Ciao!
Io lo so che comparire qui ora su una storia pubblicata così tanto tempo fa è un po’ assurdo, ma insomma, ho la brutta abitudine di uscire raramente dai miei fandom comfort-zone. E invece qualche tempo fa ho deciso di sbirciare che altro fosse stato pubblicato in questa sezione, e questa storia mi ha subito incuriosita moltissimo.
E, insomma, nonostante mi renda conto di essere piuttosto in ritardo, qui, sono felicissima di essermi soffermata a leggerla, perché l’ho amata davvero tanto. L’ho amata perché esprime dei concetti a cui sono molto legata e che trovo importantissimi, e ho amato il fatto che questi concetti arrivino proprio attraverso le riflessioni e la crescita di Maeve, che è un personaggio che adoro e che credo tu abbia reso in maniera davvero estremamente fedele.
Insomma, se c’è una cosa che mi dà letteralmente alla testa, ancor più delle rappresentazioni palesemente stereotipate e maschiliste, sono quei personaggi che vengono apparentemente presentati come femministi e all’avanguardia, salvo poi esprimere questo loro (presunto) femminismo mettendosi in contrapposizione con “tutte le altre ragazze”, che se badano ai ragazzi o all’aspetto o si truccano o fanno qualsiasi altra cosa diversa dalla perfetta e intelligentissima protagonista allora sono sicuramente oche, senza cervello e non delle Donne con la D maiuscola (eccheduescatole, queste maiuscole!). Ecco, detesto questi personaggi perché sono dannosi, ancor più dannosi di personaggi che si presentano palesemente come frutto di una rappresentazione “sbagliata”.
E, insomma, non so dirti quanto io abbia apprezzato il fatto che in questa storia Maeve abbia una crescita e una grandissima presa di coscienza in questo senso: perché se all’inizio è solo una ragazzina, intelligente, sì, ma comunque una ragazzina che cerca il proprio posto nel mondo a discapito di questi ragionamenti, considerandosi diversa e in qualche modo migliore delle sue compagne solo perché a lei non importa dei ragazzi e dell’aspetto fisico, ho adorato che tu abbia mostrato la sua crescita e la sua maturazione.
Credo che il confronto proprio con una ragazza che sino ad allora aveva considerato una “sorella”, una persona capace di capirla e stare dalla sua parte sia particolarmente significativo, qui, perché mostra quanto spesso anche le persone intelligenti e dotate cadano vittima degli stessi stereotipi che credono di combattere. E mi ha commosso quel piccolo gesto di solidarietà, di vera e propria sorellanza che è il complimento sussurrato da quella stessa ragazza che era stata la prima ad essere derisa per il colore delle proprie unghie.
Bellissimo, poi, che l’approccio al sesso sia per Maeve un modo per autodeterminarsi e trovare la propria voce. Insomma, hai davvero fatto un ritratto splendido di un personaggio che lancia sempre messaggi importantissimi, e ti ringrazio davvero per averci dato l’opportunità di leggere qualcosa di così bello e sentito.
A presto! |