Recensioni per
Sentenza di morte
di Menade Danzante

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/12/20, ore 15:43

E sono di nuovo io!
Inizio questa recensione al tuo secondo e ultimo capitolo comunicandoti che, per quanto entrambi siano scritti magistralmente e nessuno dei due abbia qualcosa di invidiare all'altro in termini di accuratezza, stile o caratterizzazione, se dovessi trovarmi nella posizione di doverne scegliere uno, la mia decisione ricadrebbe su questo.
Ho trovato di un interesse e un fascino particolare il PoV di Shang perché, se la reazione di Mulan è una caduta a senso unico in un vuoto d'identità, il caso di Shang è diverso: anche lui ha perso Ping, al pari di Mulan, anche se con conseguenze differenti per ovvi motivi, e si trova ora alle prese con il tema dell'identità ma parliamo di un dilemma che lo pone inizialmente dinanzi all'incredulità di fronte alla rivelazione del segreto dell'(in)esistenza di Ping ma che deve essere immediatamente superata per poter adempiere a quelli che sono i suoi obblighi di capitano verso la traditrice. Tuttavia il condottiero e l'uomo non sono sulla stessa lunghezza d'onda, stavolta. E da qui, immagino, il titolo “scomposizione” (anche se, in effetti, potrebbe riferirsi anche alla scomposizione della persona di Ping/Mulan di cui Shang è appena venuto a conoscenza). Infatti, se il suo ruolo gli impone di prendere provvedimenti e punire severamente la donna, il suo cuore lo mette di fronte all'innegabile coraggio di lei, al valore dimostrato in battaglia, alla sua dedizione verso la famiglia... tutte qualità alle quali Shang non può non dare importanza o disconoscere solo perché appartenenti ad una donna invece che a un uomo. Non può non vederla come sua pari, come hai scritto. Perché lui stesso si sarebbe comportato allo stesso modo per difendere quei valori, per difendere suo padre. Ciò che lo avvicina a Mulan è più forte di ciò che lo separa, perché al di là dell'appartenenza al sesso opposto e del tradimento, sono due anime che parlano lo stesso linguaggio e forse Shang non ha mai trovato nessuno così affine a lui.
La sensazione di claustrofobia che hai presentato all'inizio è descritta talmente bene che ho provato anch'io un lieve senso di oppressione e lo spostamento della scena all'esterno della tenda è stato un sollievo che è andato di pari passo con quello di Shang. Già da qui si capisce che quanto seguirà, non sarà proprio “a bed of roses”.
Comunque, tornando al conflitto di Shang: non sente di poter giudicare in alcun modo le azioni di Mulan perché la sua unica colpa è di averle compiute come donna (sotto le spoglie di un uomo, ma pur sempre false) e ora di essersi fatta scoprire. Ma il suo comportamento è stato più che onorevole, di più, è stato ammirabile. Lui lo sa bene ed è troppo corretto e onesto con se stesso per negare questa verità. Capisce le sue scelte, in fondo. Capisce le sue motivazioni e in cuor suo è anche disposto ad accoglierle. E proprio per questa ragione, il fatto che lei sia Mulan e non Ping lo offende ancora di più: perché ciò che Ping era, ciò che ha compiuto, perde tutto il suo valore in funzione di quel cambiamento. Agli occhi di Shang, è un po' come se Mulan avesse scacciato Ping e ora si fosse sostituita a lui, con le sue forme di donna e le sue debolezze che non appartengono al suo soldato migliore e, in qualche modo irrazionale, ne offuscano la memoria. Lei non è degna di Ping, né dell'amicizia e del rispetto che Shang aveva offerto a lui. A lui, non a Fa Mulan.
Mi è piaciuto molto questo atteggiamento che hai scelto di attribuire all'uomo: quello commesso da Mulan non è tanto un atto di tradimento nei confronti della Cina, quanto un tradimento personale. Tutto in questo flusso di pensieri parla di una questione personale. Quella che presenti non è la mente fredda di un ufficiale dell'esercito che ha scoperto un crimine consumatosi al suo interno; piuttosto quella di un uomo che aveva trovato qualcuno degno della sua fiducia, un suo pari con il quale confrontarsi a viso aperto senza distinzioni di grado o altri filtri a fare da ostacolo a questo rapporto, quasi un fratello, per poi realizzare che egli era solo frutto di una menzogna. Che non era mai esistito davvero. Un affronto personale a tutti gli effetti di cui quella donna rannicchiata sulla neve è una deprecabile testimonianza.
Ma, al di là di questa consapevolezza, qualcosa del suo amico Ping è ancora inevitabilmente presente in lei ed è proprio questo, unito forse al riconoscimento delle qualità nominate sopra, a spingere il capitano a ignorare la legge e a scegliere di risparmiare la vita della donna.
Mi ha commosso che Shang abbia, nonostante tutto, la delicatezza di pensare che Mulan disponga dei mezzi per tornare a casa. Fa una grande differenza, perché evitare di decapitarla sapendo di abbandonarla sulle montagne e lasciarla comunque a un destino di morte certa sarebbe stato addirittura più crudele dell'esecuzione stessa, e decisamente più da vigliacco. Ma Shang si assume la responsabilità della sua decisione sapendo che la donna sarà in grado di vivere per fare ritorno dalla sua famiglia, per vivere quella vita che lui le ha risparmiato ripagando il debito nei suoi confronti.
Hai presente il ritmo cadenzato delle percussioni che suona quando Shang e gli altri si allontanano, lasciando Mulan a terra? Ho sentito riecheggiare lo stesso suono mentre leggevo entrambe le conclusioni delle tue shot ed è stata una cosa bellissima perché mi ha avvicinata ancora di più alla scena, pur non avendola sotto gli occhi nell'immediato. Ovviamente questo è un altro tuo merito come autrice. ;)
Ma parlando delle conclusioni: sia una che l'altra hanno in comune quel senso di confusione, incertezza e sbigottimento che provano sia Mulan che Shang. Tutti e due accusano duramente il colpo di quanto è accaduto e questo fil rouge che li unisce anche nel momento della loro storia in cui sono più lontani che mai è una sottigliezza che mi sarei aspettata da una narratrice abile e capace come te. C'è una sorta di specularità tra le due shot, temi ricorrenti che si ripresentano in entrambe anche se sotto forme diverse e che hai saputo trattare e sviluppare con attenzione e cura davvero meravigliose. Non viene mai meno l'idea che il PoV di Mulan e quello di Shang siano comunque legati a doppio filo, come cuciti insieme; allo stesso modo in cui sono cuciti insieme questi due capitoli. Non parlo in senso romantico, eh: mi riferisco proprio al macro-tema dell'identità e a come sia lei che lui si relazionano ad esso in funzione della “scomparsa di Ping”.
Di nuovo, che posso dirti di più? Questa doppia perla introspettiva mi ha conquistata (al punto da darmi lo sprone per ricominciare a scrivere, come sai) e ormai non è una novità che io non trovi parole adatte ad esprimerti la mia stima e la mia ammirazione non solo per come scrivi, ma per il modo in cui sai capire i personaggi nei loro drammi, nelle loro gioie e nei loro dolori. Hai una capacità straordinaria di cogliere le sfaccettature più sfuggenti e di fare venire alla luce usando un linguaggio che colpisce dritto al cuore chi legge.
Sei davvero unica, Menade. E' sempre un piacere leggere i tuoi lavori e un onore sapere che tieni in considerazione il mio parere, che sono sempre più che felice di farti pervenire (ritardi a parte).
Bravissima, tesoro! Un abbraccio forte!