Recensioni per
Sai trattenere il respiro?
di _Il colore del vento_

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/03/21, ore 20:28

TERZA STORIA CLASSIFICATA - PARI MERITO

Sai trattenere il respiro?
_Il colore del vento_

Pacchetto scelto: 1
"Rapporto con un altro membro della famiglia. Puoi scegliere di parlare del rapporto con un membro specifico della famiglia o con la famiglia Black in generale."

Grammatica e stile: 4/5
Inizio col dire che trovo tu abbia una bravura incredibile con le parole. Sia per quanto riguarda l’aspetto grammaticale che per quanto riguarda il modo in cui riesci ad organizzarle in frasi complesse ma molto profonde. L’unico piccolo dettaglio (che sicuramente è un mio problema, perché si tratta puramente di un gusto personale) è che ho trovato una ripetizione molto marcata di alcune immagini che alle lunghe hanno finito per distrarmi. L’azzurro di Marsiglia, il grigio dei loro occhi, il verde che Regulus associa agli sbagli della sua vita. Alle lunghe finivo per perdermi nella frase fino a non capirne bene la logica. Ma ripeto, non è una critica, è un mio limite personale!

IC del personaggio scelto: 10/10
Regulus Black è il mio personaggio preferito. Da Serpeverde nata e cresciuta ho sempre visto Regulus come il giusto riscatto da presentare quando qualcuno dice che la nostra Casa ospita solo codardi e maghi oscuri. Ho letto molto di lui, l’ho immaginato, l’ho idealizzato nella mia testa con un volto, un’espressione, un timbro di voce. Quindi ecco, chi ha scritto di lui ha dovuto inevitabilmente fare i conti con quello che per me rappresenta questo personaggio, ma il tuo è così simile a come lo immagino che non posso non darti il massimo in questa categoria. Ho amato il fatto che Regulus e Sirius fossero legati da bambini, come mi è piaciuta la lunga introspezione sulle sue scelte, il fatto che abbia realizzato di aver preso la strada sbagliata, che forse sarebbe stato meglio seguire suo fratello, che abbia chiuso col verde, per usare le tue meravigliose parole. Ho trovato una grande coerenza nel modo in cui hai costruito la sua mente ed i suoi pensieri e fino alla fine, quando con quel countdown hai scritto gli ultimi momenti di Regulus, ho trovato bellissimo il fatto che i suoi ultimi momenti fossero dedicati a quel fratello da cui pensava di essere odiato.

Attinenza al pacchetto scelto: 5/5
Il tuo pacchetto chiedeva di raccontare del rapporto del tuo personaggio con un altro membro della famiglia Black. Tu l’hai sicuramente fatto, mi è piaciuto il piccolo ritaglio sulla loro infanzia e l’episodio del trattenere il respiro che hai portato avanti fino al finale (cosa che ho amato immensamente, ma ne parlo meglio nel gradimento personale).

Gradimento personale: 9/10
L’ho già detto, ma mi ripeto volentieri: della tua storia ho amato più aspetti. Mi piace la tua cura dei dettagli, come la cicatrice sulla guancia di Sirius o l’accuratezza con cui descrivi espressioni e tratti fisici che sono in grado di aiutare il lettore a figurare ciò di cui stai parlando.
Mi sono piaciute le immagini che hai evocato ed il modo in cui hai giocato con i colori, credo abbiano accompagnato molto bene le sensazioni che volevi trasmettere con lo scritto. Ogni emozione di Regulus, ogni suo ricordo, ogni pensiero era associato ad un colore e trovo che tu abbia dato un filo conduttore alla storia che accompagna in modo assolutamente spontaneo fino al finale. Ecco, il finale, qualcosa di meraviglioso. Quel conto alla rovescia è tanto semplice quanto d’effetto, mi sono ritrovata a trattenere il fiato anche io come se dovessi prepararmi a mettere la testa sott’acqua con lui. In sostanza, davvero una bella storia, i miei complimenti!

Totale: 28/30
Grazie mille per aver partecipato! Ho letto recentemente la tua Alice/Sirius che ho amato, e quando ho visto il tuo nome tra i partecipanti ho subito pensato che avrei letto qualcosa di altrettanto bello. Non hai affatto deluso le mie aspettative, spero di ritrovarti presto!

Recensore Junior
22/01/21, ore 17:23

Bè...che dire...le quattordici recensioni che mi hanno preceduta hanno espresso già tutto. 
Però, anche a costo di ripetermi, voglio davvero farti sapere che questa storia mi è piaciuta veramente. Nel profondo. Non so se Regulus abbia mai pensato a suo fratello Sirius nei termini da te descritti così bene, ma per me ormai non esiste altra versione possibile. No. La storia deve essere andata per forza così. 
Bravissima nell'introspezione, nella scrittura, nella scelta delle parole che riga dopo riga ti fanno stringere un po' il cuore. Mi è sempre spiaciuto un pò  che Sirius sia morto prima di conoscere il sacrificio di suo fratello: forse si sarebbe sentito meno disperato, meno solo e, forse, si sarebbe anche lamentato un pò meno della sua triste sorte se avesse saputo cosa suo fratello aveva affrontato. E adesso arrivi tu e il mio dispiacere aumenta un pò, perchè il tuo Regulus non si può non amare, Non è possibile.
Anche io partecipo al contest, ma per me hai già vinto tu!

Recensore Veterano
22/01/21, ore 11:46

Ciao :)
Per rimanere in tema, ti dico che ho letto questa storia tutta d'un fiato, trattenendo quasi il respiro finché non sono arrivata all'ultima riga...
Non ho mai affrontato molto questa famiglia, benché i Black siano alcuni dei personaggi che mi incuriosiscano di più in tutta la saga. Eppure, nonostante tutto, ho sempre visto il rapporto tra Sirius e Regulus come un rapporto di profondo amore fraterno che però, per cause esterne a loro due, non ha mai avuto la possibilità di sbocciare per bene in quanto tra i due vi sono state delle differenze sostanziali. Devo però specificare che, secondo me, non erano poi così diversi alla base... solo che Regulus, a dispetto del fratello maggiore, è stato più incline a essere plagiato dai principi della famiglia.
La tua storia racconta tutto questo, racconta di una famiglia complicata, di due fratelli che si amano ma che le scelte di vita hanno fatto allontanare; racconta di rimpianti, di lacrime amare, di ricordi e nostalgie, di momenti passati che non torneranno mai più...
Se solo fossero stati più forti entrambi, probabilmente nessuno dei due avrebbe fatto la fine che fece...
Complimenti, mi è piaciuta molto questa oneshot! Mi ha lasciato l'amaro in bocca che, in questo caso, è molto positivo ^^

Recensore Master
20/01/21, ore 20:01

Non era nei miei piani tornare da te così presto, perché mi rendo conto che ti sto torturando con tutte le mie parole, ma giuro che dopo questa recensione sparisco per un po' perché mi rendo conto di essere diventata davvero sgarbata. Ho visto che partecipi al contest sulla famiglia Black e ho pensato che, perbacco, volevo leggerli dalla tua penna questi due fratelli e forse facevo meglio a non venirci sulla tua storia, che adesso ho un groppo in gola e non so che scriverti.
Farei meglio a stare zitta, lo pensi anche tu non devi vergognarti.
Il tuo Regulus è a dir poco meraviglioso, non posso fare altro che dire questo: amo il suo cercare il grigio (mettere il grigio, che espressione meravigliosa) del fratello, come avevano fatto un tempo e andare sotto l'acqua, dove rosso e verde non possono esistere. Fa già male così, non serve poi che io vada avanti e aggiunga qualcosa di altro. Fa male che Regulus porti avanti quella ferita, che il volto di Sirius sia stato cancellato certo, ma non per lui, che lo tiene in tasca e ogni tanto lo pensa, in alto nel castello con la risata e con tutti quei silenzi che elimina a furia di ridere. Meglio così, pensa, meglio che lui abbia trovato la sua strada invece che essersi messo davanti ad un bivio pieno di cose orribili. Che Regulus, in tutto quel verde, non sa più che farci, non si sente più così verde come era fiero di sentirsi, non si sente nemmeno rosso (nonostante prenda la decisione di intraprendere una strada, alla fine). Si sente spaventato, le acque di Marsiglia non ci sono più, nonostante le abbia pensate almeno due volte nella sua vita: quelle del lago le cancellano e creano incubi che non voglio andare via. C'è Sirius in quegli incubi, l'ultimo pensiero è per lui, l'ultimo attimo è per sentire la voce del fratello che gli chiede se accetta una sfida e fa la conta. Che cosa ti devo dire, sono qui che non riesco a trovare più fazzoletti perché li ho finiti tutti e sono in lacrime. Non so che fare, con tutti i sentimenti che mi ha messo dentro questa storia.
Ti faccio gli auguri per il contest, cara e spero che tu possa portati a casa tutti i premi.
Sia ❤

Recensore Veterano
15/08/20, ore 12:03

Ciao! Avevo scorto la presentazione di questa storia nel gruppo, e mi ero ripromessa di passare per poterla leggere e recensire, per cui eccomi qui.
Ammetto che mentre Sirius è stato da subito uno dei miei personaggi preferiti, Regulus, alla prima lettura dell'opera, non mi aveva colpita in maniera particolare. Riprendendo in mano l'opera altre millemila volte, invece, ho capito quanto grande, importante, complicato e particolare potesse essere questo personaggio, e sebbene non lo ami quando il fratello maggiore, ho imparato a stimarlo e a volergli bene. Proprio per questo volevo leggere questa piccola storia, che si è rivelata una piccola perla sia per il tuo stile di scrittura, sia per il contenuto.
Lo stile è molto scorrevole e fluido, e hai avuto la bravura di incentrare il racconto su questi colori (verde, grigio e rosso) che vengono ripetuti in diversi momenti come una sorta di monito per lo stesso lettore, ma non solo; lo attirano, lo costringono (in senso buono!) a rimanere attento e attratto dalla storia, lo avviluppano proprio come quelle mani avviluppano Regulus al termine della sua vita, portandolo a percepire tutta una serie di sensazioni e di emozioni che tu leghi magistralmente proprio a quei colori.
Il verde, tipico colore di Serpeverde, il colore di Regulus, che è anche il colore del mare che fa da sfondo a questo ricordo di bambini, quando ancora loro erano uniti, quando ancora la vita e la guerra non li aveva separati.
Il grigio, il tipico colore degli occhi dei Black. Grigio nel grigio, come ci dici tu, quando rimangono sott'acqua e ci sono solo loro.
Il rosso, il tipico colore di Grifondoro, la casata di Sirius, diverso dai Black, diverso da Regulus.
Ho amato il fatto che questo ricordo di quando erano bambini emerga non solo quando Regulus è a Hogwarts, ormai distante dal fratello, ma anche e soprattutto quando si ritrova nella grotta; ci vedo una sorta di parallellismo, anche se non so se è voluta oppure la vedo solo io. Nel senso, quello stesso ricordo riesce a dare forza a Regulus sia quando si trova nella Sala Comune di Serpeverde, che come sappiamo è nei sotterranei della scuola, sia quando si trova a bere nella grotta, quando per una volta cerca di percorrere un cammino diverso da quello che era stato scelto per lui, cosa che invece Sirius aveva imparato a fare molto prima di lui.
C'è però un concetto, una frase, che credo mi abbia colpito ancora di più, che credo mi porterò dentro per parecchio: Perché ci vuole un altro tipo di coraggio per accettare di morire in silenzio, nell’ombra; ci vuole un coraggio diverso per morire soli e dimenticati.
È forse la differenza più netta e essenziale che emerge dal tuo racconto e che ci porta a empatizzare con Regulus. Sirius combatte come solo un eroe sa fare, Regulus combatte a suo modo, in maniera diversa, non come il tipico eroe, ma come qualcuno di diverso, qualcuno che ha la consapevolezza che rimarrà per sempre nell'ombra e che non verrà mai acclamato. È veramente terrbile la sua fine, e se c'è una cosa che odio è che la zia Jo non abbia fatto in modo che i due fratelli abbiano potuto parlare o comunque in qualche modo riconciliarsi, una cosa che proprio non le perdonerò mai!

Detto ciò, ti rinnovo i complimenti sia per la storia che per il tuo stile e mi permetto di inserire questo racconto tra i ricordati (i preferiti è colmo, dovrei eliminare qualche storia >.<)
Sono quasi sicura che troverò altro di tuo di interessante da leggere e recensire, per cui immagino che tornerò presto in questi lidi ;)
Lina Lee

Recensore Master
15/07/20, ore 23:35

Ciao!
Caspita, avevo detto che sarei passata a lasciati qualche riga su questa storia, ed ero talmente convinta di averlo fatto che non mi sono posta più il problema. E invece, ora scopro che quella recensione mi è rimasta soltanto nella testa, mannaggia a me!
E anche se sono un po' di corsa, ci tengo comunque a passare di qui e a lasciarti almeno un commento rapido, perché altrimenti rischio di distrarmi di nuovo e di non passare proprio più.
Questa storia mi è piaciuta davvero tantissimo: ho adorato come hai saputo trattare quello che è forse l'elemento più emblematico del rapporto fra i fratelli Black in maniera tanto personale, dando a tutta la storia un filo conduttore preciso ed estremamente significativo, evocativo al punto giusto, capace di assumere pian piano che la narrazione avanza un significato simbolico che ho amato davvero tanto.
Queste acque azzurrissime in cui Regulus e Sirius si immergono da bambini, in un gioco tra fratelli che li mostra ancora spensierati e uniti (e io piango tantissimo ogni volta che li immagino così, consapevole della solitudine e della distanza che li separerà al momento delle loro morti), queste acque che poi si trasformeranno in quelle verdi e opprimenti (almeno per Sirius) del lago che circonda la Sala Comune, sono uno splendido presagio di quelle acque nere in cui Regulus troverà la morte, e con essa il suo più grande atto di libertà. Davvero, è un filo narrativo elegantissimo e molto allegorico, che ho apprezzato davvero, davvero tanto.
So che avrei potuto dire di più e meglio, ma insomma, ci tenevo davvero a passare di qui.
A presto!

Recensore Master
10/07/20, ore 17:32

Ciao!
È stato proprio un bene che tu abbia citato questa storia in Caffè e calderotti, altrimenti non credo l'avrei mai trovata.
Sono veramente colpita da questo racconto, è così tanto emotivo da rischiare di lasciare senza parole.
Regulus è tra i personaggi che più mi piacciono e di cui avrei voluto sapere di più, mi sono sempre interrogata sul suo rapporto con Sirius, la famiglia, i Mangiamorte – come sia riuscito a scoprire il segreto di Voldemort.
Il suo tradimento poi, perché in fondo di questo si è trattato, ha fatto sì che costruissi di lui un'immagine molto più vicina a Sirius che non agli ideali Black – e forse mi sbaglio, proprio non lo so, ma è come se Regulus avesse impiegato solo più tempo a fuggire, a ribellarsi, e chissà come sarebbero andate le cose se in effetti Sirius non avesse smesso di sfidarlo e perdere (!), di andare via solo per farsi rincorrere.
In questo racconto ho ritrovato tutto questo, e mi è piaciuto da impazzire.
In particolare, ho adorato il tema dei colori – il grigio e l'azzurro e il verde – e quello di questo respiro da trattenere, che da gioco infantile diventa la condanna più orrenda, l'epilogo più tragico. È bellissimo e al tempo stesso doloroso il modo in cui questi temi portanti assumano i contorni di un destino predestinato, come lo stesso Regulus pensa quando è ormai precipitato nel baratro, prigioniero di una caverna che non lo vedrà sopravvissuto. Un destino che è nelle pieghe della sua vita sin da bambino, quando a differenza di Sirius riesce a trattenere il respiro, riesce a sopportare le catene.
Ecco, in riferimento proprio alle catene e al verde e a ciò che Serpeverde rappresenta per i Black, ho amato le differenze messe in luce tra i due fratelli: se Regulus è nato per resistere in quel mondo, Sirius è nato per ribellarsi fuori da quel mondo. Eppure, mi è parso di leggere tra le righe del racconto che in fondo non fossero altro che facce della stessa medaglia: due modi diversi di volere la stessa cosa, la libertà.
È la prima volta che ho l'occasione di leggere qualcosa di tuo, devo dire che ho apprezzato molto anche il tuo stile. È diretto, anche un po' crudele nel dire ciò che deve senza troppi giri di parole – al tempo stesso, però, ha un'armonia tutta sua, incastrata tra dialoghi, riflessioni e metafore portanti. Mi ripeto, mi è piaciuto molto!
Prima di annoiarti, ti rinnovo il mio grazie per aver condiviso questo racconto, è stata una lettura bellissima.
Tanti complimenti, alla prossima!

Rosmary

Recensore Master
08/07/20, ore 15:33

Non so davvero da dove cominciare per esprimere quello che penso di questa storia, oltre al fatto che non mi ricordo di aver sbattuto le palpebre mentre leggevo, e che le lacrime mi sono cadute da sole, io me ne sono accorta solo perché ho visto lo schermo opaco a un certo punto, però quello che mi hai suscitato me lo ricordo bene.
Intanto mi hai mostrato una diversità tra fratelli splendida. Senza contare i bellissimi momenti che lasciano un vero alone di nostalgia e malinconia se si paragona il prima al dopo, a quando erano piccoli e spensierati a -quasi- adulti e con la capacità di ponderare scelte e decisioni. Mi piace che paragoni la calma e la quiete, l'ordine e le cose che danno assoluta pace, al fatto che Reg accetti le scelte della famiglia pur non condividendole, un po' come Narcissa, e che Sirius brami invece esplosioni, emozioni, sentirsi sopraffatto dalla sua stessa vitalità tanto da allontanarsi da ideali che già non gli appartengono. Mi piace che Sirius non si sottometta all'acqua perché il non sentire e non vedere gli estinguono i sensi che lui ha bisogno di rivelare, mentre Regulus si trova protetto come sotto una coperta.
Il Karma è stato cattivo con Sirius, non ha mai amato il silenzio, eppure si trova poi in mezzo ai lamenti dei detenuti di Azkaban che non lo lasciano stare e gli tormentano le orecchie, e per gli ultimi anni con il quadro di sua madre che gli devasta i timpani. Regulus invece è sempre stato in silenzio, e muore così, senza poter neanche sentire i propri strilli. Ognuno di loro è morto sapendo quale fosse il loro destino, e io mi sono sempre immaginata che consapevoli di star lasciando la terra e gli affetti, si fossero pensati l'un l'altro, poi il tuo modo poetico di presentarci il parallelismo ha parecchio esaltato la cosa, io adoro ogni parola e mi ricorderò di questo tuo scritto, complimenti vivissimi.
A presto!

Recensore Master
08/07/20, ore 11:08

Ciao!
Grazie per aver condiviso questa storia nel gruppo Facebook Caffé e Calderotti, altrimenti chissà quando gli strani sentieri di EFP e del web mi avrebbero portato su questa splendida, commovente e delicata one shot.

Sono molto legata al personaggio di Regulus Black e ho sempre trovato il suo percorso difficile pieno di scelte non sue e di conseguenze da sopportare a cui non era stato preparato a sufficienza e che gli hanno scaricato sulle spalle quando Sirius - quello grande, quello preparato - ha fatto le sue scelte. Per questo motivo, vedere Regulus accompagnato ad una riflessione così profonda sulla libertà, sul suo peso e sulle conseguenze delle scelte mi ha colpito moltissimo.
Ho adorato la delicatezza con cui hai delineato il rapporto tra due fratelli, la scelta tra il silenzio e il rumore, ma anche la luce ovattata del fondale e il cielo abbagliante di Marsiglia, la luce della Torre di Grifondoro e i bagliori verdastri della sala comune di Serpeverde.
Mi ha commosso la ricerca di Regulus di uno spazio neutro né verde né rosso dove poter ritrovare il fratello, il grigio degli occhi, l'azzurro del mare, financo il nero delle acque della grotta.
Il tuo stile è semplice, scorrevole come l'acqua e mi hai commossa, alla fine sono scoppiata a piangere, ed era inevitabile quando leggo belle storie su Regulus mi capita di frequente, ma la chiusura spezza il cuore perché ricorda quel sacrificio di cui nessuno della sua famiglia saprà mai nulla. Forse solo Narcissa e Andromeda alla fine di tutto?
Un'altra cosa che ho apprezzato è la scelta di situazioni quasi quotidiane: le gare in acqua e correre per le scale di casa che permettono al lettore di immedesimarsi nei due personaggi. E mi sono ritrovata a rivivere le gare con mio fratello, le corse e persino rivedere le sue ginocchia sbucciate o i graffi sulla faccia ed è incredibile quanto siano forti queste semplici immagini per creare quella connessione con il personaggio.
Grazie per aver condiviso questa storia che finisce di sicuro tra le preferite, così quando avrò voglia di piangere per Regulus saprò dove trovarla.
Dovrò spulciare il tuo profilo perché nelle note ho visto che hai già scritto di Regulus e niente, mi sa che troverò diverse cose belle.
A presto,
Sev

Recensore Master
08/07/20, ore 10:36

Ciao! Ho appena visto la presentazione di questa storia sul gruppo di Facebook e non ho resistito a sbirciare immediatamente, perché ho un debole per Regulus (anche se di mio non ho ancora mai avuto il coraggio di scrivere su di lui).
Devo dirti che sono proprio incantanta: hai fatto un lavoro introspettivo eccellente e c'è una costruzione dell'impianto narrativo davvero bellissima. Ho amato il parallelismo costante tra il gioco in acqua tra Sirius e Regulus e invece il momento della tragica fine del fratello più piccolo - in particolar modo nel finale quando le due dimensioni si mettono sullo stesso piano e le parole di un tempo vengono meravigliosamente incorporate nella missione suicida come eco lontane messe tra parentesi (una scelta stilistica azzeccatissima). L'acqua assume tanti valori, così come le scelte e le strade. I fratelli si muovono su sottili differenze che tu hai tracciato in maniera anche simbolica (in un certo senso nell'invapacità di Sirius di restare troppo sott'acqua e nella leggerezza che invece prova Regulus c'è tutto, ci hai costruito sopra tantissimo. E ho amato, più di ogni altra cosa, i colori: "grigio nel grigio e nient’altro, nient’altro a parte l’azzurro, colore di nessuno". - E sì, perchè l'azzurro annulla anche il rosso e il verde qui e tutte le differenze, cristallizzandoli in quel momento tra fratelli.
Lavoro eccezionale, davvero complimenti.
Un bacio!
(Recensione modificata il 08/07/2020 - 10:37 am)

Recensore Veterano
14/06/20, ore 11:42

Bellissima shot. I fratelli Black mi affascinano molto e non potevo farmi scappare una shot su di loro.

Recensore Junior
13/06/20, ore 14:33

D'accordo, a mente lucida, ci riprovo.
Inizio dicendoti quanto io abbia apprezzato le descrizioni degli ambienti, il modo in cui la luce si riflette e questa minuziosità di dettagli che mi ha aiutato ad immaginare la scena, a renderla reale nella mia testa.
Ho adorato il modo in cui sei riuscita a caricare i colori di significato, facendo giocare loro un ruolo di fondamentale importanza, riuscendo persino a trasmettere delle emozioni solamente attraverso questi.
All'inizio è tutto azzurro, questo azzurro che per Regulus simboleggia un'infanzia felice, un tempo in cui lui e Sirius sono ancora uno di fronte all'altro, un azzurro in cui Regulus adora perdersi. E anche se Sirius lo sfida in continuazione, a Regulus va bene: l'importante è trovare quegli occhi grigi in cui rispecchiarsi, avere la certezza di essere ancora lì insieme.
Ma Sirius non è come lui e quando finalmente si trova ad un bivio, accoglie il rosso nella sua vita come se fosse un'ancora di salvezza, ci si aggrappa e lascia alle spalle quell'azzurro silenzioso in cui rischiava di soffocare.
Ed è in quel momento che Regulus capisce che l'azzurro era bello solo perché conteneva quella sfumatura grigia, solo perché suo fratello era lì con lui.
C'è poi questo parallelismo tra il rosso, un colore primario, più forte e il verde, secondario, più debole. La perfetta metafora di quelli che sembrano i loro caratteri, le loro personalità. Ma non è così e sei riuscita a farlo intendere perfettamente quando questo verde comprare tra le scene peggiori della sua vita e quando poi, avviandosi verso quelle acque nere da cui è consapevole che potrebbe non uscirne vivo, ritene una fortuna che non siano verdi. Non vuole morire in quel verde, nel verde che è troppo distante da Sirius. Ed è Sirius che lo accompagna verso la meta del suo viaggio, è quel grigio che ha reso l'azzurro così bello, è quella sfida a cui Regulus non si è mai tirato indietro.
E non si è arreso neanche questa volta: ha avuto il coraggio di morire come un eroe, da solo, senza che nessuno sapesse del suo nobile gesto. Accoglie la sfida, come quando era un bambino, e inizia a contare per l'ultima volta e, ancora una volta, è lui che vince, perché adesso è libero da tutto il verde che lo ha sporcato e può tornare ad immergersi in un nuovo azzurro, diverso e migliore.
Non ho le parole per esprimere il modo in cui sei riuscita ad emozionarmi. Sei stata capace d'intrecciare in maniera chiara e coerente quei fili che hanno segnato la vita dei fratelli Black, facendo uscire un capolavoro. Il tuo stile è perfetto, riesci ad usare le parole giuste per arrivare al cuore del lettore, per fargli provare lo stesso tumulto che opprime il giovane Reg.
Lui è uno dei miei personaggi preferiti, un eroe che non ha avuto il giusto riconoscimento, un ragazzo con cui la vita è stata crudele. Quindi, ti ringrazio per aver scritto di lui, per aver messo in evidenza il suo coraggio sottovalutato.
Sei stata bravissima, davvero. Ho apprezzato tantissimo la storia e temo di non essermi riuscita ad esprimere come avrei voluto, ma spero tu abbia intenso quanto mi abbia colpita.
Un abbraccio,
Traumerin

Nuovo recensore
10/06/20, ore 21:47

Sto per dire una cosa molto cattiva.
Pronta?
…spero vivamente che questo tuo stato di “malinconia” non evapori tanto in fretta perché, se ti fa scrivere storie del genere, deve restare ancora per un sacco di tempo!
Ecco, te lo avevo detto che sarebbe stato un pensiero poco gentile, ma che posso farci? L’egoistica anima da lettrice che vive in me sta esultando come non mai e, in parte, si sente anche messa in soggezione dalla tua straordinaria bravura.
Avevo letto anche la tua altra storia su Regulus, “Tassonomia del Silenzio” e, anche se mi era piaciuta tanto, questa mi ha letteralmente devastata; sia nei sensi buoni che in quelli cattivi. (Del tipo, applausi mentali e lacrimucce che scintillano in un paio di occhi ridotti a cuoricino.)
Cominciamo dall’inizio, da quella Sala Comune che si trova sotto alle acque del Lago e che, in un’associazione a dir poco terrificante, preannuncia già gli abissi di un’altra distesa d’acqua, quella in cui Regulus troverà la morte. Perché quella che prova laggiù, assieme agli altri Serpeverde, è un tipo di morte diversa; a morire è il legame che ha avuto con Sirius durante l’infanzia.
Tu non hai idea di quanto abbia adorato, in ogni singola parola, il ricordo dell’azzurro del cielo di Marsiglia che ho visto sul serio davanti agli occhi, con tutta la sua intensità.
Già così piccoli, i piccoli Black hanno un carattere del tutto opposto e Regulus sa benissimo che Sirius deve fare rumore ed è del tutto incapace di vivere nell’ombra mentre, al contrario, a lui va bene anche il silenzio e il suo è un valore del tutto diverso.
La dolcezza di quella cicatrice sulla guancia del più grande, particolare che solo un familiare come Regulus ne conosce l’origine, mi ha letteralmente conquistata e poi, è stato fin troppo facile venir risucchiata da tutta la bellezza che hai scritto.
Credo che, la mia parte preferita, sia questa:
“Allora una fitta di tristezza ancorava Regulus al fondale per qualche secondo in più, ma ora che Sirius non c’era – nessun grigio in cui specchiarsi –, si sentiva solo e già più pesante. Il silenzio del mare non era benevolo e l’azzurro diventava d’un tratto più tetro, inaspettatamente triste.”
Che cosa dire? Solo che è pura poesia!
Secondo me, in questa frase, sei già stata capace di dare un ritratto perfetto della complessità di Regulus; ha bisogno del sostegno di qualcuno che sia più forte di lui, non sceglie di restare sul fondo del mare da solo e, forse, si nasconde sempre dietro al coraggio così manifesto del fratello più grande.
E infatti, la compagnia di Sirius ritorna alla fine, quando Regulus si immerge nel lago e lo vede vicino a sé e, quasi come se dovesse dimostrare un ultimo sprazzo d’ardore al suo ricordo di bambino, non ha poi tanta paura di immergersi.
Ma la vera batosta arriva quando Regulus alza per l’ultima volta le dita per segnare il numero “Tre” e si getta con la consapevolezza che la sua morte rimarrà a lungo priva di considerazione.
Ora, dimmi tu se c’è qualcosa di più triste di questo!
Non so quale potere tu abbia, ma sei riuscita a farmi stare simpatico Regulus Black e di questo te ne sono immensamente grata. Non sbaglio quando dico che questa è una delle cose più belle che abbia mai letto negli ultimi tempi; nessuna parola è messa a casa ma tutto ha un senso semplicemente FANTASTICO.
So di ripetermi ma sei stata davvero bravissima!
 

Recensore Junior
10/06/20, ore 19:00

mi hai davvero commossa...di solito cerco di evitare le storie con i finali tristi, ma anche io ho sempre voluto sapere di più su Regulus e ho sempre detestato il fatto che Sirius non avesse saputo del suo sacrificio! bellissima interpretazione! Sul finale mi si è davvero stretto un po' il cuore...se scriverai ancora di Reg io di sicuro ti leggerò!

Recensore Veterano
10/06/20, ore 16:47

Sulla tragicità del personaggio di Regulus e dei Black in generale potremmo parlare per ore ed ore così come è tragico l'allontanamento da Sirius, che nelle poche parole a lui dedicate è sempre perfettamente IC.
La sfida a trattenere il respiro è una sfida che ricorre per tutta la vita di Regulus, soprattutto se pensiamo al modo in cui è destinato a morire (JKR ed il sadismo sono un'unica cosa), ed è un po' una stilettata il modo in cui Regulus nota l'indurirsi del volto del fratello che si allontana sempre di più da lui e che sta diventando uno sconosciuto.
"Se restavano lì, seduti vicini su un fondale di sabbia, l'uno di fronte all'altro, non ci sarebbe stato nessun bivio all’orizzonte, nessun incrocio dinanzi al quale perdersi e voltarsi le spalle.
Sott'acqua non c'erano strade, non c'erano colori - né verde, né rosso -; solo la purezza incontaminata e neutrale dell'azzurro e il grigio di uno sguardo ancora noto, ancora rassicurante": questa parte mi ha emotivamente devastata e, sì, la tua malinconia è trapelata tutta ma l'hai presa e trasformata in una dedica dolcissima a questo rapporto di fratellanza che è stato tormentato e spezzato.
Dopo, ancora, la caratterizzazione e la contrapposizione dei due fratelli è straordinaria: Sirius, casinista di prima categoria, che odia il silenzio, ama il rumore dovendo contrastare a tutti i costi l'ambiente in cui sono cresciuti e che lo ha oppresso; Regulus che in quel silenzio riconosce una situazione di familiarità e che non è spaventato ma solo perché riconosce e si "specchia" in suo fratello. Ed è anche STUPENDA la riflessione sulle due Case diverse situate una in alto e l'altra in basso e dello Smistamento come prima spinta verso un'altra vita.
E poi la morte di Regulus è sempre un colpo al cuore, muore da coraggioso, senza che nessuno lo sappia, e, sì, è ovvio che non possa che ripensare a suo fratello ed è struggente questa piccola conversazione immaginaria, eco di una lontana, che torna nel momento peggiore della vita di Regulus.
Io questa la metto nelle preferite perché è un trionfo di malinconia, dolcezza, dolore ma anche di riscatto perché "ci vuole un altro tipo di coraggio".
E' sempre una continua e meravigliosa sorpresa con le tue storie!
Un abbraccio,
Fede

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