Cara Nao!
Speravo di riuscire a passare un po’prima, e invece… allora, anzitutto esulto perché stanno succedendo un sacco di cose e questo capitolo è, semplicemente, ricchissimo. Abbiamo Francis che si rivela come Dio: era una cosa che sospettavo (non ricordo se lo avevo accennato in recensione), ma mi piace che fosse velatamente intuibile al lettore e una sorpresa per i diretti interessati, perché mi piacciono quei casi in cui il lettore ne sa più del personaggio. Poi, Azi e Crowley hanno questo appuntamento in cui c’è tenerezza e indecisione. Il demone che pronuncia velocissimamente la proposta è molto tenero, come è tenero che si chieda se Azipharale, che lui ritiene sempre vedovo, sia pronto. E la malinconia con cui Azipharale tenta di scacciare via la tristezza è semplicemente awww.
Questo capitolo mi ricorda le belle commedie romantiche del cinema: i personaggi e le coppie secondarie fanno del tutto per rimediare agli errori passati, mostrando in quest’azione la loro caratterizzazione eppure alla fine emerge il concetto che è Azipharale che deve mantenere la promessa e far innamorare di nuovo di sé Crowley, recuperando quei ricordi che sono nascosti o creandone degli altri.
Belzebù e Gabriel che cercano di intervenire, d’altro canto, sono personaggi con cui è facile provare empatia e simpatia. Leggendoti e scoprendo quanta nostalgia abbiano di un amore che lui ricorda e che lei sente di aver provato, ma non rammenta più, si fa il tifo anche per loro, separati, addolorati, lontani da secoli e ora pronti a interrogarsi su come rimediare al danno fatto (Belzebù), come recuperare il tempo perso (Gabriel). Per concludere, Francis e poi loro, gli ineffabili. Dio è come lo immagino in questo contesto. Non odia nessuno e con questa cosa del libero arbitrio osserva, suggerisce, guarda come un benevolo spettatore e nei suoi commenti si percepisce che lei per prima non ama che angeli e demoni non vadano d’accordo. Anzi, sembra che li incentivi. Poi, gli ineffabili. Io mi sono commossa leggendo di Crowley che, nel tentativo di rievocare l’Apocalisse si accorge di qualcosa che manca, ma anche della delicatezza che Azipharale mostra nel non esplodere nei confronti dell’uomo che ama (pardon, il demone ^^) raccontandogli una verità che sarebbe difficilissima da accettare.
In conclusione, non vedo l’ora di poter tornare in questa bella storia e mi complimento anche per i titoli delle altre: nel ritrovare questa ho guardato velocemente il tuo profilo e molti titoli sono evocativi e attendono solamente di essere letti, come il torrone mangiato. Dopo questa bella metafora mangereccia, ti mando un caro saluto e spero a presto,
Shilyss |