanti.
"Cadono. Si distruggono in un falso scenario di un amore che è eterno e che avrà la fortuna di ardere altre cento volte. E invece quella è l’ultima": di nuovo lo sento fortissimo, e non riesco a non sorridere con profonda amarezza di fronte a ciascuna di queste parole. L'unica cosa che vorrei è cedergli un abbraccio nel silenzio, un abbraccio di quelli che si concedono a poche persone e solo di rado, solo nei momenti in cui davvero non si può nient'altro, perché ogni parola sarebbe superflua e fuori luogo.

La conclusione è il legittimo colpo finale al mio cuoricino: ancora avvolto nei profumi di Tony misti ai propri, giustamente si lascia cullare da quel lenzuolo, il momento di voltare pagina arriverà, ma non quel giorno, non in quel momento.
Io non so bene cos'altro aggiungere. Come ti dicevo avevo questo racconto tra quelli che volevo leggere già da un pezzo, malgrado ciò... non mi aspettavo qualcosa di questo tipo. Nel suo farmi del male, però, è uno scritto che mi è piaciuto tantissimo. Trasuda un amore che probabilmente non ho mai vissuto e che, nonostante l'amara conclusione - in linea con quella che conosciamo -, vorrei vivere. Due anime che assieme hanno la possibilità di sentirsi completi, di sentirsi un tutto, e che in questi due brevi capitoli si pongono di fronte a una realtà che troppo spesso è ingiusta e la provano a vivere come meglio possono... In fondo non avrebbero potuto fare altrimenti.

A presto di nuovo,

Bongi.

Recensore Master
28/09/20, ore 12:26
Cap. 2:

Ciao di nuovo!
Beh, ti ho detto che ero curiosa di leggere l’epilogo e, visto che avevo tempo stamani, rieccomi qui XD
È interessante il modo in cui Tony può tornare indietro, attraverso una specie di viaggio nel tempo che però non può durare più di un giorno. Quando Peter lo scopre ne è entusiasta, ma come poi gli fa notare lo stesso Tony, non è stata un’ottima idea. Per quanto sia eccitante poter rivedere qualcuno che ami che purtroppo non c’è più, rende ancora più doloroso sopportare la sua perdita e andare avanti, cosa che Tony vuole che Peter faccia.
Alla fine quello che doveva essere un giorno spensierato, seppur finto, si trasforma in un litigio. Gli ultimi cinque anni sono stati duri per entrambi, anzi soprattutto per Tony dal momento che fino a poco tempo prima la situazione era invertita: Tony c’era e Peter no. Purtroppo però bisogna dare ragione a Iron-man (giustamente, perché lui sa sempre tutto 🙈): Peter non era esattamente morto e riportarlo indietro era possibile. Tony non aveva davvero bisogno di imparare ad andare avanti, mentre lui, che tra i due è quello che ha perso di più nella sua vita, sarà costretto a farlo.
Il finale è struggente. Peter e Tony decidono di mettere da parte il dolore per sfruttare al massimo le ventidue ore che restano loro, amandosi come mai prima e godendosi ogni singolo momento fino a che, inevitabilmente, Tony sparisce e Peter deve imparare ad andare avanti da solo. L’ultima frase fa male: se Peter avesse smesso di amare dopo quello che ha passato, adesso non soffrirebbe. Ma non può farlo e non gli resta altro da fare che convivere con quel dolore e quell’amore.
Come sempre qui l’angst regna sovrano, ma almeno per me è stato attenuato dalla consapevolezza che almeno Tony e Peter hanno avuto un ultimo momento da trascorrere insieme.
È stato davvero un piacere leggere questa storia e, anche se da domani mi ricominciano le lezioni, spero di riuscire a leggere presto qualcos’altro su questi due imbranatoni ❤
Alla prossima!
Baci, pampa

Recensore Master
10/09/20, ore 17:12
Cap. 2:

Ma ciao, mia adorata!
Cioè, boh, uno viene qui a leggersi la seconda parte di questa meraviglia e ne esce distrutto, annientato, ucciso. Altro che Peter, qui tra poco serve la neuro a tutti quanti.
Tutto questo per dirti che, non so se si era capito, questa storia è stata assolutamente devastante. Lo sapevo, me lo sentivo che ci sarebbe stato qualcosa di negativo, ma così è veramente doloroso e terribile. Soprattutto perché Tony sa. Sì, perché non è tanto il fatto dia vere solo ventiquattr'ore di tempo e poi arrivederci (sì, anche quello, per carità), ma il fatto che Tony sia consapevole della sua condizione. Lui sa di essere morto e si rende conto di non essere stato riportato in vita, si rende conto che non appartiene più a quel mondo. Ne ha coscienza. Ecco, è stata questa la cosa che mi ha distrutta di più, perché ha reso il tempo che i due hanno trascorso insieme, quegli ultimi momenti e istanti a loro concessi, ancora più amaro e doloroso. Perché entrambi sono consapevoli della fine che aspetta dietro l'angolo, sono consapevoli che quegli attimi passati insieme sono effimeri e fugaci, che non ci sarà un dopo. Un domani.
Per Tony, è stato un po' come morire due volte. E, anche se è stato terribile da leggere, ho davvero apprezzato il fatto che lui, inizialmente, sia stato duro con Peter per ciò che ha fatto, per averlo riportato indietro, per aver voluto passare ancora altro tempo con lui. Per Peter, questa sua reazione è stata un colpo al cuore e lo è stato anche per noi. Tony gli rimprovera di non essere riuscito ad andare avanti e di starsi autodistruggendo: come dargli torto? Peter si sta facendo davvero molto, ma molto male. Il suo desiderio di dire addio a Tony è comprensibile, ma deleterio. E Tony, che per Peter vuole solo la felicità, non riesce ad accettarlo: Tony, che è più adulto, ha bisogno di sentirsi promettere che Peter andrà avanti, o che almeno ci proverà. Che riuscirà a vivere la propria vita, a non rimanere in stati, bloccato in qualcosa che avrebbe potuto essere, ma che ora non potrà più. Vuole che lui tenti di spogliarsi del dolore, che impari a convivere con ciò che è successo e che lasci che il tempo faccia il suo corso. Ha bisogno di sentirselo dire perché ciò che ha fatto Peter sottolinea quanto in realtà lui sia ancora blocca a quel giorno,. quel giorno in cui Tony gli è morto tra le braccia e lui lo ha perso subito dopo averlo ritrovato. Non lo biasima, Tony, ma non vuole nemmeno che lui rimanga così per sempre, che corra dietro a inutile chimere per di tentare di riaverlo indietro. E quindi chiede una promessa, una promessa che è difficile strappare a Peter, ma che poi arriva.
Ed è lì che tutto si sblocca. È li che finalmente anche Tony si lascia andare e decide di rivivere con Peter i loro momenti, la loro intimità, tutto condensato in ventiquattr'ore (anzi, ventidue), in una sorta di corsa contro il tempo dove però il tempo stesso sembra sospeso. Il loro toccarsi e baciarsi ancora e ancora, come a voler riempire tutta la prossima eternità con quei baci, il loro aversi in maniera dolce e assoluta, il loro stringersi e accarezzarsi, tutto parla del dolore che stanno provando nonostante cerchino di godersi questi istanti. Istanti che solo felici, ma intrisi di melanconia e dell'ansia di sapere che tutto presto finirà, che non ci saranno altre occasioni, altri momenti.
E nonostante tutto il dolore, credo che queste ventiquattr'ore saranno fondamentali a Peter proprio per andare avanti. Perché non aver potuto dire addio è forse il rimpianto più grande che possiamo avere quando qualcuno a noi caro muore senza che lo si è potuto salutare. Si sente come una mancanza, un vuoto che deve assolutamente essere colmato, e Peter ha trovato il modo di farlo, anche se per poco e anche se ha fatto male. Ma ha potuto dire addio, ha potuto chiudere con Tony le cose in sospeso e riaverlo ancora una volta con sé, per poter rivivere ciò che sono stati e che non potranno più essere. Ha messo a silenzio i suoi rimpianti, Peter, potendo dire a Tony le sue ultime parole e potendosi stringere ancora una volta tra le sue braccia. Ora è pronto per andare avanti, per fare quel passo doloroso e immenso che è lasciar andare Tony.
È davvero struggente il fatto che Peter si ritrovi tra le braccia di Tony e pensi di non voler dormire, di non voler perdersi nemmeno un istante con lui, ma poi si addormenta comunque, e quando si sveglia Tony non c'è più e a lui rimangono solamente il suo profumo tra le lenzuola. Una scena da groppo in gola, che ancora mi deve scendere.
Insomma, cherie, questa storia è una vera meraviglia, in tutta la sua disperazione, in tutto il suo dramma e il suo dolore. Ha fatto male, tanto quanto ne ha fatto a Peter perché è impossibile non entrare nella sua testa e non sentire ciò che sente lui. Questa storia è stata dolorosa, ma bellissima, e adesso tu devi dirmi come fai, ogni volta, a stregarmi e catturarmi con le tue parole, con quello che scrivi e con l'anima che ci metti. Tu e le tue storie siete meravigliose.
Mando un abbraccio a te e al povero Peter. A presto ♥

Recensore Master
05/09/20, ore 20:15
Cap. 2:

Okay, come sempre ci cogli tutti quanti di sorpresa, ci ammazzi a tradimento senza pietà alcuna dei nostri sentimenti… e la cosa divertente è che sto qui, da ore, a pensare e ripensare a quello che ho letto e non ho ancora deciso se ti denuncerò alle autorità competenti o comprerò un anello e ti chiederò di sposarmi! Purtroppo, non sono ancora brava con le recensioni, però spero davvero di riuscire ad esprimere quanto mi sia piaciuta questa storia e quante emozioni tu mi abbia regalato!
Io non avevo assolutamente capito che il Tony con cui si stava interfacciando Peter fosse una sua “proiezione” fittizia. Come si suol dire, sono caduta dal pero quando Tony dice quella frase, all’inizio. Anzi no, diciamo che sono finita sotto a un treno, perché il dolore è stato lo stesso e a questo punto non posso che farti i complimenti per il modo in cui hai saputo giostrare la tensione: vero è che, come dicevo prima, io mi aspettavo in questo capitolo una esplosione, ma di certo non così, non di questa portata catastrofica e il risultato è stato che, alla fine, la terribile verità della situazione, quella che dilania Peter, lo prende per il collo e lo strozza, finisce per soffocare anche noi lettori per il fatto di arrivare dura, fredda, inaspettata.
Ho pianto, te lo dico. E no, non sto parlando della lacrimuccia, degli occhietti lucidi. Ti sto parlando che ho singhiozzato, soprattutto nella parte finale!
Perché dopo questo shock, arriva tutta la drammaticità che la verità svelata si porta dietro e la sofferenza di Peter trasuda da ogni singola parola. Come si fa ad andare avanti, dopo una perdita del genere? Ha riabbracciato Tony e pochi istanti dopo lo ha perso, per sempre, perché appunto una sparizione magica non può essere certo paragonata alla morte! E quindi lui dimostra tutta l’umanità che è caratteristica imprescindibile del suo personaggio, il suo cuore puro e buono, desidera salutarle l’amore della sua vita un ultima volta e lo porta indietro. Mi ha stretto il cuore la disperazione delle sue parole, così come il finto distacco di Tony che anche in quel momento è pronta a sacrificarsi, perché lui non vuole che Peter soffra, non viva, non sarebbe giusto, dunque è pronto anche ad essere dimenticato.
La scena in cui i due si lasciano andare alla passione, trabocca di così tante cose che non si possono descrivere a parole. Personalmente io sono una persona molto fisica, il contatto con una persona è tutto e immaginarmi loro due avvinghiati, disperati, innamorati, che si aggrappano alla pelle l’uno dell’altro contro il tempo che inevitabilmente scorre e porterà via Tony con sé, mi ha uccisa, mi ha fatto a brandelli il cuore! Se hai bisogno di coriandoli, puoi usare quelli!
Ti dimostri come sempre una autrice fenomenale, di una bravura spaventosa! Non ti limiti a sviluppare questa coppia, ma la innalzi proprio, la riempi di arte, raccontandocene tutta la bellezza con la luce migliore come una gallerista con un dipinto.
Complimenti tesoro!
Un abbraccio, Violet :)

Nuovo recensore
12/08/20, ore 14:49
Cap. 2:

Ciao! Eccomi per la catena!
Ho deciso di leggere entrambi i capitoli perché essendo comunque una storia molto breve volevo sapere come sarebbe andata a finire.
L'impressione iniziale non mi era piaciuta, perché l'ho trovata un po' troppo "pomposa" però è solo gusto personale. Ma andando avanti invece mi sono accorta che ci stava bene ed è stata una bella lettura, forse un po' "pesantuccia", per via del angst, ma molto intensa e mi ha coinvolta parecchio. In soli due capitoli riesci a coinvolgere completamente il lettore. Ci si sente totalmente dentro alla storia, alle emozioni di Peter e anche a quelle di Tony. Devo dire che il coinvolgimento di Bruce ha permesso a questa mini di avere un tocco in più che a reso meglio l'idea sulla trappola che incatena Peter al passato.
Complimenti veramente un buon lavoro!
A presto!
Isil/Andy/Andromaca/chiamamicomevuoi

Recensore Master
07/08/20, ore 08:17
Cap. 2:

Bene. Benissimo. Da "sono morto" in poi ho letto questa storia con le lacrime agli occhi.
Dannazione, era l'ultima cosa che mi sarei aspettata! Perché avevo pensato "no, è troppo solido per essere un'illusione, sarà una scena di vita normale, adesso gli parlerà di problemi di coppia o qualche altro problema risolvibile come tutti i problemi della vita sono risolvibili in qualche modo. Mentre alla morte, purtroppo, non c'è proprio rimedio.
Eppure in questa storia un rimedio c'è, anche se temporaneo e quindi fittizio, illusorio. Tony non è un'illusione della mente spezzata di Peter ma è pur sempre un'illusione concretizzata dalla scienza, una scienza che arriva a fare cose immorali e impossibili, ma come si può biasimare Peter per aver voluto tentare di dire addio?
Ok quello che ha fatto forse è stato autodistruttivo, ma come si fa ad accettare di aver perso qualcuno senza avergli potuto dire addio? Credo che se non avesse avuto questa occasione di chiusura ne sarebbe stato ossessionato per sempre.
Ma questi due quanta sfiga hanno, eh? Uno muore, torna e subìto muore l'altro? Ma mai na gioia?? Che è, costava troppo alla produzione assumerli entrambi? 🙄😭
Comunque il tempo che passano insieme è molto dolce e disperato, e all'inizio avevo tenuto che Tony avrebbe insistito per litigare tutto il tempo. Meno male che anche la sua cocciutaggine ha un limite, tesoro è ovvio che Peter non sta bene e non è pronto ad andare oltre se ha voluto pizzicare un'altra dimensione temporale per portarti lì!

Storia molto bella, il fatto che sia divisa in due capitoli mi ha spiazzata ed è una scelta interessante. Particolari anche i titoli, prologo ed epilogo, come se non ci fosse una storia in mezzo e in un qualche senso non c'è. La loro storia non c'è più. Il tempo non ce l'hanno. C'è solo un bacio di saluto e poi un addio.
Ti faccio i complimenti anche per come l'hai scritta, anche perché non dev'essere facile scrivere sempre di loro e spesso storie tristi senza mai scrivere due volte la stessa cosa, si vede che ami tantissimo questa coppia e che ti metti d'impegno per rendere al massimo la bellezza delle loro storie.
(Recensione modificata il 07/08/2020 - 08:19 am)

Recensore Veterano
02/08/20, ore 22:33
Cap. 2:

Carissima Miryel,

Stavolta mi accingo a scriverti dopo averti letta ieri sera ed averci dormito su, perché I FEELS, ragazza mia, I FEELS! I feels, in cui questa tua mi ha fatto dolcemente naufragare, mi hanno ridotta ad un ammasso blaterante di una struggente tenerezza ed una malinconia che non ti dico. Ma anche di quella soddisfazione profonda che deriva dall’aver letto quello che è come non può non essere, perché, in fondo, non poteva che andare così. Non poteva che essere così. Hai accartocciato anche il mio, di cuore. (E niente, pragmaticamente, suggerisco per il futuro, di darci tutti al traffico di organi. XD [P.S. Ma la cioccolata e gli antidepressivi potrebbero effettivamente essere una buona soluzione temporanea! XD]). La malinconia, quella, rimane anche oggi; così pure la tenerezza: me le hai piantate entrambe nelle ossa – ed è uno dei piaceri più grandi di una lettura intensa, questo permanere, anche quando quello che permane è dolceamaro – perché il masochismo è il profumo della vita. XD Soprattutto quando quello che permane è dolceamaro. La verità, però, è che avrei voluto scriverti un commento lucido  e distaccato, sia per amor di coerenza, da strenua apologeta della lucidità e del distacco; sia, e soprattutto, perché  in questo lavoro tocchi – con tanta eleganza, con tanta delicatezza, e con così tanta  umanità –  temi che a me sono immensamente cari: la morte ed il tentativo di aggirarla, di gabbarla, e quello che costa, il suo peso morale; la recriminazione; l’elaborazione del lutto; il rimpianto; le occasioni perse. E quelle che, per un piccolo miracolo di forza e ostinazione, o forse di disperazione, si riesce a conquistarsi. Su queste cose, in linea di principio, sento il dovere (intellettuale? morale? Una vocazione mistica?) lasciarti due parole, due, non dico una monografia, che però abbiano un minimo di senso. Perché le tratti così bene, queste cose difficili e profonde ed atrocemente dolorose, in questa tua serenata. Sono tutte cose umane; le più umane tra le cose, forse. Perché alla fine della fiera, ogni storia d’amore – quello vero, quello eterno, quello da romanzo insomma – finirà con una delle parti in causa a dover fare i conti con la morte altrui e con la vita propria. Il canone e la logica da fumetto (sia benedetta la logica da fumetto, e siano benedetti i raggi gamma e Bruce Banner!) offrono l’espediente perché le parti in causa possano avere, dal vivo, in un tempo rubato, in un esistere ricreato e ritagliato, quella conversazione che chi rimane monologa alle lapidi, immagina, spasima, agonizza d’avere. E  come è realistico – passami il paradosso, ma non trovo un termine migliore – che Tony e Peter passino parte di quella conversazione a litigare. Il tuo Peter mi rimane nell’anima ogni volta, in qualunque contesto. Ed è bellissimo anche quando fa tanto male. Ecco, avrei voluto dirti tante cose quasi intelligenti, e invece i maledetti feels mi attanagliano.

Quindi mi sdilinquisco sui feels. Finanche la struttura di questa tua non me li risparmia. Perché questo capitolo, in un certo modo, illumina quello pregresso, nel senso quasi letterale – ma certo non metaforico – della bellissima apertura sul tempo, sul non-tempo, sulla non-esistenza. Ed il lettore – o almeno questa lettrice che ti scrive – si ritrova a sua volta a guardare all’indietro, a ripiegarsi sul passato, a volerlo ripercorrere, ancora una volta. Qui c’è un ennesimo esempio della tua maestria, perché su che cos’è questa storia, in fondo, se non sull’attaccamento al passato, a quello del nostro passato che è finito, come è naturale che tutto, prima o poi finisca? È arte, non si discute, bellissimo, azzeccatissimo, godibilissimo (nel senso che è una godibilissima  agonia!); ma è un rigirare il pugnale nella piaga. Inutile dire che sono masochista abbastanza da avere un debole per questo tipo di efferatezza. <3

Nel giro di due capitoli, questa tua serenata silenziosa, tuffa il lettore nell’esperienza di una perdita atroce e  della sua elaborazione, ma lo fa di sghembo, velatamente, e lascia in un limbo gentile. Fa  espiare anche a noi una colpa incantevole.

E, da brava masochista, non posso non dirti che è davvero un piacere soffrire così per mano tua.

Sherry

P.S. Occhio allo scherzetto della tastiera in: Promette cose che sa di non poter mantenere. Promesse cose che non vuole mantenere. – dovrebbe essere “Promette” anche alla seconda occorrenza, giusto?

Recensore Master
20/07/20, ore 12:59
Cap. 2:

Non potevo non finirla; la curiosità c'era e tanta. E quindi eccomi carissima. Devo ammettere che in questo epilogo ho notato molte delle influenze di A.I. Intelligenza artificiale; quando al bambino androide nel finale gli viene concesso di passare un giorno assieme alla madre, grazie alla tecnologia di quella razza alliena. Qui la soluzione viene dal fluido dei raggi gamma offerto da Bruce. E anche qui... funziona; funziona meglio essendo il tutto non costruito sui ricordi di Peter; ma legato a una dimensione spazio, tempo passata. Di conseguenza Tony è "reale" e per questo ancora più doloroso. Struggente è la loro riconciliazione; Tony è l'unico in grado di destarlo, di fagli guardare al futuro che lo attende, nel bene e nel male senza di lui. E Peter infine lo accetta; non senza difficoltà e con la testardaggine che lo contraddistingue. Dolce e passionale è infine la scena della loro unione; un unione che per un momento rende Tony reale; ma è solo un attimo fuggente in quel giorno quasi eterno e perfetto. Peter si desta: consapevole di amare, di poter continuare ad amare.
Un finale toccante; sei riuscita a toccare i giusti Feels dentro. Complimenti cara e alla prossima
Elgas

Recensore Master
16/07/20, ore 11:05
Cap. 2:

Amoreee ♥
Mamma mia da quanto tempo! Sembra essere trascorsa un’eternità dall’ultima volta che ho letto il capitolo precedente di questa minilong. Ricordo che alla fine tra le note ci dicesti che non avremmo compreso totalmente quel primo capitolo, in quanto avremmo trovato le risposte alle nostre domande solo successivamente. Ho riletto la mia recensione e di fatti non ci ho azzeccato una mazza ahaha che figura di merda xD Ma ecco come, finalmente, in questo epilogo ci chiarisci i dubbi sorti in precedenza ed il perché hai deciso di introdurre dei flashback. Credimi che non mi aspettavo un risvolto del genere. Mi hai completamente sorpresa (ma quello lo fai sempre <3), ma mi hai anche spezzato il cuore :’( Sin dall’apertura dell’epilogo è forte la presenza della sofferenza e del dolore di Peter per la morte di Tony. Una morte che ci è piombata addosso con una crudeltà che non riusciremo mai a dimenticare. Figuriamoci quel cupcake di Peter che vede morire l’uomo che ama. La sua scelta di poterlo riportare in vita solo per ventiquattro ore non è da biasimare. Credo che se avessimo la possibilità di riportare in vita (seppur per un breve instante) qualcuno che ci ha lasciati, lo faremmo senza pensarci ulteriormente. Attraverso questa decisione Peter non vuole dare una possibilità al suo amore, perché sa che le ventiquattro ore a disposizione sono al pari di un battito di ciglia e lui resterà nuovamente da solo; no, intende solamente rivedere Tony, salutarlo per sempre e provare ad andare avanti, trovando quel coraggio che gli manca per poterlo fare. Sì, un parolone proprio. Di fatti Tony lo sa ed ecco perché quasi lo riprende per averlo riportato sulla terra. Vuole che vada avanti, che non rimanga ancorato ad un amore che non potrà più esserci, per colpa di quel minchi*** di Thanos. Ora mi domando: perché quel ca**o di guanto non lo hanno consegnato a Capitan Marvel?? Mi credi che non ho più rivisto Endgame da quando sono stata al cinema? No, non lo accetto. Per me Tony è vivo e basta. Scusa lo sfogo ma è una ferita che non si rimarginerà mai e so che mi comprenderai.

I due si amano, trascorrono le restanti ore insieme e credimi che stavo per piangere perché mi sono messa nei panni di Peter. Come si sentirà questo ragazzo allo scadere delle ventiquattro ore? Due parole: uno schifo. Questo loro incontro breve ma intenso non farà che alimentare l’amore, la sofferenza ed il dolore di questa relazione ormai finita. Giuro che non accetto tutto questo. L’amore dovrebbe trionfare su tutto, porca miseria. Invece in questo caso non succede e sono troppo triste. Ti pregoooo regalami una storia con un bel lieto fineeee. Loro due si devono sposare!!! Tra l’altro attendo il ciclo e sono sensibilissima xD Ti ho regalato una bella recensione sclerotica come me, però ti adoro tantissimo ed ho amato questa storia. Sei meravigliosa, sensibile, mi fai sempre emozionare. Mi sei mancata veramente tanto <3

Recensore Master
10/07/20, ore 23:32
Cap. 2:

Ed eccomi direttamente qui, sperando in serata di riuscire a finire la recensione!
Sai inizio ad essere vecchia e sentire il sonno ad una certa ora xD

Ho letto la prima parte della narrazione al presente e ho le lacrime agli occhi. Sì perché il dolore di Peter è rale, è palpabile anche attraverso delle “semplici” parole. E’ un fiume in piena che spacca gli argini e si riversa sull’unica figura che non dovrebbe sentir quelle parole, Tony che sa ma che non sa, un uomo che è sé stesso ed è stupendo ogni suo singolo movimento.
L’ho rivisto nell’alzarsi e mettersi le mani in tasca, l’ho rivisto accarezzare i capelli di Peter e il parlargli da essere superiore, con quel tono dolce ma sarcastico, con quel suo essere così snob da un lato ma estremamente preoccupato per quel giovane del Queen da fargli quasi tremare la voce e, ho sentito un senso di sofferenza e di non accettazione per quel maledetto finale che distrugge l‘equilibrio in ogni modo possibile.
La loro discussione sa di amaro, due anime spezzate che cercano di lenire il proprio dolore sminuendo e cercando di ri picciolire il peso sulle spalle dell’altro, due anime complementari che si amano e che, purtroppo, si sono viste divise e separate da qualcosa più grosso di loro.
Sì perché Peter faceva parte della parte del mondo che allo schiocco è semplicemente sparita diventando cenere nel vento, di fronte agli occhi terrorizzati di Stark. Oddio anche se lo hai solo accennato nel discorso dietro ai miei occhi si sono ripresentate queste scene insieme al dolore che hanno generato nei cuori dei nostri personaggi quindi complimenti perché, sarò sincera, IW ed EG li ho visti una sola volta al cinema e non ho più avuto il coraggio di rivederli ma queste scene me le hai fatto tornare prepotentemente e, donna, la sofferenza <3 
La negazione di Peter di fronte al dover accettare la morte di Tony è perfetta, poche parole che mostrano tutto il suo rifiuto e il suo dolore, il suo intero mondo è morto insieme a Tony e penso che chiunque non potrebbe accettarlo, non quando quel mondo ti muore di fronte, tra le tue braccia con gli occhi vacui, incapace di fartene una ragione.
Ti sto scrivendo questa recensione piangendo, quindi complimenti per come hai giostrato tutta la questione, è meravigliosamente malinconica e dolorosa.
Nel flashback ci mostri cosa è successo e come Peter si ritrovi ad avere a che fare con il nostro Tony ed è una cosa geniale per la cronaca, un Peter disperato e un Hulk perfettamente consapevole della disperazione che attanaglia l’anima di quel giovane.
Il fatto che Banner acconsenti a questa follia è la prova della disperazione che nonostante tutto spinge il ragazzo ad andare avanti, hai creato un hulk sensibile e lo apprezzo perché Banner è un medico che ha abbandonato tutto per spostarsi in mezzo alle popolazioni che non avevano niente per dargli assistenza, anche se è una cosa sottile è spettacolare perché dimostra come sempre una buona conoscenza del fandom e dei suoi personaggi. 
L’abbraccio è struggente, sofferente e carico di tutto ciò che è stato detto e non, un addio muto e bellissimo, poetico e urgente, un insieme fatto di promesse e di bugie. Perfetto.
Il finale è distruttivo, l’attimo prima Tony è reale, è vivo vicino a lui e l’attimo dopo non c’è più, è un letto vuoto con il loro odore impregnato nelle lenzuola.
La sofferenza di Peter è prepotente, è forte ed è reale. La sua faccia piena di sofferenza Peter ce la mostra anche nel film FFH quando guarda il murales del grande Iron Man e si dispera quindi immaginarlo in questo ambito non è difficile è solo doloroso perché mi dispiace per lui, per aver trovato l’amore più grande della vita e poi vederselo strappare via così, con la crudeltà di una possibilità su triliardi. 
Una maledetta possibilità che gli ha portato via tutto, ha eliminato la sua felicità, lo schiocco ha portato via con sé sia la vita di Tony che il cuore di Peter.
Ho adorato tutto di questa storia, dalla prima all’ultima parola, ogni immagine che hai ricreato nella mia mente e ogni sensazione che mi hai fatto provare. Ha fatto male lo ammetto quasi che avessi visto il destino strappare il cuore a Peter e calpestarlo con una crudeltà inaudita, le tue parole sono vere e sentite quindi complimenti <3
Non ci sono errori e il test scorre, fin troppo velocemente nella testa del lettore, mi hai portata nel loro mondo ed è una qualità che non molti autori possono vantare quindi ricordati che sei bravissima e…
Devo andare a prendere un fazzoletto perché devo asciugare le lacrime.
Non vedo l’ora di leggere altro su di loro, me li fai amare sempre di più ad ogni storia e anche a distanza di mesi e mesi che non ti leggevo più, questa cosa non cambia.
Complimenti ancora <3

Recensore Master
20/06/20, ore 15:27
Cap. 2:

Mia cara! Innanzitutto tanti auguri di buon compleanno per la terza volta... non sono mai troppi. Sarei passata a recensire in ogni caso ma sono felice di avere l'occasione di farti anche un piccolo regalino.
Dunque... da dove inizio?
A già. Mi hai spezzato il cuore, sallo. Stavolta più che mai.
Ho letto altre tue storie tremendamente angst e malinconiche, ma questa, non so perché, mi ha davvero lasciato il vuoto nel cuore.
Andare avanti è la più difficile delle missioni, anche per un supereroe. Riuscirci può essere impossibile, senza la giusta spinta, e spesso non riusciamo a trovarla dentro di noi, non subito, non da soli.
Peter sa solo che ha bisogno di lui e già questo, di per sé, è un paradosso. Perché prova ad andare avanti tornando indietro, e il rimprovero di Tony è anche quello della sua coscienza.
Peter si autoanalizza, ma fino a un certo punto, perché sa che a scavare troppo nel suo inconscio troverebbe risposte che non vuole sentire.
Brava, brava, brava! L'animo umano è un labirinto, è incoerenza e contraddizione. Sei riuscita a districarsi meravigliosamente, facendo di questo tuo Parker un personaggio non solo meraviglisamente IC ma anche umano e credibile.
Vogliamo parlare della scena in cui si toccano, si baciano e diventano tutt'uno? Mo hai trasmesso tutto quel trasporto, l'emozione, la disperazione...
Grazie ai flashback sappiamo con esattezza ciò che è successo e ip tutto assume tono ancor più drammatici.
Non c'è un vero modo per tornare indietro e risanare il disastro, non uno che sia definitivo. È solo questione di tempo, prima che Peter se ne renda conto e la botta gli arriva dopo aver fatto l'amore con Tony per l'ultima volta, al risveglio, quando non lo trova più accanto a sé.
Eh. Dolore immenso. Povero piccolo bimboragno! Ho desiderato di essere lì per coccolarlo, te lo dico. E io nemmeno amo le coccole, pensa te!
Penso che come per tutte le altre tue storie si dimloro, questa non sia una semplice fanfiction nel fandom della Marvel, bensì un'analisi acuta e poetica al contempo del cuore umano, da cui si evince la tua sensibilità e il tuo spirito empatico. Grazie per emozionarmi ogni volta, non ho mai dubbi quando si tratta di te.
Complimenti per questa meraviglia!
Baci e ancora auguri!
S.

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