Ciao, cara!
Ultimamente hai pubblicato moltissimo, e io, mannaggia a me, sono rimasta indietro con la lettura. Insomma, ho tante cose da recuperare, ma approfitto dello scambio per cominciare almeno a scalfire la superficie di quello che ho da recuperare.
E non potevo proprio esimermi dal passare di qui, perché le premesse di questa storia mi avevano già conquistata del tutto.
Sai bene quanto ami questa coppia, e quanto ami il modo in cui tu riesci a dar loro concretezza soprattutto nei loro gesti più quotidiani, mostrando una maturità di sentimenti che spesso con loro manca. Insomma, io credo che tu sia davvero bravissima a cogliere quella che per me è proprio l'essenza di questa coppia: sono personaggi molto diversi, che, per forza di cose, hanno dovuto compiere un lunghissimo lavoro su loro stessi per arrivare a costruire una relazione sana e matura, capace di vederli interagire in maniera costruttiva e propositiva. Vediamo parte di questa crescita nei libri, ma lì è più che altro la crescita di due ragazzini costretti dalla situazione a diventare adulti prima del tempo. Tu, invece, sai sempre come mostrare la loro crescita a livello di coppia, mostrandoli in un contesto quotidiano, fatto di una vita finalmente tranquilla dove possono concedersi solamente le preoccupazioni di una qualsiasi coppia. Il che non significa affatto sminuirli, ma anzi, riesci secondo me a mostrare la loro grande umanità.
Ho trovato davvero dolcissima questa storia, ma come spesso accade quando si tratta di te, non è una dolcezza stucchevole o esagerata. Hai un modo molto bello di csostruire le atmosfere, andando proprio a mettere su carta tutto quel calore, quella gioia e quella positività che il Natale dovrebbe rappresentare, e lo fai non solo attraverso le belle descrizioni della città addobbata a festa, ma anche e soprattutto nel modo in cui i personaggi si relazionano l'uno all'altro, nei piccoli gesti gentili e spontanei (potrei essermi commossa davanti a George che lascia prima il lavoro per andare a trascorrere il suo primo Natale con suo figlio), nella voglia di mettersi a nudo e mostrarsi vulnerabili, perché si sa che la persona che si ha davanti sarà comprensiva e saprà accogliere ogni debolezza, consolando e sostenendo.
Ron, poi, è fantastico: è proprio lui, cresciuto e maturato, certo, ma ancora preda di alcune insicurezze e alcuni tratti che lo caratterizzano benissimo (solo lui può avere l'idea perfetta per un regalo e aspettare fino all'ultimo che qualcuno gliela rubi XD). Ed è impaziente e impacciato, proprio un bambinone, ecco. Ma sa essere anche maturo, ancora tormentato da un senso di colpa che, in un certo senso, trovo del tutto comprensibile.
Ho adorato il modo in cui Hermione ha scelto di dirgli che sarebbero diventati genitori, è proprio una scena di una tenerezza infinita. Così come ho adorato vederli effettivamente genitori: sappi che vedere Ron coccolare Rose, parlarle e raccontarle la "vera" storia dei suoi genitori mi ha commosso oltre ogni dire (tra l'altro non conoscevo i baci a farfalla, ma li trovo una cosa davvero tenera da condividere per un padre e una figlia).
Infine, non posso non menzionare il carillon con i ballerini: insomma, io sento parlare di balletto e perdo la testa, ma ho assolutamente adorato l'idea che Hermione da piccola avesse fatto (con scarso successo, ché in effetti l'attività fisica non l'ha mai vista eccellere) danza, serbando un ricordo così tenero del balletto.
Insomma, è una storia che scalda davvero il cuore, ti faccio davvero i miei complimenti! |