Valutazione per il contest "4... crack pairing" indetto sul forum di EFP
Grammatica e stile: 9.94/10
Lei gli da una leggera gomitata, ridendo apertamente. → Credo che per errore di battitura tu abbia scritto da invece che dà. – 0.02
[…], un spazio che tempo non ha di stracciarsi e sfilacciarsi sulle ombreggiature di una mente in tempesta. → credo, sempre per errore di battitura, tu intendessi “uno spazio che tempo non ha” – 0.02
Lui sospira, ma prende comunque un mano un biscotto sospettosamente appetibile, e vi da un morso prudente. → errore di battitura, “in mano un biscotto”. -0.02
Questi sono evidenti errori di distrazione, non prettamente grammaticali. La sintassi e la consequenzialità tra verbi è perfetta, non ho trovato sbavature.
Per quanto riguarda lo stile, credo che il tuo sia riconoscibile in quanto tuo e innovativo. Riesci a conciliare frasi d’effetto, ricche di pathos e periodi trascinanti a una trama solida, che ha un suo senso, un suo scopo. Non è uno stile che meramente vuole essere estetica fine a se stessa.
Ho trovato interessante l’espediente narrativo delle lettere, che oltre a essere estremamente interessanti a livello di trama, forniscono un buono stacco tra terza persona e prima persona, riesce a dare un vero e proprio spaccato dei sentimenti contrastanti di Draco e dandoti modo di approfondire l’Io del suo personaggio. Questo giustifica anche l’uso – che in un altro contesto poteva risultare scurrile – di alcune parole da parte di Draco (Fottutissime, per esempio). Ha senso con la rabbia di Draco, ha senso con il suo rancore e soprattutto ha senso con il formato stesso della lettera.
Sei riuscita in modo elegante e coinvolgente a trasportarci al confine tra la vita e la morte, in un dialogo tra chi rimane in vita e chi non lo è più. Questo mi ha proprio trasportato in un altro mondo, in un altro modo di vedere la vita e il fine vita. La cosa però – rimanendo sempre legata allo stile – che rende tutto questo efficace, è che pur parlandoci di una realtà a cui non siamo abituati (scrivere lettere per lasciare andare un defunto) non lo fai in modo didascalico ed eccessivamente descrittivo, lo rendi reale.
Ho apprezzato molto anche quegli stralci di lettera in cui Draco cancella ciò che scrive e per renderlo credibile le hai letteralmente barrate, invece di descriver il gesto: ha un impatto diverso, più diretto, più crudo e non scade nel – come dicevo – didascalico.
Un altro valore aggiunto l’ho ritrovato nella ripetizione del “Ti ho riscoperta”, nella lettera di febbraio. Non è ridondante ma anzi musicale, sottolinea l’importanza del percorso di Draco e il senso del prompt del pacchetto da te scelto.
In generale devo farti i miei più sinceri complimenti, perché non credo per niente sia facile scrivere in questo modo e tu lo rendi naturale, istintivo, elegante, necessario.
Titolo: 3/3
Sono molto attenta ai titoli e penso che siano il biglietto da visita per qualsiasi storia. Rimanendo sempre sulla metafora del biglietto da visita, se un libro si chiamasse così, io lo comprerei, probabilmente deciderei di comprarlo ancora prima di leggerne la trama. È accattivante, non svela troppo della trama ma rimanda al bonus del pacchetto, ai ronzii della radio babbana. È raffinato ma anche grezzo, perché accosta una parola come requiem alla parola ronzii, che sa di un suono sconnesso, malandato. Mi è piaciuto moltissimo, davvero d’effetto.
Sviluppo della coppia: 7/10
Il crack pairing qui presente è Fred/Asteria. Ci tengo a precisarti che ho amato questi due, che so essere nati proprio dalla tua penna, proprio per l’universo onirico in cui sono immersi. L’essersi amati prima di morire e continuare a farlo anche dopo la morte, entrambi destinati inevitabilmente, per motivi diversi, a restare eternamente giovani. È coinvolgente il loro amore raccontato dalle bocche degli altri, da Daphne che ha sempre saputo, da George che l’ha visto, da Draco che lo negava ma che in realtà lo sapeva – che il cuore di Asteria era diviso a metà. Mi è piaciuto il modo in cui l’hai trattata, come ne hai parlato dalla bocca di altri e infine anche esplicata nella lettera finale di Asteria per Draco. L’unica cosa che mi sento di dire e che, inevitabilmente, mi porta a malincuore a doverti sottrarre punti, è che di fatto coloro che si riscoprono (X e Y del prompt) sono Draco e Asteria, non Fred e Asteria. Almeno questa è l’interpretazione che mi giunge più immediata, dato che Draco viene invitato da Asteria (che ha dato le sue ultime volontà a George) a scriverle 12 lettere per un anno e riscoprirla, riconoscerla.
Non fraintendermi, ho amato l’uso del prompt, perché è un modo di imparare a conoscersi laterale, innovativo, mi ha stupito con valore assolutamente positivo. Ma chiaramente, essendo il contest basato sui crack pairing e dato che anche gli altri valuteranno il crack pairing (Fred/Asteria) mi tocca penalizzarti un po’ per la centralità che assumono Draco e Asteria nella tua storia.
Gradimento personale: 5/5
È inutile dire, dato ciò che ho detto nei parametri precedenti, che ho amato questa storia in ogni suo lato. La cosa che ti fa acquistare punti in più è l’avermi fatto apprezzare così tanto una storia pur proponendomi coppie che normalmente non mastico. Hai ricalcato la sofferenza di questi tre personaggi, intrecciando le loro storie in un dolore impetuoso, che solo con il lasciar andare la persona defunta si svincola un po’ via. Questo è stato, forse, il concetto che più mi ha attirato davanti allo schermo con le lacrime agli occhi: il concetto che, solo riscoprendo una persona e scrivendole una lettera al mese, la si può effettivamente lasciare andare. E Draco lo fa, non senza rabbia, risentimento, voglia di strappare e distruggere tutto, anche quella vecchia radio babbana. Draco si riscopre, riscopre Asteria e la sua storia, quell’amore con Fred che le ha prosciugato tutto e che l’ha ricondotta con più facilità verso la morte. Asteria non aveva paura di morire perché, dall’altra parte, c’era Fred ad aspettarla.
Menzione anche a Scorpius che, con la sua delicatezza e la sua somiglianza con la madre, porta un tono ancora più struggente, più doloroso. A volte sembra essere lui quello maturo, quello che prende per mano il padre e lo invita a uscire, a fare qualcosa, ad andare in cimitero con Rose e Hermione – e menomale che ce l’ha portato. È un bambino in questa storia, un bambino con un dolore da adulto che non fa altro che rendere più straziante la tua storia.
Ti ringrazio per averla scritta e fatta partecipare a questo contest: merita, senza ombra di dubbio.
Bonus: 2/2
Hai utilizzato il bonus (vecchia radio babbana) in modo corretto, non solo legandola al personaggio di Asteria in modo davvero accattivante e sensato, ma riprendendola anche nel titolo.
Totale: 26.94/30 |