Recensioni per
Death Race
di The Custodian ofthe Doors

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/12/20, ore 00:23
Cap. 12:

Hey~
È sempre una piacevole sorpresa ritrovarsi un tuo aggiornamento, il 2020 non è pieno di cose negative almeno.
Zona diventata da poco arancione. E lezioni universitarie online come matricola. Insomma, la situazione non è delle migliori, ma neanche delle peggiori.
Bando alle ciance e iniziamo.
La prima novità che noto è sicuramente una maggiore regolazione della lunghezza e del numero dei paragrafi presenti nel capitolo che, personalmente, digerisco di più. Non che fosse un grosso problema, ma talvolta perdevo qualche indizio sparso tra i capitoli.
D'altro canto il gioco sta proprio nel rivelare passo dopo passo il quadro generale, quindi deve essere una strategia ben equilibrata. Man mano che si compongono i pezzi, il puzzle prende sempre più forma e rivela nuovi particolari, sia sul nostro gruppo di semidei (i quali faranno la conoscenza dai prossimi capitoli di un Cicno che ha tutto tranne che buone intenzioni), sia sul passato di Giordano.
A proposito di questo, si approfondisce l'incontro tra Giò ed Eros. Si era intuito che il dio avesse a cuore il primo e che avesse avuto dei trascorsi insieme a lui. Già all'inizio quella bellezza fuori dal comune quasi angelica mi puzzava di divinità, così come deve averne avuto il sospetto anche Giò, che comunque non ha potuto evitare di rimanerne ammaliato (sarebbe stato strano il contrario). Trucco a cui immagino si sia abituato a non cascarci più.
Abbiamo anche un ritorno di Ipno dalla Dimensione Onirica, in cui pare abbia intravisto un piccolo Giò entrato a contatto con una Moira! Tenerello poi il modo in cui il dio del sonno si tiene abbracciato a lui. Ipno evidenzia come egli sia "il loro essere umano preferito", che hanno visto nascere e crescere. Non è la prima volta che le divinità sottolineano la specialità di questo essere, ritenendosi inoltre colpevoli del destino a cui Giò è andato incontro, della sua vita. Tuttavia sotto questo punto di vista egli si ritiene di essere slegato da loro, di essere frutto unicamente delle proprie scelte, con uno scopo ben preciso in mente: appropriarsi di un grande potere, al di sopra degli Dei, che Ipno stesso definisce indomabile e pericoloso (che sia il potere di decidere il destino e la morte, potere appartenente solo alle Moire? Se sparo assurdità chiedo perdono). Una sfida a cui Giò non intende rinunciare ed essendo scampato alla morte innumerevoli volte ne ha di tempo per provarci.
Tornando al nostro gruppo di semidei, ho apprezzato il modo in cui hai sottolineato il senso di protezione che Eliza ha nei confronti dei suoi compagni, in particolare di Jonas, nonostante stiano entrambi vivendo il ricordo della figlia di Nike. Un ricordo che fa riferimento all'ultima battaglia della soldatessa prima dell'imminente morte, nel quale dominano il coraggio, la volontà di garantire un futuro alle nuove generazioni e il desiderio di conquistare la vittoria e la libertà, anche a costo della vita. Si è visto in scena anche le sue spade, che spero prima o poi possano ritornare alla proprietaria; stessa cosa anche per le armi di Nathan e degli altri. Mi ha rattristato il fatto che Jonas abbia dovuto rivivere proprio quei ricordi, caratterizzati da orgoglio e fedeltà alla patria di cui lui in primo luogo ha per diversi motivi rinunciato, opponendo ad essi la sua codardia. Anche Nathan, mentre cerca di riprendersi dagli effetti che i poteri di Jonas hanno avuto su di lui, rimane sorpreso dall'atteggiamento impaurito del più piccolo, ma non lo biasima nemmeno. Al contrario suo, il figlio del dio della guerra a quell'età non andrebbe mai a nascondersi tra le gambe di una donna, nemmeno di sua madre. Comportamento che, racconta, spesso è stato rimproverato dalla sua Lucy.
Nathan, di fronte al lavoro di squadra tra Úranus e Lea, ancora una volta deve affacciarsi alla consapevolezza di non essere più il leader che dava i comandi ai suoi sottoposti, oltre al non dover più assumersi tutte le responsabilità sulle spalle. Questa volta è Jane a farglielo notare, la quale non si tira indietro dal riprendere il figlio di Ares. Gli fa comprendere, severamente ma giustamente, che deve considerare gli altri sullo stesso piano, essi non si aspettano che lui si comporti da capo, perché agiscono secondo la propria volontà, non attraverso gli ordini di qualcun'altro. Anche Jane pare abbia tristemente compreso da tempo che, di fronte alle avversità, non ci si deve aspettare niente da nessuno, neanche da coloro che si ritiene più autorevoli.
Insomma stanno tutti, chi più chi meno, subendo una certa maturazione. Apprezzo soprattutto l'evoluzione di Jane! Non mi aveva dato una buona impressione inizialmente perché non riuscivo a inquadrarla esattamente e ovviamente riusciva bene a farsi odiare dal resto del gruppo. Ma anche lei lentamente sta cambiando e dimostra, anche se non lo ammetterà mai, di essere scocciata e dispiaciuta per la scomparsa di Cade, non (o almeno non solo) per le sue capacità, ma come compagno.
Mi fa sempre piacere leggere le interazioni tra Nathan ed Eliza, l'unica forse in grado di comprendere davvero il suo passato da soldato e tutto ciò che comporta, di cui Nathan si sente in parte colpevole per aver abbandonato la moglie. Anche il padre di Eliza ha del resto agito allo stesso modo, scelta che quest'ultima ha ben compreso, senza incolparlo di nulla; anzi ha deciso di condividerne fortemente gli ideali, spingendola ad arruolarsi. Decisione che pochi avrebbero preso, anche Nathan stesso  ne sembra inizialmente sorpreso.
Ma il figlio di Ares non sembra l'unico ad essersi liberato un peso dal cuore. Anche Jane sembra racchiudere parecchia rabbia dentro di sé, ma è riuscita comunque a gettare fuori nel momento in cui Jonas si è sentito ferito nella fiducia, venendo a sapere da Lea della promessa tra quest'ultima e Cade sulla ripresa delle sensazioni vitali e del corpo.
A tal proposito, finalmente è stato svelato il mistero celato dietro gli affaticamenti, i dolori e la ferita di Cade! Questo significa che logicamente nelle ultime prove avranno un recupero quasi totale del proprio corpo, che diverrà definitivo per il giocatore che avrà vinto la gara. Il rossore di Jonas diventa un perfetto pretesto per collegare la questione della mortalità, ma mi dispiace che venga nuovamente trattato come un bambino dagli altri. Tuttavia ha imparato anche lui a farsi rispettare per certi versi e a non rivolgersi sempre educatamente e formalmente agli adulti (e soprattutto a Nathan, che ricambia con tutto tranne che con l'educazione).
Si era intuito, ma hai confermato che anche le Praterie, così come l'intero Ade, si muovono e confondono le anime; su di alcuni hanno un influsso maggiore come nel caso di Cade.
Scopriamo, nell'ultimo paragrafo, che il padre di Úranus ha in qualche modo collaborato ai piani dell'uomo in nero (sulla cui natura si interrogano i semidei) per raggiungere i propri scopi, ossia salvare e permettere al figlio di trovare il proprio ricordo, anche se ha senza scrupoli rapito Cade in modo che quest'ultimo portasse la sfera al proprietario, si avvicinasse a Cicno e lo invitasse a far parte del gruppo. Mi è piaciuta la descrizione di Fobetone, reso come la personificazione degli incubi (con qualche legame al mondo animale), e il suo mutismo. Questo spiega come mai per Cade, invece di un determinato rumore, fosse proprio il silenzio ad essere assordante. Come sospettavano i nostri eroi, alcune divinità come Fobetone scelgono di aiutare i propri figli. Chissà se sarà l'ultimo a farlo.
E infine abbiamo Cade che, proprio come il Giordano del passato, pensa di aver di fronte un angelo, la cui maschera nasconde però un lato diabolico che Cade, amichevole e socievole com'è, non è riuscito a cogliere, ma chissà se lo faranno gli altri di fronte al nuovo arrivato, ora che Cicno conosce tutte le loro debolezze e può liberamente seguire i piani del suo padrone. Il figlio di Apollo sa però che deve stare attento a come si comporta con Jonas, dal momento che i due sono fortemente legati, ma immagino che alla fine sarà proprio Cade a tenere d'occhio gli atteggiamenti di Cicno nei confronti del più piccolo.
E così siamo arrivati alla fine, buon lavoro e a presto!

Recensore Veterano
23/11/20, ore 22:42
Cap. 12:

Ci sono diversi errori di battitura nel capitolo, cosa più che compresibile se si considera la sua lunghezza. Esteso, molto ben fatto, spiega tutto. Forse un po' troppo. Sembra una carrellata di situazioni senza che si fermi mai. Apprezzo però il ''cattivo''. Cicno mi piace.

Recensore Junior
23/11/20, ore 14:35
Cap. 12:

Punto uno: aspettavo questo capitolo da un secolo Punto due: adoro la citazione a Truman show nell'angolo dell'autore Punto tre: il mio Cade è tornato!! Questo capitolo mi è piaciuto molto; la mancanza di azione viene compensata dall'approfondimento dei personaggi. Apprezzo molto il fatto che Nathan stia finalmente capendo che sì, era un leader in vita, ma adesso si trova in un gruppo dove è più importante l'equità e tutti sono allo stesso livello. Anche Jane e Jonas stanno cambiando in meglio sembrerebbe, diventando una più rispettosa e legata ai suoi compagni, l'altro diventanto più maturo e imparando a farsi rispettare. Il modo in cui tutti scoprono che possono essere feriti e sanguinare come dei viventi è stato un vero lampo di genio, io non avrei mai pensato a una cosa del genere, complimenti. E infine, Cicno torna in gara! E sembra che si sia alleato con il misterioso omaccione. Una svolta che si poteva intuire nello scorso capitolo. E il fatto che abbia subdolamente convinto Cade a portarlo con sé per unirsi al gruppo, sottolinea che c'è molto di più dietro oltre al voler vincere la gara e tornare in vita. Non vedo l'ora di scoprire come andrà quando si ricongiungeranno al resto della banda. Penso di aver detto tutto, quindi grazie mille del nuovo capitolo e alla prossima, attenderò con trepidazione!!

Recensore Master
21/11/20, ore 22:01
Cap. 12:

Sono in zona rossa, e le lezioni online uccidono i miei occhi. Devo dirtelo, adoro la tua storia sempre di più. Ottimo lavoro.