Recensioni per
For the Damaged Heart of Tony Stark
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/03/21, ore 14:55
Cap. 3:

Ciao cara,
Dopo aver concluso altre letture, finalmente ho tempo di focalizzarmi e concludere questa minilong. Sono dovuta andare a cercare chi fosse Harley; vidi Iron Man 3 solo una volta e... diciamo non mi catturò così tanto da dire lo rivedo una seconda volta (come in generale tutti i CineComics, a parte I Guardiani della Galassia, il primo e il nuovo Spidy). Premessa conclusa; possiamo dire che quella di Harley sia stata una scoperta/riscoperta e per come ho inquadrato il personaggio, devo ammettere che sei riuscita a renderlo al meglio; un simil giovane Tony Stark, infatti in molti punti della narrazione Tony rivede se stesso; un ragazzo che riesce ancora una volta a mettere l'uomo di fronte ai propri difetti e sbagli; ora Tony è solo, senza più Pepper e Peter non riuscirà più a rialzarsi; e soprattutto non tenta di riportare indietro nessuno, di rimediare alla catastrofe di Thanos, dove tutti gli Avergers e non, si stanno impegnando, Lui, il geniale Tony Stark... che avrebbe tutte le capacità di farlo. Da quando ho già perso abbastanza e non voglio perdere altro.
Del resto in questo capitolo, e in particolare da questa frase, che emergono ancora con più forza le motivazioni di Tony, il muro costruito da lui stesso e che impedisce di guardare avanti. La parte finale mi ha scaldato il cuore; prosegue il passato visto nei precedenti capitololi, dove Tony e Pepper erano appena tornati assieme e Peter si sentiva profondamente turbato. Qui invece la scena è molto molto rilassata, molto genuina (ho apprezzato il dettaglio di Tony che vuole comprare un auto ibrida solo per costruirne una migliore); i due viaggiano su un precario equilibrio, infatti vediamo Tony mentire a Pepper, ma in cui sono sereni, felici. Una dolce quiete prima della tempesta.
Altro lato che mi ha colpito è il modo in cui le parti introspettiva, le punte che ferisco il Cuore e l'Anima di Tony s'incastrino perfettamente in ogni frase, in ogni gesto compiuto sia da lui stesso sia da Harley. IGN 10/10.
Un abbraccio forte cara
Elgas

Recensore Master
02/03/21, ore 23:02
Cap. 3:

Cara Miryel,
sono veramente imperdonabile a ripresentarmi qui dopo così tanto tempo ma questo maledetto vola e non me ne rendo nemmeno conto nel solito tran-tran di ogni giorno.
Eppure io devo continuare questa storia perché voglio davvero che Tony ritrovi la speranza e che cominci a muovere i primi passi verso il famoso protocollo (un'altra cosa che mi attende, lì proprio dietro l'angolo, mannaggia a me).
Così come nel capitolo precedente, anche qui trovo una cosa nuova e non può che farmi molto piacere perché nonostante abbia deciso che gli sarebbe rimasta accanto è plausibile che Pepper abbia bisogno di spazio dopo quello che ha scoperto e Tony, in questo momento, non ha bisogno della sua coscienza ruvida che sa trovare in Nat o in quella pacata che può trovare in Bruce, no, i suoi due amici lo metterebbero alle strette, cercherebbero di coinvolgerlo nei loro piani per riportare tutti indietro, lui qui ha bisogno di una coscienza esterna che richiama senza nemmeno rendersene conto. Devo confessare di essere dovuta andare a riguardare (così come ci cascai alla fine di EndGame) chi fosse Harley perché ho visto IronMan3 solo una volta e millemila anni fa ormai ma ritrovare quel giovane genietto più maturo mi ha fatto piacere soprattutto perché anche senza sapere comincia a muovere le viti giuste che non sono solo quelle che estrae dal casco arruginito.
Lo scorcio di passato prende il cuore e lo accartoccia perché non fa che mostrarci i mille pezzi in cui Tony si è frantumato e Tony, lo sappiamo, è caduto molte volte e come succede a tutti più volte cadiamo più i pezzi si fanno piccoli e diventano difficili da rimettere insieme ma io ci spero, non posso non farlo, che lui trovi il coraggio di affrontare i suoi demoni perché di questo si tratta: come dice il mago di Oz, il coraggio non è che affrontare le proprie paure, non c'è coraggio a fare cose che non temiamo. E Tony lo deve fare quel passo e affrontare ogni cosa perché Peter è sparito e la sua assenza è un chiodo nel cuore che arruginisce e infetta ma se Peter tornasse rischierebbe di perdere Pepper e la famiglia che, anche se con fatica, stanno costruendo. E se, invece, non tornasse? Vorrebbe dire che sarebbe perso per sempre. Le probabilità di sconfitta sono elevatissime e i numeri per Tony sono tutto, ma sai cosa c'è? Che anche quell'infinitesima possibilità di successo è un numero e io voglio con tutte le mie forze che lui ci si aggrappi.
Al solito fra le tue righe mi perdo in questo turbinio di emozioni e anche se c'è tanto buio fra di esse, io un po' di luce comincio a vederla.
Spero davvero di non far passare così tanto tempo fra questa volta e la prossima.
Un abbraccio <3
Cida 

Recensore Master
22/01/21, ore 12:58
Cap. 3:

Ciao carissima, eccomi come al solito in ritardo, non sarei io se non fossi in ritardo.
Questo capitolo è stato un pochino più ostico per me perché non conosco tutti i personaggi, i film del MCU li ho visti a macchia di leopardo, quindi alcuni personaggi mi mancano. Ad esempio non conoscevo Harley, l'ho googlato e sono andata a leggermi una wiki (povero ragazzo, che situazione famigliare pessima).
Credo che Tony abbia fatto benissimo a chiamarlo, anche se poi se n'è pentito all'inizio del capitolo: Harley dev'essere una persona con cui ha stabilito un legame, se ho capito bene è un legame pseudo-genitoriale (almeno dal punto di vista di Harley), e comunque fra i due c'è confidenza, abbastanza confidenza perché Harley capisca subito che c'è qualcosa che non va nell'assenza di Pepper (è strano prendersi una pausa quando sei incinta e quasi al termine, in effetti, è il momento in cui più avresti bisogno della vicinanza del tuo compagno... non solo per cose pragmatiche ma anche come supporto morale). Però non è solo una persona vicina a Tony, come Natasha, ma è anche un inventore e quindi qualcuno con cui Tony può lavorare. Il lavoro fornisce una scusa per riallacciare un ponte con qualcuno, qualcuno con cui Tony potenzialmente può scegliere se mantenere un rapporto "solo lavorativo" o gradualmente più emotivo - solo che Tony non ha il diritto di deciderlo da solo, e se Harley vuole insistere a parlare con lui di come sta reagendo al lutto, Tony dopotutto non può sottrarsi.
E magari Tony voleva anche che qualcuno glielo chiedesse? O è una di quelle situazioni in cui contemporaneamente vuoi e non vuoi aprirti con qualcuno, essere costretto a parlarne? Io sono convinta che Tony all'inizio di questo capitolo si sentisse profondamente solo e abbandonato, anche se crede di meritarselo.
Che poi, puoi credere di meritare tutto il male del mondo ma soffrire comunque quando ti cade in testa.

Ecco, io spero che questo capitolo segni una svolta per Tony Stark. Io spero che Harley gli abbia messo la pulce nell'orecchio, con quel "sei la persona più geniale dell'universo, per dio pensa a qualcosa!" Spero che Tony si rimetta in carreggiata, per davvero, e che si avviino gli eventi che lo porteranno al fatidico schiocco di dita.
Comunque so che finirà così, perché questa storia è il prequel di Protocollo speranza, e quindi la testa di Iron Man che stanno riparando sarà quello che spingerà Tony a creare quella sorta di intelligenza artificiale impressa in una maschera?

Molto tenera ma anche triste la parte finale, perché se Peter sta per andare al MoMa e non ci andrà per andare invece su Titano, significa che quelli ritratti sono proprio i loro ultimi momenti. Qui si vede di nuovo questa relazione a tre dal punto di vista di Peter, Peter che non è contento di condividere Tony eppure non vuole nemmeno lasciarlo e farsi da parte. Perché comunque la relazione con Pepper è come se da Peter fosse considerata "la relazione principale", "la relazione ufficiale", forse perché è una relazione etero o con meno differenza di età o forse perché è la relazione che c'era già prima, mentre io credo anzi so che Tony li ama entrambi allo stesso modo.

E parlando di Peter e Pepper, sempre sapendo che questa storia è il prequel a Protocollo Speranza, è commovente pensare a come dopo riescono a legare: ma come sempre, perché due possano legare il terzo deve essere morto. Verrà sempre amato, ma a distanza. Così come Tony e Pepper si erano costruiti una famiglia dopo la morte di Peter, poi anche Peter e Pepper riescono a diventare quasi una famiglia dopo la morte di Tony, ma se sono tutti e tre vivi in qualche modo non funziona e come sai io di questo incolpo i condizionamenti sociali, che cacchio, è come se l'amore per più persone fosse "peccato" e potesse essere vissuto solo nel dolore. Grrr, spero che nel canon lui torni in vita e poi possa stare con tutti e due >.<

PS: io sto con Tony, l'arte moderna e contemporanea non è arte. Ma è solo la mia opinione, eh.

Recensore Veterano
07/01/21, ore 18:45
Cap. 3:

Ciao mia amichevole Miryel di quartiere!
Eccomi qui a lasciarti quella che spero sarà la prima di una lunga serie di recensioni in questo 2021!
Il Tony che ci presenti nelle prime righe di questo terzo capitolo mi da tutta l’impressione di essere un Tony ancora più in crisi di quello che abbiamo visto nei due precedenti. Ormai, oltre a soffrire per la scomparsa di Peter vi è da aggiungersi anche il volontario e, speriamo, temporaneo allontanamento di Pepper.
Capisco perfettamente che la donna abbia avuto bisogno di “staccare momentaneamente la spina” con quella situazione e di prendersi del tempo per se stessa, per rimuginare sopra la scoperta che Tony ha avuto una relazione parallela con Peter anche dopo che erano tornati insieme e decidere che futuro può ancora avere la loro relazione, considerando anche che aspetta una bambina.
Nonostante Tony si senta “una statua piena zeppa di crepe” e ha “la sensazione che, prima o poi, si infrangerà sul pavimento”, sono davvero contenta che abbia deciso di Harley Keener da lui per lavorare su un vecchio elmo di una vecchia armatura che ha ritrovato. Molto probabilmente sarebbe stato in grado di sistemarlo da solo e, comunque, non ha ancora intenzione di tornare a vestire i panni di Iron Man, ma sono felice che abbia voluto contattare il ragazzo e invitarlo da lui. Lo trovo un ottimo modo per iniziare a reagire alla situazione, per iniziare a riappropriarsi nuovamente della sua vita e smettere di essere un automa seduto sul divano che passa le sue giornate a fissa il nulla. Si è reso conto di aver toccato il fondo dopo che Pepper se n’è andata e sta lentamente risalendo verso la superficie.
Anche Harley, infatti, si rende immediatamente conto che non lo ha chiamato perché ha veramente bisogno di lui per il casco, ma perché ha bisogno di compagnia, ha bisogno di stare insieme a qualcuno.
La conversazione che i due hanno è veramente molto intensa e spero davvero che possa aver ulteriormente aiutato Tony a reagire.
Infatti, appena Harley arriva in casa, deve spiegarli che Pepper non è in casa perché hanno preso una specie di pausa dal loro rapporto. Molto probabilmente, visto che oltre la donna era davvero trascorso tempo dall’ultima volta che ha parlato con qualcuno, è la prima volta che lo dice a voce altra. Ovviamente omette il motivo del loro allontanamento, anche perché non aveva assolutamente nessun motivo per farlo.
Se questo non bastava, Harley trova una sua foto insieme a Peter e, dopo una battutina, dice che può immaginare quanto la sua famiglia possa essere addolorata per la sua perdita. Tony cerca di essere il più distaccato possibile, spiegando che anche sua zia è scomparsa e quindi non ha dovuto informare nulla della sua morte, peccato che Harley non sembra del tutto bersi questo suo comportamento. Il giovane sa perfettamente quanto Peter fosse importante per Tony, quindi non riesce proprio a credere che non gliene freghi nulla della sua morte, che non gliene freghi nulla che metà universo sia sparito.
Mi piace questo suo continuo incalzare e il voler rammentare a Tony che tutti hanno sofferto, perché a tutti hanno perduto tanto in quel secondo in cui Thanos ha schioccato le dita e, mentre gli altri Avengers stanno lavorando per trovare una soluzione che faccia riportare indietro tutti, lui che cosa sta facendo? Nulla!
Sì, Tony non ha fatto nulla, ma gli è molto più facile dire che non lo ha fatto perché non ha voglia di perdere tempo dietro a qualcosa che non ha soluzione che ammettere la realtà: non vuole fare nulla perché non vuole rimanerci male nel caso non si trovi veramente una soluzione. È come se lui non voglia cedere alla speranza che una soluzione c’è, che c’è un modo per far tornare Peter indietro.
Quindi, preferisce dire che non c’è soluzione e quindi non vale nemmeno la pena di provarci. Sembra davvero che tutto quello che ha fatto in quel anno sia stato solo un modo per non cedere alla speranza che un giorno Peter potesse tornare.
Anche se la conversazione con i due è terminata con quel “No!”, che non avrebbe nemmeno provato a far tornare indietro Peter, spero davvero che questa possa essere per Tony uno spunto di riflessione, che possa dargli la spinta per provare davvero a fare qualcosa.
Due punti in particolare, nella loro conversazione, hanno fatto riflettere me.
Il primo è quando Tony pensa che Harley e Peter sarebbero potuti diventare amici e, mentre ha potuto costatare quanto il primo sia cresciuto dall’ultima volta che l’ha visto, il secondo non potrà più farlo. Peter rimarrà sempre un ragazzino di sedici anni che aveva davanti una vita che non avrà l’occasione di vivere. Questo mi ha fatto ritornare alla memoria dei pensieri che facevo durante la mia malattia e ora mi rendo invece conto di quanto dovremmo ringraziare per ogni giorno che ci viene concesso, per ogni persona che incontriamo o ogni esperienza che facciamo visto che non ha tutti a stata data questa possibilità, che qualcuno ha terminato la sua vita quando ancora doveva pienamente viverla.
Il secondo è stato quando Harley ha rammentato a Tony che tutti i sono sulla stessa barca e che tutti hanno perso qualcosa. Questo mi ha ricordato tanto la situazione difficile che stiamo vivendo anche noi ormai da quasi un anno e di come il coronavirus ha tolto qualcosa a chiunque, da cose piccole come il poter stare a Natale con le persone care al perdere un famigliare o la propria vita. Anche in questo caso la cosa migliore è reagire, anche se spesso sembra, appunto, inutile farlo.
(Sì, sono due riflessioni tristi, ma è il 7 gennaio e la fine delle festività natalizie tira fuori il Leopardi che è in me :P).
Il capitolo termina con un flash back in cui troviamo Tony e Peter trascorrere un pomeriggio insieme dopo aver lavorato alla tuta di Spider-Man. Cercano di parlare di più o del meno, evitando così di fare accenni sulla loro relazione, su Pepper e sul futuro in generale. L’ho trovata davvero una scena dal gusto agro dolce: si vede chiaramente quanto i due stanno bene insieme e quanto si amano, ma non si può negare che ci sono veramente molte questione non affronta tra di loro.
Ora, mio caro Tony Stark, mi rivolgo direttamente a te: capisco che la tua vita è incasinata, che ami due persone ed è difficile portare avanti due relazioni parallele, ma NON TOCCARMI IL MOMA!! È uno dei musei più belli che avete in America (non dico nel mondo perché in Europa abbiamo di meglio), anche semplicemente perché vi sono conservati “Les Demoiselles d’Avignon” di Picasso e “Notte stellata” di van Gogh. Per oggi ti perdono, ma non offenderlo più!! Ahahahahaa.
A parte gli scherzi, è stato un capitolo bellissimo, che devo ammettere che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Penso di non avertelo mai detto, ma sia questa long che le altre storie che fanno parte della raccolta “Tales About a Spider Kid and an Iron Guy” che ho letto non mi hanno mai lasciato indifferente, ma mi hanno davvero fatta ragionare sulle diverse tematiche che ci hai proposto, soprattutto legate alla vita e alla morte e per questo devo farti i miei complimenti perché ci vuole davvero un gran talento per permettere una cosa del genere.
A prestissimo tesoro!
Un mega abbraccio virtuale,
Jodie

Recensore Master
26/12/20, ore 19:13
Cap. 3:

Ciaooo dolcetta mia! Prima di tutto, tanti tanti auguri di Buon Natale! Spero tu lo abbia passato serenamente, nel modo in cui desideravi di più! :) Lo so, pensavi che ormai mi fossi dimenticata di passare, ma no, non potrei mai! U.u Vi tengo tutti ben segnati nel mio prezioso quadernino, per cui, anche se in ritardo, giungerò sempre da tutti, garantito! *^*
Dunque, io mi sono gustata questo e il successivo capitolo della storia davanti al mio albero di Natale, ma questa volta mi sono anche attrezzata a dovere, con una bella tazza fumante di cioccolata al latte e un piattino di biscottini al burro perché tanto lo sapevo che avrei avuto bisogno di zuccheri e calore dopo che mi avresti maciullata il cuoricino per bene, come fai sempre.
Anche questo capitolo si divide in due parti distinte, tra passato e presente, tuttavia mi è parso che anche la malinconia che contraddistingue la persona di Tony Stark, a seconda di queste parentesi temporali, assuma sfumature molto differenti. Nel presente, ci riallacciamo agli eventi del capitolo precedente, trovando un Tony ancora più perso, ancora più solo, che deve fare i conti con le conseguenze della sua confessione, cioè l’ovvio allontanamento di Pepper. Qui, capiamo ancora meglio, cosa intenda Tony quando dice che la donna gli è indispensabile come fosse una parte di sé: è lei a mettere ordine nel caos che l’animo di Stark, è lei che sa raccogliere i cocci e metterli insieme e adesso che se ne è andata sa bene che se crollerà di nuovo, sarà la fine perché nessuno saprà rimetterlo insieme. Credo sia proprio per non cadere nel baratro che si rivolge ad Harley. Lasciami dire che ho amato il modo in cui hai delineato il suo personaggio: onestamente, non mi sono mai interessata molto a lui e infatti l’ho conosciuto praticamente tramite la tua We are connected che, da quel che ho capito, si riallaccerà a questa ed altre storie in un grande progetto. Ad ogni modo, ti dicevo, qui mi è piaciuto ancora di più il suo personaggio, soprattutto per l’approcciò forte, senza peli sulla lingua che ha adottato con Tony: Harley è cresciuto ormai, conosce Tony e sa leggerlo, ma a differenza di Pepper o di Natasha che cercano di prenderlo con dolcezza, lui ha quei modi più grezzi, più spontanei e dunque più taglienti che spingono Tony ad avere una seppur minima reazione.
Dall’altra parte, invece, nel passato, la malinconia di Tony è diversa e più sottile, ma sempre presente a causa di questa storia d’amore complicata che sa di non poter vivere come vorrebbe senza ferire qualcuno. Nonostante ciò, non mancano dei momenti di tenerezza, di pace come quello che hai dipinto… e che prende il cuore dei tuoi lettori e lo pugnala impietosamente a causa di questa ombra nera di morte e perdita che aleggia sulle loro teste.
Un bacio a fior di labbra che mi ha dato la pelle d’oca come la più spinta delle scene di sesso e ci riesci soltanto tu, Miryel! Cioè non è nemmeno descritto con chissà quale enfasi, ma è l’atmosfera così carica di emozioni e insicurezze in cui avviene e quel sentore di proibito a renderlo sempre tanto speciale! La gita al MOMA, una gita che Peter non farà mai. Una notte per loro che ha già il retrogusto amaro dell’addio.
Ecco, ho buttato giù metà cioccolata come fosse un cicchetto di rum, per farti capire in che condizioni pietose mi lasci! Ho già letto il capitolo successivo e appena possibile tornerò su questi lidi per commentarlo a dovere, intanto ti faccio i complimenti come sempre tesoro, sei una delle penne più forti che conosco!
Un abbraccio e ancora auguri, Violet :)
(Recensione modificata il 28/12/2020 - 01:43 am)

Recensore Master
25/12/20, ore 19:05
Cap. 3:

Cara Miricosa,

Buon Natale! E con la pancia piena di leccornie e dopo aver ecceduto con il vinello a tavola, mi ritrovo qui a recensirti con orribile ritardo, ma sempre col cuore ♥. Quanto è tremendo lo strazio di Tony. Voglio partire in ordine cronologico, da questo momento del passato che leggiamo solo dopo la presenza di Keener. Nella parte finale del capitolo, nel flashback, abbiamo un’altra fotografia, estremamente dolorosa, del rapporto tra Peter e Tony. Spiderman sa che Stark sta tenendo il proverbiale piede in due staffe eppure non è in grado di staccarsi da lui perché orami la loro relazione è già iniziata e siamo persone fatte di carne e sangue. Anche se il nostro cuore è fermato da cose come la ragione e i principii, è difficile strapparsi un pezzo di cuore o di anima e troncare una relazione. La scelta di raccontare un momento che anticipa di pochissimo la gita al Moma da cui Peter non tornerà mai è terribile, perché ci mostra una relazione che, pur nell’idillio, aveva delle crepe, delle incrinature dovute al fatto che Tony ha scelto di non scegliere, pur soffrendo e pur sapendo di infliggere dolore a Pepper (che si fida di lui che rimane a lavorare e non sa e, quando saprà, nonostante il tempo e la bambina che porta in grembo, se ne andrà fosse solo per schiarirsi le idee) e Peter, che sa e non voleva trovarsi in questa spiacevole situazione, ma non ha ancora la forza di troncare.

L’amarezza realistica di questo triangolo complicato è la base su cui leggere un tempo presente amarissimo. Alcune considerazioni sono molto belle, come quelle riflessioni di Stark che ragione su come Pepper sia il suo polo nord nel mare della vita. Lui si appoggia talmente tanto a lei da lasciarle scegliere persino il più insignificante dettaglio della loro casa. È un elemento importante, che in letteratura e nel cinema spesso è indice di un uomo che non vuole impegnarsi fino in fondo, sebbene io vi voglia leggere anche un disinteresse verso tutto ciò che non è scienza, tecnologia e lavoro: un po’ come i grandi imprenditori che si vestono sempre allo stesso modo per non perdere tempo ed energie preziose nello scegliere i vestiti. Eppure qui, il fatto che Tony non abbia scelto le poltrone è la cartina di tornasole per spiegare quell’omissione che macchia il suo rapporto con Pepper. In questo contesto, Harley ragazzo ha una funzione molto interessante. Anzitutto, è uno specchio: è la voce della verità, è uno che guarda la foto di Peter e capisce quanto faccia male al suo mentore vederla, che risponde a tono al cinismo difensivo di Stark, necessario in questo momento. Poi, è un’altra cartina di tornasole, perché mostra a Tony che la vita continua e va avanti nonostante quello che lui ha nel cuore. Harley è cresciuto, mentre Peter non può farlo. Harley, crescendo, lo mette di fronte alla prospettiva che esiste un futuro, ma anche un passato, come quando gli fa notare che è impossibile non parlare dello schiocco di Thanos – un po’ come noi quando ci incateniamo nel parlare della pandemia.

Ci riguarda troppo per ignorarla da un discorso. E poi c’è la morte di Peter, resa più devastante per il modo (tra le sue braccia), per l’ingiustizia che ammanta chi muore giovane e si perde una serie di esperienze che non potrà fare. Insomma, cosetta mia: io sono ammaliata, come sempre, dalle tue bellissime storie e spero che il 2021 ti porti tanta ispirazione e che tu scelga di farci leggere di loro, di Tony e Peter o di chi vorrai tu, perché quando scrivi la notte è un po’ meno buia, il mondo è meno cupo. E la vittoria ai Wattys te la sei strameritata ♥.
Ti si vuole bene, Co’. Buon Natale,
Shiricosa

Recensore Veterano
23/12/20, ore 00:24
Cap. 3:

Ciao darling! Eccomi tornare dai tuoi lidi. Stavolta sono ben armata di cerotti, perché ho imparato dal capitolo scorso quanto in basso puoi colpire e quanto male puoi fare (ma ormai dovresti saper bene che, dato che ti son compagna di vigliaccate, ti perdonerei tutto 💖)
La descrizione di questa casa fatta di echi combacia benissimo sia con la sensazione di vuoto portata dalle crepe della "statua" di Tony, sia con ogni piccolo dettaglio di quel nido di cui non ha scelto niente. In un grande miscuglio di indolenza e rifiuto per sé stesso, Iron Man non sceglie nemmeno la poltrona di casa sua, demandando ogni decisione, piccola o grande che sia, a chi é in grado di raccogliere i pezzi, se dovesse servire.
Il Tony di questa tua storia é molto più bambino di tante tue altre versioni e allo stesso tempo molto più vecchio e disilluso.
E poi Harley, Harley! Che gente ripeschi!
Appare come un raggio di sole, ignaro che ciò che lo aspetta é una gran nube temporalesca, un tifone di cui non può immaginare nemmeno il nome, ma in cui riesce comunque a destreggiarsi. Nella sua ignoranza circa tutta la situazione, porta una dolcezza molto simile a quella di Peter, ma con un accordo decisamente meno tragico. Come lui, sembra essere in grado di leggere dentro al malandato cuore del nostro eroe. Ma al contrario di Spider-man, sembra aver inglobato molto di più il carattere del suo vecchio "mentore". Se la schiettezza di Peter é più ingenua, quella Harley sembra molto più "realista".
Per quanto belle o cattive siano le cose di cui parla, per quanto possano ferire Tony, le dice chiare e limpide, senza edulcorarle. E forse, questo genere di terapia d'urto é proprio quello che gli ci vuole: parlare con questo adolescente, che paradossalmente é molto più adulto e obiettivo dell'ombra di Tony Stark che é rimasta a vagare in una Terra da cui non vuole più trarre niente.
Il ragazzino é davvero una sua versione più giovane, come se lo stessi facendo schiaffeggiare dal sé stesso del primo film. É passata molta acqua sotto i ponti da allora, ma non ho dubbi che il Tony nella Mark 1, così in debito per la nuova vita che gli é stata regalata da Yinsen, sarebbe parecchio incazzato dall'atteggiamento di sé stesso del futuro e non gli risparmierebbe una parola, proprio come sta facendo Harley.
La dualità della conversazione che segue é stupenda, con Tony che dice e non dice, che ha sempre una faccia nascosta, come la Luna. Stavolta lo mostri davvero più esposto che mai, dando voce ai suoi pensieri.
Ci avevo sperato davvero tanto. Ormai vedo Tony un po' come uno di quei vecchi e ingombranti televisori che una sana pacca di realtà può far tornare a funzionare. E credevo che Harley sarebbe stato quella pacca, quella secchiata gelida che per un po' ha anche funzionato, ma lui é così testardo e fermo nella convinzione che nulla merita e nulla deve avere da farmelo odiare dal profondo del cuore perché COME FAI AD AVER COSÌ POCO AMOR PROPRIO SANTO CIELO, STELLINA BELLA. RIPIGLIATI TUTTO QUELLO CHE É O'NUOSTR (o' tuo).
Soffro. Soffro indescrivibilmente a vedere Tony così spento, così privato della sua scintilla.
La scena nel passato é meravigliosa. I piccoli momenti di Tony e Peter insieme sono sempre delle chicche, anche quando si tratta di piccoli slice of life pieni di tutti quei stupendi, piccoli dettagli che ormai sono il tuo marchio di fabbrica. Però stavolta ci sono dettagli che fanno male, perché preannunciano la fine. Il MoMA, quel "senso di ragno" che invece di colpire Peter si avvinghia a Tony e gli fa scegliere di farlo restare. Nonostante la "discutibilità" del comportamento e le bugie alla povera Pepper, questa nota dolceamara sul finale era attesa e molto sperata 💖 maronne, quanto hai abbassato i miei standard di "gioie".
Io prego, PREGO TANTISSIMO perché tu faccia riprendere quest'uomo. Ti supplico.
O quello di Tony non sarà l'unico cuore danneggiato, da queste parti.
Come sempre, alla prossima darling 💖

Recensore Master
11/12/20, ore 11:52
Cap. 3:

Ciao my love, eccomi di nuovo qui <3
E così Pepper si prende una pausa di riflessione, e direi anche giustamente. Poi, parliamoci chiaro, sappiamo bene che non riuscirà mai a lasciare Tony, però un momento per riordinare le idee, considerate anche le sue condizioni, credo che le possa soltanto giovare. Non è facile superare una crisi se hai il soggetto che l’ha creata che ti gira continuamente attorno, è come non riuscire mai a respirare, nemmeno per mezzo secondo. E Tony in fondo un po’ se lo merita, di crogiolarsi nella solitudine e nel senso di colpa – raddoppiato, triplicato anzi, perché oltre al tormento per la scomparsa di Peter (a cui già si aggiungevano tutti i loro trascorsi, quelli che così bene hai analizzato nel capitolo precedente) si accavalla anche il dolore che ha inflitto a Pepper, spingendola ad allontanarsi – con la loro bambina in grembo, particolare direi di non poco conto. È un miracolo che quest’uomo non si disintegri sul posto, perché un peso del genere, davvero, solo Tony Stark è in grado di reggerlo. C’è comunque ancora un briciolo d’istinto di conservazione in lui, perché nel momento in cui la solitudine semplicemente diventa insopportabile, arriva Harley – perché Tony, in un istante di lucidità, lo ha chiamato – e le cose ovviamente non è che migliorano. Sono felice del ritorno di Harley, con la sua schiettezza è il giusto contraltare di Tony, che non fa altro che nascondere e omettere. Il ragazzo non è nemmeno la copia di Peter, c’è una sorta di sicurezza e consapevolezza in più, che a Peter manca. Non si fa problemi a sbattere in faccia a Tony tutta la verità, nient’altro che la verità, e questo, proprio perché di Tony Stark si tratta, da una parte lo irrita enormemente, e dall’altra lo spinge ad aprirsi un po’ con questo ragazzo ormai cresciuto, che dimostra una maturità che Tony forse ancora si sogna – e questo è un tratto che accomuna Harley a Peter. Quando ci sono loro due nella stanza insieme a Tony, non è mai quest’ultimo l’adulto della situazione. Il quale non si smentisce nemmeno in questo caso, e dopo aver buttato fuori la giusta dose di veleno, si richiude in un silenzio che Harley si guarda bene dall’infrangere.
Il flash back finale è un po’ una pugnalata al cuore, perché se da un lato vediamo un momento di apparente tranquillità tra Peter e Tony, in realtà siamo già nel mezzo della crisi, non solo personale, con Tony che mente spudoratamente a Pepper solo per stare con Peter (che a sua volta sa tutto della situazione ma ancora non ha trovato le forze di cambiarla), ma anche generale, perché è solo la calma prima della tempesta, prima dello scontro con Thanos, prima dello schiocco che spazzerà via Peter e metà dell’universo.
A ben vedere, anche metà del mio cuore in questo momento si è un po’ polverizzata, e non è che l’altra si senta molto bene T.T
Ma per te questo e altro, my love <3
Un bacione grande, grande, grande :*
La tua

padme

Recensore Master
06/12/20, ore 16:29
Cap. 3:

Lo ammetto: la comparsa di Harley, sulle prime, mi ha destabilizzata. Non li shippo, tranquilla, ma... il primo pensiero è stato "a Tony piacciono troppo i ragazzini", e l'ho pensato con un po' di fastidio. Tuttavia è stato davvero un pensiero lampo, perché è chiaro che tra loro non ci sia nulla, che Tony potrebbe considerare Harley al massimo un figlio e, poi, che Harley è cresciuto, ed è cresciuto bene.
La sua schiettezza è quello di cui Tony aveva bisogno, e persino notare che il bambino sia diventato quasi un adulto, che il tempo è passato, nel male che fa il confronto col tempo immobile, per sempre fermo ai diciassette anni di Peter, gli fa bene, perché per Tony il tempo avanza per forza e lui ha bisogno di uno scossono per avanzare col tempo.
Credo che sia questo che Harley mette in moto: toglie Tony dall'apatia, dal tentativo di rimanere "fisso", immobile, di non andare avanti.
E in questo ho adorato il piccolo dettaglio di Harley che non mette più la lingua tra i denti perché è davvero una cosa piccola, e per notarla servono conoscenza e sensibilità, affetto. Cose che Tony maschera, ma di cui è capace e di cui ha immensamente bisogno.
Insomma, mi è piaciuto anche questo capitolo, tanto, perché vai a fondo nell'animo di Tony e lo fai sempre in modo coerente e scrupoloso.
Il tuo Tony non è il genio, non è nemmeno il dissoluto del pre Iron-man, è l'uomo divorato dai suoi demoni e dal bisogno d'amore, e lo adoro.

Ora, però, veniamo alla parte in cui tiro fuori le magagne. ^^''''
"gli ricordano solo quanto è solo" -> il primo "solo" andrebbe eliminato per evitare la ripetizione. La frase è già chiara anche senza aggiungere altro al suo posto.

"ad Harley" -> la -d eufonica davanti alla 'h' aspirata di parole o nomi stranieri non ci va.

"Un pomeriggio di relax, dopo aver passato tutto il pomeriggio a lavorare" -> in questa frase qualcosa non torna: o si dedicano un pomeriggio di relax oppure hanno passato tutto il pomeriggio a lavorare. Meglio se uno dei due diventa 'pomeriggio di relax dopo mattina a lavorare' o 'sera di relax dopo pomeriggio a lavorare'.

"Non è felice che Tony lo condivida con Pepper" -> anche qui qualcosa non va: Peter non è felice che Tony lo (=Peter) condivida con Pepper... Sembra che sia Peter ad avere due relazioni. Meglio sarebbe 'Peter non è felice di condividere Tony con Pepper'.

"lo fa sentire vive" -> vivo.

"decide da solo che quella sera può pure marinare la scuola e le manda un messaggio." -> anche qui qualcosa non torna: da un lato sembra che sia Peter a mandare il messaggio, ma poi leggiamo che è Tony. Poi, Peter va a scuola pure alla sera? Dalla risposta, poi, si direbbe che a rispondere sia Pepper... o al massimo zia May... Insomma, qui devi aggiustare un po' di cose. ^^'

Scusa la mia consueta pignoleria, ma è deformazione professionale. ^^'
A presto, e ancora complimenti per i Wattys! *_*

Recensore Master
06/12/20, ore 14:33
Cap. 3:

Ciao mia bellezza!
Questa volta non ho saputo proprio resistere e mi sono catapultata subito qui.
Che dire... ho gradito particolarmente che Pepper non abbia subito gettato le braccia al collo di Tony con un bel "ti perdono", ma che al contrario si sia data del tempo per pensare e riflettere.
Questo, sicuramente, giova anche a Tony, sicché smetta di credere che tutto gli è permesso e tutto gli è concesso.
Sicuramente è un punto di crescita per lui.
Finalmente la presenza di Harley torna a farsi vedere e, beh, mi è piaciuta davvero tantissimo la differenziazione che hai posto tra il rapporto che ha Tony con lui e quello che ha con Peter.
Mi è piaciuto tantissimo il modo di Harley di essere schietto, sincero. Il fatto che non abbia peli sulla lingua e non abbia paura di dire ciò che pensa. Anche questo, senza dubbio, è qualcosa che fa riflettere Tony e lo porta su un nuovo piano di pensiero.
Il che rende anche piuttosto canonico il fatto che Tony, quando Steve si è presentato poi a offrire lui una soluzione insieme a Scott, non ci abbia messo poi così tanto a decidersi a collaborare.
E che l'abbia fatto guardando proprio QUELLA foto. Mi piace, perché sembra quasi che questa cosa che hai scritto renda canonico e possibile quello che succede in Endgame.
Infine il paragrafo del ricordo... mi ha spezzato un po' il cuore, ma oramai mi sto facendo il callo sul muscolo cardiaco a furia di leggere le tue storie ahahaha! Scherzi a parte... i pensieri finali di Tony sono davvero strazianti, specialmente per il fatto che sono così... ignari di quello che realmente sta per succedere e che tutti conosciamo.
Mi viene da domandarmi se porrai anche una particolare attenzione, più avanti, su ciò che Tony prova nel vederlo riapparire durante la battaglia finale - oltre a quella di Titano, ovviamente.
Stai gestendo tutto davvero bene e non finirò mai di ripeterti (oramai ne avrai piene le balle) quanto tu sia brava.
La vittoria ai Wattys te la sei meritata tutta e ti faccio davvero i miei più sinceri complimenti. Sei meravigliosa!
Un abbraccio e a presto,
Eevaa