Carissima, questa storia di amicizia e di separazione corre dritta al cuore. Lo fa sul filo dei ricordi, attraverso immagini che scorrono e oserei dice "sbocciano" davanti agli occhi del lettore, proprio come queste rose sontuose che col loro profumo (sembra quasi di sentirlo) compongono pennellate qua e là. Il cuore del racconto è senza dubbio la lettera inviata da Olga a Catherine, da quella destinazione desolata in Siberia per ritrovare i ricordi e riviverli insieme - almeno quest'ultima consolazione in una prigionia statica, che lascia molto tempo alla mente di vagare e al cuore di ritrovare, di ripercorrere, di riassaporare. Catherine è amica, sorella, compagna di confidenze, di avventure, di vita. Vorrebbe seguire Olga, e forse per una sorta di presagio Olga le risponde di no, glielo impedisce fino all'ultimo. E poi gli eventi, la guerra, la fine della guerra, il ritorno ma non per i Romanov, per loro nemmeno una parola. Un'epoca che si è conclusa, cancellata come se non fosse mai stata. Un'amicizia che resta tra le righe di una lettera, ma con quanti dettagli, e fini particolari!
Come sempre sai far rivivere questo passato sfolgorante, così ricco di bellezza, giovinezza e aspettative con sole poche righe. Ed è sempre un piacere per gli occhi e l'immaginazione seguirti.

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Buongiorno Queen.
Che pezzo straordinario!Direi commovente questo addio,da stringere il cuore.
Parole e pensieri struggenti e sublimi.
Sensazioni e introspezione senza eguali,credo che questo sia uno dei tuoi pezzi migliori, che va dritto nei preferiti.
A presto my Queen.

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